Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PIANO DI RIQUALIFICAZIONE URBANA EX-ZUCCHERIFICIO

Scheda Opera

  • vista da via Luigi Russo, strada che divide il primo edificio ad H vicino al centro commerciale, dal secondo
  • la ciminiera preesistente
  • vista da via Salvatore Quasimodo, asse principale dell’area di progetto
  • vista di Piazzale Macchiavelli, spazio pubblico principale dell’area riqualificata
  • vista del fronte su via Quasimodo di uno degli edifici ad H, posto ortogonalmente rispetto all’edificio sulla parallela via Russo
  • vista del piazzale Machiavelli
  • vista dell’area da piazzale Macchiavelli verso la parte sud dell’area dell’Ex-Zuccherificio, da dove si può vedere la ciminiera preesistente
  • vista dal piazzale Macchiavelli, parte alta. Dal parapetto scende una scala che permette di raggiungere via Italo Calvino
  • vista da piazzale Machiavelli verso gli edifici retrostanti ad H
  • vista del fronte dell’edificio ad H su via Manara Valgimigli
  • parte alta di via Salvatore Quasimodo
  • parte in pendenza di via Salvatore Quasimodo, verso via Italo Calvino
  • edifici residenziali realizzati oltre la via Italo Calvino, sul lato Est dell’area
  • vista dell’angolo dell’edificio della Cassa di Risparmio di Cesena, affacci su via Calvino e lo spazio che accoglie la ciminiera
  • vista della scala che collega lo spazio che accoglie la vecchia ciminiera al piazzale Macchiavelli
  • Comune: Cesena
  • Denominazione: PIANO DI RIQUALIFICAZIONE URBANA EX-ZUCCHERIFICIO
  • Indirizzo: Via Salvatore Quasimodo
  • Data: 1989 - 2003
  • Tipologia: Quartieri
  • Autori principali: Associati International Gregotti
Descrizione

L’area dell’ex-Zuccherificio si estende per 220.000 mq circa ed è localizzata a nord-ovest del centro storico, comprende sedici unità di intervento per un totale di 82.000 mq edificati. A nord è delimitata dal percorso della ferrovia, a ovest dal fiume Savio, mentre a sud si estende oltre la via dello Zuccherificio, fino a connettersi con la prima fascia di espansione urbana, oltre il centro storico.
Questa nuova parte di città si articola attorno ad un asse principale posto alla quota intermedia tra i due differenti livelli del fiume e della parte rilevata retrostante. Da entrambi i lati di questo asse, l’edificato si organizza in fasce poste secondo due diverse sequenze di piazze pedonali.
Nella parte superiore si contrappongono ortogonalmente edifici a tre isolati a forma di “H”, che costruiscono così una sequenza di spazi pubblici aperti. Il primo di questa sequenza di edifici è posto ad una quota ribassata e costituisce il collegamento tra la galleria del centro commerciale e il parcheggio pubblico, a sua volta collegato ortogonalmente allo spazio centrale della seconda sequenza di piazze, dal lato opposto dell’asse centrale dell’area. La copertura del centro commerciale ospita delle residenze su due livelli.
Passando sul versante che caratterizza la forma costruita verso il fiume Savio, la seconda sequenza inizia con una piazza semicircolare realizzata attorno alla ciminiera della vecchia fabbrica, conservata al centro di questo spazio a testimonianza della storia del sito che diventa, nel progetto di riqualificazione, segnale urbano di riconoscibilità. Da questa si sale alla seconda piazza centrale, che a sua volta permette di accedere allo spazio aperto antistante la Facoltà di Architettura. Questa particolare zona appartenente all’area dell’ex-Zuccherificio si apre su due fronti: da un lato verso il fiume e verso un edificio a destinazione mista, dall’altro verso la piazza ribassata dalla quale si accede alla galleria del centro commerciale.
L’insediamento trova la sua conclusione a nord, nel punto in cui la tangenziale si connette con il lungofiume grazie ad un sottopassaggio sotto la ferrovia, nell’edificio della facoltà di Ingegneria e in un parco che serve come spazio di separazione dalla ferrovia.
Sulla curva della strada, attraversando la via Emilia, è collocata una sequenza di edifici di abitazione, relativamente piccoli, che prosegue con la via dei Mulini, la quale crea il collegamento tra il nuovo insediamento e la città storica. Infine, un ponte carrabile e una passerella di legno lamellare attraversano il fiume Savio e mettono in comunicazione la nuova parte di città con l’area sportiva attrezzata sulla sponda opposta del fiume.

(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: 1989 - 1989
  • Esecuzione: 1995 - 2003
  • Committente: Comune di Cesena – Consorzio Ex Zuccherificio
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
  • Destinazione originaria: quartiere residenziale con servizi
  • Destinazione attuale: quartiere residenziale con servizi
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
André Behncke Collaboratore Progetto NO
Augusto Cagnardi Progetto architettonico Progetto NO
Claudio Calabrese Collaboratore Progetto NO
Luciano Claut Collaboratore Progetto NO
Claudio Costalonga Progetto architettonico Progetto NO
Andrea Cotti Collaboratore Progetto NO
Giuseppe Donato Collaboratore Progetto NO
Vittorio Gregotti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19481 NO
Associati International Gregotti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=19482 SI
Associati International Gregotti Progetto urbano Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=19482 NO
Soc. Intertecno SpA Progetto Impianti Progetto NO
Srl Land Progetto del verde Progetto NO
Marco Parravicini Collaboratore Progetto NO
Michele Reginaldi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.michelereginaldi.it/bio/ NO
Paola Seria Collaboratore Progetto NO
Silvia Zauli Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: mattoni faccia a vista, brise-soleil in botticino chiaro
  • Coperture: piane, metallo
  • Serramenti: pvc, metallo
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Questa nuova parte di città si articola attorno ad un asse principale posto alla quota intermedia tra i due differenti livelli del fiume e della parte rilevata retrostante. Da entrambi i lati di questo asse, l’edificato si organizza in fasce poste secondo due diverse sequenze di piazze pedonali.
Nella parte superiore si contrappongono ortogonalmente edifici a tre isolati a forma di “H”, che costruiscono così una sequenza di spazi pubblici aperti. Il primo di questa sequenza di edifici è posto ad una quota ribassata e costituisce il collegamento tra la galleria del centro commerciale e il parcheggio pubblico, a sua volta collegato ortogonalmente allo spazio centrale della seconda sequenza di piazze, dal lato opposto dell’asse centrale dell’area. La copertura del centro commerciale ospita delle residenze su due livelli.
Passando sul versante che caratterizza la forma costruita verso il fiume Savio, la seconda sequenza inizia con una piazza semicircolare realizzata attorno alla ciminiera della vecchia fabbrica, conservata al centro di questo spazio a testimonianza della storia del sito che diventa, nel progetto di riqualificazione, segnale urbano di riconoscibilità. Da questa si sale alla seconda piazza centrale, che a sua volta permette di accedere allo spazio aperto antistante la Facoltà di Architettura. Questa particolare zona appartenente all’area dell’ex-Zuccherificio si apre su due fronti: da un lato verso il fiume e verso un edificio a destinazione mista, dall’altro verso la piazza ribassata dalla quale si accede alla galleria del centro commerciale. 
L’insediamento trova la sua conclusione a nord, nel punto in cui la tangenziale si connette con il lungofiume grazie ad un sottopassaggio sotto la ferrovia, nell’edificio della facoltà di Ingegneria e in un parco che serve come spazio di separazione dalla ferrovia. 
Sulla curva della strada, attraversando la via Emilia, è collocata una sequenza di edifici di abitazione, relativamente piccoli, che prosegue con la via dei Mulini, la quale crea il collegamento tra il nuovo insediamento e la città storica. Infine, un ponte carrabile e una passerella di legno lamellare attraversano il fiume Savio e mettono in comunicazione la nuova parte di città con l’area sportiva attrezzata sulla sponda opposta del fiume. 

(Matteo Sintini)

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Allievo di E. N. Rogers, iniziò la sua attività con L. Meneghetti e G. Stoppino (1952-67); collaborò poi con F. Purini e nel 1974 fondò lo studio Gregotti Associati (P. Cerri, P. Nicolin, H. Matsui e B. Viganò) che, con impostazione manageriale e aperta a diverse collaborazioni, ha partecipato ai più importanti concorsi nazionali e internazionali. Ha affiancato l'attività professionale a un forte impegno didattico (prof. al Politecnico di Milano, alle università di Palermo e, dal 1978, di Venezia) e teorico. Accademico di San Luca (dal 1976) e di Brera (dal 1995), ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali. 
Direttore di "Rassegna" (dal 1979 al 1998) e di "Casabella" (dal 1982 al 1996), ha pubblicato, tra l'altro: Territorio dell'architettura (1966), Il disegno del prodotto industriale (1982), La città visibile (1993), Le scarpe di Van Gogh. Modificazioni dell'architettura (1994), Racconti di architettura (1998), Identità e crisi dell'architettura europea (1999), Frammenti di costruzione (2000), Sulle orme di Palladio (2000), Diciassette lettere sull'architettura (2000), Contro la fine dell'architettura (2008), Architettura e postmetropoli (2011), L'architettura di Cézanne (2012), Incertezze e simulazioni (2012), Il possibile necessario (2014). 
Tra le sue realizzazioni, oltre a quelle citate: a Novara, case d'affitto V. G. F. (1957) ed edificio per uffici (1960); case dipendenti comunali in via Desiderio da Settignano (1963) e in via Montegani (1964) a Milano; dipartimenti di scienze (1969-72) a Palermo; sede dell'università della Calabria ad Arcavacata (1973-86); nucleo abitativo nel sestiere di Cannaregio a Venezia (1981-89); edificio per abitazioni sulla Lutzowstrasse a Berlino (IBA, 1984-86); i già ricordati stadi di Barcellona e Genova, di Nîmes (1987, cui è seguito il Palazzetto dello sport, 1991) e Marrākesh (1999). Sono inoltre degni di nota l'ampliamento del Museo d'arte moderna e contemporanea dell'Accademia Carrara di Bergamo (1989), la facoltà di scienze ambientali presso il polo tecnologico Bicocca di Milano (1993), il ponte sul fiume Savio a Cesena (1996-2000), il Museo Guiso a Orosei (1997-2000), l'Acquario municipale D. Cestoni a Livorno (iniziato nel 1997). Tra le opere più recenti vanno segnalati l'ampliamento del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Firenze (2002), la progettazione del nuovo quartiere residenziale nell’area di Pujiang, Shanghai (2002); la realizzazione del nuovo Teatro dell’Opera di Aix-en-Provence (2003-2007); chiesa di San Massimiliano Kolbe, Bergamo (2008). Tra i progetti in corso di realizzazione vanno almeno citati quelli del nuovo edificio universitario alla Bicocca di Milano e la facoltà di Medicina dell'università Federico II di Napoli. Nel 2012 è stato insignito della medaglia d'oro alla carriera della Triennale di Milano. 
(da enciclopedia Treccani)

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Vittorio Gregotti (Novara, 1927 - Milano, 2020) Allievo di E. N. Rogers, iniziò la sua attività con L. Meneghetti e G. Stoppino (1952-67); collaborò poi con F. Purini e nel 1974 fondò lo studio Gregotti Associati (P. Cerri, P. Nicolin, H. Matsui e B. Viganò) che, con impostazione manageriale e aperta a diverse collaborazioni, ha partecipato ai più importanti concorsi nazionali e internazionali. Ha affiancato l'attività professionale a un forte impegno didattico (prof. al Politecnico di Milano, alle università di Palermo e, dal 1978, di Venezia) e teorico. Accademico di San Luca (dal 1976) e di Brera (dal 1995), ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali. Direttore di "Rassegna" (dal 1979 al 1998) e di "Casabella" (dal 1982 al 1996), ha pubblicato, tra l'altro: Territorio dell'architettura (1966), Il disegno del prodotto industriale (1982), La città visibile (1993), Le scarpe di Van Gogh. Modificazioni dell'architettura (1994), Racconti di architettura (1998), Identità e crisi dell'architettura europea (1999), Frammenti di costruzione (2000), Sulle orme di Palladio (2000), Diciassette lettere sull'architettura (2000), Contro la fine dell'architettura (2008), Architettura e postmetropoli (2011), L'architettura di Cézanne (2012), Incertezze e simulazioni (2012), Il possibile necessario (2014). Tra le sue realizzazioni, oltre a quelle citate: a Novara, case d'affitto V. G. F. (1957) ed edificio per uffici (1960); case dipendenti comunali in via Desiderio da Settignano (1963) e in via Montegani (1964) a Milano; dipartimenti di scienze (1969-72) a Palermo; sede dell'università della Calabria ad Arcavacata (1973-86); nucleo abitativo nel sestiere di Cannaregio a Venezia (1981-89); edificio per abitazioni sulla Lutzowstrasse a Berlino (IBA, 1984-86); i già ricordati stadi di Barcellona e Genova, di Nîmes (1987, cui è seguito il Palazzetto dello sport, 1991) e Marrākesh (1999). Sono inoltre degni di nota l'ampliamento del Museo d'arte moderna e contemporanea dell'Accademia Carrara di Bergamo (1989), la facoltà di scienze ambientali presso il polo tecnologico Bicocca di Milano (1993), il ponte sul fiume Savio a Cesena (1996-2000), il Museo Guiso a Orosei (1997-2000), l'Acquario municipale D. Cestoni a Livorno (iniziato nel 1997). Tra le opere più recenti vanno segnalati l'ampliamento del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Firenze (2002), la progettazione del nuovo quartiere residenziale nell’area di Pujiang, Shanghai (2002); la realizzazione del nuovo Teatro dell’Opera di Aix-en-Provence (2003-2007); chiesa di San Massimiliano Kolbe, Bergamo (2008). Tra i progetti in corso di realizzazione vanno almeno citati quelli del nuovo edificio universitario alla Bicocca di Milano e la facoltà di Medicina dell'università Federico II di Napoli. Nel 2012 è stato insignito della medaglia d'oro alla carriera della Triennale di Milano. (da enciclopedia Treccani)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Gregotti Vittorio 1997 Metafore di eternità Domus n. 795 4-12 Si
Morpurgo Guido 2004 Gregotti Associati Skira Milano 200-205 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
2008 Progetto Grande Bicocca e sede del Corriere della sera a Milano; Ex zuccherificio a Cesena; Banca lombarda a Brescia I beni culturali: tutela e valorizzazione n. 4-5 3-68 Si
Fini Giulia 2010 L'ex Zuccherificio. Intervista a Vittorio Gregotti, in Braghieri Gianni, Trentin Annalisa, Agnoletto Matteo (a cura di), Spazi della città e forme dell'abitare. 1910-2010 scenari sociali nella storia dell'edilizia popolare di Forlì-Cesena Clueb Bologna Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
vista da via Luigi Russo, strada che divide il primo edificio ad H vicino al centro commerciale, dal secondo vista da via Luigi Russo, strada che divide il primo edificio ad H vicino al centro commerciale, dal secondo Ilaria Cattabriga
la ciminiera preesistente la ciminiera preesistente Ilaria Cattabriga
vista da via Salvatore Quasimodo, asse principale dell’area di progetto vista da via Salvatore Quasimodo, asse principale dell’area di progetto Ilaria Cattabriga
vista di Piazzale Macchiavelli, spazio pubblico principale dell’area riqualificata vista di Piazzale Macchiavelli, spazio pubblico principale dell’area riqualificata Ilaria Cattabriga
vista del fronte su via Quasimodo di uno degli edifici ad H, posto ortogonalmente rispetto all’edificio sulla parallela via Russo vista del fronte su via Quasimodo di uno degli edifici ad H, posto ortogonalmente rispetto all’edificio sulla parallela via Russo Ilaria Cattabriga
vista del piazzale Machiavelli vista del piazzale Machiavelli Ilaria Cattabriga
vista dell’area da piazzale Macchiavelli verso la parte sud dell’area dell’Ex-Zuccherificio, da dove si può vedere la ciminiera preesistente vista dell’area da piazzale Macchiavelli verso la parte sud dell’area dell’Ex-Zuccherificio, da dove si può vedere la ciminiera preesistente Ilaria Cattabriga
vista dal piazzale Macchiavelli, parte alta. Dal parapetto scende una scala che permette di raggiungere via Italo Calvino vista dal piazzale Macchiavelli, parte alta. Dal parapetto scende una scala che permette di raggiungere via Italo Calvino Ilaria Cattabriga
vista da piazzale Machiavelli verso gli edifici retrostanti ad H vista da piazzale Machiavelli verso gli edifici retrostanti ad H Ilaria Cattabriga
vista del fronte dell’edificio ad H su via Manara Valgimigli vista del fronte dell’edificio ad H su via Manara Valgimigli Ilaria Cattabriga
parte alta di via Salvatore Quasimodo parte alta di via Salvatore Quasimodo Ilaria Cattabriga
parte in pendenza di via Salvatore Quasimodo, verso via Italo Calvino parte in pendenza di via Salvatore Quasimodo, verso via Italo Calvino Ilaria Cattabriga
edifici residenziali realizzati oltre la via Italo Calvino, sul lato Est dell’area edifici residenziali realizzati oltre la via Italo Calvino, sul lato Est dell’area Ilaria Cattabriga
vista dell’angolo dell’edificio della Cassa di Risparmio di Cesena, affacci su via Calvino e lo spazio che accoglie la ciminiera vista dell’angolo dell’edificio della Cassa di Risparmio di Cesena, affacci su via Calvino e lo spazio che accoglie la ciminiera Ilaria Cattabriga
vista della scala che collega lo spazio che accoglie la vecchia ciminiera al piazzale Macchiavelli vista della scala che collega lo spazio che accoglie la vecchia ciminiera al piazzale Macchiavelli Ilaria Cattabriga

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
CASVA Milano - Vittorio Gregotti Visualizza
Enciclopedia Treccani - Vittorio Gregotti Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 17/01/2025

Revisori:

Setti Stefano 2022