EDIFICI RESIDENZIALI QUARTIERE SAN POLO
Scheda Opera
- Comune: Brescia
- Località: San Polo
- Denominazione: EDIFICI RESIDENZIALI QUARTIERE SAN POLO
- Indirizzo: Via Raffaello Sanzio
- Data: 1972 - 1983
- Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
- Autori principali: Leonardo Benevolo, Ufficio Progetti IACP di Brescia
Descrizione
Attualmente il quartiere San Polo fa parte della Circoscrizione est di Brescia e con i suoi 19000 residenti può essere considerato un vero e proprio paese di nuova edificazione. Il coordinamento del piano fu affidato a Leonardo Benevolo, che concepì un progetto fondato su un particolare rapporto tra numero di abitanti e dotazione di aree riservate a verde pubblico, suolo e servizi sociali (ossia gli "standard urbanistici"): per ciascun abitante erano infatti previsti 50 mq di verde pubblico, 9 mq di strade (principali e di quartiere), 18 mq di servizi pubblici. Gli insediamenti sono disposti intorno ad un parco centrale, suddivisi in nove moduli urbanistici (le "Unità di abitazione") comprendenti residenza, servizi e spazi artigianali. Le "Unità di abitazione" comprendono circa 500 alloggi (ciascuna contenente tra i 1800 e i 2000 abitanti) e sono articolate in tre principali tipi edilizi: la casa a schiera (2 o 3 piani), la casa alta (15 piani tra cui due interrati per i garage e 13 fuori terra per gli alloggi) e la casa a spina (4 o 5 piani). Quest'ultima, che ospita al secondo piano un percorso pedonale pubblico, costituisce l'asse dell'Unità: presenta poi caratteristiche intermedie tra gli appartamenti di tipo collettivo e le case unifamiliari con giardino, ed è il riferimento obbligato dei percorsi meccanizzati e delle zone di parcheggio (poste al piano terra), oltre ad essere sede di attrezzature e servizi (negozi, laboratori). Infine è il supporto dei percorsi pedonali a terra e in quota. Alle case a spina si connettono le case a schiera (ortogonalmente), la casa alta, i lotti destinati alle attività commerciali e produttive.
La casa a spina è quindi il perno della composizione dell' intera Unità nella quale, si è visto, risultano fortemente interconnesse tutte le attività dell'abitare, della vita di relazione e del momento produttivo.
Benevolo progettò direttamente il tipo della "casa alta" che venne ripetuta cinque volte all'interno del quartiere, una tipologia di edificio residenziale che riprende alcuni degli stilemi di Le Corbusier, quali le tinte a colori vivaci e il disegno dei parapetti.
Info
- Progetto: 1972 - 1976
- Esecuzione: 1979 - 1983
- Proprietà: Proprietà pubblica
- Destinazione originaria: abitazione
- Destinazione attuale: abitazione
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Leonardo | Benevolo | Consulente | Progetto | Visualizza Profilo | https://www.treccani.it/enciclopedia/leonardo-benevolo/ | SI |
Ufficio | Progetti IACP di Brescia | Progetto architettonico | Progetto | SI | ||
Ufficio | Progetti IACP di Brescia | Direzione lavori | Esecuzione | NO |
- Strutture: telaio in cemento armato
- Materiale di facciata: pannelli prefabbricati in cemento; intonaco; cemento a vista
- Coperture: a falde e piana
- Serramenti: in metallo
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Mediocre
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Gli studi per la realizzazione del nuovo insediamento iniziarono nei primi anni '70: si trattò di un intervento diretto dal Comune di Brescia su un'area di notevole ampiezza destinata ad edilizia pubblica (secondo il piano adottato nel 1965 in adempimento della Legge 167/1962), esteso a tutto l'arco delle operazioni che vanno dall'acquisizione dell'area alla definizione tipologica degli edifici. Alla luce dell'evoluzione nella composizione sociale avvenuta a cavallo del XX e XXI secolo, principalmente con il forte flusso migratorio da paesi extra-comunitari, la qualità della vita, per i residenti negli alloggi collocati negli edifici a torre, specialmente nelle Torri Tintoretto e Cimabue, ha visto una pesante involuzione con il connesso grave disagio abitativo. Per risolvere tale situazione il Comune ha deciso di avviare esperienze di "portierato sociale", da sviluppare attraverso iniziative mirate di individuazione di criticità e di accompagnamento, e si è pensato di intervenire anche strutturalmente e architettonicamente sulla forma stessa delle Torri.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Benevolo Leonardo | 1976 | Brescia S. Polo: un quartiere di Iniziativa pubblica | Morcelliana | Brescia | Si | |
Zevi Bruno | 1978 | Cronache di architettura, vol. XX | Laterza | Bari | 167-169 | Si |
Aa. Vv | 1979 | Housing in Europa. Seconda parte: 1960-1979 | Luigi Parma | Bologna | No | |
Rossetti P. F., Bevevolo L. | 1979 | La realizzazione di un nuovo settore urbano integrato | Parametro n. 73-74 | 46-67 | Si | |
Acocella Alfonso | 1979 | L'edilizia residenziale pubblica in Italia dal 1945 ad oggi | CEDAM | Padova | No | |
Robecchi F. | 1980 | La nuova forma urbana. Brescia tra '800 e '900 | Grafo Edizioni | Brescia | No | |
1980 | Il quartiere San Polo a Brescia, in Cagnardi A., Polo G. (a cura di), Urbanistica, in Lombardia 1980 - Progetti di città | Inu servizio | 132-149 | Si | ||
Acocella Alfonso | 1981 | Complessi residenziali nell'Italia degli anni 70 | Alinea | Firenze | No | |
Lagomarsino Luigi, Campodonico Guido, Ferro Pier Giuseppe, Gambaro Paola, Tirelli Lino | 1983 | Città per vivere? Risposte significative nell'Italia degli anni '70 | Sagep | Genova | 50-54 | Si |
Ventura Paolo | 1992 | Itinerari di Brescia Moderna | Alinea | Firenze | 274-275 | Si |
Bilò Federico | 2001 | Convivere con l'età | Edilizia popolare n. 271 | 76-91 | No | |
Pugliese Raffaele (a cura di) | 2005 | La casa popolare in Lombardia 1903-2003 | Unicopli | Milano | 206 - 207 | No |
Allegati
Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la LombardiaTitolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Design; Dipartimento di Architettura e Studi Urbani - DAStU
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Maurizio Boriani
Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 05/04/2024
Revisori:
Setti Stefano 2022