ASILO OLIVETTI
Scheda Opera
- Comune: Ivrea
- Località: Quartiere Canton Vesco
- Denominazione: ASILO OLIVETTI
- Indirizzo: Viale della Liberazione N. 4
- Data: 1954 - 1963
- Tipologia: Scuole
- Autori principali: Mario Ridolfi, Wolfgang Frankl
Descrizione
1. Opera Originaria
«L’asilo di Canton Vesco si inserisce in un quartiere di case Olivetti e INA, il cui piano urbanistico era stato studiato a suo tempo da Ludovico Quaroni. Il piano, del 1957, prevedeva scuole, un asilo nido, un centro sociale con servizi e uffici pubblici, un centro commerciale e una chiesa. Tale piano è stato realizzato parzialmente e gradatamente: la chiesa di Nizzoli, la scuola elementare, dello stesso Quaroni, l’asilo di Ridolfi.
[…] Cominciò nel 1955, la progettazione dell’asilo: nel settembre era pronto un progetto di massima impostato su padiglioni isolati; ma dopo il marzo del 1956 diverse circostanze fecero arenare il lavoro. Si deve giungere al marzo del ’60 per vedere una soluzione nuova, a due piani, con assi a 30° rispetto al sistema delle case preesistenti; e nel maggio dello stesso anno finalmente un nuovo progetto di massima che già si approssima molto a quello esecutivo. I due blocchi degli asili erano stacca ti tra di loro. Infine, nel dicembre del 1960, si arriva al progetto esecutivo vero e proprio. Due gruppi di aule, raccordati da pensiline, animati cromaticamente, saldati dal fabbricato a due piani dei servizi circondato da un porticato. Disegni su disegni. Disegni stupendi. Tutto è proporzionato alla misura del bambino; “gli elementi di fantasia”, scrive Ridolfi, “hanno notevole importanza”. La vita dei bambini è protetta verso l'esterno, isolata, difesa: è il loro mondo. Le pensiline, i gradini, i tralicci delle terrazze praticabili, la pietra in bei conci netti: l’impresa, gli operai, collaboravano con Ridolfi e Frankl con una dedizione e un amore che soltanto la sua fiducia poteva ispirare.
(E qui ripeteremo, anzi sottolineeremo, quanto abbiamo osservato anche in altre occasioni: edifici come questi prolungano l’insigne tradizione architettonica olivettiana ed è peccato, anzi è francamente nocivo, che non vengano completati.
Le ragioni ne sono certo pratiche ed esteriori.
All’asilo, qui, manca il nido: ne soffre l 'intero impianto planimetrico generale. È, riteniamo, speranza unanime della cultura architettonica italiana quella di vederlo presto realizzato)». (Renato Pedio, Asilo Olivetti a Canton Vesco, Ivrea, in «L’Architettura. Cronache e Storia», n. 133, novembre 1966, pp. 425, 434-435)
«Inserendosi con geniale articolazione a formare un ambiente vivo tra gli edifici a blocco in linea del quartiere residenziale di Canton Vesco, questo complesso edilizio consiste dell'asilo per 120 bambini, del nido con 50 lettini per i bambini più piccoli e 20 per i lattanti, e di un fabbricato di servizi generali per la collettività e per il personale. La ininterrotta serie di porticati esposti a sud e a est e la qualificazione delle zone di gioco all'aperto sono trattate con altrettanta cura e attenzione degli organismi edilizi veri e propri, in cui è previsto un largo uso di pietra e di grigliati in cotto». (Francesco Tentori, Opere recenti di Mario Ridolfi, in «Casabella-Continuità», n. 249, marzo 1961, pp. 4-24).
«Il complesso edilizio è diviso in tre parti: asilo I, asilo II, amministrazione e servizi. Gli asili ad un solo piano, con copertura a terrazza praticabile, sono collegati tra loro con pensiline che circondano le due unità separate; ciascuna unità comprende aule, servizi, locali per il gioco, ingresso indipendente, spogliatoio. La struttura è in cemento armato, i muri esterni sono in mattoni e diorite, cornicioni e pensiline sono rivestiti in tessere di grès rosso. Il fabbricato dell’amministrazione e servizi comprende tutti i locali accessori e gli impianti necessari al complesso. È organizzato su tre piani ed è sovrastato da un’altana e da terrazze praticabili. Nell’interrato sono situati magazzini, servizi per il personale, centrale termica ecc. Al piano terreno: cucina, mensa, spogliatoi, ambulatorio e gabinetto dello psicologo, direzione, ciascuno con ingresso separato. Al primo piano: locali di rappresentanza, foresteria e terrazza. Tutto intorno all’edificio corre un porticato; il tipo di costruzione è uguale a quello degli asili». (Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, Asilo Olivetti a Canton Vesco, in «Edilizia Moderna», n. 82-83, 1964, pp. 12-13)
«Il complesso è articolato in tre parti. I due gruppi di aule, concepiti secondo lo stesso modulo e raccordati da pensiline a profilo spezzato, si differenziano per la programmata varietà dei colori nelle pareti e nei soffitti. Il gusto cromatico di Ridolfi si esplica anche all’esterno, nelle cornici rivestite in tessere di grès rosso, nei muri di mattoni e diorite, nei parapetti delle terrazze traforati con speciali laterizi. Il fabbricato dei servizi salda l’insieme elevandosi su due piani: in basso, la cucina, la mensa, gli spogliatoi, l’ambulatorio, gli uffici della direttrice e dello psicologo; sopra, due locali di rappresentanza e la foresteria. Ma anche questo edificio rientra nel circuito funzionale e formale del villaggio per bambini: un porticato corre tutt’intorno al suo perimetro e le terrazze sono praticabili». (Bruno Zevi, Un palcoscenico verde per l’infanzia, in «L’Espresso», n. 34, agosto, Roma 1966)
«“Casa rustica per gnomi”, scrive Gabetti, “mirabile opera della piena maturità, capolavoro del grande veggente romano”. La sua costruttiva si fonda sull’articolazione degli spazi e sulla giustapposizione di materiali: i due edifici, collegati tra loro attraverso porticati, sono conclusi da ampi terrazzi, usati come spazio giochi, le strutture portanti sono in cemento a vista, con schermi lignei per le vetrate, pannelli traforati in laterizio eseguiti su disegno per i parapetti, gazebo in cemento e metallo sui terrazzi. L’asilo, capace di ospitare fino a 120 bambini, risulta composto da due corpi di fabbrica: uno a pianta quadrata a due piani fuori terra e uno interrato, destinato ai servizi centrali, l’altro costituito da una serie di corpi bassi, dedicato agli spazi didattici. A questi doveva affiancarsi, secondo il progetto originale, un terzo corpo di fabbrica, mai costruito, destinato a contenere un asilo nido di 70 posti». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida all'architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Allemandi, Torino 2008, p. 183).
Elementi di arredo: poltrone: Cassina, Milano; sedie: Del Monte, Chiavari; giochi: Ora-Ala, Trento; letti per bambini: Sarmo, Milano. («L'architettura, cronache e storia», n. 133, p. 439)
2. Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale
L’edificio si trova in buono stato di conservazione. Nei locali del padiglione destinato ai servizi è ora ospitato l’Archivio Nazionale del Cinema d'Impresa (ANCI), centro di catalogazione, analisi e valorizzazione dei materiali cinematografici realizzati in ambito industriale, mentre le aule dell’asilo sono utilizzate a magazzino. I serramenti originali in discreto stato di conservazione presentano scoloriture e parziale perdita dello strato di vernice. In copertura sono stati eseguiti recenti interventi di manutenzione con sostituzione della guaina bituminosa.
(Scheda a cura di Elisa Piolatto con Gentucca Canella, DAD - Politecnico di Torino)
Info
- Progetto: 1954 - 1961
- Esecuzione: 1962 - 1963
- Committente: Società Olivetti
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: Asilo infantile
- Destinazione attuale: Archivio Nazionale Cinema d’Impresa (dal 2006)
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
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Wolfgang | Frankl | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=40722 | SI |
Mario | Ridolfi | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=32832 | SI |
- Strutture: Calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: Mattoni e diorite
- Coperture: Copertura a terrazza in parte praticabile
- Serramenti: Serramenti in legno con antoni a grigliato
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Probabile aggiunta di lampade al neon all’esterno. Imprese coinvolte nel progetto originario: «Impresa: Benedino, Ivrea; Vetri: Albano-Macario, Torino; Plafoniere e lampadari interni: Barovier e Toso, Venezia; Panchine legno e mobili: Carugati, Rovellasca; Poltrone: Cassina, Milano; Opere in ferro di recinzione: C.M.C., Candia; Serramenti esterni e interni in ferro, torrette: Cossa, Milano; Sedie: Del Monte, Chiavari; Tinte e vernici: Fontana, Ivrea; Pavimenti in legno: Frassa, Torino; Impianto di riscaldamento e condizionamento: Gallizio, Milano; Apparecchiature per cucina: Getto F.lli, Ivrea; Impianto igienico sanitario: Getto F.lli, Ivrea; Giochi: Ora-Ala, Trento; Proiettori e plafoniere esterne: Pollice, Milano; Pavimenti e rivestimenti interni: Roffino, Ivrea; Impianti elettrici e forza motrice: Salice, Torino; Cupole e metope in perspex: Samp, Milano; Letti per bambini: Sarmo, Milano; Serramenti interni ed esterni in legno – scala a chiocciola: Tecnolegno, Torino». («L'architettura, cronache e storia», n.133, p. 439)
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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1960 | Un asilo nido per 190 bimbi a Canton Vesco | Notizie di fabbrica n. 8 | 1 | No | ||
1961 | Mario Ridolfi, Progetto per l’asilo-nido Olivetti a Canton Vesco, Ivrea (1960) | Casabella-Continuità n. 249 | 14-15 | No | ||
1963 | Mario Ridolfi, Wolfang Frankl, Asilo Olivetti a Canton Vesco, Ivrea | Edilizia Moderna n. 82-83 | No | |||
Zevi Bruno | 1966 | Un palcoscenico verde per l’infanzia | L’Espresso n. 34 | No | ||
Pedio Renato | 1966 | Asilo Olivetti a Canton Vesco, Ivrea | L’architettura. Cronache e Storia n. 133 | 426-439 | No | |
Accasto Gianni | 1974 | L’asilo di Canton Vesco, numero monografico dedicato a Mario Ridolfi | Controspazio n. 3 | 97-101 | No | |
1976 | Dossier: Politique industrielle et architecture: le cas Olivetti | L'Architecture d'Aujourd'hui n. 188 | 38-39 | No | ||
Polano Sergio, Mulazzani Marco | 1991 | Guida all’architettura italiana del Novecento | Electa | Milano | 40 | No |
Bellini Federico | 1993 | Mario Ridolfi | Laterza | Roma | 110-117 | No |
Cellini Francesco, D' Amato Claudio | 2005 | Le architetture di Ridolfi e Frankl | Electa | Milano | 100-107 | No |
Giusti Maria Adriana, Tamborrino Rosa | 2008 | Guida all'architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006) | Allemandi | Torino | 183 | No |
Allegati
Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Fondo Ridolfi-Frankl-Malagricci | Visualizza |
SAN Archivi degli Architetti - Mario Ridolfi | Visualizza |
Enciclopedia Treccani - Mario Ridolfi | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il PiemonteTitolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)
Scheda redatta da Elisa Piolatto con Gentucca Canella
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 13/05/2024
Revisori:
Mezzino Davide 2021