Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

GRATTACIELO MARINELLA I

Scheda Opera

  • Pianta del piano terreno
  • Vista della parte superiore del Grattacielo
  • Vista del fronte laterale del Grattacielo da via Tiziano
  • Vista della parte inferiore del grattacielo fotografato su viale Romagna
  • Vista del grattacielo
  • Vista del piano terra vetrato del grattacielo fotografato da viale Romagna
  • Disegno prospettico
  • Pianta del piano tipo
  • Sezione verticale
  • Comune: Cervia
  • Località: Milano Marittima
  • Denominazione: GRATTACIELO MARINELLA I
  • Indirizzo: Viale Romagna N. 5
  • Data: 1956 - 1957
  • Tipologia: Grattacieli
  • Autori principali: Eugenio Berardi
Descrizione

Il grattacielo Marinella I di Cervia rappresenta uno degli episodi simbolo del boom edilizio che interessa il littorale romagnolo a partire dalla metà degli anni Cinquanta.
Il progetto si sviluppa con valutazioni assai controverse; le notevoli resistenze da parte degli stessi cittadini cervesi contrastano con l’idea del progettista, l'ingegnere Eugenio Berardi, di una costruzione in verticale che contrastasse l’urbanizzazione diffusa e preservasse il territorio della pineta dallo sfruttamento incontrollato del suolo.
Il progetto si colloca, infatti, oltre il margine nord della città, immerso nella pineta cervese, in una zona quasi inedificata.
La sua collocazione, unitamente alla tipologia del fabbricato, lo qualifica come un elemento di unicità, segnale paesaggistico ispirato, per ammissione dello stesso progettista, alle fascinazioni urbane del maestro americano F.L. Wright e all’idea di Unitè d’Habitation lecorbuseriana.
L’occasione consente poi di fornire una declinazione di un modello insediativo scarsamente diffuso nel panorama italiano, a cui si affida qui, anche l’immagine simbolica dello sviluppo economico non solo di questa parte di territorio.
L’edificio alto è interpretato, come in altri progetti dello stesso Berardi, conferendo un aspetto domestico, molto diverso dal modello americano in ferro e vetro.
La versione finale risale al settembre del 1956 e rispetto alla prima stesura, presenta una sopraelevazione di ulteriori sette piani, che consente di raggiungere un'altezza di circa 90 m., che gli vale il primato nazionale di allora, di edificio più alto in cemento armato. La costruzione procede con grande velocità per evitare i tentativi di interromperne la realizzazione ad un livello più basso e nell'arco di circa nove mesi viene inaugurato.
L’edificio mostra la tripartizione tipica della tipologia del grattacielo: il basamento, di forma irregolare, occupa i primi due piani dell'edificio e riassume in sé tutte le principali funzioni pubbliche; il corpo verticale degli appartamenti, di forma regolare, è leggermente ruotato per evitare la completa esposizione a nord di uno dei fronti e, infine, il coronamento, consiste in un belvedere con annesso un servizio bar.
Le facciate dei piani del basamento cercano un dialogo con il paesaggio naturale circostante, aprendosi alternatamente con bucature rettangolari o con vetrine, permeabili alla vita collettiva e connesse alla strada.
Il parallelepipedo, che ripete una sequenza di piani tipo, è caratterizzato dall'accentuata verticalità data dalla scelta di evidenziare i pilastri in facciata. Gli infissi a scorrimento molto sottili, sui cui calano tapparelle azzurre, sono disposti simmetricamente sui quattro lati creando alternativamente un motivo a fascia nei prospetti lunghi e opponendo tamponamenti alle finestre accoppiate sui prospetti corti. In sommità il coronamento si avvale del telaio strutturale per cingere il terrazzo su tutto il perimetro, mascherando dal basso, il piccolo volume del bar.
Originariamente rivestito in tessere di mosaico semilucido, grigio avorio e verde scuro, il complesso ha subito un rifacimento della facciata che ha portato all'intonacatura dell'intera superficie, facendo perdere un tratto certamente originale dell’edificio.

(Matteo Sintini, Elia Serafini)

Info
  • Progetto: 1956 - 1956
  • Esecuzione: 1956 - 1957
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Complesso alberghiero e residenziale con annessi servizi
  • Destinazione attuale: Residence, appartamenti e Night Club
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Eugenio Berardi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=256759&force=1 SI
Impresa cooperativa Edile Forlivese Direzione lavori Esecuzione NO
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: rivestimento in mosaico
  • Coperture: piana in cemento armato
  • Serramenti: metallici (a scorrimento)
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Il progetto si colloca, infatti, oltre il margine nord della città, immerso nella pineta cervese, in una zona quasi inedificata. 
La sua collocazione, unitamente alla tipologia del fabbricato, lo qualifica come un elemento di unicità, segnale paesaggistico ispirato, per ammissione dello stesso progettista, alle fascinazioni urbane del maestro americano F.L. Wright e all’idea di Unitè d’Habitation lecorbuseriana.
L’occasione consente poi di fornire una declinazione di un modello insediativo scarsamente diffuso nel panorama italiano, a cui si affida qui, anche l’immagine simbolica dello sviluppo economico non solo di questa parte di territorio.
L’edificio alto è interpretato, come in altri progetti dello stesso Berardi, conferendo un aspetto domestico, molto diverso dal modello americano in ferro e vetro.
La versione finale risale al settembre del 1956 e rispetto alla prima stesura, presenta una sopraelevazione di ulteriori sette piani, che consente di raggiungere un'altezza di circa 90 m., che gli vale il primato nazionale di allora, di edificio più alto in cemento armato. La costruzione procede con grande velocità per evitare i tentativi di interromperne la realizzazione ad un livello più basso e nell'arco di circa nove mesi viene inaugurato. 
L’edificio mostra la tripartizione tipica della tipologia del grattacielo: il basamento, di forma irregolare, occupa i primi due piani dell'edificio e riassume in sé tutte le principali funzioni pubbliche; il corpo verticale degli appartamenti, di forma regolare, è leggermente ruotato per evitare la completa esposizione a nord di uno dei fronti e, infine, il coronamento, consiste in un belvedere con annesso un servizio bar. 
Le facciate dei piani del basamento cercano un dialogo con il paesaggio naturale circostante, aprendosi alternatamente con bucature rettangolari o con vetrine, permeabili alla vita collettiva e connesse alla strada. 
Il parallelepipedo, che ripete una sequenza di piani tipo, è caratterizzato dall'accentuata verticalità data dalla scelta di evidenziare i pilastri in facciata. Gli infissi a scorrimento molto sottili, sui cui calano tapparelle azzurre, sono disposti simmetricamente sui quattro lati creando alternativamente un motivo a fascia nei prospetti lunghi e opponendo tamponamenti alle finestre accoppiate sui prospetti corti. In sommità il coronamento si avvale del telaio strutturale per cingere il terrazzo su tutto il perimetro, mascherando dal basso, il piccolo volume del bar.
Originariamente rivestito in tessere di mosaico semilucido, grigio avorio e verde scuro, il complesso ha subito un rifacimento della facciata che ha portato all'intonacatura dell'intera superficie, facendo perdere un tratto certamente originale dell’edificio.

(Matteo Sintini, Elia Serafini)

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Affascinato dalle esperienze americane della scuola di Chicago, in particolare dalle architetture di Louis Sullivan,  e dalle teorie lecorbuseriane dell’Unitè d’Habitation, trova modo di affrontare il tema dell’edificio alto quando nei primi anni 50' fonda a Faenza la società immobiliare Marinella (SIM), pioneristica impresa costruttrice di grattacieli, che negli anni del boom edilizio della riviera, realizza i due grattacieli di Cervia e Milano Marittima. 

Manutenzione straordinaria:
Nel 1984 interventi di consolidamento alle strutture in c.a. (pilastri) e sulle finiture a mosaico da parte della Edilfornaciai di Castenaso sotto la direzione lavori dell'Ing. Zani di Ferrara.
Nel 1999 un ulteriore intervento di rifacimento delle superfici, opera della Ditta Belluschi di Como, ricopre interamente le parti mosaicate con dei rasanti. 


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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 36
  • Particella: 65

Note

Eugenio Berardi (Buzzuno, 1924-1977) Nasce in una frazione del comune di Lugo da una famiglia di modeste origini. Si laurea in Ingegneria a Bologna nel 1949 ed inizia attivamente ad esercitare la professione di architetto l'anno successivo operando nel territorio di origine e successivamente a Faenza. Affascinato dalle esperienze americane della scuola di Chicago, in particolare dalle architetture di Louis Sullivan, e dalle teorie lecorbuseriane dell’Unitè d’Habitation, trova modo di affrontare il tema dell’edificio alto quando nei primi anni 50' fonda a Faenza la società immobiliare Marinella (SIM), pioneristica impresa costruttrice di grattacieli, che negli anni del boom edilizio della riviera, realizza i due grattacieli di Cervia e Milano Marittima. Manutenzione straordinaria: Nel 1984 interventi di consolidamento alle strutture in c.a. (pilastri) e sulle finiture a mosaico da parte della Edilfornaciai di Castenaso sotto la direzione lavori dell'Ing. Zani di Ferrara. Nel 1999 un ulteriore intervento di rifacimento delle superfici, opera della Ditta Belluschi di Como, ricopre interamente le parti mosaicate con dei rasanti.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Rogers Ernesto Nathan 1964 Homo additus naturae Casabella n. 283 2-3 No
Rogers Ernesto Nathan 1964 La creazione del paesaggio Casabella n. 284 1 No
Castelvetro Maurizio, Mulazzani Giovanna, Giovagnoli Gianfranco (a cura di) 1989 Avanguardia romagnola: architetture balneari del XX secolo Grafis Bologna No
Bravo Luisa 2005 Edifici alti in Emilia-Romagna, in Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di), Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna 164-170 Si
Trentin Annalisa (a cura di) 2006 Edifici alti in Emilia-Romagna Clueb Bologna 13-24 Si
Nonni Ennio 2006 Milano Marittima e il suo grattacielo, in Trentin Annalisa (a cura di), Edifici alti in Emilia-Romagna Clueb Bologna 55-67 Si
Cavani Andrea, Zamboni Andrea 2006 Verso un restauro del paesaggio. I grattacieli di Milano Marittima, Cesenatico e Rimini Parametro n. 266 No
Orioli Valentina 2012 Milano Marittima 100 : paesaggi e architetture per il turismo balneare Bruno Mondadori Milano No
Nonni Ennio (a cura di) 2016 Cesenatico e il suo grattacielo Valfrido Edizioni Faenza No
Multari Giovanni 2018 I grattacieli balneari della Romagna Ananke n. 83 137-140 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio del Comune di Cervia - Comune di Cervia Progetti: piante, assonometrie, sezioni, prospetti

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta del piano terreno Pianta del piano terreno Archivio comune di Cervia
Vista della parte superiore del Grattacielo Vista della parte superiore del Grattacielo R. Vlahov, courtesy IBC
Vista del fronte laterale del Grattacielo da via Tiziano Vista del fronte laterale del Grattacielo da via Tiziano R. Vlahov, courtesy IBC
Vista della parte inferiore del grattacielo fotografato su viale Romagna Vista della parte inferiore del grattacielo fotografato su viale Romagna Elisa Castellucci
Vista del grattacielo Vista del grattacielo Elisa Castellucci
Vista del piano terra vetrato del grattacielo fotografato da viale Romagna Vista del piano terra vetrato del grattacielo fotografato da viale Romagna Elisa Castellucci
Disegno prospettico Disegno prospettico Archivio comune di Cervia
Pianta del piano tipo Pianta del piano tipo Archivio comune di Cervia
Sezione verticale Sezione verticale Archivio comune di Cervia

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Elia Serafini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/01/2025

Revisori:

Stefano Setti