Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CONDOMINIO VERDE

Scheda Opera

  • vista prospetto Sud
  • vista prospetto Sud
  • giardino condominiale
  • ingresso principale
  • particolare nastri di aperture
  • vista del verde circostante l’edificio lungo i versanti sulle strade che costeggiano il lotto
  • vista del fronte Est
  • vista del fronte Nord
  • aiuola del giardino condominiale
  • vista generale dell’edificio e del verde circostante
  • Comune: Ravenna
  • Denominazione: CONDOMINIO VERDE
  • Indirizzo: Via Mario Montanari N. 54
  • Data: 1968 - 1970
  • Tipologia: Abitazioni plurifamiliari
  • Autori principali: Danilo Naglia
Descrizione

L’edificio, commissionato da Giovanni Golfari, Leo Della Casa e Secondo Foschini, cerca, nell’intento del progettista e dei committenti, di fornire una risposta alla crescita urbana della città, ripensando al modello del condominio per abitazioni, tipo edilizio attraverso cui, inevitabilmente, si realizza lo sviluppo dei quartieri residenziali, anche turistici, sotto la spinta dei piani di urbanizzazione avviati a partire dal 1962 e in seguito revisionati negli anni Settanta.
L’edificio presenta una pianta a croce di circa 760 mq, che si ripete con minime e poco rilevanti variazioni per tutti e quattro i piani su cui si sviluppa l’edificio.
Dalla forma molto elaborata e complessa, la planimetria dell’edificio si basa su un abile composizione di elementi rettangolari, avanzati e arretrati efficacemente dall’architetto, nel tentativo di creare un senso di movimento e ritmo alla composizione. I balconi sporgenti sono di forma rettangolare, ma non rispettano del tutto la regola di ortogonalità che pervade l’intero progetto e presentano un angolo smussato.
In pianta il fulcro centrale dell’edificio, dal quale dipendono tutti gli alloggi, è la grande scala racchiusa in un vano ottagonale che assume un aspetto autonomo, quasi una parte a se stante del condominio ben visibile anche dall’esterno. Seppur distaccato nettamente dalle quattro ali in cui sono distribuite le residenze, una per ogni lato per un totali di sedici appartamenti, il volume del vano scala costituisce, al tempo stesso, l’elemento compositivo di collegamento tra le varie parti.
Assunti dunque alcuni punti fermi nello sviluppo dell’impianto planimetrico, i punti cardinali sono divenuti elementi secondari. Il sole infatti viene schermato dai rami degli alberi, fino alla copertura. Ogni alloggio si configura in una cieca e un’altra quasi interamente aperta sui grandi balconi. Alcune pareti, poi, sono volutamente progettate per essere esposte a nord e ogni appartamento ha tre orientamenti, questa soluzione permette all’architetto di garantire in ogni momento della giornata una condizione favorevole di esposizione. La luce gioca di conseguenza un ruolo fondamentale nell’intero progetto, intesa come elemento di confort per l’abitante, attenzione costante nel lavoro dell’architetto.
Ne risulta una composizione volumetrica controllata ed equilibrata, sottolineata dal colore verde pallido dell’intonaco che ricopre l’intero involucro dell’edificio, da cui deriva il nome. La scelta della tinteggiatura, come il progetto del giardino che circonda il condominio, rappresenta un chiaro riferimento alla volontà di preservare gli elementi naturali arborei, come visto, anche funzionali al benessere interno delle abitazioni.

(Matteo Sintini, Ilaria Cattabriga)

Info
  • Progetto: 1968 - 1969
  • Esecuzione: 1970 - 1970
  • Tipologia Specifica: Edificio per appartamenti
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: edificio per appartamenti
  • Destinazione attuale: edificio per appartamenti
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Danilo Naglia Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: cemento armato, mattoni faccia a vista
  • Materiale di facciata: calcestruzzo decorato a bassorilievo
  • Coperture: a falde, coppi, tegole di laterizio
  • Serramenti: legno naturale e pitch-pine lucidato a flatting
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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L’edificio presenta una pianta a croce di circa 760 mq, che si ripete con minime e poco rilevanti variazioni per tutti e quattro i piani su cui si sviluppa l’edificio. 
Dalla forma molto elaborata e complessa, la planimetria dell’edificio si basa su un abile composizione di elementi rettangolari, avanzati e arretrati efficacemente dall’architetto, nel tentativo di creare un senso di movimento e ritmo alla composizione. I balconi sporgenti sono di forma rettangolare, ma non rispettano del tutto la regola di ortogonalità che pervade l’intero progetto e presentano un angolo smussato. 
In pianta il fulcro centrale dell’edificio, dal quale dipendono tutti gli alloggi, è la grande scala racchiusa in un vano ottagonale che assume un aspetto autonomo, quasi una parte a se stante del condominio ben visibile anche dall’esterno. Seppur distaccato nettamente dalle quattro ali in cui sono distribuite le residenze, una per ogni lato per un totali di sedici appartamenti, il volume del vano scala costituisce, al tempo stesso, l’elemento compositivo di collegamento tra le varie parti.
Assunti dunque alcuni punti fermi nello sviluppo dell’impianto planimetrico, i punti cardinali sono divenuti elementi secondari. Il sole infatti viene schermato dai rami degli alberi, fino alla copertura. Ogni alloggio si configura in una cieca e un’altra quasi interamente aperta sui grandi balconi. Alcune pareti, poi, sono volutamente progettate per essere esposte a nord e ogni appartamento ha tre orientamenti, questa soluzione permette all’architetto di garantire in ogni momento della giornata una condizione favorevole di esposizione. La luce gioca di conseguenza un ruolo fondamentale nell’intero progetto, intesa come elemento di confort per l’abitante, attenzione costante nel lavoro dell’architetto.
Ne risulta una composizione volumetrica controllata ed equilibrata, sottolineata dal colore verde pallido dell’intonaco che ricopre l’intero involucro dell’edificio, da cui deriva il nome. La scelta della tinteggiatura, come il progetto del giardino che circonda il condominio, rappresenta un chiaro riferimento alla volontà di preservare gli elementi naturali arborei, come visto, anche funzionali al benessere interno delle abitazioni.

(Matteo Sintini, Ilaria Cattabriga)

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Danilo Naglia (Ravenna, 1928 - 2022) 
Nel 1957 si laurea con il massimo dei voti presso la Facoltà di Architettura di Venezia. I suoi studi eserciteranno una forte influenza sulla sua produzione, soprattutto grazie al contatto con figure quali Ignazio Gardella (docente di composizione architettonica) e Giovanni Astengo (docente di urbanistica). Dopo la laurea si iscrive all’ordine degli architetti della Provincia di Ravenna e proprio nel capoluogo romagnolo si concentra gran parte del suo lavoro. Inizia un’intensa collaborazione con l’amico universitario Gino Gamberini e altre collaborazioni di rilievo con Sandro Gatti, Giorgio Piani, Renzo Stumìa, Leonardo Cordone, Giuseppe Grossi e Roberto Raffoni. 
Naglia è considerato uno degli architetti più influenti e rappresentativi che abbia operato nell’area ravennate tra il 1960 ed il 1980, al pari di Gino Gamberini e Antonino Manzone, con i quali esso stesso collabora. Molto attivo nell’ambito pubblico, a lui si devono i progetti di diverse strutture scolastiche, ma anche di abitazioni private. Tra i suoi lavori più significativi: l’Hotel Bisanzio a Ravenna (1958), l’Istituto tecnico industriale Nullo Baldini a Ravenna (1961), Casa Ercolani (1962), la Colonia Città di Tirano a Milano Marittima (1966) e l’edificio di piazza Marsala a Ravenna (1981).


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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: RA/10
  • Particella: 835

Note

Le varianti più significative che sono state apportate al progetto originale riguardano il tamponamento delle logge esterne per ottenere un vano abitabile che comprende solitamente cucina o soggiorno e risalgono al 1985. Altre variazioni più recenti sono state effettuate nel 2003 tramite modifiche interne di alcuni appartamenti, preservando comunque i concetti e le idee dell’iniziale progetto del progettista. Danilo Naglia (Ravenna, 1928 - 2022) Nel 1957 si laurea con il massimo dei voti presso la Facoltà di Architettura di Venezia. I suoi studi eserciteranno una forte influenza sulla sua produzione, soprattutto grazie al contatto con figure quali Ignazio Gardella (docente di composizione architettonica) e Giovanni Astengo (docente di urbanistica). Dopo la laurea si iscrive all’ordine degli architetti della Provincia di Ravenna e proprio nel capoluogo romagnolo si concentra gran parte del suo lavoro. Inizia un’intensa collaborazione con l’amico universitario Gino Gamberini e altre collaborazioni di rilievo con Sandro Gatti, Giorgio Piani, Renzo Stumìa, Leonardo Cordone, Giuseppe Grossi e Roberto Raffoni. Naglia è considerato uno degli architetti più influenti e rappresentativi che abbia operato nell’area ravennate tra il 1960 ed il 1980, al pari di Gino Gamberini e Antonino Manzone, con i quali esso stesso collabora. Molto attivo nell’ambito pubblico, a lui si devono i progetti di diverse strutture scolastiche, ma anche di abitazioni private. Tra i suoi lavori più significativi: l’Hotel Bisanzio a Ravenna (1958), l’Istituto tecnico industriale Nullo Baldini a Ravenna (1961), Casa Ercolani (1962), la Colonia Città di Tirano a Milano Marittima (1966) e l’edificio di piazza Marsala a Ravenna (1981).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Naglia Danilo 1997 Architettura e progetto. Fra etica, memoria e ragione Edizioni del Girasole Ravenna 10-11; 14; 44-50; 97-115; 119-121 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
vista prospetto Sud vista prospetto Sud Alex Placci
vista prospetto Sud vista prospetto Sud Alex Placci
giardino condominiale giardino condominiale Alex Placci
ingresso principale ingresso principale Alex Placci
particolare nastri di aperture particolare nastri di aperture Alex Placci
vista del verde circostante l’edificio lungo i versanti sulle strade che costeggiano il lotto vista del verde circostante l’edificio lungo i versanti sulle strade che costeggiano il lotto Alex Placci
vista del fronte Est vista del fronte Est Alex Placci
vista del fronte Nord vista del fronte Nord Alex Placci
aiuola del giardino condominiale aiuola del giardino condominiale Alex Placci
vista generale dell’edificio e del verde circostante vista generale dell’edificio e del verde circostante Alex Placci

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Ilaria Cattabriga
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/01/2023

Revisori:

Setti Stefano 2022