CASA NEGRI
Scheda Opera
- Comune: Cavriago
- Denominazione: CASA NEGRI
- Indirizzo: Via Sarti N. 9
- Data: 1964 - 1966
- Tipologia: Abitazioni unifamiliari
- Autori principali: Carlo Lucci
Descrizione
“La casa studio a un solo piano, con ambulatorio, viene costruita sul margine di un grande lotto quadrato. Verso la strada sono disposti tre ingressi con valenze diverse: l’ingresso all’ambulatorio è laterale e protetto visivamente da massicci setti in cemento, quello dell'abitazione è segnalato da un alto pilastro cruciforme e da una breve scala, mentre l’autorimessa si incastra profonda tra i due. Il parco si estende, privato e segreto, verso l'interno con una profonda scarpata addossata alla recinzione. Le superfici intonacate realizzano un modulato contrasto con il cemento a vista, con i piccoli corpi aggettanti rivestiti in perline di pino naturale e con gli infissi laccati di bianco. Il tetto in coppi non delimita il volume della costruzione di cui sembra il fulcro, ma ne sottolinea gli scarti dimensionali, distributivi e funzionali: alcuni ambienti verso il giardino sono risolti come corpi giustapposti che escono dal perimetro del tetto con piccole coperture di diversa pendenza e rivestimento in lamiera.
Regge l’equilibrio della composizione la simmetria intesa come ordine e proporzione generale delle parti. Attorno all’atrio sono articolate le tre aree funzionali della casa: la compatta zona delle camere da letto e dell'ambulatorio - su diverse quote, ma servite dallo stesso corridoio per le chiamate notturne -, il soggiorno, anch’esso a quote diverse, separato solo da un sottile setto murario, e il parco. Il rapporto tra i due ambienti di soggiorno, uno che connette esterno e interno abbassandosi alla quota del giardino, l’altro affacciato sulla profonda loggia a sud, è affidato ad un vero e proprio sistema spaziale, con la bocca del camino rivestito in pietra incastrata in un profondo spallone, vigorosamente contrastato dalla trasparenza delle numerose superfici vetrate e dalla leggerezza della controsoffittatura e dei rivestimenti e pannelli parete in doghe di legno".
(Zamboni, Gandolfi 2011)
Info
- Progetto: 1964 - 1964
- Esecuzione: 1965 - 1966
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: residenza privata
- Destinazione attuale: residenza privata
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Carlo | Lucci | Progetto architettonico | Esecuzione | Visualizza Profilo | http://panizzi.comune.re.it/Sezione.jsp?titolo=Archivio+di+Carlo+Lucci&idSezione=1024 | SI |
- Strutture: telaio in cemento armato
- Materiale di facciata: intonaco e parti in c.a. a vista
- Coperture: a falde, elementi in cotto
- Serramenti: alluminio
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Carlo Lucci (Firenze, 1911 – Moggio Udinese, 2000) Nasce a Firenze, dove nel 1935 si laurea alla Scuola superiore di Architettura. Nello stesso anno ottiene a Roma l’abilitazione professionale. Chiamato a combattere in Africa, dopo la fine della guerra di Etiopia è per parecchi mesi ingegnere capo del Municipio di Dessié. Nel 1937 si stabilisce a Roma dove collabora soprattutto con Concezio Petrucci e Adalberto Libera. Nel contempo ha l’incarico a Firenze di addetto alle esercitazioni alla cattedra di Caratteri degli edifici di Raffaello Fagnoni, con cui collabora anche professionalmente. Dopo alcuni mesi in cui ricuce vecchi rapporti professionali, tra gli altri con Vietti e Luccichenti, nel 1946 accetta di stabilirsi definitivamente a Reggio Emilia per occuparsi di prefabbricazione. Proprio in questo periodo entra in contatto, attraverso l’esperienza al QT8, con Piero Bottoni, Paolo Antonio Chessa e Vico Magistretti, lavora per Asnago e Vender, e Rogers pubblica su “Domus” il suo lavoro sulla prefabbricazione. Dopo aver partecipato al concorso nazionale di selezione, è incaricato di molti interventi in tutta Italia per entrambi i settenni del piano INA-Casa e per la gestione Gescal. Dal 1948 al 1955 ha la cattedra di Costruzioni all’Istituto tecnico per geometri di Reggio Emilia; dal 1954 riprende i contatti con l’Università di Firenze e diventa assistente di Italo Gamberini. Ottiene la libera docenza nel 1963 e la cattedra di Elementi di Architettura e Rilievo dei monumenti dal 1965. Dal 1974 diviene Direttore dell’Istituto di composizione architettonica e nel 1976 vince il concorso alla cattedra di Composizione architettonica, di cui dopo il 1981 diventa docente fuori ruolo. Nel 1986 lascia la cattedra per raggiunti limiti d’età, ma conserva stretti rapporti con molti colleghi, tra cui Roberto Maestro. La carriera universitaria e l’intensa attività di promozione culturale gli offrono occasione di confronto diretto con Savioli, Ricci, Detti, Quaroni. Dal 1964 diviene membro dell’INU, alle cui attività partecipa attivamente, ma da cui si dimette polemicamente nel 1993. È tra i fondatori dell’Ordine degli architetti di Reggio, di cui diviene il primo presidente nel 1982. Svolge un’intensa attività progettuale in tutta Italia e a Reggio; qui collabora con alcuni professionisti locali come Getulio Artoni, Amedeo Magnani, Riccardo Barbieri e Giacomo Torelli. Accompagna la sua carriera universitaria con una ricca produzione pubblicistica e studi che prendono spunto dall’intensa ricerca sui contenuti e le forme dell’architettura che Lucci sempre persegue come docente e come professionista. Numerosi gli articoli sulla sua attività e i suoi progetti pubblicati. In campo professionale spazia dalla progettazione e realizzazione a tutto campo di architetture (abitazioni, scuole, edifici industriali e per lo spettacolo, arredamento e arredi sacri), all’elaborazione di piani urbanistici, alla partecipazione a importanti concorsi di architettura, fino alla prefabbricazione. Lascia una sorta di testamento spirituale nel discorso per l’inaugurazione della nuova chiesa di San Silvestro a Cella di Reggio Emilia, la sua ultima opera iniziata nel 1998, e inaugurata il 9 settembre 2000, il giorno dopo la sua scomparsa avvenuta a Moggio Udinese, dove è sepolto.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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Daolio Stefano | 1997 | Carlo Lucci. Vivere d’architettura 1938-1997 | Biblioteca dell’Immagine | Pordenone | Si | |
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) | 2011 | L’architettura del Novecento a Reggio Emilia | Bruno Mondadori | Milano | 262 | Si |
Zamboni Andrea, Gasparini Laura (a cura di) in collaborazione con Lucci Franco | 2012 | Carlo Lucci architetto. Un archivio tra professione e ricerca (monografia) | Biblioteca Panizzi Edizioni | Reggio Emilia | Si |
Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
---|---|---|---|---|
Archivio Carlo Lucci | Carlo Lucci | Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia |
Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento:Titolare della ricerca:
Responsabile scientifico:
Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 02/09/2022
Revisori:
Stefano Setti