Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SCUOLE DI PONTELAGOSCURO

Scheda Opera

  • Veduta esterna
  • Veduta esterna
  • Planimetria – scala 1:500 e pianta del piano a quota -0,55 (palestra e refettorio) del progetto di massima – scala 1:100 (1962)
  • Pianta del piano terreno (scuola elementare) del progetto di massima – scala 1:100 (1962)
  • Pianta del piano superiore (scuola media) del progetto di massima – scala 1:100 (1962)
  • Pianta del piano superiore (scuola media) del progetto di massima – scala 1:100 (1962)
  • Pianta primo piano – scala 1:50 (1963 agg. 1966)
  • Prospetti 1-1 e 2-2 – scala 1:100 (1963 agg. 1966)
  • Prospetti 3-3 e 4-4 – scala 1:100 (1963 agg. 1966)
  • Prospetti 5-5, 6-6 e 7-7 – scala 1:100 (1963 agg. 1966)
  • Sezioni 2-2 e 3-3 – scala 1:50 (1963 agg. 1966)
  • Comune: Ferrara
  • Località: Pontelagoscuro
  • Denominazione: SCUOLE DI PONTELAGOSCURO
  • Indirizzo: Via Montefiorino N. 30
  • Data: 1962 - 1967
  • Tipologia: Scuole
  • Autori principali: Leonardo Benevolo
Descrizione

Nel giugno 1962 Carlo Melograni, in collaborazione con Leonardo Benevolo e Tommaso Giura Longo elaborò il progetto per una scuola dell’obbligo – scuole elementari e medie – a Pontelagoscuro disposta in un isolato delimitato da via Savonuzzi, via Montefiorini e via del Risorgimento.
L’edificio, la cui planimetria si sviluppava a pettine attorno a spazi comuni centrali, era dotato di palestra e spazi per l’attività sportiva all’esterno. Disposto in volumi di diverse altezze – da uno a tre livelli – il complesso constava di ventiquattro aule oltre ad alcuni spazi adibiti ad aule per esercitazioni tecniche e ad una biblioteca. Al progetto, che venne vistato dalla commissione di edilità nell’agosto del 1962, ne seguì un secondo nel giugno 1963 modificato successivamente nel giugno del 1966 elaborato dallo studio di architettura Benevolo, Giura-Longo, Melograni che sostanzialmente confermò l’impostazione generale dell’originario.
Il progetto, pur di dimensioni più contenute, aveva forti analogie distributive e tecnologiche con quello che lo stesso gruppo di autori (insieme a Giuseppina Marcialis, Maria Letizia Martines e Alberto Samonà) elaborarono nel 1968 per il Liceo Ginnasio Ludovico Ariosto e dell’Istituto d’Arte Dossi Dossi.
Nel maggio 1966 il progetto ottenne la licenza per fabbricare e i lavori, iniziati nel giugno 1966 e previsti conclusi nel settembre 1967, furono condotti dal Consorzio Padano delle Cooperative G. Matteotti di Ferrara.
(Matteo Cassani Simonetti)

Info
  • Progetto: 1962 - 1966
  • Esecuzione: 1966 - 1967
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: edificio scolastico
  • Destinazione attuale: edificio scolastico: Scuola Media Cosmè Tura
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Leonardo Benevolo Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/leonardo-benevolo/ SI
Tommaso Giura Longo Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.architettiroma.it/50_anni_professione/tommaso-giura-longo/ NO
Carlo Melograni Progetto architettonico Progetto NO
Consorzio Padano delle Cooperative G. Matteotti di Ferrara Impresa esecutrice Esecuzione NO
  • Strutture: pilastri, solai, setti in cemento armato faccia a vista
  • Materiale di facciata: klinker, vetrocemento
  • Coperture: piana, latero-cemento
  • Serramenti: metallo
  • Stato Strutture: Cattivo
  • Stato Materiale di facciata: Cattivo
  • Stato Coperture: Cattivo
  • Stato Serramenti: Cattivo

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L’edificio, la cui planimetria si sviluppava a pettine attorno a spazi comuni centrali, era dotato di palestra e spazi per l’attività sportiva all’esterno. Disposto in volumi di diverse altezze – da uno a tre livelli – il complesso constava di ventiquattro aule oltre ad alcuni spazi adibiti ad aule per esercitazioni tecniche e ad una biblioteca. Al progetto, che venne vistato dalla commissione di edilità nell’agosto del 1962, ne seguì un secondo nel giugno 1963 modificato successivamente nel giugno del 1966 elaborato dallo studio di architettura Benevolo, Giura-Longo, Melograni che sostanzialmente confermò l’impostazione generale dell’originario.
Il progetto, pur di dimensioni più contenute, aveva forti analogie distributive e tecnologiche con quello che lo stesso gruppo di autori (insieme a Giuseppina Marcialis, Maria Letizia Martines e Alberto Samonà) elaborarono nel 1968 per il Liceo Ginnasio Ludovico Ariosto e dell’Istituto d’Arte Dossi Dossi.
Nel maggio 1966 il progetto ottenne la licenza per fabbricare e i lavori, iniziati nel giugno 1966 e previsti conclusi nel settembre 1967, furono condotti dal Consorzio Padano delle Cooperative G. Matteotti di Ferrara. 
(Matteo Cassani Simonetti)
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Si laurea a Roma nel 1959. Professore Ordinario di Composizione Architettonica e Urbana conclude l’insegnamento universitario nella Facoltà di Architettura di Roma Tre. Negli anni precedenti svolge didattica e ricerca nelle seguenti Facoltà italiane: Architettura (Firenze), IUAV (Venezia), Architettura (Palermo), Ingegneria (Catania), Architettura (Roma “La Sapienza”).  Dal 1961 al 1971 fa parte dello studio professionale “Benevolo, Giura Longo, Melograni” in Roma. Il progetto del nucleo iniziale dei padiglioni espositivi della Fiera di Bologna e l’impianto urbanistico dell’intero nuovo quartiere fieristico fa ottenere il primo premio nazionale di progettazione allo studio dei tre architetti. Dal 1982 ha studio individuale a Roma ed è autore di numerosi progetti di architettura e di urbanistica. Dei progetti di architettura fanno parte, il Quartiere Fieristico di Bologna e i suoi padiglioni (1961-84); l’Istituto di Neuropsichiatria Infantile di Roma “La Sapienza” (1968); i progetti pilota per il risanamento dei Rioni “Sassi” di Matera (1987); il recupero di due comparti edilizi di Siracusa-Ortigia (1995). Fra i progetti di urbanistica, svolti in collaborazione con altri progettisti, si ricordano, tra gli altri: i Programmi Biennali di intervento nei Sassi di Matera (1987); la variante di PRG per il centro storico di Caltanissetta (1988). La sua attività più significativa riguarda l’assistenza al Comune di Matera per avviare il risanamento urbanistico ambientale dei Sassi di Matera, a partire dal concorso internazionale vinto nel 1977. Autore di numerosi saggi critici e interventi sulle principali riviste specialistiche, collabora con periodici e quotidiani.

Carlo Melograni (1924 - 2021)
Si laurea nella capitale nel 1950. Conclude l'impegno universitario come Preside della facoltà di architettura di Roma Tre, negli anni della sua fondazione. Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica ai benemeriti della scienza e della cultura, è membro corrispondente dell'Accademia Nazionale di San Luca. Collabora a riviste specializzate, periodici e giornali quotidiani. Come progettista si è soprattutto interessato di interventi pubblici per edilizia residenziale economica e per servizi sociali, in particolare scolastici. Tra il 1950 e il '60, è tra i progettisti del quartiere Ina-casa di Roma/Tiburtino. Ha partecipato, quasi sempre in collaborazione con altri, a numerosi concorsi. Dal 1961 al ‘71 è associato con Leonardo Benevolo e Tommaso Giura Longo; poi con quest'ultimo e con Maria Letizia Martines. Con Benevolo e Giura Longo progetta il nucleo iniziale dei padiglioni della fiera di Bologna. A Ferrara, coordina il piano regolatore generale adottato nel 1975. Dal 1981 al 1996 ha operato nello studio "P+R Progetti e ricerche di architettura" alla cui attività dedica un numero la rivista "Parametro". Negli ultimi tempi collabora con architetti ancora più giovani, vincendo il concorso per riutilizzare l'area dismessa dalle aziende municipalizzate a Modena. A Ferrara esegue il piano di riqualificazione del quartiere Barco.
  
Leonardo Benevolo (Orta S. Giulio,Novara 1923 - Cellatica, Brescia 2017)
Si laurea in architettura a Roma nel 1946; successivamente viene insignito di laurea honoris causa in scienze tecniche al politecnico di Zurigo nel 1980 e in storia dell’architettura alla Sorbonne di Parigi nel 2004 . Dal 1955 al 1977 è professore di architettura negli atenei di Roma, Firenze, Venezia e Palermo; è inoltre professore di Storia del territorio all’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera italiana dal1996 al 2003, visiting lecturer nelle Università di Yale (New Haven), Columbia (new York), Caracas, Teheran, Rio de Janeiro e Hosei (Tokyo). 
Alla sua attività di storico dell’architettura, che lo porta a scrivere alcuni dei testi di riferimento sull’architettura europea, antica e contemporanea, dalla fine degli anni ’50 svolge attività di consulenza e ideazione nel campo della pianificazione urbanistica e della progettazione architettonica per molte città italiane. Fra i numerosi premi ricevuti ricordiamo: il premio “Libera Stampa”, la “Medaille de Histoire de l’Art” (a Parigi), la medaglia d’oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell’arte (presidenza della repubblica italiana, 2003).  Benevolo rientra tra le figure considerate molto influenti per le vicende bolognesi degli anni ’60, facendo in particolare riferimento alla redazione del piano per la conservazione del centro storico di Bologna (redige una prima ipotesi progettuale nel 1961), alla costruzione del villaggio INA-Casa INCIS (1957-1960)  di via Cavedone e ai padiglioni della fiera di Bologna (1962-67).
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Tommaso Giura Longo (Matera, 1932 - Palermo, 2018) Si laurea a Roma nel 1959. Professore Ordinario di Composizione Architettonica e Urbana conclude l’insegnamento universitario nella Facoltà di Architettura di Roma Tre. Negli anni precedenti svolge didattica e ricerca nelle seguenti Facoltà italiane: Architettura (Firenze), IUAV (Venezia), Architettura (Palermo), Ingegneria (Catania), Architettura (Roma “La Sapienza”). Dal 1961 al 1971 fa parte dello studio professionale “Benevolo, Giura Longo, Melograni” in Roma. Il progetto del nucleo iniziale dei padiglioni espositivi della Fiera di Bologna e l’impianto urbanistico dell’intero nuovo quartiere fieristico fa ottenere il primo premio nazionale di progettazione allo studio dei tre architetti. Dal 1982 ha studio individuale a Roma ed è autore di numerosi progetti di architettura e di urbanistica. Dei progetti di architettura fanno parte, il Quartiere Fieristico di Bologna e i suoi padiglioni (1961-84); l’Istituto di Neuropsichiatria Infantile di Roma “La Sapienza” (1968); i progetti pilota per il risanamento dei Rioni “Sassi” di Matera (1987); il recupero di due comparti edilizi di Siracusa-Ortigia (1995). Fra i progetti di urbanistica, svolti in collaborazione con altri progettisti, si ricordano, tra gli altri: i Programmi Biennali di intervento nei Sassi di Matera (1987); la variante di PRG per il centro storico di Caltanissetta (1988). La sua attività più significativa riguarda l’assistenza al Comune di Matera per avviare il risanamento urbanistico ambientale dei Sassi di Matera, a partire dal concorso internazionale vinto nel 1977. Autore di numerosi saggi critici e interventi sulle principali riviste specialistiche, collabora con periodici e quotidiani. Carlo Melograni (1924 - 2021) Si laurea nella capitale nel 1950. Conclude l'impegno universitario come Preside della facoltà di architettura di Roma Tre, negli anni della sua fondazione. Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica ai benemeriti della scienza e della cultura, è membro corrispondente dell'Accademia Nazionale di San Luca. Collabora a riviste specializzate, periodici e giornali quotidiani. Come progettista si è soprattutto interessato di interventi pubblici per edilizia residenziale economica e per servizi sociali, in particolare scolastici. Tra il 1950 e il '60, è tra i progettisti del quartiere Ina-casa di Roma/Tiburtino. Ha partecipato, quasi sempre in collaborazione con altri, a numerosi concorsi. Dal 1961 al ‘71 è associato con Leonardo Benevolo e Tommaso Giura Longo; poi con quest'ultimo e con Maria Letizia Martines. Con Benevolo e Giura Longo progetta il nucleo iniziale dei padiglioni della fiera di Bologna. A Ferrara, coordina il piano regolatore generale adottato nel 1975. Dal 1981 al 1996 ha operato nello studio "P+R Progetti e ricerche di architettura" alla cui attività dedica un numero la rivista "Parametro". Negli ultimi tempi collabora con architetti ancora più giovani, vincendo il concorso per riutilizzare l'area dismessa dalle aziende municipalizzate a Modena. A Ferrara esegue il piano di riqualificazione del quartiere Barco. Leonardo Benevolo (Orta S. Giulio,Novara 1923 - Cellatica, Brescia 2017) Si laurea in architettura a Roma nel 1946; successivamente viene insignito di laurea honoris causa in scienze tecniche al politecnico di Zurigo nel 1980 e in storia dell’architettura alla Sorbonne di Parigi nel 2004 . Dal 1955 al 1977 è professore di architettura negli atenei di Roma, Firenze, Venezia e Palermo; è inoltre professore di Storia del territorio all’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera italiana dal1996 al 2003, visiting lecturer nelle Università di Yale (New Haven), Columbia (new York), Caracas, Teheran, Rio de Janeiro e Hosei (Tokyo). Alla sua attività di storico dell’architettura, che lo porta a scrivere alcuni dei testi di riferimento sull’architettura europea, antica e contemporanea, dalla fine degli anni ’50 svolge attività di consulenza e ideazione nel campo della pianificazione urbanistica e della progettazione architettonica per molte città italiane. Fra i numerosi premi ricevuti ricordiamo: il premio “Libera Stampa”, la “Medaille de Histoire de l’Art” (a Parigi), la medaglia d’oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell’arte (presidenza della repubblica italiana, 2003). Benevolo rientra tra le figure considerate molto influenti per le vicende bolognesi degli anni ’60, facendo in particolare riferimento alla redazione del piano per la conservazione del centro storico di Bologna (redige una prima ipotesi progettuale nel 1961), alla costruzione del villaggio INA-Casa INCIS (1957-1960) di via Cavedone e ai padiglioni della fiera di Bologna (1962-67).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Giura Longo Tommaso 1974 Scuola dell’obbligo a Ferrara, Pontelagoscuro L’architettura. Cronache e Storia n. 220 568-575 Si
Menegatti Rodolfo 1987 Scuole di Pontelagoscuro, in Peron Marica, Savioli Giacomo (a cura di), Il lago-scuro ponte per la città Arstudio Ferrara 181-182 Si
Scardino Lucio 1995 Itinerari di Ferrara moderna Alinea editrice Firenze 169 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio di Deposito del Comune di Ferrara - Comune di Ferrara Progetti: piante, assonometrie, sezioni, prospetti

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Veduta esterna Veduta esterna R. Vahov. Courtesy IBC
Veduta esterna Veduta esterna R. Vahov. Courtesy IBC
Planimetria – scala 1:500 e pianta del piano a quota -0,55 (palestra e refettorio) del progetto di massima – scala 1:100 (1962) Planimetria – scala 1:500 e pianta del piano a quota -0,55 (palestra e refettorio) del progetto di massima – scala 1:100 (1962) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Pianta del piano terreno (scuola elementare) del progetto di massima – scala 1:100 (1962) Pianta del piano terreno (scuola elementare) del progetto di massima – scala 1:100 (1962) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Pianta del piano superiore (scuola media) del progetto di massima – scala 1:100 (1962) Pianta del piano superiore (scuola media) del progetto di massima – scala 1:100 (1962) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Pianta del piano superiore (scuola media) del progetto di massima – scala 1:100 (1962) Pianta del piano superiore (scuola media) del progetto di massima – scala 1:100 (1962) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Pianta primo piano – scala 1:50 (1963 agg. 1966) Pianta primo piano – scala 1:50 (1963 agg. 1966) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Prospetti 1-1 e 2-2 – scala 1:100 (1963 agg. 1966) Prospetti 1-1 e 2-2 – scala 1:100 (1963 agg. 1966) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Prospetti 3-3 e 4-4 – scala 1:100 (1963 agg. 1966) Prospetti 3-3 e 4-4 – scala 1:100 (1963 agg. 1966) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Prospetti 5-5, 6-6 e 7-7 – scala 1:100 (1963 agg. 1966) Prospetti 5-5, 6-6 e 7-7 – scala 1:100 (1963 agg. 1966) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Sezioni 2-2 e 3-3 – scala 1:50 (1963 agg. 1966) Sezioni 2-2 e 3-3 – scala 1:50 (1963 agg. 1966) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Cassani Simonetti
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/01/2025

Revisori:

Stefano Setti