CHIESA STELLA MARIS
Scheda Opera
- Comune: Arzachena
- Denominazione: CHIESA STELLA MARIS
- Indirizzo: Porto Cervo, Via Stella Maris
- Data: 1966 - 1968
- Tipologia: Edifici per il culto
- Autori principali: Michele Busiri Vici
Descrizione
Con la conclusione del programma di disinfestazione antimalarica (1950) si rendono disponibili ampi territori prima marginali nell’economia regionale. Dopo il primo decennio di programmazione turistica da parte degli enti regionali, lo sviluppo costiero della Sardegna subisce una rapida accelerazione grazie ai cospicui investimenti di operatori stranieri che proporranno nuovi modelli insediativi e nuove modalità di fruizione delle risorse territoriali, in aree caratterizzate da bassissima densità abitativa ed economie prevalentemente di sussistenza. Nel 1961 viene costituito il Consorzio Costa Smeralda che, in assenza di normative urbanistiche, assume il compito di controllare la gestione del territorio consortile e promuoverne lo sviluppo. Le prime strutture realizzate nel Consorzio sono quelle ricettive, cui seguono di alcuni anni gli interventi relativi agli spazi pubblici. La Chiesa di Stella Maris, primo edificio pubblico, viene realizzata nel 1968. La Chiesa, progettata dall’architetto romano Michele Busiri Vici, reinterpreta la tipologia binavata caratteristica di alcune chiese romaniche. L’edificio, con le sue forme massicce, la sinuosità delle linee, il bianco delle facciate, e la sua rusticità artificiale, si inserisce all’interno del processo di reinterpretazione e reinvenzione di un presunto stile mediterraneo che ha caratterizzato gli interventi insediativi della Costa Smeralda. La rispondenza dell’intervento all’“idea di mediterraneità” richiamata dal Regolamento del Consorzio Costa Smeralda, viene raggiunta attraverso una miscela di citazioni stilistiche attinte dal repertorio della tradizione locale. Gli spazi interni, caratterizzati da forme organiche, quasi scolpite all’interno di un ambiente ipogeico, ricreano uno spazio intimo e introverso che enfatizza la sacralità dell’edificio. La sua localizzazione, marginale rispetto all’insediamento ma dominante in relazione al sistema ambientale, richiama le suggestioni delle chiese campestri caratteristiche del territorio regionale. La forte attenzione del Comitato di Architettura del Consorzio verso l’“estetica architettonica”, è significativa del dibattito in corso agli inizi degli anni 60 sul ruolo del linguaggio nella progettazione degli insediamenti turistici e, più in generale, sulla protezione del paesaggio costiero dalle trasformazioni indotte dallo sviluppo turistico. La ricerca di una coerenza degli interventi architettonici con gli stili della tradizione locale, viene vista non solo come una rappresentazione scenografica delle peculiarità contestuali, ma anche come una strada da percorrere per offrire al turista un’interpretazione delle specificità dei luoghi rivelandone l’identità, cosicché i nuovi paesaggi costruiti siano capaci di costituire essi stessi una risorsa turistica. I materiali utilizzati sono prevalentemente locali (materiali lignei e lapidei, copertura in tegole di cotto). Le tecniche costruttive sono quelle tradizionali dell’architettura spontanea regionale. La Chiesa di Stella Maris viene realizzata nella prima fase del processo insediativo della Costa Smeralda, quando già cominciano a configurarsi le forme diffuse della città turistica costiera. L’edificio può considerarsi monumento urbano in quanto manufatto significativo dell’inclusione all’interno dei processi urbani degli insediamenti turistici costieri, spazio storico della festa tradizionale che si confronta con il tempo effimero della produzione turistica. La realizzazione del primo edificio pubblico nel progetto della Costa Smeralda sancisce la fondazione di una nuova città, la cui localizzazione è legata alla qualità delle risorse paesaggistiche e alla nuove modalità di fruizione del territorio introdotte dall’industria turistica. Attualmente la Chiesa non si presenta più come edificio isolato, in quanto inserito all’interno di un insediamento turistico diffuso più ampio composto da strutture ricettive e seconde case.
Info
- Progetto: 1966 - 1966
- Esecuzione: 1966 - 1968
- Committente: Consorzio Costa Smeralda
- Proprietà: proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
- Destinazione originaria: chiesa cattolica
- Destinazione attuale: chiesa cattolica
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
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Michele | Busiri Vici | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=29175 | SI |
- Strutture: murature portanti in pietra e calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: muratura in calcestruzzo armato intonacata
- Coperture: solaio a falde calcestruzzo armato; copertura in coppi
- Serramenti: infissi in legno; porte in bronzo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Scheda redatta da Enrico Cicalò, Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica (2004).
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Carità Roberto | 1969 | Le coste d'Italia: Sardegna | Eni S.I. | Milano | No | |
1978 | Un progetto che nasce dall'ambiente | «Abitare», n. 168 | 21 | Si | ||
Price Richard L. | 1983 | Una Geografia del Turismo: Paesaggio e Insediameni Umani sulle Coste della Sardegna | Centro di Formazione e Studi per il Mezzogiorno | Cagliari | Si | |
Vietti Luigi | 1991 | A proposito di Costa Smeralda, Le ville di Vietti, (a cura di) V. Pareschi, F. Magnani | Di Baio Editore | Milano | 9 | Si |
Bandinu Bachisio | 1996 | Narciso in vacanza. Il turismo in Sardegna tra mito e storia | Ed. I Griot | Sassari | Si | |
Masala Franco | 2001 | Architettura dall'Unità d'Italia alla fine del '900 | Ilisso | Nuoro | 280 | Si |
Natoli Marina | 2001 | Michele Busiri Vici. Paesaggio e architettura nel litorale laziale 1941-1973 | F.lli Palombi Editori | Roma | Si | |
Dessì Sabrina | 2009 | Abitare in Sardegna: mode modelli e linguaggi | Gangemi | Roma | 47 | Si |
Lucchini Marco | 2009 | Costa Smeralda, L'identità molteplice : architettura contemporanea in Sardegna dal 1930 al 2008 | Aisara | Cagliari | 346-347 | Si |
Pani Elisabetta, Mocci Silvia, Marvaldi Romina (a cura di) | 2011 | Ricerche di Architettura: Nuove Prospettive per l'architettura nella Sardegna del XXI secolo | Gangemi | Roma | 122 | Si |
Muntoni Alessandra, Neri Maria Luisa (a cura di) | 2017 | Michele Busiri Vici architetto e paesaggista 1894 -1981 | Campisano ed. | Roma | Si | |
Dechmann Nele | 2018 | Costa Smeralda | Park Books | Zurigo | Si |
Allegati
Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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SAN Archivi degli Architetti - Michele Busiri Vici | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la SardegnaTitolare della ricerca: Università degli Studi di Cagliari – DICAAR
Responsabile scientifico: Paolo Sanjust
Scheda redatta da
creata il 31/12/2016
ultima modifica il 12/04/2024
Revisori:
Martina Massaro