RESTAURO E AMPLIAMENTO DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA

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    [informazioni_architettoniche] => Il 28 aprile 1975, con provvedimento consiliare n. 47/10832, venne affidato, agli ingegneri Adolfo Torti e Marcello Vittorini e all’architetto Carlo Aymonino, il progetto di restauro ed ampliamento dell’ex convento del Gesù in via Borgoleoni per trasformarlo in nuova sede del palazzo di giustizia.
L’intervento, nel progetto datato 6 giugno 1979, prevedeva il restauro delle due ali dell’antico convento e la demolizione parziale del corpo centrale e sua sostituzione con un nuovo corpo di fabbrica destinato ad ospitare l’ingresso principale e le aule delle udienze. Il nuovo corpo, più basso rispetto alle ali laterali e in asse con la torre dell’orologio, presenta una galleria centrale a tutta altezza, con una copertura a botte, che mette in diretta comunicazione il cortile con il piazzale d’ingresso.
Il 11 luglio 1979 venne approvato dal comune di Ferrara con delibera n. 62503/3 il progetto e il 26 novembre 1980 vennero affidati i lavori al Consorzio Imprese Edili Ferrarese (C.I.E.F.) per un importo superiore ai 3,5 miliardi di lire che, nell’ottobre 1985, alla data di ultimazione dei lavori, diventò superiore ai sei. 
Il 1 luglio 1981 vennero designati i direttori dei lavori nelle figure dell’ingegner Adolfo Torti e dell’architetto Carlo Aymonino. In seguito alle due perizie suppletive di variante, approvate dal Comitato tecnico amministrativo del Ministero dei lavori Pubblici, i lavori vennero eseguiti tra il novembre 1982 e il 1984. Il collaudo fu eseguito dall’ingegner Gian Paolo Sarti il 30 giugno 1986.

(Matteo Cassani Simonetti)


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Architetto e urbanista.
 Esordì con il gruppo Quaroni Ridolfi nel quartiere Tiburtino INA/Casa di Roma (1950-51), contribuendo-con progetti e scritti-allo sviluppo delle tematiche relative al neorealismo architettonico, che caratterizzava in quegli anni i suoi progetti di edilizia economica popolare, quali, quelli a Matera e Foggia. L’insegnamento all’Istituto universitario di architettura di Venezia fra il 1967 e ’81, anno in cui è passato a insegnare all’università di Roma, coincide con l’elaborazione teorica dei rapporti tra struttura urbana e intervento architettonico, tra morfologia e tipologia (“Origini e sviluppo della città moderna”, 1965; “La città di Padova”, 1970; “Il significato delle città”, 1975), che ha individuato una prima concretizzazione nel progetto per il Gallaratese 2 a Milano. I progetti come il liceo scientifico di Pesaro, 1970, il Palazzo di Giustizia di Ferrara, 1977-84 e quello per la sistemazione del centro civico di Pesaro, 1977-79, sono orientati sulla sperimentazione compositiva delle leggi geometriche elementari. Nei successivi progetti (edificio residenziale alla Giudecca a Venezia, 1984; sistema di piazze a Terni, 1985; sistema polifunzionale in via Ostiense a Roma, 1991) prevale l’interesse per la scala urbana. L’ultimo dei grandi temi affrontati, è la sistemazione del Giardino Romano nei Musei Capitolini.
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