Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CINEMA AMERICA

Scheda Opera

  • Vista esterna
  • Sezione
  • Vista aula studio
  • Particolare pensilina d'ingresso
  • Particolare controsoffitto d'ingresso
  • Vista copertura con meccanismo
  • Vista corpo scala galleria
  • Vista corridoio d'ingresso
  • Vista corridoio d'ingresso galleria
  • Dettaglio mosaico facciata
  • Vista galleria
  • Vista schermo di proiezione
  • Vista ingresso sala
  • Particolare maniglia
  • Particolare mosaico d'ingresso
  • Vista esterna verso piazza San Cosimato
  • Vista esterna verso via San Francesco a Ripa
  • Particolare vetrina su facciata principale
  • Vista ambiente d'ingresso
  • Comune: Roma
  • Denominazione: CINEMA AMERICA
  • Indirizzo: Via Natale del Grande N. 6
  • Data: - 1956
  • Tipologia: Edifici per lo spettacolo
  • Autori principali: Angelo Di Castro
Descrizione

Il Cinema America localizzato nel quartiere Trastevere di Roma, uno dei più popolati della città, fu edificato sull'area occupata dal Teatro Lamarmora, edificato nel 1925 e demolito nel 1954 per consentire la costruzione di una nuova sala cinematografica che rispondesse alle esigenze delle nuove tecnologie e ad una maggiore affluenza di pubblico, ma soprattutto che rispecchiasse lo spirito dei nuovi cinema americani: moderni, luccicanti e invitanti. Grazie alla sua grandezza e alla qualità architettonica, il Cinema America venne salutato come una sala cinematografica degna della città di Roma e conforme alle esigenze del momento; si fece strada, pertanto, una nuova concezione per questa tipologia di edifici, non più pensati unicamente come uno spazio con uno schermo e un proiettore, ma come un ambiente attraente e confortevole.

Inaugurato nel 1956, le proiezioni illuminarono la sala per oltre quarant'anni fino alla chiusura definitiva nel 2000. Il progetto della nuova sala cinematografica fu affidato all’architetto Angelo Di Castro; architetto di impronta razionalista vicino alle tematiche di Gustavo Giovannoni, Armando Brasini e Marcello Piacentini. L’accostamento dei due corpi di fabbrica, sala e servizi, caratterizza infatti il prospetto su via Natale del Grande; tipico caso di edificio isolato in un tessuto urbano consolidato, il Cinema America presenta sul proprio fronte, quasi totalmente cieco, una pensilina nervata che, insieme all'insegna luminosa, evidenzia il carattere di elemento urbano distintivo del cinema stesso. Pensilina, insegna e corpo arretrato, sottolineano insieme la presenza del corpo dei servizi: atrio, scalinata, accessi platea/galleria e servizi. La facciata, nello stile architettonico del secondo novecento romano, è classicamente tripartita: il basamento è caratterizzato da un ordine di pilastri, sovrastati da un architrave sagomato, in cui si aprono direttamente le uscite della platea, ed è concluso da una tettoia che corre lungo tutto il fronte dilatandosi in corrispondenza dell’ingresso principale in una singolare pensilina. L’elevazione, animata dalle convessità e concavità dell’involucro in cortina di mattoni che si susseguono evocando un leggero sipario, è conclusa da un essenziale cornicione. Nel mezzo, in evidenza, il volume della cabina di proiezione è caratterizzato dalla sua superficie vetrata in contrasto con il fronte pieno della sala. A sorreggere la tettoia e l’insegna, due pilastri ricoperti di mosaici.

La sala cinematografica, suddivisa in platea e galleria, ha una capienza di circa 700 posti, di forma prossima al trapezio con una sezione doppiamente inclinata per consentire una maggiore visuale e un’eccellente acustica; è dotata di uno schermo panoramico, all'epoca il più grande della città. La copertura in cemento armato presenta al centro una cupola apribile per consentire l’areazione naturale dell’ambiente; infatti, mentre la durata dei primi spettacoli cinematografici permetteva un ricambio d’aria favorito dall'apertura delle porte e di eventuali finestre, nell'avvicendarsi del pubblico in sala, la realizzazione di moderne sale cinematografiche con il tetto apribile fu una innovazione che fu subito intesa anche dallo spettatore come uno spettacolo nello spettacolo.
La creatività e l’innovazione si ritrovano anche nella cura degli interni, arricchiti da vari elementi ornamentali, e nella attenzione per i dettagli. Il motivo che si ripete sempre, dalla facciata alle porte, dall'insegna alle ringhiere, è il pseudo-esagono allungato, marchio di fabbrica di Di Castro. Nell'atrio con la biglietteria, in particolare, il soffitto, che in tutti i locali è trattato in modo diverso, è caratterizzato da una trama di esagoni e prismi, cavi e pieni, che si illuminano e si ombreggiano colpiti dai faretti. La sala cinematografica era, a sua volta, impreziosita da arredi e complementi di arredo originari e da pregevoli mosaici con motivi geometrici astratti realizzati con tessere di colori variopinti e da alcune sculture opere di Anna Maria Cesarini Sforza e Pietro Cascella perfettamente integrati all'architettura. Della decorazione originale del cinema, inizialmente comprendente anche opere plastiche di Leoncillo Leonardi, che sono state asportate, restano i suddetti mosaici realizzati nei piedritti dell’ingresso del cinema e nel vestibolo dello stesso. Recentemente tali opere sono state sottoposte a tutela ai sensi dell’art. 10, comma 3, lettera a) del D. Lgs. 42/2004 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” e s.m.i. (Decreto n. 102 del 17 novembre 2017).

L’uso dei nuovi materiali, come il calcestruzzo, e la fusione tra arte e architettura, fanno sì che la forma segua la funzione così che la stessa non assuma rilievo autonomo ma compenetri nell'articolazione architettonica e decorativa costituente la consistenza fisica ed il supporto materiale, così da imprimere al Cinema America un carattere di individualità all'interno del contesto urbano di inserimento. Modellato in funzione dell’osservatore, il Cinema America concretizza, con soluzioni all'avanguardia per l’epoca di realizzazione, tutte le esigenze spaziali e funzionali legate alla proiezione in presenza di un vasto pubblico, sia al proprio esterno che al proprio interno.

Info
  • Progetto: -
  • Esecuzione: 1954 - 1956
  • Tipologia Specifica: Cinema
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Angelo Di Castro Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=28899&RicProgetto=architetti SI
Ernesto Francesconi Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: laterizi faccia a vista
  • Coperture: cemento armato con cupola apribile

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Inaugurato nel 1956, le proiezioni illuminarono la sala per oltre quarant'anni fino alla chiusura definitiva nel 2000. Il progetto della nuova sala cinematografica fu affidato all’architetto Angelo Di Castro; architetto di impronta razionalista vicino alle tematiche di Gustavo Giovannoni, Armando Brasini e Marcello Piacentini. L’accostamento dei due corpi di fabbrica, sala e servizi, caratterizza infatti il prospetto su via Natale del Grande; tipico caso di edificio isolato in un tessuto urbano consolidato, il Cinema America presenta sul proprio fronte, quasi totalmente cieco, una pensilina nervata che, insieme all'insegna luminosa, evidenzia il carattere di elemento urbano distintivo del cinema stesso. Pensilina, insegna e corpo arretrato, sottolineano insieme la presenza del corpo dei servizi: atrio, scalinata, accessi platea/galleria e servizi. La facciata, nello stile architettonico del secondo novecento romano, è classicamente tripartita: il basamento è caratterizzato da un ordine di pilastri, sovrastati da un architrave sagomato, in cui si aprono direttamente le uscite della platea, ed è concluso da una tettoia che corre lungo tutto il fronte dilatandosi in corrispondenza dell’ingresso principale in una singolare pensilina. L’elevazione, animata dalle convessità e concavità dell’involucro in cortina di mattoni che si susseguono evocando un leggero sipario, è conclusa da un essenziale cornicione. Nel mezzo, in evidenza, il volume della cabina di proiezione è caratterizzato dalla sua superficie vetrata in contrasto con il fronte pieno della sala. A sorreggere la tettoia e l’insegna, due pilastri ricoperti di mosaici.

La sala cinematografica, suddivisa in platea e galleria, ha una capienza di circa 700 posti, di forma prossima al trapezio con una sezione doppiamente inclinata per consentire una maggiore visuale e un’eccellente acustica; è dotata di uno schermo panoramico, all'epoca il più grande della città. La copertura in cemento armato presenta al centro una cupola apribile per consentire l’areazione naturale dell’ambiente; infatti, mentre la durata dei primi spettacoli cinematografici permetteva un ricambio d’aria favorito dall'apertura delle porte e di eventuali finestre, nell'avvicendarsi del pubblico in sala, la realizzazione di moderne sale cinematografiche con il tetto apribile fu una innovazione che fu subito intesa anche dallo spettatore come uno spettacolo nello spettacolo.
La creatività e l’innovazione si ritrovano anche nella cura degli interni, arricchiti da vari elementi ornamentali, e nella attenzione per i dettagli. Il motivo che si ripete sempre, dalla facciata alle porte, dall'insegna alle ringhiere, è il pseudo-esagono allungato, marchio di fabbrica di Di Castro. Nell'atrio con la biglietteria, in particolare, il soffitto, che in tutti i locali è trattato in modo diverso, è caratterizzato da una trama di esagoni e prismi, cavi e pieni, che si illuminano e si ombreggiano colpiti dai faretti. La sala cinematografica era, a sua volta, impreziosita da arredi e complementi di arredo originari e da pregevoli mosaici con motivi geometrici astratti realizzati con tessere di colori variopinti e da alcune sculture opere di Anna Maria Cesarini Sforza e Pietro Cascella perfettamente integrati all'architettura. Della decorazione originale del cinema, inizialmente comprendente anche opere plastiche di Leoncillo Leonardi, che sono state asportate, restano i suddetti mosaici realizzati nei piedritti dell’ingresso del cinema e nel vestibolo dello stesso. Recentemente tali opere sono state sottoposte a tutela ai sensi dell’art. 10, comma 3, lettera a) del D. Lgs. 42/2004 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” e s.m.i. (Decreto n. 102 del 17 novembre 2017).  

L’uso dei nuovi materiali, come il calcestruzzo, e la fusione tra arte e architettura, fanno sì che la forma segua la funzione così che la stessa non assuma rilievo autonomo ma compenetri nell'articolazione architettonica e decorativa costituente la consistenza fisica ed il supporto materiale, così da imprimere al Cinema America un carattere di individualità all'interno del contesto urbano di inserimento. Modellato in funzione dell’osservatore, il Cinema America concretizza, con soluzioni all'avanguardia per l’epoca di realizzazione, tutte le esigenze spaziali e funzionali legate alla proiezione in presenza di un vasto pubblico, sia al proprio esterno che al proprio interno.
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  • Vincolo: Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Dichiarazione di notevole interesse
  • Data Provvedimento: 24/01/2020
  • Riferimento Normativo: D. Lgs 42/2004 art. 10, c. 3, lett. d)
  • Altri Provvedimenti: L. 633/1941, D.D.G.28/05/2018
  • Foglio Catastale: 505
  • Particella: 103/1
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Facciata esterna, atrio d'ingresso Mosaico Composizione astratta Cascella Pietro, Cesarini Sforza Anna Maria Mosaico


Note

L'edificio è stato a lungo a rischio demolizione secondo le intenzioni della proprietà di realizzare una nuova costruzione. Il processo è stato interrotto dopo il riconoscimento nel 2017 dei mosaici di Cascella e Sforza Cesarini, sotto la pressione di quest'ultima, come opera artistica meritevole di tutela. Nel 2018 l'edificio è stato dichiarato di particolare carattere artistico ai sensi della legge 633/1941, mentre il 24 gennaio 2020 il Ministero della Cultura ha posto il vincolo architettonico ai sensi del D. Lgs 42/2002.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Mariano Fabio (a cura di) 1983 Angelo Di Castro. Disegni, pitture, architetture Kappa Roma 70 No
Muratore Giorgio 1984 I cinema nella città. Mostra documentaria sulle sale cinematografiche di Roma Clear Roma No
De Carlo Laura, Albisini Piero 1989 I luoghi della rappresentazione cinematrografica. Per una ipotesi di schedatura delle sale cinematografiche a Roma Romacentro n. 10 No
Finelli Luciana, Foà Di Castro Fiorella (a cura di) 2000 Angelo Di Castro. Architetto romano Kappa Roma No
Intrieri Maria Rita (a cura di) 2004 Itinerari romani 2. Le Sale cinematografiche tra ricordo ed attualità Prospettive Roma Scheda n. 21 Si
Giusti Maria Adriana, Caccia Susanna (a cura di) 2007 Cinema in Italia. Sguardi sull’architettura del Novecento Maschietto Firenze No
Caccia Susanna (a cura di) 2007 Luoghi e architetture del cinema in Italia ETS Pisa No
Balducci Fabio 2018 Angelo Di Castro nel professionismo romano del secondo dopoguerra L'Industria delle Costruzioni n. 464 116-120 No
Balducci Fabio 2021 Angelo Di Castro. Tra le pieghe del moderno Quodlibet Macerata No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna Vista esterna
Sezione Sezione
Vista aula studio Vista aula studio
Particolare pensilina d'ingresso Particolare pensilina d'ingresso
Particolare controsoffitto d'ingresso Particolare controsoffitto d'ingresso
Vista copertura con meccanismo Vista copertura con meccanismo
Vista corpo scala galleria Vista corpo scala galleria
Vista corridoio d'ingresso Vista corridoio d'ingresso
Vista corridoio d'ingresso galleria Vista corridoio d'ingresso galleria
Dettaglio mosaico facciata Dettaglio mosaico facciata
Vista galleria Vista galleria
Vista schermo di proiezione Vista schermo di proiezione
Vista ingresso sala Vista ingresso sala
Particolare maniglia Particolare maniglia
Particolare mosaico d'ingresso Particolare mosaico d'ingresso
Vista esterna verso piazza San Cosimato Vista esterna verso piazza San Cosimato
Vista esterna verso via San Francesco a Ripa Vista esterna verso via San Francesco a Ripa
Particolare vetrina su facciata principale Particolare vetrina su facciata principale
Vista ambiente d'ingresso Vista ambiente d'ingresso

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
MAXXI Patrimonio - Angelo di Castro Visualizza
Enciclopedia Treccani - Angelo Di Castro Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento:
Titolare della ricerca:
Responsabile scientifico:


Scheda redatta da Redazione Interna
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 25/03/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2021