Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

VILLA REDAELLI

Scheda Opera

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  • Vista esterna
  • Comune: Dervio
  • Denominazione: VILLA REDAELLI
  • Indirizzo: Via Santa Cecilia N. 3
  • Data: 1941 - 1942
  • Tipologia: Abitazioni unifamiliari
  • Autori principali: Enrico Agostino Griffini
Descrizione

Inserita nel vasto lotto su cui sorge la fabbrica Redaelli (oggi Meccanica Alto Lario), la villa è in posizione baricentrica tra il rilevato ferroviario e la darsena lacuale, nel cuore di una delle aree industriali che a Dervio vennero assumendo la dimensione dell'industria medio-grande dai primissimi anni del Novecento. La dimora padronale, che sorge sullo stesso luogo della fabbrica, presenta forme asciutte ed eleganti tipiche di quel tardo razionalismo che di lì a pochi anni (siamo nel 1942) verrà sottoposto a profonda revisione critica.
La villa introduce un linguaggio nuovo per l'area, un'attenzione alla vicinanza qualificante del lago e alla possibilità di fruirne il clima salubre e mite che si rivela nelle terrazze e negli spazi attrezzati per la permanenza all'aperto. La configurazione dell'edificio, con pianta a "L", riserva allo studio padronale il lato minore allineato su strada, mentre l'altro lato, separato dal vano-scala e riservato alla residenza, si protende nel verde aprendosi verso il lago con ampie vetrate, terrazze ai due piani, una pergola. L'accurata scelta dei tagli nella superficie edilizia oppone strette feritoie a nord alle ampie vetrate degli ambienti posti a sud; ritaglia profonde logge che svelano luminose terrazze a coronamento del piano superiore.
Il connubio tra le superfici intonacate e i rivestimenti in pietra di Moltrasio, infine, radica ancora più saldamente al luogo questo frammento di cultura europea moderna.

Info
  • Progetto: 1941 - 1941
  • Esecuzione: 1942 - 1942
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: abitazione
  • Destinazione attuale: non utilizzato
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Enrico Agostino Griffini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=54078 SI
  • Strutture: fondazioni in cls di cemento; pilasti in cemento armato gettati entro tubi di cemento amianto; muratura in pietrame; solai in c.a. e laterizio
  • Materiale di facciata: intonaco Duralbo bianco dato a spruzzo; rivestimento in pietra di Moltrasio per i basamenti
  • Coperture: piane, impermeabilizzate con feltri bitumati protetti da strato di sabbia e pavimento praticabile
  • Serramenti: in legno con persiane avvolgibili
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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La villa introduce un linguaggio nuovo per l'area, un'attenzione alla vicinanza qualificante del lago e alla possibilità di fruirne il clima salubre e mite che si rivela nelle terrazze e negli spazi attrezzati per la permanenza all'aperto. La configurazione dell'edificio, con pianta a "L", riserva allo studio padronale il lato minore allineato su strada, mentre l'altro lato, separato dal vano-scala e riservato alla residenza, si protende nel verde aprendosi verso il lago con ampie vetrate, terrazze ai due piani, una pergola. L'accurata scelta dei tagli nella superficie edilizia oppone strette feritoie a nord alle ampie vetrate degli ambienti posti a sud; ritaglia profonde logge che svelano luminose terrazze a coronamento del piano superiore.
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Dopo un debutto professionale all'insegna del cosiddetto barocco fiorito lombardo, fece propri i temi del razionalismo con una radicale inversione stilistica, maturata dopo un viaggio di studio a Stoccarda (1927), dove visitò il quartiere Weissenhof e la mostra dei materiali e dei sistemi costruttivi. Sottoscrisse il "Programma di architettura" (Quadrante, maggio 1933) e aderì al Movimento italiano per l'architettura razionale (MIAR). 
Protagonista riservato della cultura architettonica tra le due guerre, è considerato tra i pionieri del razionalismo italiano, focalizzando la sua ricerca sul problema "sociale costruttivo ed economico" della casa popolare. Il tema, che riallaccia la sua opera alla dimensione europea dell'Architettura Moderna, è sviluppato nel manuale tecnico "Costruzione razionale della casa" (Milano 1932), un importante contributo al dibattito architettonico di quegli anni, divenuto anche più pressante dopo la guerra. Fonti di riferimento per la sua progettazione furono A. Klein e B. Taut, che lo portarono ad applicare all'abitazione i concetti della moderna organizzazione del lavoro in fabbrica.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Enrico Griffini (Venezia, 1887- Milano, 1952) si laurea in ingegneria industriale elettrotecnica nel 1910 presso il Regio Istituto tecnico superiore di Milano (poi Politecnico), ma ben presto si dedica all'architettura, sia come docente che come progettista a livello italiano ed europeo, anche ricoprendo incarichi nell'ambito del Sindacato fascista degli architetti. Dopo un debutto professionale all'insegna del cosiddetto barocco fiorito lombardo, fece propri i temi del razionalismo con una radicale inversione stilistica, maturata dopo un viaggio di studio a Stoccarda (1927), dove visitò il quartiere Weissenhof e la mostra dei materiali e dei sistemi costruttivi. Sottoscrisse il "Programma di architettura" (Quadrante, maggio 1933) e aderì al Movimento italiano per l'architettura razionale (MIAR). Protagonista riservato della cultura architettonica tra le due guerre, è considerato tra i pionieri del razionalismo italiano, focalizzando la sua ricerca sul problema "sociale costruttivo ed economico" della casa popolare. Il tema, che riallaccia la sua opera alla dimensione europea dell'Architettura Moderna, è sviluppato nel manuale tecnico "Costruzione razionale della casa" (Milano 1932), un importante contributo al dibattito architettonico di quegli anni, divenuto anche più pressante dopo la guerra. Fonti di riferimento per la sua progettazione furono A. Klein e B. Taut, che lo portarono ad applicare all'abitazione i concetti della moderna organizzazione del lavoro in fabbrica.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1943 Villa a Dervio Domus n. 184 154-155 Si
Griffini Enrico Agostino 1951 Progetti e realizzazioni. MCMXX-MCML Hoepli Milano 11-13 No
Savorra Massimiliano 2000 Enrico Agostino Griffini. La casa, il monumento, la città Electa Napoli 205 Si
Savorra Massimiliano (a cura di) 2007 Enrico Agostino Griffini. 1887-1952. Inventario analitico dell'archivio Il Poligrafo Padova 111; 254 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo Enrico Agostino Griffini Enrico Agostino Griffini Università IUAV Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Archivio Progetti

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna Vista esterna Maurizio Boriani - 2015
Vista esterna Vista esterna Maurizio Boriani - 2015
Vista esterna Vista esterna Maurizio Boriani - 2015
Vista esterna Vista esterna Maurizio Boriani - 2015
Vista esterna Vista esterna Maurizio Boriani - 2015
Vista esterna Vista esterna Maurizio Boriani - 2015
Vista esterna Vista esterna Maurizio Boriani - 2015

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Archivio progetti Iuav - Agostino Griffini Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Lombardia
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Design; Dipartimento di Architettura e Studi Urbani – DAStU
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Maurizio Boriani


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 23/04/2024

Revisori:

Setti Stefano 2022