CENTRO NEUROPSICHIATRICO VILLA AZZURRA
Scheda Opera
- Comune: Riolo Terme
- Località: Costarella
- Denominazione: CENTRO NEUROPSICHIATRICO VILLA AZZURRA
- Indirizzo: Via Cavina N. 9
- Data: 1995 - 1999
- Tipologia: Strutture sanitarie
- Autori principali: Architetti Cristofani & Lelli
Descrizione
Il complesso neuropsichiatrico denominato “villa azzurra”, è una struttura sanitaria privata che prende il nome dall'omonima società (Villa Azzurra S.p.a.) finanziatrice dell'intero intervento.
Il centro è destinato a malati con patologie neuropsichiatriche e punta a creare un luogo in sintonia con l’ambiente, utile ad integrare la terapia e preparare i degenti ad un possibile reintegro nella società.
La costruzione si sviluppa su vari livelli, sfruttando la condizione orografica del luogo, situato in una zona collinare caratterizzata dalla presenza a monte di una terrazza verde chiamata “la Costarella” e a valle dal tessuto residenziale della piccola cittadina. La peculiare posizione panoramica e la condizione di luogo intermedio, tra urbanizzazione e natura, costituisce una condizione di partenza che determina la scelta di costruire due corpi tra loro sfalsati, uno vicino alle colline e l'altro sulla terrazza.
I due corpi si distinguono nettamente per il trattamento delle superifcie e per la divisione funzionale. Il primo interpretato come un ambiente introverso, ospita le stanze di degenza che sono caratterizzate da aperture di dimensione standard. Il secondo, invece, è chiuso da pareti vetrate schermate da frangisole lignei che gli conferiscono un aspetto maggiormente aperto e in relazione con il luogo circostante. In esso sono condensati i servizi comuni: auditorium, caffetteria, spazi collettivi, uffici e ingresso.
L'ingresso al corpo vetrato è segnalato da una struttura tronco conica sorretta da elementi strutturali a “V” rovesciata, alla cui sommità si apre un lucernario. Il mattone faccia a vista è utilizzato per dare unità al complesso; viene impiegato sopra l'elemento circolare d'ingresso, prosegue al primo livello come basamento sottostante il volume trattato a curtain wall e infine è utilizzato per l’intero corpo che ospita le stanze dei pazienti. I collegamenti, tra gli ambienti collettivi e i reparti di degenza, avvengono attraverso tre corridoi in quota che raccordano i dislivelli.
Il complesso trasferisce un’immagine di solidità e leggerezza al tempo stesso, grazie alla combinazione tra le superficie vetrate e quelle in mattoni. Le fughe sono trattate a coccio pesto e posate alternando ricorsi lievemente in rilievo così da ombreggiare le cortine murarie per renderle vibranti. I moduli che compongono le vetrate privilegiano l'orizzontalità.
Negli interni la distinzione tra attività diurna e notturna ripropone un modello domestico. Di giorno le attività si svolgono entro il volume vetrato di quattro livelli: al terzo e al quarto piano, mentre nei primi due sono locati ambulatori e servizi per il corretto funzionamento della clinica. Di notte si utilizza il volume massivo con le camere servite da una distribuzione a corridoio centrale. Tutti i passaggi sono studiati con l'obbiettivo di stabilire assi visuali che terminano nel verde, a cui si riconosce una funzione terapeutica. Analogamente gli ambulatori sono dotati di una parete vetrata con vista sui giardini ricavati fra i due corpi del complesso. Le camere di degenza sono di cubatura superiore alla norma, dotate di finestre standard con sistemi di sicurezza anticaduta e servite da un impianto di climatizzazione forzata. Il pavimento nelle zone di degenza, nei servizi medici e amministrativi è in lastre di graniglia fine color avorio. Negli ambienti di servizio e nel centro benessere ricorre il clinker colorato non smaltato. Il vano scala è rivestito in pietra naturale, mentre le restanti tamponature sono solitamente in laterizio forato tinteggiate con vernici lavabili o speciali a seconda del uso.
(Matteo Sintini, Elia Serafini)
Info
- Progetto: 1995 - 1997
- Esecuzione: 1997 - 1999
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: Struttura sanitaria
- Destinazione attuale: Struttura sanitaria
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Enea | Berardi | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Pierluigi | Cappelli | Progetto architettonico | Progetto | NO | ||
Elena | Caroli | Collaboratore | Progetto | NO | ||
Edile | Carpentieri, Rimini | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Federica | Cicognani | Collaboratore | Progetto | NO | ||
Alessandro | Costa | Progetto architettonico | Progetto | NO | ||
Davide | Cristofani | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/agent/AM000125/html | NO |
Architetti | Cristofani & Lelli | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://www.arketipomagazine.it/cristofani-davide-lelli-gabriele/ | SI |
Natascia | Gurioli | Collaboratore | Progetto | NO | ||
Gabriele | Lelli | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=263808&force=1 | NO |
Lorenzo | Samorì | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Alessandro | Tabanelli | Progetto architettonico | Progetto | NO | ||
Gianluca | Zoli | Collaboratore | Progetto | NO |
- Strutture: cemento armato e acciaio
- Materiale di facciata: mattoni faccia a vista, frangisole metallico con elementi lignei e facciate vetrate
- Coperture: piane
- Serramenti: metallici
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 25
- Particella: 158
Note
L'opera riceve dall’ANDIL il Premio Opera prima 2000 e il Premio Internazionale Dedalo Minosse Under 40. Riceve inoltre la menzione di merito dal Premio Europeo “Luigi Cosenza” e ottiene sette candidature alla Medaglia d'oro all'Architettura italiana 2003. Davide Cristofani e Gabriele Lelli (Faenza, 1964) si laureano alla facoltà di architettura di Firenze nel 1991 con Adolfo Natalini. L'anno seguente fondano a Faenza il loro primo studio professionale, la “Fabbrica di architettura”, che collabora stabilmente con Pierluigi Cappelli, Alessandro Costa e Alessandro Tabanelli. Molte delle opere dello studio sono pubblicate sulle principali riviste di settore e oggetto di premi e riconoscimenti. Nel 2000 ricevono il primo premio ANDIL e la menzione europea nel concorso intitolato a Luigi Cosenza. Nel 2002 curano l'allestimento per la mostra, Architettura dello spazio primario alla Biennale di Venezia. Nel 2001 sono candidati per il premio Francesco Borromini e per la “Medaglia d'oro dell'Architettura italiana nel 2003”. Altri riconoscimenti vengono dal “Premio Architettura Qualità” del 2004 di Parma, dallo “Europe 40 under 40” di Chicago e dall' “International Architecture Award” di New York del 2008. Nello stesso anno lo studio Cristofani & Lelli Architetti si scioglie. Nel 2009 Gabriele Lelli fonda Lelli & Associati con Roberta Bandini e Andrea Luccaroni; attualmente lo studio si occupa di progettazione, design, restauro e riqualificazione urbana. I progetti per le residenze a Imola di via Padovani, della Fornace del Bersaglio e della torre per uffici Top Code, premiata come “Highly commended”, sono entrati nel “World Architecture Festival 2009” di Barcellona, per la categoria “Future Project”. Gabriele Lelli è professore aggregato e ricercatore di Composizione architettonica e Urbana all’Università di Ferarra. Ha insegnato anche allo IUAV di Venezia, all'accademia di Architettura di Mendrisio in Svizzera, a Vitoria Bilbao San Sebastian in Spagna e nei Paesi Baschi e aha collaborato tra gli altri con Mario Zaffagnini, Massimo Carmassi e Peter Zumthor. Nel 2009 lo studio viene premiato da “IN-ARCH / ANCE”, “Architettura orizzontale” e menzionato dalla “Medaglia d'oro dell'architettura italiana 2009”. Tra le opere principali si citano: la Clinica Villa Azzurra a Riolo terme (1996 2000), le residenze in via Campana a Faenza (2000). le residenze Cavallina 2000 a Brisighella (2004), le residenze di via Padovani a Imola (2008), le residenze Fornace del Bersaglio a Faenza (2007), il recupero del Teatro Spada di Brisighella (2005-2009) e la torre per uffici Top Code a Imola (2014).
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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Acocella Alfonso | 2000 | Le giovani generazioni e il “rosso mattone”, in Premio opera prima 2000 | Gruppo editoriale Faenza | Faenza | 4-5 | Si |
Acocella Alfonso | 2000 | Struttura sanitaria di ricovero e cura “Villa Azzurra” e Riolo Terme, Ravenna, in Premio opera prima 2000” | Gruppo editoriale Faenza | Faenza | 6-11 | Si |
2001 | L’Arca n. 161 (supplemento) | 7 | Si | |||
Parisini Francesca | 2001 | Libertà vigilata | Costruire n. 215 | 134-137 | Si | |
Cafiero Cosenza Anna Maria | 2001 | Giovani Architetti Europei 2000 | Clean Edizioni | Napoli | 86-89 | Si |
2001 | Premio Opera Prima | Abitare n. 405 | 88 | Si | ||
2001 | Industria delle costruzioni n. 372 | 46-49 | Si | |||
2002 | 50/50. La nuova architettura italiana: due generazioni a confronto | Federico Motta editore | Milano | 72-73 | Si | |
Turrini Davide | 2002 | Clinica Villa Azzurra a Riolo terme (RA) | Costruire in laterizio n. 103 | 28-33 | Si | |
Zone Attive (a cura di) | 2002 | -40 La nuova generazione dell’architettura internazionale | Skira | Milano | 138-141 | Si |
Paganelli Carlo | 2003 | Ordine e trasgressione | L’Arca n. 182 | 42-47 | Si | |
2004 | AD Architectural Digest. Le più belle case del mondo, n. 270 | Si | ||||
2004 | Identità dell'architettura italiana | Edizioni Diabasis | Reggio Emilia | Si | ||
Mulazzani Marco (a cura di) | 2006 | Cristofani Lelli: struttura sanitaria a Riolo terme, Ravenna, in Architetti italiani: le nuove generazioni | Electa | Milano | 252-257 | Si |
Allegati
Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Lelli Bandini Luccaroni Architettura | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da Matteo Sintini, Elia Serafini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 13/03/2024
Revisori:
Setti Stefano 2022