Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CENTRO SPORTIVO ITALCEMENTI

Scheda Opera

  • Vista esterna - 2010
  • Vista esterna - 2012
  • Comune: Bergamo
  • Denominazione: CENTRO SPORTIVO ITALCEMENTI
  • Indirizzo: Via Statuto N. 43
  • Data: 1963 - 1966
  • Tipologia: Attrezzature sportive
  • Autori principali: Carlo Ravizza
Descrizione

Il centro sportivo Italcementi nasce come occasione per celebrare il centenario dell'omonima azienda, promotrice dell'intervento nella figura del proprietario, Carlo Pesenti. L'iniziativa rientra in una serie di interventi attraverso cui Italcementi promuove e sostiene finanziariamente la costruzione di servizi per la cittadinanza, ma viene anche concepita come occasione per testare e pubblicizzare un cemento ad altissima resistenza normalizzata, recentemente brevettato con il nome di "Italbianco".
D questa volontà nasce un partnership con il Comune, che mette a disposizione un vasto terreno su cui realizzare il nuovo complesso sportivo - in sostituzione di un precedente, obsoleto impianto, risalente agli anni Venti del XX secolo - per cui è prevista la costruzione di una piscina coperta per adulti, una per bambina, una tribuna, una palestra attrezzata per la ginnastica una piscina olimpionica scoperta che, insieme alle attrezzature accessorie, verranno collocati in un vasto parco alberato in posizione privilegiata, ai margine del colle e in prossimità del recinto dell'Ospedale Maggiore. Inaugurato nel 1966, donato alla città nel 1972 ma rimasto in gestione all'azienda fino al 1994, il complesso è ancor oggi considerato uno dei più moderni impianti a livello europeo.
Il volume che accoglie le piscine coperte è l'elemento progettuale più interessante: è un vasto volume retto dalla sequenza di nove portali con mensole a sbalzo su entrambi i lati, lasciate a vista, che superano i trenta metri di lunghezza e che sono state realizzate con una particolare tecnica di presso-compressione, messa a punto da Ravizza e dai tecnici Italcementi che inaugurarono uno specifico laboratorio destinato a prove chimiche e di cantiere per questa sola opera. Le mensole a sbalzo, rastremate alle estremità, hanno sagome trapezoidali a sezione variabile. Sui fianchi, il padiglione è chiuso da vetrate continue - con altezze comprese tra gli otto e i dodici metri - che ne smaterializzano l'imponente massa, mentre l'ingresso è sottolineato da un'ardita pensilina che sbalza nel vuoto per oltre dieci metri, andando a proteggere la scalinata di accesso.
All'illuminazione naturale di piscine e palestra - aggregate in un unico spazio, secondo e più avanguardistiche teorie in materia di progettazione di impianti sportivi - contribuiscono anche i lucernai in copertura che rischiarano l'atrio e gli spogliatoi, posizionati al centro del blocco e dunque privi di aperture sul parco.
Particolarmente interessante risulta anche la scelta di scomporre, all'interno, la scatola esterna, disegnando una serie di volumi con diversa destinazione d'uso (sala degli impianti, ristorante, hall, accesso alle tribune, ecc.), che vengono incastrati tra loro generando sezioni complesse.

Info
  • Progetto: 1963 - 1966
  • Esecuzione: 1966 - 1966
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: impianto sportivo
  • Destinazione attuale: impianto sportivo
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Ing. G. Pandini Direzione lavori Esecuzione NO
Carlo Ravizza Progetto architettonico Progetto SI
Carlo Sola Progetto strutturale Progetto NO
  • Strutture: portali in cemento armato di tipo
  • Materiale di facciata: vetrate continue con profili in ferro
  • Coperture: piana non praticabile, in cemento
  • Serramenti: in ferro
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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D questa volontà nasce un partnership con il Comune, che mette a disposizione un vasto terreno su cui realizzare il nuovo complesso sportivo - in sostituzione di un precedente, obsoleto impianto, risalente agli anni Venti del XX secolo - per cui è prevista la costruzione di una piscina coperta per adulti, una per bambina, una tribuna, una palestra attrezzata per la ginnastica una piscina olimpionica scoperta che, insieme alle attrezzature accessorie, verranno collocati in un vasto parco alberato in posizione privilegiata, ai margine del colle e in prossimità del recinto dell'Ospedale Maggiore. Inaugurato nel 1966, donato alla città nel 1972 ma rimasto in gestione all'azienda fino al 1994, il complesso è ancor oggi considerato uno dei più moderni impianti a livello europeo.
Il volume che accoglie le piscine coperte è l'elemento progettuale più interessante: è un vasto volume retto dalla sequenza di nove portali con mensole a sbalzo su entrambi i lati, lasciate a vista, che superano i trenta metri di lunghezza e che sono state realizzate con una particolare tecnica di presso-compressione, messa a punto da Ravizza e dai tecnici Italcementi che inaugurarono uno specifico laboratorio destinato a prove chimiche e di cantiere per questa sola opera. Le mensole a sbalzo, rastremate alle estremità, hanno sagome trapezoidali a sezione variabile. Sui fianchi, il padiglione è chiuso da vetrate continue - con altezze comprese tra gli otto e i dodici metri - che ne smaterializzano l'imponente massa, mentre l'ingresso è sottolineato da un'ardita pensilina che sbalza nel vuoto per oltre dieci metri, andando a proteggere la scalinata di accesso.
All'illuminazione naturale di piscine e palestra - aggregate in un unico spazio, secondo e più avanguardistiche teorie in materia di progettazione di impianti sportivi - contribuiscono anche i lucernai in copertura che rischiarano l'atrio e gli spogliatoi, posizionati al centro del blocco e dunque privi di aperture sul parco.
Particolarmente interessante risulta anche la scelta di scomporre, all'interno, la scatola esterna, disegnando una serie di volumi con diversa destinazione d'uso (sala degli impianti, ristorante, hall, accesso alle tribune, ecc.), che vengono incastrati tra loro generando sezioni complesse.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 36
  • Particella: 1912

Note

L'incarico diretto a Carlo Ravizza è frutto di una precedente collaborazione dell'ingegnere biellese con Carlo Pesanti, per cui aveva disegnato un impianto per la produzione di dolciumi in Valle d'Aosta che il proprietario dell'Italcementi aveva avviato con la famiglia Rivetti intorno alla metà degli anni Cinquanta. Colpiti da un lutto, di lì a poco i Rivetti incaricheranno Ravizza di elaborare il progetto per una piscina dedicata alla memoria del figlio Massimo, inaugurata a Biella nel 1958 e divenuta modello per il complesso bergamasco.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Spagnolo Roberto 2001 Verso un'architettura della città, in Rodeschini Galati M. Cristina (a cura di), Arte a Bergamo 1960-1969 Lubrina Bergamo pp. 99-132 No
Zamagni Vera 2006 Italcementi. Dalla leadership nazionale all'internazionalizzazione Il mulino Bologna No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna - 2010 Vista esterna - 2010
Vista esterna - 2012 Vista esterna - 2012

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Lombardia
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Design; Dipartimento di Architettura e Studi Urbani - DAStU
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Maurizio Boriani


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 26/01/2023

Revisori:

Setti Stefano 2022