Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SINAGOGA

Scheda Opera

  • Vista dell’esterno della Sinagoga
  • Vista dell’esterno della Sinagoga
  • Vista dell’ingresso alla Sinagoga
  • Vista dell’ingresso della Sinagoga
  • Vista dell’interno della Sinagoga
  • Vista dell’interno della Sinagoga
  • Vista del matroneo
  • Dettaglio della volta
  • Dettaglio della volta
  • Comune: Bologna
  • Denominazione: SINAGOGA
  • Indirizzo: Via de' Gombruti N. 9
  • Data: - 1953
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Guido Muggia
Descrizione

La sinagoga nasce all’interno dell’antica Casa de’ Gombruti, nel lotto che si attesta sulla via omonima e via Finzi. Il progetto di Attilio Muggia, sostituisce, nel 1928, il piccolo oratorio fondato un secolo prima in occasione del ritorno in città di alcuni membri della comunità ebraica bolognese. L’edificio in stile eclettico, viene distrutto da un bombardamento nel 1946 e una volta terminato il secondo conflitto mondiale, la comunità israelita provvede alla ricostruzione del tempio sacro, decidendo di affidare il nuovo progetto al figlio di Attilio, l’ingegnere Guido Muggia, che decide di mantenere le forme e gli spazi ideati dal padre rivisitandoli attraverso l’uso di un linguaggio moderno.
La pianta rettangolare è suddivisa in tre navate, le due laterali sono collegate a due ingressi su via Finzi e fungono da deambulatorio attorno allo spazio centrale. Accanto ad una di esse è posta una scala che porta al piano superiore del matroneo, caratterizzato da un sistema di archi posti sui pilastri del piano terra, che costituiscono il loggiato del ballatoio in aggetto sul vuoto centrale. L’ingresso da via de’ Gombruti è invece mediato da una corte interna al palazzo, che conduce ad un ulteriore accesso della sinagoga; da qui, una scalinata a doppia rampa sale verso la navata centrale circondando l’aron, la cui posizione viene evidenziata dai marmi del rivestimento del portale e della balaustra che lo cinge. L’ingombro delle navate laterali viene ripetuto in altezza, intersecando il piano del matroneo. La navata centrale si caratterizza per lo spazio coperto da una volta a botte. Il ritmo delle arcate presenti nei prospetti longitudinali, prosegue anche in quelle trasversali che vengono scanditi da lesene. L’oculo contiene un "Maghen David", visibile dalla strada all’esterno; sulla parete opposta, la vetrata policroma racchiusa nell’arco, ripropone i principali simboli della religione ebraica, ponendosi in continuità con l’Aron e con una piccola aula, chiusa da un portale in legno, alla cui sommità sono incastonate le Tavole della Legge.
Attorno alle grandi aperture dell’oculo e della finestra a tutto sesto si innesta un motivo che riprende l’intersecarsi delle nervature riportate della volta a botte. Queste ultime, incrociandosi, generano una sorta di tema geometrico che arricchisce l’ambiente e lo proietta verso l’alto. Il sistema strutturale interno viene individuato sia dal reticolo della pavimentazione, dove la sagoma degli elementi viene proiettata verso le pareti laterali, sia attraverso la caratterizzazione materica. I pilastri al piano terra che sostengono le arcate del loggiato sono rivestiti di marmo, come le pareti perimetrali portanti, spiccando rispetto alle superfici intonacate delle pareti trasversali e del matroneo superiore. L’apparato decorativo è invece messo in evidenza dall’uso di stucchi bianchi a contrasto con l’intonaco crema, che mettono in risalto le lesene che sporgono dalla facciata, i piani di imposta degli archi e le nervature della volta. Su progetto di Muggia viene anche realizzata la facciata esterna in pietra che si presenta tripartita: nella parte centrale, più alta, campeggia il grande oculo contornato da un arco a tutto sesto. Le due porte di accesso al deambulatorio interno si stagliano nei due volumi laterali, leggermente più sporgenti e bassi, e sono messe in evidenza da due finestre circolari poste in corrispondenza delle logge del matroneo. Per conferire un segnale di continuità tra le due zone a cui è legata la storia della comunità ebraica di Bologna, l’illuminazione e parte della pavimentazione richiamano i motivi di quelle del ghetto ebraico nel centro della città.
(Matteo Sintini e Margherita Merendino)

Info
  • Progetto: -
  • Esecuzione: - 1953
  • Tipologia Specifica: Sinagoga
  • Committente: Opera del Tempio israelitico di Bologna
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Sinagoga
  • Destinazione attuale: Sinagoga
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Guido Muggia Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: muratura portante perimetrale, struttura a pilastri e travi per il loggiato interno
  • Materiale di facciata: pietra, legno, vetro
  • Coperture: copertura a pseudo volta a botte con soletta in calcestruzzo armato, isolante in lana minerale, guaina impermeabilizzante, sottotegola in legno,rtivestimento in tegole
  • Serramenti: vetro, legno
  • Stato Strutture: Ottimo
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  • Stato Coperture: Ottimo
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La pianta rettangolare è suddivisa in tre navate, le due laterali sono collegate a due ingressi su via Finzi e fungono da deambulatorio attorno allo spazio centrale. Accanto ad una di esse è posta una scala che porta al piano superiore del matroneo, caratterizzato da un sistema di archi posti sui pilastri del piano terra, che costituiscono il loggiato del ballatoio in aggetto sul vuoto centrale. L’ingresso da via de’ Gombruti è invece mediato da una corte interna al palazzo, che conduce ad un ulteriore accesso della sinagoga; da qui, una scalinata a doppia rampa sale verso la navata centrale circondando l’aron, la cui posizione viene evidenziata dai marmi del rivestimento del portale e della balaustra che lo cinge. L’ingombro delle navate laterali viene ripetuto in altezza, intersecando il piano del matroneo. La navata centrale si caratterizza per lo spazio coperto da una volta a botte. Il ritmo delle arcate presenti nei prospetti longitudinali, prosegue anche in quelle trasversali che vengono scanditi da lesene. L’oculo contiene un "Maghen David", visibile dalla strada all’esterno; sulla parete opposta, la vetrata policroma racchiusa nell’arco, ripropone i principali simboli della religione ebraica, ponendosi in continuità con l’Aron e con una piccola aula, chiusa da un portale in legno, alla cui sommità sono incastonate le Tavole della Legge. 
Attorno alle grandi aperture dell’oculo e della finestra a tutto sesto si innesta un motivo che riprende l’intersecarsi delle nervature riportate della volta a botte. Queste ultime, incrociandosi, generano una sorta di tema geometrico che arricchisce l’ambiente e lo proietta verso l’alto. Il sistema strutturale interno viene individuato sia dal reticolo della pavimentazione, dove la sagoma degli elementi viene proiettata verso le pareti laterali, sia attraverso la caratterizzazione materica. I pilastri al piano terra che sostengono le arcate del loggiato sono rivestiti di marmo, come le pareti perimetrali portanti, spiccando rispetto alle superfici intonacate delle pareti trasversali e del matroneo superiore. L’apparato decorativo è invece messo in evidenza dall’uso di stucchi bianchi a contrasto con l’intonaco crema, che mettono in risalto le lesene che sporgono dalla facciata, i piani di imposta degli archi e le nervature della volta. Su progetto di Muggia viene anche realizzata la facciata esterna in pietra che si presenta tripartita: nella parte centrale, più alta, campeggia il grande oculo contornato da un arco a tutto sesto. Le due porte di accesso al deambulatorio interno si stagliano nei due volumi laterali, leggermente più sporgenti e bassi, e sono messe in evidenza da due finestre circolari poste in corrispondenza delle logge del matroneo. Per conferire un segnale di continuità tra le due zone a cui è legata la storia della comunità ebraica di Bologna, l’illuminazione e parte della pavimentazione richiamano i motivi di quelle del ghetto ebraico nel centro della città.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Foglio Catastale: 200
  • Particella: 13

Note

Sulla facciata di via Mario Finzi una lapide ricorda i nomi degli 84 bolognesi deportati nei campi di sterminio tedeschi. Da anni è in corso un progetto di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Bologna e Comunità ebraica di valorizzazione della storia cittadina e, in particolare, dei luoghi della comunità israelitica, che prevede il restauro della sinagoga e l’istituzione di una seconda sede del Museo della storia ebraica di Bologna. Nel 2009 viene portato a termine l’intervento di restauro con cui vengono rimosse le macerie nel piano sotterraneo, presenti dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Gli scavi hanno portato alla luce un’antica domus romana.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Ottolenghi Nicoletta Ruth 1979 Breve storia della comunità israelitica di Bologna La Fotocromo Emiliana Bologna 8 No
Sacerdoti Annie 1986 Guida all'Italia ebraica Marietti Genova Si
Zevi Bruno 1993 Ebraismo e architettura Giuntina Firenze No
Pardo Lucio 2001 La sinagoga di Bologna: vicende e prospettive di un luogo e di una presenza ebraica Pendragon Bologna 15; 20-23 No
Bonilauri Franco, Maugeri Vincenza (a cura di) 2003 Le sinagoghe in Emilia-Romagna: immagini per un percorso storico di conservazione e valorizzazione De Luca Roma 58-60 No
Touring Club italiano 2003 Luoghi ebraici in Emilia Romagna Regione Emilia Romagna Milano, TCI - Bologna 30 No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Bonilauri Franco (a cura di) 2006 Guida ai luoghi ebraici di Bologna De Luca Roma 36-37 No
Bettazzi Maria Beatrice, Lipparini Paolo 2010 Attilio Muggia. Una storia per gli ingegneri Editrice Compositori Bologna Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista dell’esterno della Sinagoga Vista dell’esterno della Sinagoga Fabio Mantovani
Vista dell’esterno della Sinagoga Vista dell’esterno della Sinagoga Fabio Mantovani
Vista dell’ingresso alla Sinagoga Vista dell’ingresso alla Sinagoga Fabio Mantovani
Vista dell’ingresso della Sinagoga Vista dell’ingresso della Sinagoga Fabio Mantovani
Vista dell’interno della Sinagoga Vista dell’interno della Sinagoga Fabio Mantovani
Vista dell’interno della Sinagoga Vista dell’interno della Sinagoga Fabio Mantovani
Vista del matroneo Vista del matroneo Fabio Mantovani
Dettaglio della volta Dettaglio della volta Fabio Mantovani
Dettaglio della volta Dettaglio della volta Fabio Mantovani

Criteri
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Margherita Merendino
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/01/2023

Revisori:

Stefano Setti