Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

EDIFICIO PER SPOGLIATOI E MENSA DELLA FABBRICA MACCHINE DI SANT'ANDREA

Scheda Opera

  • veduta complessiva
  • veduta del corpo di fabbrica principale
  • veduta del fianco est
  • veduta del fianco ovest
  • dettaglio del corpo centrale
  • Comune: Trieste
  • Località: Trieste
  • Denominazione: EDIFICIO PER SPOGLIATOI E MENSA DELLA FABBRICA MACCHINE DI SANT'ANDREA
  • Indirizzo: Via Gian Rinaldo Carli N. 12
  • Data: 1956 - 1958
  • Tipologia: Edifici per attività produttive
  • Autori principali: Marcello D'Olivo
Descrizione

Nel 1966 venne formata una joint-venture tra L’IRI e la FIAT, in base alla quale le due società rilevavano la Fabbrica Macchine Sant’Andrea accordandosi per trasferire le rispettive produzioni di grossi motori diesel in una nuova società, chiamata Grandi Motori Trieste (confluita in Wärtsilä Italia Spa, nata nel 2000). Il complesso, acquistato dal Lloyd Adriatico (ora di proprietà comunale), procedette alla sua demolizione, risparmiando l'opera di D'Olivo, salvo una pensilina a sbalzo legata all'ingresso.
Dopo la chiusura della Fabbrica Macchine S. Andrea, avvenuto nel corso degli anni ’70, l’intera area industriale è stata smantellata. L’unico corpo rimasto dell’ex fabbrica è lo scheletro dell’edificio per spogliatoi e mensa di D’Olivo. Da diversi decenni è in stato di abbandono.
La struttura dell’edificio e le linee volumetriche sono ancora ben visibili (due corpi esagonali a quattro piani che si incastrano tra loro in un terzo volume che contiene i corpi scala). Anche in questo progetto D'Olivo si è servito di una griglia modulare a maglia triangolare, visibile nell'incisione del pavimento, come base di un'architettura organica legata alla scala umana. La struttura è generata intorno a due grandi blocchi esagonali principali, con lato di dieci moduli, e a due esagoni secondari destinati alle scale. L'edificio a 5 piani è così articolato: i primi due adibiti a spogliatoio, il terzo e il quarto a mensa, il quinto, in attico, a cucina. La scelta di gradinare l'ultimo piano dà leggerezza alla struttura, che pure è di notevoli dimensioni. Due sono gli ingressi: quello principale da Via Carli, da cui partono un ascensore e due blocchi-scala che portano al primo luminosissimo refettorio e a quello superiore, più piccolo, e uno secondario, ad un livello inferiore, dal cortile interno. Un ruolo fondamentale viene rivestito dalle cromie, sia interne che esterne, ora impossibili da cogliere a causa dell'alta vegetazione tutt'intorno. Le parti strutturali grigie volevano contrastare il rosso dei tamponamenti in mattoni facciavista che, salendo, diventano sempre più grandi, denunciando la volontà di D'Olivo di creare luminosi ed aperti spazi per avere un dialogo continuo tra interno ed esterno. D'Olivo si occupò anche degli arredi, di cui non v'è documentazione.

Info
  • Progetto: 1956 - 1957
  • Esecuzione: 1957 - 1958
  • Tipologia Specifica: Edificio industriale
  • Committente: CRDA (Cantieri Riuniti dell'Adriatico, società confluita in Italcantieri nel 1966)
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: attrezzattura collettiva
  • Destinazione attuale: abbandonato
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Marcello D'Olivo Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=52786 SI
  • Strutture: Pilastri in cemento armato e tamponamenti in laterizio
  • Materiale di facciata: cemento armato e mattoni a vista
  • Coperture: piana in laterocemento, lucernai sulla mensa
  • Serramenti: legno
  • Stato Strutture: Cattivo
  • Stato Materiale di facciata: Cattivo
  • Stato Coperture: Cattivo
  • Stato Serramenti: Cattivo

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Dopo la chiusura della Fabbrica Macchine S. Andrea, avvenuto nel corso degli anni ’70, l’intera area industriale è stata smantellata. L’unico corpo rimasto dell’ex fabbrica è lo scheletro dell’edificio per spogliatoi e mensa di D’Olivo. Da diversi decenni è in stato di abbandono.
La struttura dell’edificio e le linee volumetriche sono ancora ben visibili (due corpi esagonali a quattro piani che si incastrano tra loro in un terzo volume che contiene i corpi scala). Anche in questo progetto D'Olivo si è servito di una griglia modulare a maglia triangolare, visibile nell'incisione del pavimento, come base di un'architettura organica legata alla scala umana. La struttura è generata intorno a due grandi blocchi esagonali principali, con lato di dieci moduli, e a due esagoni secondari destinati alle scale. L'edificio a 5 piani è così articolato: i primi due adibiti a spogliatoio, il terzo e il quarto a mensa, il quinto, in attico, a cucina. La scelta di gradinare l'ultimo piano dà leggerezza alla struttura, che pure è di notevoli dimensioni. Due sono gli ingressi: quello principale da Via Carli, da cui partono un ascensore e due blocchi-scala che portano al primo luminosissimo refettorio e a quello superiore, più piccolo, e uno secondario, ad un livello inferiore, dal cortile interno. Un ruolo fondamentale viene rivestito dalle cromie, sia interne che esterne, ora impossibili da cogliere a causa dell'alta vegetazione tutt'intorno. Le parti strutturali grigie volevano contrastare il rosso dei tamponamenti in mattoni facciavista che, salendo, diventano sempre più grandi, denunciando la volontà di D'Olivo di creare luminosi ed aperti spazi per avere un dialogo continuo tra interno ed esterno. D'Olivo si occupò anche degli arredi, di cui non v'è documentazione.

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  • Provvedimenti di tutela: Dichiarazione di notevole interesse
  • Data Provvedimento: DDR 28/01/2009
  • Riferimento Normativo: D. Lgs 42/2004 art. 10, c. 1
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: Tries
  • Particella: 6022/

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Zucconi Guido (a cura di) 1998 Marcello D’Olivo. Architetture e progetti, 1947-1991 Electa Milano 117 No
Luppi Ferruccio, Nicoloso Paolo (a cura di) 2002 Marcello D’Olivo architetto Mazzotta Milano 193 No
Reale Isabella 2004 Marcello D’Olivo al villaggio del fanciullo di Opicina, in , Caputo Fulvio, Masau Dan Maria (a cura di) La città delle forme. Architettura e arti applicate a Trieste 1945-1957 Comune di Trieste Trieste 201, 210 Si
Skansi Luca 2005 scheda in Architettura nel Triveneto dal 1945 ad oggi. Selezione delle opere di rilevante interesse storico-artistico, Dal Co Francesco (a cura di) Iuav Venezia Si
Benedetti Andrea, Giadrossi Alessandro, Zanmarchi Alessandro (a cura di) 2014 Atlante dei Beni Culturali. Il patrimonio costruito di Trieste Edizioni Comune di Trieste Trieste 319 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
veduta complessiva veduta complessiva
veduta del corpo di fabbrica principale veduta del corpo di fabbrica principale
veduta del fianco est veduta del fianco est
veduta del fianco ovest veduta del fianco ovest
dettaglio del corpo centrale dettaglio del corpo centrale

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
SAN Archivi degli Architetti - Marcello D'Olivo Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: IUAV Venezia - Dipartimento di Storia dell'Architettura
Responsabile scientifico: Francesco Dal Co


Scheda redatta da Roberta Martinis, Matteo D'Ambros, Luka Skansi
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 16/04/2024

Revisori:

Università  degli Studi di Trieste - Dipartimento di Studi Umanistici, Resp. Scient. Massimo Degrassi 2015

Menzietti Giulia 2022