Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CENTRO NEUROPSICHIATRICO VILLA AZZURRA

Scheda Opera

  • Vista del fronte principale del complesso neuropsichiatrico
  • Vista del fronte principale del complesso neuropsichiatrico
  • Vista del fronte principale e dell'ingresso al complesso neuropsichiatrico
  • Vista del volume d'ingresso
  • Dettaglio del portico
  • Dettaglio interno del volume dell'ingresso Vista del volume d'ingresso
  • Piante del complesso
  • Prospetto sud-est
  • Sezione trasversale
  • Vista del volume d'ingresso
  • Comune: Riolo Terme
  • Località: Costarella
  • Denominazione: CENTRO NEUROPSICHIATRICO VILLA AZZURRA
  • Indirizzo: Via Cavina N. 9
  • Data: 1995 - 1999
  • Tipologia: Strutture sanitarie
  • Autori principali: Architetti Cristofani & Lelli
Descrizione

Il complesso neuropsichiatrico denominato “villa azzurra”, è una struttura sanitaria privata che prende il nome dall'omonima società (Villa Azzurra S.p.a.) finanziatrice dell'intero intervento.
Il centro è destinato a malati con patologie neuropsichiatriche e punta a creare un luogo in sintonia con l’ambiente, utile ad integrare la terapia e preparare i degenti ad un possibile reintegro nella società.
La costruzione si sviluppa su vari livelli, sfruttando la condizione orografica del luogo, situato in una zona collinare caratterizzata dalla presenza a monte di una terrazza verde chiamata “la Costarella” e a valle dal tessuto residenziale della piccola cittadina. La peculiare posizione panoramica e la condizione di luogo intermedio, tra urbanizzazione e natura, costituisce una condizione di partenza che determina la scelta di costruire due corpi tra loro sfalsati, uno vicino alle colline e l'altro sulla terrazza.
I due corpi si distinguono nettamente per il trattamento delle superifcie e per la divisione funzionale. Il primo interpretato come un ambiente introverso, ospita le stanze di degenza che sono caratterizzate da aperture di dimensione standard. Il secondo, invece, è chiuso da pareti vetrate schermate da frangisole lignei che gli conferiscono un aspetto maggiormente aperto e in relazione con il luogo circostante. In esso sono condensati i servizi comuni: auditorium, caffetteria, spazi collettivi, uffici e ingresso.
L'ingresso al corpo vetrato è segnalato da una struttura tronco conica sorretta da elementi strutturali a “V” rovesciata, alla cui sommità si apre un lucernario. Il mattone faccia a vista è utilizzato per dare unità al complesso; viene impiegato sopra l'elemento circolare d'ingresso, prosegue al primo livello come basamento sottostante il volume trattato a curtain wall e infine è utilizzato per l’intero corpo che ospita le stanze dei pazienti. I collegamenti, tra gli ambienti collettivi e i reparti di degenza, avvengono attraverso tre corridoi in quota che raccordano i dislivelli.
Il complesso trasferisce un’immagine di solidità e leggerezza al tempo stesso, grazie alla combinazione tra le superficie vetrate e quelle in mattoni. Le fughe sono trattate a coccio pesto e posate alternando ricorsi lievemente in rilievo così da ombreggiare le cortine murarie per renderle vibranti. I moduli che compongono le vetrate privilegiano l'orizzontalità.
Negli interni la distinzione tra attività diurna e notturna ripropone un modello domestico. Di giorno le attività si svolgono entro il volume vetrato di quattro livelli: al terzo e al quarto piano, mentre nei primi due sono locati ambulatori e servizi per il corretto funzionamento della clinica. Di notte si utilizza il volume massivo con le camere servite da una distribuzione a corridoio centrale. Tutti i passaggi sono studiati con l'obbiettivo di stabilire assi visuali che terminano nel verde, a cui si riconosce una funzione terapeutica. Analogamente gli ambulatori sono dotati di una parete vetrata con vista sui giardini ricavati fra i due corpi del complesso. Le camere di degenza sono di cubatura superiore alla norma, dotate di finestre standard con sistemi di sicurezza anticaduta e servite da un impianto di climatizzazione forzata. Il pavimento nelle zone di degenza, nei servizi medici e amministrativi è in lastre di graniglia fine color avorio. Negli ambienti di servizio e nel centro benessere ricorre il clinker colorato non smaltato. Il vano scala è rivestito in pietra naturale, mentre le restanti tamponature sono solitamente in laterizio forato tinteggiate con vernici lavabili o speciali a seconda del uso.

(Matteo Sintini, Elia Serafini)

Info
  • Progetto: 1995 - 1997
  • Esecuzione: 1997 - 1999
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Struttura sanitaria
  • Destinazione attuale: Struttura sanitaria
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Enea Berardi Progetto strutturale Progetto NO
Pierluigi Cappelli Progetto architettonico Progetto NO
Elena Caroli Collaboratore Progetto NO
Edile Carpentieri, Rimini Impresa esecutrice Esecuzione NO
Federica Cicognani Collaboratore Progetto NO
Alessandro Costa Progetto architettonico Progetto NO
Davide Cristofani Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/agent/AM000125/html NO
Architetti Cristofani & Lelli Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.arketipomagazine.it/cristofani-davide-lelli-gabriele/ SI
Natascia Gurioli Collaboratore Progetto NO
Gabriele Lelli Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=263808&force=1 NO
Lorenzo Samorì Progetto strutturale Progetto NO
Alessandro Tabanelli Progetto architettonico Progetto NO
Gianluca Zoli Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: cemento armato e acciaio
  • Materiale di facciata: mattoni faccia a vista, frangisole metallico con elementi lignei e facciate vetrate
  • Coperture: piane
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 1521
    [codice] => RA 46
    [denominazione] => CENTRO NEUROPSICHIATRICO VILLA AZZURRA
    [regione] => Emilia Romagna
    [provincia] => Ravenna
    [comune] => Riolo Terme
    [localita] => Costarella
    [indirizzo] => Via Cavina N. 9 
    [id_categoria] => 1
    [id_tipologia] => 53
    [tipologia_specifica] => 
    [anno_inizio_progetto] => 1995
    [anno_fine_progetto] => 1997
    [anno_inizio_esecuzione] => 1997
    [anno_fine_esecuzione] => 1999
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => Il complesso neuropsichiatrico denominato “villa azzurra”, è una struttura sanitaria privata che prende il nome dall'omonima società (Villa Azzurra S.p.a.) finanziatrice dell'intero intervento. 
Il centro è destinato a malati con patologie neuropsichiatriche e punta a creare un luogo in sintonia con l’ambiente, utile ad integrare la terapia e preparare i degenti ad un possibile reintegro nella società.
La costruzione si sviluppa su vari livelli, sfruttando la condizione orografica del luogo, situato in una zona collinare caratterizzata dalla presenza a monte di una terrazza verde chiamata “la Costarella” e a valle dal tessuto residenziale della piccola cittadina. La peculiare posizione panoramica e la condizione di luogo intermedio, tra urbanizzazione e natura, costituisce una condizione di partenza che determina la scelta di costruire due corpi tra loro sfalsati, uno vicino alle colline e l'altro sulla terrazza.
I due corpi si distinguono nettamente per il trattamento delle superifcie e per la divisione funzionale. Il primo interpretato come un ambiente introverso, ospita le stanze di degenza che sono caratterizzate da aperture di dimensione standard. Il secondo, invece, è chiuso da pareti vetrate schermate da frangisole lignei che gli conferiscono un aspetto maggiormente aperto e in relazione con il luogo circostante. In esso sono condensati i servizi comuni: auditorium, caffetteria, spazi collettivi, uffici e ingresso.
L'ingresso al corpo vetrato è segnalato da una struttura tronco conica sorretta da elementi strutturali a “V” rovesciata, alla cui sommità si apre un lucernario. Il mattone faccia a vista è utilizzato per dare unità al complesso; viene impiegato sopra l'elemento circolare d'ingresso, prosegue al primo livello come basamento sottostante il volume trattato a curtain wall e infine è utilizzato per l’intero corpo che ospita le stanze dei pazienti. I collegamenti, tra gli ambienti collettivi e i reparti di degenza, avvengono attraverso tre corridoi in quota che raccordano i dislivelli. 
Il complesso trasferisce un’immagine di solidità e leggerezza al tempo stesso, grazie alla combinazione tra le superficie vetrate e quelle in mattoni. Le fughe sono trattate a coccio pesto e posate alternando ricorsi lievemente in rilievo così da ombreggiare le cortine murarie per renderle vibranti. I moduli che compongono le vetrate privilegiano l'orizzontalità. 
Negli interni la distinzione tra attività diurna e notturna ripropone un modello domestico. Di giorno le attività si svolgono entro il volume vetrato di quattro livelli: al terzo e al quarto piano, mentre nei primi due sono locati ambulatori e servizi per il corretto funzionamento della clinica. Di notte si utilizza il volume massivo con le camere servite da una distribuzione a corridoio centrale. Tutti i passaggi sono studiati con l'obbiettivo di stabilire assi visuali che terminano nel verde, a cui si riconosce una funzione terapeutica. Analogamente gli ambulatori sono dotati di una parete vetrata con vista sui giardini ricavati fra i due corpi del complesso. Le camere di degenza sono di cubatura superiore alla norma, dotate di finestre standard con sistemi di sicurezza anticaduta e servite da un impianto di climatizzazione forzata. Il pavimento nelle zone di degenza, nei servizi medici e amministrativi è in lastre di graniglia fine color avorio. Negli ambienti di servizio e nel centro benessere ricorre il clinker colorato non smaltato. Il vano scala è rivestito in pietra naturale, mentre le restanti tamponature sono solitamente in laterizio forato tinteggiate con vernici lavabili o speciali a seconda del uso.

(Matteo Sintini, Elia Serafini)

    [committente] => 
    [foglio_catastale] => 25
    [particella] => 158
    [strutture] => cemento armato e acciaio
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => mattoni faccia a vista, frangisole metallico con elementi lignei e facciate vetrate
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => piane
    [id_stato_coperture] => 2
    [serramenti] => metallici
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => Struttura sanitaria
    [destinazione_attuale] => Struttura sanitaria
    [trasformazioni] => 
    [id_tipo_proprieta] => 6
    [specifiche_proprieta] => Villa azzurra S.p.a
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => L'opera riceve dall’ANDIL il Premio Opera prima 2000 e il Premio Internazionale Dedalo Minosse Under 40. Riceve inoltre la menzione di merito dal Premio Europeo “Luigi Cosenza” e ottiene sette candidature alla Medaglia d'oro all'Architettura italiana 2003.

Davide Cristofani e Gabriele Lelli (Faenza, 1964) 
si laureano alla facoltà di architettura di Firenze nel 1991 con Adolfo Natalini. 
L'anno seguente fondano a Faenza il loro primo studio professionale, la “Fabbrica di architettura”, che collabora stabilmente con Pierluigi Cappelli, Alessandro Costa e Alessandro Tabanelli. Molte delle opere dello studio sono pubblicate sulle principali riviste di settore e oggetto di premi e riconoscimenti. Nel 2000 ricevono il primo premio ANDIL e la menzione europea nel concorso intitolato a Luigi Cosenza. 
Nel 2002 curano l'allestimento per la mostra, Architettura dello spazio primario alla Biennale di Venezia.
Nel 2001 sono candidati per il premio Francesco Borromini e per la “Medaglia d'oro dell'Architettura italiana nel 2003”. Altri riconoscimenti vengono dal “Premio Architettura Qualità” del 2004 di Parma, dallo “Europe 40 under 40” di Chicago e dall' “International Architecture Award” di New York del 2008. 
Nello stesso anno lo studio Cristofani & Lelli Architetti si scioglie. 
Nel 2009 Gabriele Lelli fonda Lelli & Associati con Roberta Bandini e Andrea Luccaroni; attualmente lo studio si occupa di progettazione, design, restauro e riqualificazione urbana. I progetti per le residenze a Imola di via Padovani, della Fornace del Bersaglio e della torre per uffici Top Code, premiata come “Highly commended”, sono entrati nel “World Architecture Festival 2009” di Barcellona, per la categoria “Future Project”.
Gabriele Lelli è professore aggregato e ricercatore di Composizione architettonica e Urbana all’Università di Ferarra. Ha insegnato anche allo IUAV di Venezia, all'accademia di Architettura di Mendrisio in Svizzera, a Vitoria Bilbao San Sebastian in Spagna e nei Paesi Baschi e aha collaborato tra gli altri con Mario Zaffagnini, Massimo Carmassi e Peter Zumthor. 
Nel 2009 lo studio viene premiato da “IN-ARCH / ANCE”, “Architettura orizzontale” e menzionato dalla “Medaglia d'oro dell'architettura italiana 2009”. 
Tra le opere principali si citano: la Clinica Villa Azzurra a Riolo terme (1996 2000), le residenze in via Campana a Faenza (2000). le residenze Cavallina 2000 a Brisighella (2004), le residenze di via Padovani a Imola (2008), le residenze Fornace del Bersaglio a Faenza (2007), il recupero del Teatro Spada di Brisighella (2005-2009) e la torre per uffici Top Code a Imola (2014).
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 44.279985
    [longitude] => 11.727901
    [score] => 4
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2013-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2024-03-13 11:34:43
    [categoria] => A. Opera di eccellenza
    [tipologia] => Strutture sanitarie
    [proprieta] => Proprietà privata
    [cat_autori] => Architetti Cristofani & Lelli
    [id_regione] => 16
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 25
  • Particella: 158

Note

L'opera riceve dall’ANDIL il Premio Opera prima 2000 e il Premio Internazionale Dedalo Minosse Under 40. Riceve inoltre la menzione di merito dal Premio Europeo “Luigi Cosenza” e ottiene sette candidature alla Medaglia d'oro all'Architettura italiana 2003. Davide Cristofani e Gabriele Lelli (Faenza, 1964) si laureano alla facoltà di architettura di Firenze nel 1991 con Adolfo Natalini. L'anno seguente fondano a Faenza il loro primo studio professionale, la “Fabbrica di architettura”, che collabora stabilmente con Pierluigi Cappelli, Alessandro Costa e Alessandro Tabanelli. Molte delle opere dello studio sono pubblicate sulle principali riviste di settore e oggetto di premi e riconoscimenti. Nel 2000 ricevono il primo premio ANDIL e la menzione europea nel concorso intitolato a Luigi Cosenza. Nel 2002 curano l'allestimento per la mostra, Architettura dello spazio primario alla Biennale di Venezia. Nel 2001 sono candidati per il premio Francesco Borromini e per la “Medaglia d'oro dell'Architettura italiana nel 2003”. Altri riconoscimenti vengono dal “Premio Architettura Qualità” del 2004 di Parma, dallo “Europe 40 under 40” di Chicago e dall' “International Architecture Award” di New York del 2008. Nello stesso anno lo studio Cristofani & Lelli Architetti si scioglie. Nel 2009 Gabriele Lelli fonda Lelli & Associati con Roberta Bandini e Andrea Luccaroni; attualmente lo studio si occupa di progettazione, design, restauro e riqualificazione urbana. I progetti per le residenze a Imola di via Padovani, della Fornace del Bersaglio e della torre per uffici Top Code, premiata come “Highly commended”, sono entrati nel “World Architecture Festival 2009” di Barcellona, per la categoria “Future Project”. Gabriele Lelli è professore aggregato e ricercatore di Composizione architettonica e Urbana all’Università di Ferarra. Ha insegnato anche allo IUAV di Venezia, all'accademia di Architettura di Mendrisio in Svizzera, a Vitoria Bilbao San Sebastian in Spagna e nei Paesi Baschi e aha collaborato tra gli altri con Mario Zaffagnini, Massimo Carmassi e Peter Zumthor. Nel 2009 lo studio viene premiato da “IN-ARCH / ANCE”, “Architettura orizzontale” e menzionato dalla “Medaglia d'oro dell'architettura italiana 2009”. Tra le opere principali si citano: la Clinica Villa Azzurra a Riolo terme (1996 2000), le residenze in via Campana a Faenza (2000). le residenze Cavallina 2000 a Brisighella (2004), le residenze di via Padovani a Imola (2008), le residenze Fornace del Bersaglio a Faenza (2007), il recupero del Teatro Spada di Brisighella (2005-2009) e la torre per uffici Top Code a Imola (2014).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Acocella Alfonso 2000 Le giovani generazioni e il “rosso mattone”, in Premio opera prima 2000 Gruppo editoriale Faenza Faenza 4-5 Si
Acocella Alfonso 2000 Struttura sanitaria di ricovero e cura “Villa Azzurra” e Riolo Terme, Ravenna, in Premio opera prima 2000” Gruppo editoriale Faenza Faenza 6-11 Si
2001 L’Arca n. 161 (supplemento) 7 Si
Parisini Francesca 2001 Libertà vigilata Costruire n. 215 134-137 Si
Cafiero Cosenza Anna Maria 2001 Giovani Architetti Europei 2000 Clean Edizioni Napoli 86-89 Si
2001 Premio Opera Prima Abitare n. 405 88 Si
2001 Industria delle costruzioni n. 372 46-49 Si
2002 50/50. La nuova architettura italiana: due generazioni a confronto Federico Motta editore Milano 72-73 Si
Turrini Davide 2002 Clinica Villa Azzurra a Riolo terme (RA) Costruire in laterizio n. 103 28-33 Si
Zone Attive (a cura di) 2002 -40 La nuova generazione dell’architettura internazionale Skira Milano 138-141 Si
Paganelli Carlo 2003 Ordine e trasgressione L’Arca n. 182 42-47 Si
2004 AD Architectural Digest. Le più belle case del mondo, n. 270 Si
2004 Identità dell'architettura italiana Edizioni Diabasis Reggio Emilia Si
Mulazzani Marco (a cura di) 2006 Cristofani Lelli: struttura sanitaria a Riolo terme, Ravenna, in Architetti italiani: le nuove generazioni Electa Milano 252-257 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del fronte principale del complesso neuropsichiatrico Vista del fronte principale del complesso neuropsichiatrico R. Vlahov - courtesy IBC
Vista del fronte principale del complesso neuropsichiatrico Vista del fronte principale del complesso neuropsichiatrico R. Vlahov - courtesy IBC
Vista del fronte principale e dell'ingresso al complesso neuropsichiatrico Vista del fronte principale e dell'ingresso al complesso neuropsichiatrico R. Vlahov - courtesy IBC
Vista del volume d'ingresso Vista del volume d'ingresso Courtesy Studio Lelli Associati Architettura
Dettaglio del portico Dettaglio del portico Courtesy Studio Lelli Associati Architettura
Dettaglio interno del volume dell'ingresso Vista del volume d'ingresso Dettaglio interno del volume dell'ingresso Vista del volume d'ingresso Courtesy Studio Lelli Associati Architettura
Piante del complesso Piante del complesso Courtesy Studio Lelli Associati Architettura
Prospetto sud-est Prospetto sud-est Courtesy Studio Lelli Associati Architettura
Sezione trasversale Sezione trasversale Courtesy Studio Lelli Associati Architettura
Vista del volume d'ingresso Vista del volume d'ingresso Courtesy Studio Lelli Associati Architettura

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Lelli Bandini Luccaroni Architettura Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Elia Serafini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 13/03/2024

Revisori:

Setti Stefano 2022