Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

TEMPO MARIANO DI MONTE GRISA

Scheda Opera

  • veduta dalla collina
  • veduta del prospetto principale
  • dettaglio della porta d'accesso principale
  • veduta della sala di culto principale
  • dettaglio della struttura
  • Comune: Trieste
  • Località: Contovello
  • Denominazione: TEMPO MARIANO DI MONTE GRISA
  • Indirizzo: Località Contovello N. 455
  • Data: 1959 - 1966
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Antonio Guacci
Descrizione

Voluto in onore alla Madonna alla quale il vescovo Santin fece un voto per la salvezza della città di Trieste durante il conflitto bellico della seconda guerra mondiale, il santuario di Monte Grisa è situato nel punto più suggestivo del ciglione carsico, con vista a 180 gradi sul golfo di Trieste.
L'edificio sacro è concepito seguendo i dettami dell'architettura omologica, basata cioè su moduli triangolari a ripetersi nelle stesse proporzioni anche per quanto riguarda ogni singolo arredo interno. La massa volumetrica risulta armoniosa e leggera, grazie al reticolato delle travi in cemento armato. Il tempio è costituito da due chiese sovrapposte, aventi entrambe pianta a croce greca. La navata principale della chiesa inferiore è orientata a nord-sud, mentre quella della superiore a est-ovest, cosicché le due navate sovrapposte formano anch'esse una croce greca. Le due aule di culto sono collegate tra loro da una scala interna, ma hanno anche ingressi indipendenti. La chiesa inferiore ha l'ingresso rivolto a nord, in asse con l'altare maggiore dedicato ai Caduti senza Croce, quella superiore, che ha l'orientamento tradizionale delle basiliche paleocristiane, ha due ingressi laterali contrapposti, a nord e a sud, che formano idealmente un vano passante. Se nella chiesa superiore domina il senso della verticalità, nell'inferiore domina quello dell'orizzontalità, non solo per la minore altezza del soffitto, ma anche per la doppia valenza del suo impianto planimetrico, insieme centrale e longitudinale. La struttura triangolare evoca la lettera M di Maria, così come la cima mozzata che, laddove compare nelle vetrate, disegna una A, ovvero Ave Maria. Di fatto il santuario è carico di elementi simbolici: l'idea di intersecare il cielo con la terra pare esprimersi attraverso la costruzione della cripta inferiore, orientata da nord verso sud a rappresentare l'umanità, e il piano superiore, orientato da est verso ovest a rappresentare la trascendenza. È circondato da una vasta area verde e si caratterizza per le sue proporzioni gigantesche: un volume complessivo di 48.000 metri cubi con 8.500 metri cubi di strutture in cemento armato, 4.000 metri quadrati di pavimentazioni in marmo e 1.800 metri quadrati di grandi vetrate. Una scala a due rampe collega i due piani mentre dalla terrazza esterna si può ammirare una delle più belle viste sulla città di Trieste e il suo Golfo.

Info
  • Progetto: 1959 -
  • Esecuzione: 1963 - 1966
  • Tipologia Specifica: edificio di culto
  • Committente: arcivescovo di Trieste Mons. Antonio Santin (Provincia di Trieste)
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: edificio di culto
  • Destinazione attuale: edificio di culto
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Tristano Alberti Collaboratore Progetto NO
Antonio Guacci Progetto architettonico Progetto SI
Marcello Mascherini Collaboratore Progetto NO
Ing. Pagnini Direzione lavori Esecuzione NO
  • Strutture: in cemento armato, struttura a tetraedri sorretta da doppi pilastri in cemento armato
  • Materiale di facciata: cemento armato a vista, verso nord protezione in lastre di cemento
  • Coperture: lastre di cemento
  • Serramenti: acciaio
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Mediocre
  • Stato Serramenti: Buono

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L'edificio sacro è concepito seguendo i dettami dell'architettura omologica, basata cioè su moduli triangolari a ripetersi nelle stesse proporzioni anche per quanto riguarda ogni singolo arredo interno. La massa volumetrica risulta armoniosa e leggera, grazie al reticolato delle travi in cemento armato. Il tempio è costituito da due chiese sovrapposte, aventi entrambe pianta a croce greca. La navata principale della chiesa inferiore è orientata a nord-sud, mentre quella della superiore a est-ovest, cosicché le due navate sovrapposte formano anch'esse una croce greca. Le due aule di culto sono collegate tra loro da una scala interna, ma hanno anche ingressi indipendenti. La chiesa inferiore ha l'ingresso rivolto a nord, in asse con l'altare maggiore dedicato ai Caduti senza Croce, quella superiore, che ha l'orientamento tradizionale delle basiliche paleocristiane, ha due ingressi laterali contrapposti, a nord e a sud, che formano idealmente un vano passante. Se nella chiesa superiore domina il senso della verticalità, nell'inferiore domina quello dell'orizzontalità, non solo per la minore altezza del soffitto, ma anche per la doppia valenza del suo impianto planimetrico, insieme centrale e longitudinale. La struttura triangolare evoca la lettera M di Maria, così come la cima mozzata che, laddove compare nelle vetrate, disegna una A, ovvero Ave Maria. Di fatto il santuario è carico di elementi simbolici: l'idea di intersecare il cielo con la terra pare esprimersi attraverso la costruzione della cripta inferiore, orientata da nord verso sud a rappresentare l'umanità, e il piano superiore, orientato da est verso ovest a rappresentare la trascendenza. È circondato da una vasta area verde e si caratterizza per le sue proporzioni gigantesche: un volume complessivo di 48.000 metri cubi con 8.500 metri cubi di strutture in cemento armato, 4.000 metri quadrati di pavimentazioni in marmo e 1.800 metri quadrati di grandi vetrate. Una scala a due rampe collega i due piani mentre dalla terrazza esterna si può ammirare una delle più belle viste sulla città di Trieste e il suo Golfo.

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  • Vincolo: Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Dichiarazione di notevole interesse
  • Data Provvedimento: DDR 18/05/2006
  • Riferimento Normativo: D. Lgs 42/2004 art. 10, c. 3 lettera d)
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 4
  • Particella: 3076
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Scultura Crocifisso Marcello Mascherini Bronzo Buono


Note

Per la sua particolare forma , il santuario è noto, tra i triestini, anche con il nome, di "formaggino". Per la particolare ubicazione, è visibilissimo da buona parte della città e la sera risulta essere l’unico fabbricato illuminato sulla collina.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Pedio Renato 1968 Una scuola e una chiesa di Antonio Guacci L’Architettura XIV 151, 1 Si
Guacci Antonio, Musmeci Sergio 1969 Il tempio mariano di Trieste L’industria italiana del cemento XXXIX, 9 Roma Si
Walcher Maria 1977 Il tempio a Maria Madre e Regina di Monte Grisa di Trieste Italo Svevo Trieste Si
Polano Sergio, Semerani Luciano (a cura di) 1992 Friuli Venezia Giulia. Guida critica all’architettura contemporanea Arsenale Venezia 172 Si
Guacci Antonio 1992 Il tempio di monte Grisa a Trieste. Analisi del linguaggio architettonico di un edificio di culto Del Bianco Editore Udine Si
Valcovic Edino 1998 Alcune riflessioni sulle architetture di Antonio Guacci, in Ceiner Giovanni (a cura di) Antonio Guacci 1912-1995. Il disegno di una vita, catalogo della mostra di Trieste Lint Trieste 20-22 Si
Skansi Luca 2005 scheda in Architettura nel Triveneto dal 1945 ad oggi. Selezione delle opere di rilevante interesse storico-artistico, Dal Co Francesco (a cura di) Iuav Venezia Si
Walcher Maria 2010 Ricordo di Antonio Guacci Arte in Friuli Arte a Trieste n. 29 Trieste 211-215 Si
Benedetti Andrea, Giadrossi Alessandro, Zanmarchi Alessandro (a cura di) 2014 Atlante dei Beni Culturali. Il patrimonio costruito di Trieste Edizioni Comune di Trieste Trieste 529 No
Franca Giuseppe 2018 La Soprintendenza e il Tempio Mariano Archeografo Triestino serie IV - Volume LXXVIII Trieste 25-43 Si
Lorber Maurizio 2018 il tempio mariano a trieste. dal modulor di le corbusier alla geometria modulare di alfred neumann e al tempio di Antonio Guacci Archeografo Triestino serie IV - Volume LXXVIII Trieste 43-54 Si
De Grassi Massimo 2018 Le sculture di Marcello Mascherini nel tempio mariano Archeografo Triestino serie IV - Volume LXXVIII Trieste 55-73 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
veduta dalla collina veduta dalla collina
veduta del prospetto principale veduta del prospetto principale
dettaglio della porta d'accesso principale dettaglio della porta d'accesso principale
veduta della sala di culto principale veduta della sala di culto principale
dettaglio della struttura dettaglio della struttura

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: IUAV Venezia - Dipartimento di Storia dell'Architettura
Responsabile scientifico: Francesco Dal Co


Scheda redatta da Roberta Martinis, Matteo D'Ambros, Luka Skansi
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 26/01/2023

Revisori:

Università  degli Studi di Trieste - Dipartimento di Studi Umanistici, Resp. Scient. Massimo Degrassi 2015

Menzietti Giulia 2022