Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

FIERA

Scheda Opera

  • Vista di uno degli edifici
  • Vista di uno degli edifici
  • Vista di uno degli edifici
  • Vista di uno degli edifici
  • Vista di uno degli edifici
  • Vista del complesso
  • Comune: Ferrara
  • Denominazione: FIERA
  • Indirizzo: Via Bologna N. 534
  • Data: 1986 - 1989
  • Tipologia: Fiere
  • Autori principali: Vittorio Gregotti
Descrizione

Nel settembre 1986 il Consiglio comunale di Ferrara deliberava di affidare a Vittorio Gregotti e Carlo Magnani lo studio del progetto di massima ed esecutivo per un centro direzionale comprensivo di quartiere fieristico in un’area a sud del centro congressi per un importo lavori stimato in otto miliardi di lire.
Gregotti, contemporaneamente impegnato nell’allestimento della mostra di Arnaldo Pomodoro a palazzo Diamanti, articolava il progetto in due parti volte a configurare il carattere di una zona urbana periferica: un complesso di edifici situato alla conclusione di via Beethoven inteso come nuova porta della città e il complesso fieristico vero e proprio. Entrambe le parti del progetto cercavano di stabilire un ordine all’interno dell’eterogeneità del paesaggio periferico sospeso tra città e campagna attraverso un "unico atto fondativo". Riflessione questa caratteristica della progettazione di Gregotti fin dai primi progetti a scala territoriale come quello per i nuovi dipartimenti di scienze per l’Università degli studi di Palermo (1969), a Ferrara tale intento viene attuato analizzando i caratteri del paesaggio padano: gli elementi architettonici composti attraverso una ricerca di monumentalità sono contornati da triplici filari di pioppi. Il complesso è collegato attraverso una rete infrastrutturale a scala territoriale.
L’edificio della fiera, il cui impianto è simmetrico a forma di H, è formato da padiglioni quadrati di circa 2500 mq ciascuno collegati tra di loro da elementi più alti che contribuiscono all’unitarietà della composizione oltre che assolvere alla funzione di sistemazione degli impianti tecnici. All’interno dell’elemento di ingresso sono collocati un ristorante, un bar e una sala riunioni.
Nel corso della realizzazione il progetto non è stato completato. Oltre a non essere stata realizzata la parte disposta lungo via Beethoven, anche l’edificio fieristico non è stato compiuto nell’ala orientale; la sistemazione delle alberature del grande lotto è stata inoltre notevolmente semplificata compromettendo in parte la leggibilità dell’intervento.

(Matteo Cassani Simonetti)

Info
  • Progetto: 1986 - 1987
  • Esecuzione: 1988 - 1989
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Fiera
  • Destinazione attuale: Fiera
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Studio Bandiera Progetto Impianti Progetto NO
Lamberto Borsoi Progetto Impianti Progetto NO
Carlo Capovilla Collaboratore Progetto NO
Luciano Claut Collaboratore Progetto NO
Giuseppe Gottardo Collaboratore Progetto NO
Vittorio Gregotti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19481 SI
Carlo Magnani Progetto architettonico Progetto NO
Filippo Messina Collaboratore Progetto NO
Filippo Navarra Progetto strutturale Progetto NO
Fortunato Scocco Collaboratore Progetto NO
Renato Vitaliani Progetto strutturale Progetto NO
Emilio Zamborlini Progetto esecutivo Progetto NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: cemento armato
  • Coperture: piane
  • Serramenti: ferro
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Gregotti, contemporaneamente impegnato nell’allestimento della mostra di Arnaldo Pomodoro a palazzo Diamanti, articolava il progetto in due parti volte a configurare il carattere di una zona urbana periferica: un complesso di edifici situato alla conclusione di via Beethoven inteso come nuova porta della città e il complesso fieristico vero e proprio. Entrambe le parti del progetto cercavano di stabilire un ordine all’interno dell’eterogeneità del paesaggio periferico sospeso tra città e campagna attraverso un "unico atto fondativo". Riflessione questa caratteristica della progettazione di Gregotti fin dai primi progetti a scala territoriale come quello per i nuovi dipartimenti di scienze per l’Università degli studi di Palermo (1969), a Ferrara tale intento viene attuato analizzando i caratteri del paesaggio padano: gli elementi architettonici composti attraverso una ricerca di monumentalità sono contornati da triplici filari di pioppi. Il complesso è collegato  attraverso una rete infrastrutturale a scala territoriale.
L’edificio della fiera, il cui impianto è simmetrico a forma di H, è formato da padiglioni quadrati di circa 2500 mq ciascuno collegati tra di loro da elementi più alti che contribuiscono all’unitarietà della composizione oltre che assolvere alla funzione di sistemazione degli impianti tecnici. All’interno dell’elemento di ingresso sono collocati un ristorante, un bar e una sala riunioni. 
Nel corso della realizzazione il progetto non è stato completato. Oltre a non essere stata realizzata la parte disposta lungo via Beethoven, anche l’edificio fieristico non è stato compiuto nell’ala orientale; la sistemazione delle alberature del grande lotto è stata inoltre notevolmente semplificata compromettendo in parte la leggibilità dell’intervento. 

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Allievo di E. N. Rogers, iniziò la sua attività con L. Meneghetti e G. Stoppino (1952-67); collaborò poi con F. Purini e nel 1974 fondò lo studio Gregotti Associati (P. Cerri, P. Nicolin, H. Matsui e B. Viganò) che, con impostazione manageriale e aperta a diverse collaborazioni, ha partecipato ai più importanti concorsi nazionali e internazionali. Ha affiancato l'attività professionale a un forte impegno didattico (prof. al Politecnico di Milano, alle università di Palermo e, dal 1978, di Venezia) e teorico. Accademico di San Luca (dal 1976) e di Brera (dal 1995), ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali. 
Direttore di Rassegna (dal 1979 al 1998) e di Casabella (dal 1982 al 1996), ha pubblicato, tra l'altro: Territorio dell'architettura (1966), Il disegno del prodotto industriale (1982), La città visibile (1993), Le scarpe di Van Gogh. Modificazioni dell'architettura (1994), Racconti di architettura (1998), Identità e crisi dell'architettura europea (1999), Frammenti di costruzione (2000), Sulle orme di Palladio (2000), Diciassette lettere sull'architettura (2000), Contro la fine dell'architettura (2008), Architettura e postmetropoli (2011), L'architettura di Cézanne (2012), Incertezze e simulazioni (2012), Il possibile necessario (2014). 
Tra le sue realizzazioni, oltre a quelle citate: a Novara, case d'affitto V. G. F. (1957) ed edificio per uffici (1960); case dipendenti comunali in via Desiderio da Settignano (1963) e in via Montegani (1964) a Milano; dipartimenti di scienze (1969-72) a Palermo; sede dell'università della Calabria ad Arcavacata (1973-86); nucleo abitativo nel sestiere di Cannaregio a Venezia (1981-89); edificio per abitazioni sulla Lutzowstrasse a Berlino (IBA, 1984-86); i già ricordati stadi di Barcellona e Genova, di Nîmes (1987, cui è seguito il Palazzetto dello sport, 1991) e Marrākesh (1999). Sono inoltre degni di nota l'ampliamento del Museo d'arte moderna e contemporanea dell'Accademia Carrara di Bergamo (1989), la facoltà di scienze ambientali presso il polo tecnologico Bicocca di Milano (1993), il ponte sul fiume Savio a Cesena (1996-2000), il Museo Guiso a Orosei (1997-2000), l'Acquario municipale D. Cestoni a Livorno (iniziato nel 1997). Tra le opere più recenti vanno segnalati l'ampliamento del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Firenze (2002), la progettazione del nuovo quartiere residenziale nell’area di Pujiang, Shanghai (2002); la realizzazione del nuovo Teatro dell’Opera di Aix-en-Provence (2003-2007); chiesa di San Massimiliano Kolbe, Bergamo (2008). Tra i progetti in corso di realizzazione vanno almeno citati quelli del nuovo edificio universitario alla Bicocca di Milano e la facoltà di Medicina dell'università Federico II di Napoli. Nel 2012 è stato insignito della medaglia d'oro alla carriera della Triennale di Milano. 
(da enciclopedia Treccani)

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 226
  • Particella: 325

Note

Vittorio Gregotti (Novara, 1927 - Milano, 2020) Allievo di E. N. Rogers, iniziò la sua attività con L. Meneghetti e G. Stoppino (1952-67); collaborò poi con F. Purini e nel 1974 fondò lo studio Gregotti Associati (P. Cerri, P. Nicolin, H. Matsui e B. Viganò) che, con impostazione manageriale e aperta a diverse collaborazioni, ha partecipato ai più importanti concorsi nazionali e internazionali. Ha affiancato l'attività professionale a un forte impegno didattico (prof. al Politecnico di Milano, alle università di Palermo e, dal 1978, di Venezia) e teorico. Accademico di San Luca (dal 1976) e di Brera (dal 1995), ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali. Direttore di Rassegna (dal 1979 al 1998) e di Casabella (dal 1982 al 1996), ha pubblicato, tra l'altro: Territorio dell'architettura (1966), Il disegno del prodotto industriale (1982), La città visibile (1993), Le scarpe di Van Gogh. Modificazioni dell'architettura (1994), Racconti di architettura (1998), Identità e crisi dell'architettura europea (1999), Frammenti di costruzione (2000), Sulle orme di Palladio (2000), Diciassette lettere sull'architettura (2000), Contro la fine dell'architettura (2008), Architettura e postmetropoli (2011), L'architettura di Cézanne (2012), Incertezze e simulazioni (2012), Il possibile necessario (2014). Tra le sue realizzazioni, oltre a quelle citate: a Novara, case d'affitto V. G. F. (1957) ed edificio per uffici (1960); case dipendenti comunali in via Desiderio da Settignano (1963) e in via Montegani (1964) a Milano; dipartimenti di scienze (1969-72) a Palermo; sede dell'università della Calabria ad Arcavacata (1973-86); nucleo abitativo nel sestiere di Cannaregio a Venezia (1981-89); edificio per abitazioni sulla Lutzowstrasse a Berlino (IBA, 1984-86); i già ricordati stadi di Barcellona e Genova, di Nîmes (1987, cui è seguito il Palazzetto dello sport, 1991) e Marrākesh (1999). Sono inoltre degni di nota l'ampliamento del Museo d'arte moderna e contemporanea dell'Accademia Carrara di Bergamo (1989), la facoltà di scienze ambientali presso il polo tecnologico Bicocca di Milano (1993), il ponte sul fiume Savio a Cesena (1996-2000), il Museo Guiso a Orosei (1997-2000), l'Acquario municipale D. Cestoni a Livorno (iniziato nel 1997). Tra le opere più recenti vanno segnalati l'ampliamento del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Firenze (2002), la progettazione del nuovo quartiere residenziale nell’area di Pujiang, Shanghai (2002); la realizzazione del nuovo Teatro dell’Opera di Aix-en-Provence (2003-2007); chiesa di San Massimiliano Kolbe, Bergamo (2008). Tra i progetti in corso di realizzazione vanno almeno citati quelli del nuovo edificio universitario alla Bicocca di Milano e la facoltà di Medicina dell'università Federico II di Napoli. Nel 2012 è stato insignito della medaglia d'oro alla carriera della Triennale di Milano. (da enciclopedia Treccani)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Magnani Carlo 1988 Genesi di un progetto Ferrara n. 1-4 4-5 Si
Orlandi Riccardo 1989 La nuova fiera di Ferrara Parametro n. 171 86-87 Si
Colao Paolo, Vragnaz Giovanni (a cura di) 1990 Gregotti Associati 1987-1988 Electa Milano 239-241 Si
Scardino Lucio 1995 Itinerari di Ferrara moderna Alinea Editrice Firenze 193 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista di uno degli edifici Vista di uno degli edifici A. Scardova. Courtesy IBC
Vista di uno degli edifici Vista di uno degli edifici A. Scardova. Courtesy IBC
Vista di uno degli edifici Vista di uno degli edifici A. Scardova. Courtesy IBC
Vista di uno degli edifici Vista di uno degli edifici A. Scardova. Courtesy IBC
Vista di uno degli edifici Vista di uno degli edifici A. Scardova. Courtesy IBC
Vista del complesso Vista del complesso A. Scardova. Courtesy IBC

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
CASVA Milano - Vittorio Gregotti Visualizza
Enciclopedia Treccani - Vittorio Gregotti Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Cassani Simonetti
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 15/03/2024

Revisori:

Stefano Setti