Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

OFFICINE OM-GANDOLFI

Scheda Opera

  • Vista esterna dell’edificio
  • Vista esterna dell’edificio
  • Vista esterna dell’edificio
  • Comune: San Lazzaro di Savena
  • Località: Cicogna
  • Denominazione: OFFICINE OM-GANDOLFI
  • Indirizzo: Via Emilia N. 265
  • Data: 1962 - 1966
  • Tipologia: Edifici per attività produttive
  • Autori principali: Glauco Gresleri
Descrizione

Le officine meccaniche OM Gandolfi, attive nella produzione e commercializzazione di camion e macchinari per l’industria, hanno rappresentato fino agli anni ’70 uno dei maggiori complessi industriali dell’area bolognese. Situato in prossimità del nodo autostradale di Caselle, il complesso si compone di tre edifici.
Il corpo principale è destinato a sala mostre, zona ricambi e spazio vendita, nei quadranti in prossimità della strada e ad autofficina, nella restante parte. La copertura di sessanta metri di lunghezza senza appoggi, garantisce una perfetta flessibilità nella divisione funzionale degli spazi e una comoda movimentazione dei mezzi all’interno.
La struttura è composta di una sezione in cemento armato precompresso a “Y” che si ripete in cinque campate definendo chiaramente il profilo dei prospetti longitudinali. Ciascun modulo strutturale integra i componenti tecnologici per la climatizzazione e l’illuminazione artificiale, mentre quella naturale proviene dalle vetrate che tamponano le superficie verticali e conferisce un particolare effetto di comfort all’interno degli spazi del lavoro.
Sul prospetto principale, caratterizzato dal profilo arcuato della copertura e dal tamponamento vetrato, s’innesta perpendicolarmente il secondo corpo di fabbrica destinato alla palazzina per uffici. Questa si posiziona, pertanto, in prossimità delle funzioni del primo quadrante del corpo principale, che necessitano di un contatto diretto con la parte amministrativa e definisce due spazi aperti. Il primo è costituito dal grande piazzale antistante il fronte principale, il secondo è rappresentato da un giardino privato direttamente a contatto con la palazzina degli uffici che riprende la dialettica cemento a vista-vetro, presente nella scelta materica di tutto il complesso. Il volume ad un piano si presenta, infatti, fortemente caratterizzato dal tetto-giardino in cemento a vista, in cui è accentuato e reso visibile lo spessore della soletta aggettante e delle travi portanti che escono in facciata. L’effetto è quello di uno schiacciamento sulla sottostante parete di tamponamento vetrata, che viene al contempo ombreggiata dalla copertura stessa.
Completano il complesso un terzo edificio che fa da sfondo sul lato meridionale del lotto, destinato alle lavorazioni pesanti (lavaggi, carrozzeria) e un quarto, destinato ad appartamenti per il personale residente e ai servizi di accoglienza al cliente, come il bar, il ristorante.
(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: 1962 -
  • Esecuzione: 1963 - 1966
  • Committente: Officine Meccaniche OM Gandolfi
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: Complesso industriale
  • Destinazione attuale: Negozio / centro commerciale Globo
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Ernesto Baratelli, studio Stucki-Hofacker ingegneri Collaboratore Progetto NO
Mario Ceccatelli Progetto Impianti Progetto NO
Glauco Gresleri Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/glauco-gresleri/ SI
Studio tecnico ingegneri Gandolfi- Menarini-Morselli Progetto strutturale Progetto NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: Cemento, ferro e vetro
  • Coperture: cemento armato e vetro
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Il corpo principale è destinato a sala mostre, zona ricambi e spazio vendita, nei quadranti in prossimità della strada e ad autofficina, nella restante parte. La copertura di sessanta metri di lunghezza senza appoggi, garantisce una perfetta flessibilità nella divisione funzionale degli spazi e una comoda movimentazione dei mezzi all’interno. 
La struttura è composta di una sezione in cemento armato precompresso a “Y” che si ripete in cinque campate definendo chiaramente il profilo dei prospetti longitudinali. Ciascun modulo strutturale integra i componenti tecnologici per la climatizzazione e l’illuminazione artificiale, mentre quella naturale proviene dalle vetrate che tamponano le superficie verticali e conferisce un particolare effetto di comfort all’interno degli spazi del lavoro. 
Sul prospetto principale, caratterizzato dal profilo arcuato della copertura e dal tamponamento vetrato, s’innesta perpendicolarmente il secondo corpo di fabbrica destinato alla palazzina per uffici. Questa si posiziona, pertanto, in prossimità delle funzioni del primo quadrante del corpo principale, che necessitano di un contatto diretto con la parte amministrativa e definisce due spazi aperti. Il primo è costituito dal grande piazzale antistante il fronte principale, il secondo è rappresentato da un giardino privato direttamente a contatto con la palazzina degli uffici che riprende la dialettica cemento a vista-vetro, presente nella scelta materica di tutto il complesso. Il volume ad un piano si presenta, infatti, fortemente caratterizzato dal tetto-giardino in cemento a vista, in cui è accentuato e reso visibile lo spessore della soletta aggettante e delle travi portanti che escono in facciata. L’effetto è quello di uno schiacciamento sulla sottostante parete di tamponamento vetrata, che viene al contempo ombreggiata dalla copertura stessa.
Completano il complesso un terzo edificio che fa da sfondo sul lato meridionale del lotto, destinato alle lavorazioni pesanti (lavaggi, carrozzeria) e un quarto, destinato ad appartamenti per il personale residente e ai servizi di accoglienza al cliente, come il bar, il ristorante.
(Matteo Sintini)

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Glauco Gresleri (Bologna 1930 - 2016)
Si laurea in Architettura a Firenze nel 1956, con Adalberto Libera. Tappa fondamentale della sua formazione è il rapporto personale con A. Aalto, Le Corbusier, M. Breuer, K. Tange, A. Sartoris, L. Figini, L. Quaroni e G. Michelucci, diventa una delle figure di contatto tra il mondo professionale bolognese e i maestri dell'architettura Moderna e uno dei principali animatori culturali del panorama. Nel 1970 fonda la rivista "Parametro", attiva fino al 2006, uno dei “luoghi” centrali di diffusione e divulgazione del dibattito architettonico della regione e non solo. Nel 1984 è tra i co-fondatori della rivista “Frames”.
Particolarmente importante è la sua attività nell’ambito dell’architettura sacra. 
Nel 1955 collabora all'organizzazione del Primo Congresso di Architettura Sacra e collabora continuativamente con il cardinal Lercaro per lo sviluppo del Centro di studio e informazione per l'architettura sacra e per la rivista "Chiesa e Quartiere". È cofondatore del “Centro di Studio e Informazione per l’Architettura Sacra” di Bologna (1956) e delle riviste “Chiesa e Quartiere” (1955); “Inarcos” (1967).
A partire dalla metà degli anni cinquanta è impegnato nel programma di realizzazione di chiese nelle periferie, progettando prima soluzioni provvisorie (San Vincenzo de' Paoli), poi edifici definitivi, di cui il primo è la Beata Vergine Immacolata alla Certosa. Tra le altre opere bolognesi si segnalano la sede extra urbana dell’Oikos (1958-84), l’ex seminario Benedetto XV in collaborazione con G. Trebbi (1962-65) e le officine OM (1963).
È Medaglia d’Oro della Biennale di Salisburgo per l’Architettura Sacra (1962); Premio “InArch” dell’Istituto Nazionale di Architettura (1966; 1990); “Twentieth Century Engineering” del Museo d’Arte Moderna di New York (1966).
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 9
  • Particella: 223

Note

L’alto grado di funzionalità e organizzazione del complesso, unitamente all’utilizzo di materiali economici e al tempo stesso espressivo, sono le caratteristiche che hanno reso questo edificio molto conosciuto nella letteratura specialistica del tempo relativamente all’architettura industriale e hanno valso il premio regionale In/Arch del 1966. Glauco Gresleri (Bologna 1930 - 2016) Si laurea in Architettura a Firenze nel 1956, con Adalberto Libera. Tappa fondamentale della sua formazione è il rapporto personale con A. Aalto, Le Corbusier, M. Breuer, K. Tange, A. Sartoris, L. Figini, L. Quaroni e G. Michelucci, diventa una delle figure di contatto tra il mondo professionale bolognese e i maestri dell'architettura Moderna e uno dei principali animatori culturali del panorama. Nel 1970 fonda la rivista "Parametro", attiva fino al 2006, uno dei “luoghi” centrali di diffusione e divulgazione del dibattito architettonico della regione e non solo. Nel 1984 è tra i co-fondatori della rivista “Frames”. Particolarmente importante è la sua attività nell’ambito dell’architettura sacra. Nel 1955 collabora all'organizzazione del Primo Congresso di Architettura Sacra e collabora continuativamente con il cardinal Lercaro per lo sviluppo del Centro di studio e informazione per l'architettura sacra e per la rivista "Chiesa e Quartiere". È cofondatore del “Centro di Studio e Informazione per l’Architettura Sacra” di Bologna (1956) e delle riviste “Chiesa e Quartiere” (1955); “Inarcos” (1967). A partire dalla metà degli anni cinquanta è impegnato nel programma di realizzazione di chiese nelle periferie, progettando prima soluzioni provvisorie (San Vincenzo de' Paoli), poi edifici definitivi, di cui il primo è la Beata Vergine Immacolata alla Certosa. Tra le altre opere bolognesi si segnalano la sede extra urbana dell’Oikos (1958-84), l’ex seminario Benedetto XV in collaborazione con G. Trebbi (1962-65) e le officine OM (1963). È Medaglia d’Oro della Biennale di Salisburgo per l’Architettura Sacra (1962); Premio “InArch” dell’Istituto Nazionale di Architettura (1966; 1990); “Twentieth Century Engineering” del Museo d’Arte Moderna di New York (1966).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1960 Informes de la costruccion n. 214 Si
Gresleri Glauco 1966 Due centri di servizio per autoveicoli Casabella n. 307 46-51 Si
Marini Giuseppe Luigi (a cura di) 1966 Catalogo Bolaffi dell'Architettura italiana, 1963-1966 Guido Bolaffi Editore Torino 294-295 Si
Aloi Giampiero 1967 Architetture industriali contemporanee Hoepli Milano 283-289 Si
Lacombe Pierre, Pontoizeau Yvette (a cura di) 1967 Garage O.M., San Lazzaro, Bologne, Italie L’Architecture d’Aujourd’hui n. 133 24 Si
1968 Edificio industriale e garage O.M. L’Architettura. Cronache e storia n. 157 520-521 Si
Bernabei Giancarlo, Gresleri Giuliano, Zagnoni Stefano 1984 Bologna Moderna Pàtron Bologna 216-217 Si
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore (a cura di) 1988 Italia, Gli ultimi trent'anni Zanichelli Bologna 252 Si
Rosa Giancarlo (a cura di) 1988 Glauco Gresleri. L'ordine del progetto Edizioni Kappa Roma No
Gresleri Glauco, Zacchiroli Enzo 2004 Architettura industriale Damiani Bologna No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Quadrato Vito 2019 Architetture di campata. Invenzione strutturale e tecnologica nella costruzione IN_BO n. 14 84-99 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna dell’edificio Vista esterna dell’edificio R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista esterna dell’edificio Vista esterna dell’edificio R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista esterna dell’edificio Vista esterna dell’edificio R. Vlahov. Courtesy IBC

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/01/2025

Revisori:

Setti Stefano 2021