Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

QUARTIERE RESIDENZIALE ELISABETTA

Scheda Opera

  • Comune: Lecco
  • Località: Castello
  • Denominazione: QUARTIERE RESIDENZIALE ELISABETTA
  • Indirizzo: Corso Giacomo Matteotti N. 12-14
  • Data: 1961 - 1964
  • Tipologia: Quartieri
  • Autori principali: Bruno Bianchi
Descrizione

Il quartiere si sviluppa come una lunga quinta stradale che caratterizza il tratto terminale del corso e occupa un intero isolato. Vi è evidente quella attenzione al luogo e al rapporto tra scala edilizia e scala urbanistica cui l'architetto ha stabilmente informato il proprio fare progettuale, dovunque fossero collocate le sue opere, dai contesti urbani più strutturati a quelli più rarefatti, come testimonia il suo lavoro in Africa, soprattutto nel Tchad (nuova chiesa di Kabalaye e policlinico di N'Djamena). L'entità dell'intervento e la sostanziale omogeneità funzionale del quartiere - case ad appartamenti e negozi al piano terra- sono contrappuntati da una raffinata articolazione dei volumi in altezza e in aggetto, e da una meditata tessitura delle facciate. L'uso del mattone per i tamponamenti e del cemento decorativo per le strutture e gli orizzontamenti a vista introducono ulteriori variazioni, conferendo al complesso una ricca dinamicità plastica. Il lavoro di Bruno Bianchi è contraddistinto dalla sperimentazione di vari materiali, che nella lunga carriera professionale spazia dal mattone a vista, come in questo quartiere, al beton brut (per esempio nella scuola di Cremeno e nella sede sindacale a Lecco), e più tardi all'uso dei rivestimenti ceramici.

Info
  • Progetto: 1961 - 1961
  • Esecuzione: 1964 - 1964
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: abitazione, negozio
  • Destinazione attuale: abitazione, negozio
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Bruno Bianchi Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: mattoni a vista; intonaco e cemento decorativo
  • Coperture: rame per le parti a padiglione, piastrelle di cotto per le parti terrazzate
  • Serramenti: in legno per gli infissi, in metallo per alcuni parapetti
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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La sua personalità poliedrica lo vede impegnato su più fronti, tra cui merita evidenziare il rapporto con la tradizione, da architetto moderno, e l'impegno sociale in Africa. Riguardo al rapporto con le preesistenze è brandiano e aderisce ai princìpi del Restauro sanciti dalla Carta di Venezia, sintetizzabili nell'idea che il restauro deve fermarsi dove ha inizio l'ipotesi, dunque che ogni intervento di ricostruzione imitativa deve essere negato a favore di una distinguibilità del nuovo sul vecchio. Oltre ad avere lasciato un grande segno nel tessuto urbanistico e edilizio di Lecco, deve essere segnalato il restauro del filatoio di Abbadia Lariana, prezioso esempio della sua versatilità e attenzione verso la tradizione della sua terra, qui nella fattispecie dell'industria della seta.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: CASI
  • Particella: 1452

Note

Forte critico della crescita selvaggia della città, del caos e della viabilità non ragionata, Bruno Bianchi, architetto di forte matrice cristiana, in varie occasioni diventa la voce scomoda di un amministratore onesto (assessore comunale a Lecco nei primi anni sessanta con sindaco Alessandro Rusconi, si dimise alla fine del '67) contro speculatori e politici accomodanti. La sua personalità poliedrica lo vede impegnato su più fronti, tra cui merita evidenziare il rapporto con la tradizione, da architetto moderno, e l'impegno sociale in Africa. Riguardo al rapporto con le preesistenze è brandiano e aderisce ai princìpi del Restauro sanciti dalla Carta di Venezia, sintetizzabili nell'idea che il restauro deve fermarsi dove ha inizio l'ipotesi, dunque che ogni intervento di ricostruzione imitativa deve essere negato a favore di una distinguibilità del nuovo sul vecchio. Oltre ad avere lasciato un grande segno nel tessuto urbanistico e edilizio di Lecco, deve essere segnalato il restauro del filatoio di Abbadia Lariana, prezioso esempio della sua versatilità e attenzione verso la tradizione della sua terra, qui nella fattispecie dell'industria della seta.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
2013 Alcuni Architetti (raccolta iniziale degli architetti rappresentativi iscritti all'Ordine di Lecco) Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Lecco 48 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Marco Introini - 2015
Marco Introini - 2015
Marco Introini - 2015
Maurizio Boriani - 2014
Maurizio Boriani - 2014
Maurizio Boriani - 2014
Maurizio Boriani - 2014

Criteri
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Lombardia
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Design; Dipartimento di Architettura e Studi Urbani – DAStU
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Maurizio Boriani


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 31/01/2023

Revisori:

Setti Stefano 2022