CHIESA PARROCCHIALE DI SANT ANSELMO VESCOVO DI LUCCA

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    [informazioni_architettoniche] => La chiesa di Malcantone, una frazione di Sermide, sorge in una pianeggiante zona agricola. Il complesso è stato concepito come "un segnale matildico", emergente rispetto alle linee orizzontali del paesaggio, il cui impatto è mitigato dalla presenza degli alberi circostanti.
A pianta composita, l'edificio reinterpreta l'architettura delle fortificazioni cinquecentesche, mediante la compattezza delle murature in mattoni a vista che si ergono sopra un alto basamento in cemento armato, interrotte da sottili aperture verticali lungo il perimetro.
All'ingresso principale si accede da una grande scalinata, fiancheggiata dalla torre campanaria che emerge da tutto il complesso.
All'interno, il pavimento dell'aula dei fedeli è in cubetti di porfido, un materiale usato per sottolineare la novità della funzione liturgica, più vicina alla vita quotidiana, che stava emergendo dal Concilio Vaticano II.
Sempre all'interno l'abside è decorata con blocchi vetrati opera di Costantino Ruggeri, frate-artista, e con statue di Annibale Zucchini.
Il complesso è costituito dalla chiesa e dalla casa parrocchiale, un edificio composto da un corpo ad un piano porticato e un corpo ortogonale a due piani.
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    [note] => "Gli anni '60/'70 sono stati una stagione felice per il lavoro sul tema dello spazio sacro e sulle novità che si affacciavano nella cultura teologica per un rinnovamento della liturgia. Eravamo prima e appena dopo il Concilio e in quella temperie avevamo già realizzato la chiesa degli Angeli Custodi nel cuore di Milano, segno forte di una presenza il cui disegno anticipava il Concilio stesso e ci preparavamo a immaginare una casa-chiesa, una nuova struttura sacra per Buccinasco alle porte di Milano. In questa atmosfera di ricerca e di novità nasceva la chiesa di Malcantone dedicata a Sant'Anselmo" (Carlo Bassi, La chiesa di Malcantone come un castello matildico, in "Gazzetta di Mantova", 3 aprile 2013).
La chiesa fu completata nel 1965, proprio in concomitanza con la fine del Concilio Vaticano II, di cui anticipò alcune delle indicazioni sulle architetture ecclesiastiche.
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