Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

ASILO OLIVETTI

Scheda Opera

  • Planimetria generale
  • Pianta generale del piano terreno. Scala 1:50
  • Vista della copertura del portico delle aule dell’asilo. Sul fondo il Corpo servizi
  • Vista del Corpo servizi verso strada
  • Prospetto, sezione e particolari del Corpo servizi
  • Pianta del piano primo del Corpo servizi
  • Vista frontale del Corpo servizi
  • Prospetti e pianta del piano terreno dell’asilo II
  • Sezioni dell’asilo II
  • Vista delle coperture dell’asilo I. Sul fondo il Corpo servizi
  • Sezione e prospetto dell’asilo I
  • Pianta del piano terreno dell’asilo I
  •  Vista delle coperture praticabili dell’asilo
  • Vista della corte dell’asilo
  • Vista del portico dell’asilo e dei grigliati in cotto
  • Vista dalla corte del Corpo servizi
  • Dettaglio della scala per salire alla copertura praticabile
  • Pianta del piano terreno, prospetti e sezioni del Nido, non realizzato
  • Infisso fioriere: nodi orizzontali al vero
  • Infisso fioriere: nodi verticali al vero
  • Porte interne, disegno d’insieme e dettaglio al vero
  • Infisso fioriere: schema A tre disegno d’insieme
  • Vista dell’asilo con le altane in copertura
  • Vista esterna di un’aula dell’asilo
  • Vista esterna dell’asilo
  • Vista della copertura praticabile dell’asilo
  • Vista interna della mensa nel Corpo servizi
  • Vista interna di un’aula dell’asilo
  • Vista del corridoio con gli armadietti
  • Vista interna del Corpo servizi
  • Particolare
  • Vista esterna del Corpo dei servizi da viale della Liberazione, 2017
  • Vista esterna del Corpo dei servizi da viale della Liberazione, 2017
  • Vista esterna del Corpo dei servizi da viale della Liberazione, 2017
  • Vista esterna dall’ingresso su viale della Liberazione, 2019
  • Vista esterna dalla corte, 2019
  • Dettaglio del porticato, 2019
  • Dettaglio della copertura praticabile, 2019
  • Dettaglio dei serramenti in legno, 2019
  • Dettaglio dei serramenti in legno e degli antoni grigliati, 2019
  • Ortofoto parziale del quartiere Canton Vesco, 2019
  • Ortofoto dell’asilo, 2019
  • Comune: Ivrea
  • Località: Quartiere Canton Vesco
  • Denominazione: ASILO OLIVETTI
  • Indirizzo: Viale della Liberazione N. 4
  • Data: 1954 - 1963
  • Tipologia: Scuole
  • Autori principali: Mario Ridolfi, Wolfgang Frankl
Descrizione

1. Opera Originaria

«L’asilo di Canton Vesco si inserisce in un quartiere di case Olivetti e INA, il cui piano urbanistico era stato studiato a suo tempo da Ludovico Quaroni. Il piano, del 1957, prevedeva scuole, un asilo nido, un centro sociale con servizi e uffici pubblici, un centro commerciale e una chiesa. Tale piano è stato realizzato parzialmente e gradatamente: la chiesa di Nizzoli, la scuola elementare, dello stesso Quaroni, l’asilo di Ridolfi.
[…] Cominciò nel 1955, la progettazione dell’asilo: nel settembre era pronto un progetto di massima impostato su padiglioni isolati; ma dopo il marzo del 1956 diverse circostanze fecero arenare il lavoro. Si deve giungere al marzo del ’60 per vedere una soluzione nuova, a due piani, con assi a 30° rispetto al sistema delle case preesistenti; e nel maggio dello stesso anno finalmente un nuovo progetto di massima che già si approssima molto a quello esecutivo. I due blocchi degli asili erano stacca ti tra di loro. Infine, nel dicembre del 1960, si arriva al progetto esecutivo vero e proprio. Due gruppi di aule, raccordati da pensiline, animati cromaticamente, saldati dal fabbricato a due piani dei servizi circondato da un porticato. Disegni su disegni. Disegni stupendi. Tutto è proporzionato alla misura del bambino; “gli elementi di fantasia”, scrive Ridolfi, “hanno notevole importanza”. La vita dei bambini è protetta verso l'esterno, isolata, difesa: è il loro mondo. Le pensiline, i gradini, i tralicci delle terrazze praticabili, la pietra in bei conci netti: l’impresa, gli operai, collaboravano con Ridolfi e Frankl con una dedizione e un amore che soltanto la sua fiducia poteva ispirare.
(E qui ripeteremo, anzi sottolineeremo, quanto abbiamo osservato anche in altre occasioni: edifici come questi prolungano l’insigne tradizione architettonica olivettiana ed è peccato, anzi è francamente nocivo, che non vengano completati.
Le ragioni ne sono certo pratiche ed esteriori.
All’asilo, qui, manca il nido: ne soffre l 'intero impianto planimetrico generale. È, riteniamo, speranza unanime della cultura architettonica italiana quella di vederlo presto realizzato)». (Renato Pedio, Asilo Olivetti a Canton Vesco, Ivrea, in «L’Architettura. Cronache e Storia», n. 133, novembre 1966, pp. 425, 434-435)

«Inserendosi con geniale articolazione a formare un ambiente vivo tra gli edifici a blocco in linea del quartiere residenziale di Canton Vesco, questo complesso edilizio consiste dell'asilo per 120 bambini, del nido con 50 lettini per i bambini più piccoli e 20 per i lattanti, e di un fabbricato di servizi generali per la collettività e per il personale. La ininterrotta serie di porticati esposti a sud e a est e la qualificazione delle zone di gioco all'aperto sono trattate con altrettanta cura e attenzione degli organismi edilizi veri e propri, in cui è previsto un largo uso di pietra e di grigliati in cotto». (Francesco Tentori, Opere recenti di Mario Ridolfi, in «Casabella-Continuità», n. 249, marzo 1961, pp. 4-24).

«Il complesso edilizio è diviso in tre parti: asilo I, asilo II, amministrazione e servizi. Gli asili ad un solo piano, con copertura a terrazza praticabile, sono collegati tra loro con pensiline che circondano le due unità separate; ciascuna unità comprende aule, servizi, locali per il gioco, ingresso indipendente, spogliatoio. La struttura è in cemento armato, i muri esterni sono in mattoni e diorite, cornicioni e pensiline sono rivestiti in tessere di grès rosso. Il fabbricato dell’amministrazione e servizi comprende tutti i locali accessori e gli impianti necessari al complesso. È organizzato su tre piani ed è sovrastato da un’altana e da terrazze praticabili. Nell’interrato sono situati magazzini, servizi per il personale, centrale termica ecc. Al piano terreno: cucina, mensa, spogliatoi, ambulatorio e gabinetto dello psicologo, direzione, ciascuno con ingresso separato. Al primo piano: locali di rappresentanza, foresteria e terrazza. Tutto intorno all’edificio corre un porticato; il tipo di costruzione è uguale a quello degli asili». (Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, Asilo Olivetti a Canton Vesco, in «Edilizia Moderna», n. 82-83, 1964, pp. 12-13)

«Il complesso è articolato in tre parti. I due gruppi di aule, concepiti secondo lo stesso modulo e raccordati da pensiline a profilo spezzato, si differenziano per la programmata varietà dei colori nelle pareti e nei soffitti. Il gusto cromatico di Ridolfi si esplica anche all’esterno, nelle cornici rivestite in tessere di grès rosso, nei muri di mattoni e diorite, nei parapetti delle terrazze traforati con speciali laterizi. Il fabbricato dei servizi salda l’insieme elevandosi su due piani: in basso, la cucina, la mensa, gli spogliatoi, l’ambulatorio, gli uffici della direttrice e dello psicologo; sopra, due locali di rappresentanza e la foresteria. Ma anche questo edificio rientra nel circuito funzionale e formale del villaggio per bambini: un porticato corre tutt’intorno al suo perimetro e le terrazze sono praticabili». (Bruno Zevi, Un palcoscenico verde per l’infanzia, in «L’Espresso», n. 34, agosto, Roma 1966)

«“Casa rustica per gnomi”, scrive Gabetti, “mirabile opera della piena maturità, capolavoro del grande veggente romano”. La sua costruttiva si fonda sull’articolazione degli spazi e sulla giustapposizione di materiali: i due edifici, collegati tra loro attraverso porticati, sono conclusi da ampi terrazzi, usati come spazio giochi, le strutture portanti sono in cemento a vista, con schermi lignei per le vetrate, pannelli traforati in laterizio eseguiti su disegno per i parapetti, gazebo in cemento e metallo sui terrazzi. L’asilo, capace di ospitare fino a 120 bambini, risulta composto da due corpi di fabbrica: uno a pianta quadrata a due piani fuori terra e uno interrato, destinato ai servizi centrali, l’altro costituito da una serie di corpi bassi, dedicato agli spazi didattici. A questi doveva affiancarsi, secondo il progetto originale, un terzo corpo di fabbrica, mai costruito, destinato a contenere un asilo nido di 70 posti». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida all'architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Allemandi, Torino 2008, p. 183).

Elementi di arredo: poltrone: Cassina, Milano; sedie: Del Monte, Chiavari; giochi: Ora-Ala, Trento; letti per bambini: Sarmo, Milano. («L'architettura, cronache e storia», n. 133, p. 439)


2. Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale

L’edificio si trova in buono stato di conservazione. Nei locali del padiglione destinato ai servizi è ora ospitato l’Archivio Nazionale del Cinema d'Impresa (ANCI), centro di catalogazione, analisi e valorizzazione dei materiali cinematografici realizzati in ambito industriale, mentre le aule dell’asilo sono utilizzate a magazzino. I serramenti originali in discreto stato di conservazione presentano scoloriture e parziale perdita dello strato di vernice. In copertura sono stati eseguiti recenti interventi di manutenzione con sostituzione della guaina bituminosa.

(Scheda a cura di Elisa Piolatto con Gentucca Canella, DAD - Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1954 - 1961
  • Esecuzione: 1962 - 1963
  • Committente: Società Olivetti
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Asilo infantile
  • Destinazione attuale: Archivio Nazionale Cinema d’Impresa (dal 2006)
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Wolfgang Frankl Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=40722 SI
Mario Ridolfi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=32832 SI
  • Strutture: Calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: Mattoni e diorite
  • Coperture: Copertura a terrazza in parte praticabile
  • Serramenti: Serramenti in legno con antoni a grigliato
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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«L’asilo di Canton Vesco si inserisce in un quartiere di case Olivetti e INA, il cui piano urbanistico era stato studiato a suo tempo da Ludovico Quaroni. Il piano, del 1957, prevedeva scuole, un asilo nido, un centro sociale con servizi e uffici pubblici, un centro commerciale e una chiesa. Tale piano è stato realizzato parzialmente e gradatamente: la chiesa di Nizzoli, la scuola elementare, dello stesso Quaroni, l’asilo di Ridolfi. 
[…] Cominciò nel 1955, la progettazione dell’asilo: nel settembre era pronto un progetto di massima impostato su padiglioni isolati; ma dopo il marzo del 1956 diverse circostanze fecero arenare il lavoro. Si deve giungere al marzo del ’60 per vedere una soluzione nuova, a due piani, con assi a 30° rispetto al sistema delle case preesistenti; e nel maggio dello stesso anno finalmente un nuovo progetto di massima che già si approssima molto a quello esecutivo. I due blocchi degli asili erano stacca ti tra di loro. Infine, nel dicembre del 1960, si arriva al progetto esecutivo vero e proprio. Due gruppi di aule, raccordati da pensiline, animati cromaticamente, saldati dal fabbricato a due piani dei servizi circondato da un porticato. Disegni su disegni. Disegni stupendi. Tutto è proporzionato alla misura del bambino; “gli elementi di fantasia”, scrive Ridolfi, “hanno notevole importanza”. La vita dei bambini è protetta verso l'esterno, isolata, difesa: è il loro mondo. Le pensiline, i gradini, i tralicci delle terrazze praticabili, la pietra in bei conci netti: l’impresa, gli operai, collaboravano con Ridolfi e Frankl con una dedizione e un amore che soltanto la sua fiducia poteva ispirare.
(E qui ripeteremo, anzi sottolineeremo, quanto abbiamo osservato anche in altre occasioni: edifici come questi prolungano l’insigne tradizione architettonica olivettiana ed è peccato, anzi è francamente nocivo, che non vengano completati.
Le ragioni ne sono certo pratiche ed esteriori.
All’asilo, qui, manca il nido: ne soffre l 'intero impianto planimetrico generale. È, riteniamo, speranza unanime della cultura architettonica italiana quella di vederlo presto realizzato)». (Renato Pedio, Asilo Olivetti a Canton Vesco, Ivrea, in «L’Architettura. Cronache e Storia», n. 133, novembre 1966, pp. 425, 434-435)

«Inserendosi con geniale articolazione a formare un ambiente vivo tra gli edifici a blocco in linea del quartiere residenziale di Canton Vesco, questo complesso edilizio consiste dell'asilo per 120 bambini, del nido con 50 lettini per i bambini più piccoli e 20 per i lattanti, e di un fabbricato di servizi generali per la collettività e per il personale. La ininterrotta serie di porticati esposti a sud e a est e la qualificazione delle zone di gioco all'aperto sono trattate con altrettanta cura e attenzione degli organismi edilizi veri e propri, in cui è previsto un largo uso di pietra e di grigliati in cotto». (Francesco Tentori, Opere recenti di Mario Ridolfi, in «Casabella-Continuità», n. 249, marzo 1961, pp. 4-24). 

«Il complesso edilizio è diviso in tre parti: asilo I, asilo II, amministrazione e servizi. Gli asili ad un solo piano, con copertura a terrazza praticabile, sono collegati tra loro con pensiline che circondano le due unità separate; ciascuna unità comprende aule, servizi, locali per il gioco, ingresso indipendente, spogliatoio. La struttura è in cemento armato, i muri esterni sono in mattoni e diorite, cornicioni e pensiline sono rivestiti in tessere di grès rosso. Il fabbricato dell’amministrazione e servizi comprende tutti i locali accessori e gli impianti necessari al complesso. È organizzato su tre piani ed è sovrastato da un’altana e da terrazze praticabili. Nell’interrato sono situati magazzini, servizi per il personale, centrale termica ecc. Al piano terreno: cucina, mensa, spogliatoi, ambulatorio e gabinetto dello psicologo, direzione, ciascuno con ingresso separato. Al primo piano: locali di rappresentanza, foresteria e terrazza. Tutto intorno all’edificio corre un porticato; il tipo di costruzione è uguale a quello degli asili». (Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, Asilo Olivetti a Canton Vesco, in «Edilizia Moderna», n. 82-83, 1964, pp. 12-13)

 «Il complesso è articolato in tre parti. I due gruppi di aule, concepiti secondo lo stesso modulo e raccordati da pensiline a profilo spezzato, si differenziano per la programmata varietà dei colori nelle pareti e nei soffitti. Il gusto cromatico di Ridolfi si esplica anche all’esterno, nelle cornici rivestite in tessere di grès rosso, nei muri di mattoni e diorite, nei parapetti delle terrazze traforati con speciali laterizi. Il fabbricato dei servizi salda l’insieme elevandosi su due piani: in basso, la cucina, la mensa, gli spogliatoi, l’ambulatorio, gli uffici della direttrice e dello psicologo; sopra, due locali di rappresentanza e la foresteria. Ma anche questo edificio rientra nel circuito funzionale e formale del villaggio per bambini: un porticato corre tutt’intorno al suo perimetro e le terrazze sono praticabili». (Bruno Zevi, Un palcoscenico verde per l’infanzia, in «L’Espresso», n. 34, agosto, Roma 1966)

«“Casa rustica per gnomi”, scrive Gabetti, “mirabile opera della piena maturità, capolavoro del grande veggente romano”. La sua costruttiva si fonda sull’articolazione degli spazi e sulla giustapposizione di materiali: i due edifici, collegati tra loro attraverso porticati, sono conclusi da ampi terrazzi, usati come spazio giochi, le strutture portanti sono in cemento a vista, con schermi lignei per le vetrate, pannelli traforati in laterizio eseguiti su disegno per i parapetti, gazebo in cemento e metallo sui terrazzi. L’asilo, capace di ospitare fino a 120 bambini, risulta composto da due corpi di fabbrica: uno a pianta quadrata a due piani fuori terra e uno interrato, destinato ai servizi centrali, l’altro costituito da una serie di corpi bassi, dedicato agli spazi didattici. A questi doveva affiancarsi, secondo il progetto originale, un terzo corpo di fabbrica, mai costruito, destinato a contenere un asilo nido di 70 posti». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida all'architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Allemandi, Torino 2008, p. 183).

Elementi di arredo: poltrone: Cassina, Milano; sedie: Del Monte, Chiavari; giochi: Ora-Ala, Trento; letti per bambini: Sarmo, Milano. («L'architettura, cronache e storia», n. 133, p. 439)


2.	Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale

L’edificio si trova in buono stato di conservazione. Nei locali del padiglione destinato ai servizi è ora ospitato l’Archivio Nazionale del Cinema d'Impresa (ANCI), centro di catalogazione, analisi e valorizzazione dei materiali cinematografici realizzati in ambito industriale, mentre le aule dell’asilo sono utilizzate a magazzino. I serramenti originali in discreto stato di conservazione presentano scoloriture e parziale perdita dello strato di vernice. In copertura sono stati eseguiti recenti interventi di manutenzione con sostituzione della guaina bituminosa.

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Imprese coinvolte nel progetto originario: «Impresa: Benedino, Ivrea; Vetri: Albano-Macario, Torino; Plafoniere e lampadari interni: Barovier e Toso, Venezia; Panchine legno e mobili: Carugati, Rovellasca; Poltrone: Cassina, Milano; Opere in ferro di recinzione: C.M.C., Candia; Serramenti esterni e interni in ferro, torrette: Cossa, Milano; Sedie: Del Monte, Chiavari; Tinte e vernici: Fontana, Ivrea; Pavimenti in legno: Frassa, Torino; Impianto di riscaldamento e condizionamento: Gallizio, Milano; Apparecchiature per cucina: Getto F.lli, Ivrea; Impianto igienico sanitario: Getto F.lli, Ivrea; Giochi: Ora-Ala, Trento; Proiettori e plafoniere esterne: Pollice, Milano; Pavimenti e rivestimenti interni: Roffino, Ivrea; Impianti elettrici e forza motrice: Salice, Torino; Cupole e metope in perspex: Samp, Milano; Letti per bambini: Sarmo, Milano; Serramenti interni ed esterni in legno – scala a chiocciola: Tecnolegno, Torino». («L'architettura, cronache e storia», n.133, p. 439)

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  • Particella: -

Note

Probabile aggiunta di lampade al neon all’esterno. Imprese coinvolte nel progetto originario: «Impresa: Benedino, Ivrea; Vetri: Albano-Macario, Torino; Plafoniere e lampadari interni: Barovier e Toso, Venezia; Panchine legno e mobili: Carugati, Rovellasca; Poltrone: Cassina, Milano; Opere in ferro di recinzione: C.M.C., Candia; Serramenti esterni e interni in ferro, torrette: Cossa, Milano; Sedie: Del Monte, Chiavari; Tinte e vernici: Fontana, Ivrea; Pavimenti in legno: Frassa, Torino; Impianto di riscaldamento e condizionamento: Gallizio, Milano; Apparecchiature per cucina: Getto F.lli, Ivrea; Impianto igienico sanitario: Getto F.lli, Ivrea; Giochi: Ora-Ala, Trento; Proiettori e plafoniere esterne: Pollice, Milano; Pavimenti e rivestimenti interni: Roffino, Ivrea; Impianti elettrici e forza motrice: Salice, Torino; Cupole e metope in perspex: Samp, Milano; Letti per bambini: Sarmo, Milano; Serramenti interni ed esterni in legno – scala a chiocciola: Tecnolegno, Torino». («L'architettura, cronache e storia», n.133, p. 439)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1960 Un asilo nido per 190 bimbi a Canton Vesco Notizie di fabbrica n. 8 1 No
1961 Mario Ridolfi, Progetto per l’asilo-nido Olivetti a Canton Vesco, Ivrea (1960) Casabella-Continuità n. 249 14-15 No
1963 Mario Ridolfi, Wolfang Frankl, Asilo Olivetti a Canton Vesco, Ivrea Edilizia Moderna n. 82-83 No
Zevi Bruno 1966 Un palcoscenico verde per l’infanzia L’Espresso n. 34 No
Pedio Renato 1966 Asilo Olivetti a Canton Vesco, Ivrea L’architettura. Cronache e Storia n. 133 426-439 No
Accasto Gianni 1974 L’asilo di Canton Vesco, numero monografico dedicato a Mario Ridolfi Controspazio n. 3 97-101 No
1976 Dossier: Politique industrielle et architecture: le cas Olivetti L'Architecture d'Aujourd'hui n. 188 38-39 No
Polano Sergio, Mulazzani Marco 1991 Guida all’architettura italiana del Novecento Electa Milano 40 No
Bellini Federico 1993 Mario Ridolfi Laterza Roma 110-117 No
Cellini Francesco, D' Amato Claudio 2005 Le architetture di Ridolfi e Frankl Electa Milano 100-107 No
Giusti Maria Adriana, Tamborrino Rosa 2008 Guida all'architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006) Allemandi Torino 183 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planimetria generale Planimetria generale Tratto da – Ridolfi, Casabella-Continuità n. 249, 1961
Pianta generale del piano terreno. Scala 1:50 Pianta generale del piano terreno. Scala 1:50 Tratto da – Ridolfi, Casabella-Continuità n. 249, 1961
Vista della copertura del portico delle aule dell’asilo. Sul fondo il Corpo servizi Vista della copertura del portico delle aule dell’asilo. Sul fondo il Corpo servizi Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Vista del Corpo servizi verso strada Vista del Corpo servizi verso strada Tratto da – Accasto, Controspazio n. 3, 1974
Prospetto, sezione e particolari del Corpo servizi Prospetto, sezione e particolari del Corpo servizi Tratto da – Accasto, Controspazio n. 3, 1974
Pianta del piano primo del Corpo servizi Pianta del piano primo del Corpo servizi Tratto da – Accasto, Controspazio n. 3, 1974
Vista frontale del Corpo servizi Vista frontale del Corpo servizi Tratto da – L'Architecture d'Aujourd'hui n. 188, 1976
Prospetti e pianta del piano terreno dell’asilo II Prospetti e pianta del piano terreno dell’asilo II Tratto da – Accasto, Controspazio n. 3, 1974
Sezioni dell’asilo II Sezioni dell’asilo II Tratto da – Accasto, Controspazio n. 3, 1974
Vista delle coperture dell’asilo I. Sul fondo il Corpo servizi Vista delle coperture dell’asilo I. Sul fondo il Corpo servizi Tratto da – L'Architecture d'Aujourd'hui n. 188, 1976
Sezione e prospetto dell’asilo I Sezione e prospetto dell’asilo I Tratto da – L'Architecture d'Aujourd'hui n. 188, 1976
Pianta del piano terreno dell’asilo I Pianta del piano terreno dell’asilo I Tratto da – L'Architecture d'Aujourd'hui n. 188, 1976
 Vista delle coperture praticabili dell’asilo Vista delle coperture praticabili dell’asilo Tratto da – Accasto, Controspazio n. 3, 1974
Vista della corte dell’asilo Vista della corte dell’asilo Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Vista del portico dell’asilo e dei grigliati in cotto Vista del portico dell’asilo e dei grigliati in cotto Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Vista dalla corte del Corpo servizi Vista dalla corte del Corpo servizi Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Dettaglio della scala per salire alla copertura praticabile Dettaglio della scala per salire alla copertura praticabile Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Pianta del piano terreno, prospetti e sezioni del Nido, non realizzato Pianta del piano terreno, prospetti e sezioni del Nido, non realizzato Tratto da – Accasto, Controspazio n. 3, 1974
Infisso fioriere: nodi orizzontali al vero Infisso fioriere: nodi orizzontali al vero Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Infisso fioriere: nodi verticali al vero Infisso fioriere: nodi verticali al vero Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Porte interne, disegno d’insieme e dettaglio al vero Porte interne, disegno d’insieme e dettaglio al vero Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Infisso fioriere: schema A tre disegno d’insieme Infisso fioriere: schema A tre disegno d’insieme Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Vista dell’asilo con le altane in copertura Vista dell’asilo con le altane in copertura Tratto da – Ridolfi, Frankl, Edilizia Moderna n. 82-83, 1963
Vista esterna di un’aula dell’asilo Vista esterna di un’aula dell’asilo Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Vista esterna dell’asilo Vista esterna dell’asilo Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Vista della copertura praticabile dell’asilo Vista della copertura praticabile dell’asilo Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Vista interna della mensa nel Corpo servizi Vista interna della mensa nel Corpo servizi Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Vista interna di un’aula dell’asilo Vista interna di un’aula dell’asilo Tratto da – Ridolfi, Frankl, Edilizia Moderna n. 82-83, 1963
Vista del corridoio con gli armadietti Vista del corridoio con gli armadietti Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Vista interna del Corpo servizi Vista interna del Corpo servizi Tratto da – Pedio, L’architettura. Cronache e Storia n. 133, 1966
Particolare Particolare Tratto da – L'Architecture d'Aujourd'hui n. 188, 1976
Vista esterna del Corpo dei servizi da viale della Liberazione, 2017 Vista esterna del Corpo dei servizi da viale della Liberazione, 2017 Google maps - 2017
Vista esterna del Corpo dei servizi da viale della Liberazione, 2017 Vista esterna del Corpo dei servizi da viale della Liberazione, 2017 Google maps - 2017
Vista esterna del Corpo dei servizi da viale della Liberazione, 2017 Vista esterna del Corpo dei servizi da viale della Liberazione, 2017 Google maps - 2017
Vista esterna dall’ingresso su viale della Liberazione, 2019 Vista esterna dall’ingresso su viale della Liberazione, 2019 Gentucca Canella - 2019
Vista esterna dalla corte, 2019  Vista esterna dalla corte, 2019 Gentucca Canella - 2019
Dettaglio del porticato, 2019  Dettaglio del porticato, 2019 Gentucca Canella - 2019
Dettaglio della copertura praticabile, 2019 Dettaglio della copertura praticabile, 2019 Gentucca Canella - 2019
Dettaglio dei serramenti in legno, 2019  Dettaglio dei serramenti in legno, 2019 Gentucca Canella - 2019
Dettaglio dei serramenti in legno e degli antoni grigliati, 2019  Dettaglio dei serramenti in legno e degli antoni grigliati, 2019 Gentucca Canella - 2019
Ortofoto parziale del quartiere Canton Vesco, 2019  Ortofoto parziale del quartiere Canton Vesco, 2019 Google maps - 2019
Ortofoto dell’asilo, 2019 Ortofoto dell’asilo, 2019 Google maps - 2019

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Fondo Ridolfi-Frankl-Malagricci Visualizza
SAN Archivi degli Architetti - Mario Ridolfi Visualizza
Enciclopedia Treccani - Mario Ridolfi Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Elisa Piolatto con Gentucca Canella
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 13/05/2024

Revisori:

Mezzino Davide 2021