Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

MANIFATTURA TABACCHI

Scheda Opera

  • Struttura dei capannoni a botte costituita da archi di cemento armato
  • Realizzazione del manto di tavelle in laterizio a chiusura delle volte in cemento armato dei capannoni
  • Vista dell’edificio
  • Manto di chiusura di tavelle in laterizio dei capannoni a botte
  • Vista Nord-Est del corpo laterale e dei magazzini
  • Edificazione del solaio del primo piano dell’edificio centrale e laterale
  • Vista Est degli edifici antistanti al corpo centrale
  • Vista del prospetto su via Della Manifattura
  • Realizzazione del solaio del primo piano
  • Vista Sud del complesso
  • Vista Nord del complesso
  • Vista dell’interno in cui si notano i solai realizzati con casseforme in ferro-cemento “a recupero”
  • Costruzione della stuttura dei capannoni voltati
  • Vista Est dei capannoni e del corpo centrale
  • Realizzazione della copertura in tavelle laterizie dei capannoni voltati
  • Vista Sud-Ovest del complesso di edifici
  • Comune: Bologna
  • Località: Navile
  • Denominazione: MANIFATTURA TABACCHI
  • Indirizzo: Via della Manifattura N. 3
  • Data: 1949 - 1956
  • Tipologia: Edifici per attività produttive
  • Autori principali: Pier Luigi Nervi
Descrizione

La nuova sede della Manifattura Tabacchi viene realizzata sul progetto vincitore di un appalto-concorso, bandito dai Monopoli di Stato per la realizzazione di una nuova fabbrica, che sostituisse la precedente nel centro città, da localizzarsi nella periferia nord di Bologna, comunque, a contatto con il tessuto consolidato.
Sviluppata su cinque piani per vent’otto metri di altezza, essa copre una superficie in pianta di 210 x 24 metri e un’area totale di di 24000 mq.
Il concorso è vinto dalla ditta Nervi & Bartoli di Roma che progetta e costruisce tutto il complesso, costituito da un corpo principale e uno adibito a magazzino.
L’edificio si avvale, per la realizzazione della copertura, del repertorio di sistemi costruttivi brevettati da Pier Luigi Nervi: la prefabbricazione strutturale (brevetto n. 377969 del 1939), il ferrocemento (brevetto n. 429331 del 1944) e il tavellone romboidale (brevetto n. 465636 del 1950).
In particolare il "Sistema Nervi", già sperimentato in precedenza in molte opere tra cui il Palazzetto dello Sport di Roma, prevede la suddivisione e la costruzione della copertura in parti elementari assemblate a costituire un insieme unitario e un involucro solidale. Gli elementi, progettati secondo tre matrici ripetute e riusate in modo razionale, sono realizzati con getti in casseforme montate su ponteggi mobili. Grazie allo spostamento su rotaie per il movimento orizzontale e martinetti idraulici per quello in elevazione, le casseforme sono riutilizzabili più volte, permettendo un risparmio sui costi dei materiali e semplificando ulteriormente il processo costruttivo.
La superficie di copertura è scomposta in una sequenza di campate rettangolari della dimensione di 8 x 5 m di luce, sorrette da pilastri rettangolari.
La composizione degli elementi della struttura segue le curve isostatiche relative ai momenti delle tensioni presenti nel materiale; ne deriva una forma organica, direttamente espressione delle necessità statiche dell’involucro.
Alla ricercatezza e all’innovazione costruttiva della copertura, si affianca un’estrema semplicità dei tamponamenti verticali del corpo centrale, costruiti in mattoni, scanditi dal ripetersi continuo di un modulo racchiuso nella maglia strutturale lungo tutto il perimetro dell’edificio interrotto solo da due nastri sottili di finestre.
La stessa suddivisione caratterizza la facciata, con alcune “variazioni sul tema” che consistono nella preminenza dei due lati del corpo centrale verso la strada, nell’aumento di dimensione delle aperture e nell’inserimento di un portico al piano terra a segnalare l’ingresso, in cui le colonne seguono il ritmo della maglia strutturale.
Il secondo corpo di fabbrica, adibito a magazzino, è, diversamente dal precedente, costituito da una serie di elementi voltati che presentano una struttura ripetuta per cinque volte, sempre identica a se stessa. La copertura è di tipo a botte ed è composta da tavelle laterizie: queste costituiscono un modulo di forma romboidale che si continua a leggere nelle aperture anche a seguito del getto di completamento. La spinta delle volte è assorbita dalle strutture rigide trasversali che si dispongono alle estremità di ogni elemento voltato; da esse sporgono una serie di archi di calcestruzzo che sono posti ad un interasse di 8 m gli uni dagli altri, mostrando lo scheletro della copertura.
(Matteo Sintini, Margherita Merendino)

Info
  • Progetto: 1949 - 1952
  • Esecuzione: 1952 - 1956
  • Committente: Monopoli di Stato Tabacchi
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Manifattura Tabacchi di Bologna
  • Destinazione attuale: Sede del Tecnopolo della città di Bologna
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Pier Luigi Nervi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=33915 SI
  • Strutture: struttura intelaiata in calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: cemento armato a vista, intonaco, vetro
  • Coperture: solaio in calcestruzzo armato
  • Serramenti: ferro e vetro
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Mediocre
  • Stato Serramenti: Buono

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Sviluppata su cinque piani per vent’otto metri di altezza, essa copre una superficie in pianta di 210 x 24 metri e un’area totale di di 24000 mq.
Il concorso è vinto dalla ditta Nervi & Bartoli di Roma che progetta e costruisce tutto il complesso, costituito da un corpo principale e uno adibito a magazzino. 
L’edificio si avvale, per la realizzazione della copertura, del repertorio di sistemi costruttivi brevettati da Pier Luigi Nervi: la prefabbricazione strutturale (brevetto n. 377969 del 1939), il ferrocemento (brevetto  n. 429331 del 1944) e il tavellone romboidale (brevetto n. 465636 del 1950).
In particolare il "Sistema Nervi", già sperimentato in precedenza in molte opere tra cui il Palazzetto dello Sport di Roma, prevede la suddivisione e la costruzione della copertura in parti elementari assemblate a costituire un insieme unitario e un involucro solidale. Gli elementi, progettati secondo tre matrici ripetute e riusate in modo razionale, sono realizzati con getti in casseforme montate su ponteggi mobili. Grazie allo spostamento su rotaie per il movimento orizzontale e martinetti idraulici per quello in elevazione, le casseforme sono riutilizzabili più volte, permettendo un risparmio sui costi dei materiali e semplificando ulteriormente il processo costruttivo.
La superficie di copertura è scomposta in una sequenza di campate rettangolari della dimensione di 8 x 5 m di luce, sorrette da pilastri rettangolari. 
La composizione degli elementi della struttura segue le curve isostatiche relative ai momenti delle tensioni presenti nel materiale; ne deriva una forma organica, direttamente espressione delle necessità statiche dell’involucro.
Alla ricercatezza e all’innovazione costruttiva della copertura, si affianca un’estrema semplicità dei tamponamenti verticali del corpo centrale, costruiti in mattoni, scanditi dal ripetersi continuo di un modulo racchiuso nella maglia strutturale lungo tutto il perimetro dell’edificio interrotto solo da due nastri sottili di finestre. 
La stessa suddivisione caratterizza la facciata, con alcune “variazioni sul tema” che consistono nella preminenza dei due lati del corpo centrale verso la strada, nell’aumento di dimensione delle aperture e nell’inserimento di un portico al piano terra a segnalare l’ingresso, in cui le colonne seguono il ritmo della maglia strutturale.
Il secondo corpo di fabbrica, adibito a magazzino, è, diversamente dal precedente, costituito da una serie di elementi voltati che presentano una struttura ripetuta per cinque volte, sempre identica a se stessa. La copertura è di tipo a botte ed è composta da tavelle laterizie: queste costituiscono un modulo di forma romboidale che si continua a leggere nelle aperture anche a seguito del getto di completamento. La spinta delle volte è assorbita dalle strutture rigide trasversali che si dispongono alle estremità di ogni elemento voltato; da esse sporgono una serie di archi di calcestruzzo che sono posti ad un interasse di 8 m gli uni dagli altri, mostrando lo scheletro della copertura.
(Matteo Sintini, Margherita Merendino)

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Pier Luigi Nervi (Sondrio 1891 – Roma 1979)
Esponente di punta della scuola di Ingegneria strutturale italiana, si laurea a Bologna nel 1913, si dedica alla progettazione e allo studio delle strutture, lavorando presso la “Società per le costruzioni cementizie” di Attilio Muggia a Bologna (1913-1915) e a Firenze (1918-1923). Nel 1923 fonda a Roma  l’impresa: “Società per costruzioni Ing. Nervi e Nebbiosi” e successivamente, nel 1932, la “Società Ingg. Nervi e Bartoli” con il cugino ing. Batoli. Negli anni 1954 e 1960, apre due altre società costituite con i figli. Dal 1946 al 1961 insegna Tecnologia dei materiali e Tecnica delle costruzioni presso la Facoltà di Architettura di Roma. Tra le prime opere vi sono il Cinema Teatro Augusteo a Napoli (1926-27) e lo Stadio comunale di Firenze (1930-32), le aviorimesse per le Forze aeree di Orvieto, Marsala, Orbetello e Torre del Lago (anni ’30), nelle quali realizza le grandi coperture in cemento armato ad elementi prefabbricati. Dalla fine anni '40 realizza numerose opere di rilievo che lo portano alla ribalta del panorama nazionale ed internazionale tra cui: il Palazzo delle Esposizioni di Torino (1948), il Grattacielo Pirelli a Milano (1955-59), la Sede dell'UNESCO a Parigi (1957), il palazzo dello Sport all'Eur (1950-60), il Palazzetto dello Sport in via Apollodoro (1957-59), il Lanificio Gatti in via Prenestina (1953), lo Stadio Flaminio (1957-59) e il Viadotto di Corso Francia a Roma (1950-60); il Palazzo del Lavoro a Torino; la Bus Station presso il George Washington Bridge a New York; il Grattacielo Place Victoria a Montréal; la Cattedrale di St. Mary a San Francisco; l'Aula delle Udienze Pontificie nella Città del Vaticano (1964-71). Numerosissimi i riconoscimenti ricevuti da parte di organismi internazionali quali l'Institute of Architects e l’Institute of Structural Engineers di Londra, l’Accademia di Architettura di Parigi. Viene inoltre insignito di lauree ad honorem dalle Università di Buenos Aires, Edimburgo, Monaco, Varsavia, Harvard, Dartmouth, Praga, Londra e Budapest. E’ accademico di San Luca e membro onorario di diverse associazioni tra cui il Royal Institute of British Architects, la Royal Academy di Londra, il Collegio degli Architetti del Perù e dell’Accademia Reale di Belle Arti di Stoccolma.
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  • Vincolo: Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento: 15-06-2010
  • Riferimento Normativo: art. 12, D. Lgs. 42/2004 - verifica su istanza di parte
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 80
  • Particella: 86

Note

Nel 2011 la regione Emilia- Romagna indice un concorso per la riqualificazione del complesso della Manifattura da adibire a Tecnopolo della città di Bologna. Il concorso viene vinto dallo studio Von Gerkan Marg und Partner-Gmp di Amburgo, vi partecipano importanti gruppi di progettazione quali: OMA e MBM, Kengo Kuma, Antonio Citterio e Massimiliano Fuksas. Pier Luigi Nervi (Sondrio 1891 – Roma 1979) Esponente di punta della scuola di Ingegneria strutturale italiana, si laurea a Bologna nel 1913, si dedica alla progettazione e allo studio delle strutture, lavorando presso la “Società per le costruzioni cementizie” di Attilio Muggia a Bologna (1913-1915) e a Firenze (1918-1923). Nel 1923 fonda a Roma l’impresa: “Società per costruzioni Ing. Nervi e Nebbiosi” e successivamente, nel 1932, la “Società Ingg. Nervi e Bartoli” con il cugino ing. Batoli. Negli anni 1954 e 1960, apre due altre società costituite con i figli. Dal 1946 al 1961 insegna Tecnologia dei materiali e Tecnica delle costruzioni presso la Facoltà di Architettura di Roma. Tra le prime opere vi sono il Cinema Teatro Augusteo a Napoli (1926-27) e lo Stadio comunale di Firenze (1930-32), le aviorimesse per le Forze aeree di Orvieto, Marsala, Orbetello e Torre del Lago (anni ’30), nelle quali realizza le grandi coperture in cemento armato ad elementi prefabbricati. Dalla fine anni '40 realizza numerose opere di rilievo che lo portano alla ribalta del panorama nazionale ed internazionale tra cui: il Palazzo delle Esposizioni di Torino (1948), il Grattacielo Pirelli a Milano (1955-59), la Sede dell'UNESCO a Parigi (1957), il palazzo dello Sport all'Eur (1950-60), il Palazzetto dello Sport in via Apollodoro (1957-59), il Lanificio Gatti in via Prenestina (1953), lo Stadio Flaminio (1957-59) e il Viadotto di Corso Francia a Roma (1950-60); il Palazzo del Lavoro a Torino; la Bus Station presso il George Washington Bridge a New York; il Grattacielo Place Victoria a Montréal; la Cattedrale di St. Mary a San Francisco; l'Aula delle Udienze Pontificie nella Città del Vaticano (1964-71). Numerosissimi i riconoscimenti ricevuti da parte di organismi internazionali quali l'Institute of Architects e l’Institute of Structural Engineers di Londra, l’Accademia di Architettura di Parigi. Viene inoltre insignito di lauree ad honorem dalle Università di Buenos Aires, Edimburgo, Monaco, Varsavia, Harvard, Dartmouth, Praga, Londra e Budapest. E’ accademico di San Luca e membro onorario di diverse associazioni tra cui il Royal Institute of British Architects, la Royal Academy di Londra, il Collegio degli Architetti del Perù e dell’Accademia Reale di Belle Arti di Stoccolma.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Argan Giulio Carlo 1955 Pier Luigi Nervi Il Balcone Milano No
Joedicke Jürgen 1957 Pier Luigi Nervi Edizioni di Comunità Milano 84-87; 95 Si
Mariano Fabio, Milelli Gabriele (a cura di) 1982 Nervi: Pier Luigi Nervi. Una scienza per l’architettura Istituto Mides Roma Si
Desideri Paolo, Nervi Pier Luigi jun., Positano Giuseppe 1982 Pier Luigi Nervi Architektur Artemis Zurigo Si
Bernabei Giancarlo, Gresleri Giuliano, Zagnoni Stefano 1984 Bologna moderna. 1860-1980 Pàtron Bologna 171 Si
Coccolini Giuseppe 2002 L'arte muraria italiana. I costruttori gli ingegneri e gli architetti Re Enzo Bologna 158 No
2004 Bologna. Guida di architettura Allemandi Torino 208 No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Iori Tullia 2009 Pier Luigi Nervi Motta Architettura Milano Si
Trentin Annalisa, Trombetti Tommaso 2010 La lezione di Pier Luigi Nervi Mondadori Milano No
Iori Tullia, Poretti Sergio (a cura di) 2010 Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida- Roma. Ingegno e costruzione Electa Milano No
Dorigo Mauro 2012 Cantieri edili a Bologna, e non solo, a cavallo della seconda guerra mondiale. Raccolta di foto e documenti di un capocantiere edile (1906-1988) integrati con ricordi di fatti, vita, costume, luoghi e persone Costa Bologna 85 No
Iacomoni Andrea 2012 Bologna, Firenze, Lucca: il recupero delle manifatture tabacchi, da poli produttivi a tessuti urbani Ananke n. 67 99-105 No
Adversi Ivano 2013 I luoghi dell'industria fra trasformazione urbana e abbandono Editrice Socialmente Bologna 30; 43; 86-87; 108-111 No
Antonucci Micaela, Trentin Annalisa 2019 La Manifattura tabacchi a Bologna di Pier Luigi Nervi. Ricerche sull'architettura industriale contemporanea tra storia, tecnica e riuso Bononia University Press Bologna Si
Panella Fabiana 2021 Tecnopolo di Bologna, Ex Manifattura Tabacchi, Bologna, Italy Arketipo n. 149 122-127 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo Pier Luigi Nervi, Manifattura Tabacchi, Bologna Pier Luigi Nervi Fondazione MAXXI. Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma P12, P13, P14, P15, P16, P24

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Struttura dei capannoni a botte costituita da archi di cemento armato Struttura dei capannoni a botte costituita da archi di cemento armato Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Realizzazione del manto di tavelle in laterizio a chiusura delle volte in cemento armato dei capannoni Realizzazione del manto di tavelle in laterizio a chiusura delle volte in cemento armato dei capannoni Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Vista dell’edificio Vista dell’edificio Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Manto di chiusura di tavelle in laterizio dei capannoni a botte Manto di chiusura di tavelle in laterizio dei capannoni a botte Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Vista Nord-Est del corpo laterale e dei magazzini Vista Nord-Est del corpo laterale e dei magazzini Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Edificazione del solaio del primo piano dell’edificio centrale e laterale Edificazione del solaio del primo piano dell’edificio centrale e laterale Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Vista Est degli edifici antistanti al corpo centrale Vista Est degli edifici antistanti al corpo centrale Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Vista del prospetto su via Della Manifattura Vista del prospetto su via Della Manifattura R. Vlahov - Courtesy IBC
Realizzazione del solaio del primo piano Realizzazione del solaio del primo piano Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Vista Sud del complesso Vista Sud del complesso Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Vista Nord del complesso Vista Nord del complesso Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Vista dell’interno in cui si notano i solai realizzati con casseforme in ferro-cemento “a recupero” Vista dell’interno in cui si notano i solai realizzati con casseforme in ferro-cemento “a recupero” Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Costruzione della stuttura dei capannoni voltati Costruzione della stuttura dei capannoni voltati Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Vista Est dei capannoni e del corpo centrale Vista Est dei capannoni e del corpo centrale Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Realizzazione della copertura in tavelle laterizie dei capannoni voltati Realizzazione della copertura in tavelle laterizie dei capannoni voltati Fondo Pier Luigi Nervi, MAXXI - Roma
Vista Sud-Ovest del complesso di edifici Vista Sud-Ovest del complesso di edifici R. Vlahov - Courtesy IBC

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
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Enciclopedia Treccani - Pier Luigi Nervi Visualizza
SAN Archivi degli Architetti - Pier Luigi Nervi Visualizza
MAXXI Patrimonio - Pier Luigi Nervi Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Margherita Merendino
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/02/2025

Revisori:

Stefano Setti