Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

COMPLESSO LA FELCE

Scheda Opera

  • Vista da via Borfuro
  • Dettaglio della facciata su via Borfuro, segnata da un portico ribassato rispetto al suolo stradale
  • Comune: Bergamo
  • Denominazione: COMPLESSO LA FELCE
  • Indirizzo: Via Borfuro N. 1
  • Data: 1967 - 1969
  • Tipologia: Edifici polifunzionali
  • Autori principali: Walter Barbero, Giuseppe Gambirasio
Descrizione

Il complesso "La Felce" è un piccolo edificio a destinazione commerciale di quattro piani fuori terra, costruito su un difficile lotto a ridosso di via XX Settembre e concepito come "una reinterpretazione e un aggiornamento in termini "macchinisti" del tema dei "retri"" (Bertelli/Brambilla/Invernizzi, 1994, p. 128). I problemi connessi all'esiguità dello spazio a disposizione e all'infelice incunearsi del sito lungo l'asse viario di via Borfuro vengono infatti risolti grazie a un attento assetto planimetrico, in cui gli elementi tradizionalmente nascosti dietro la cortina edilizia vengono ora esibiti in un sapiente gioco di pieni e vuoti che costruisce una macchina non per l'abitare, ma a destinazione commerciale. In questo senso, per esempio, la canna fumaria in calcestruzzo a vista che del seminterrato viene proiettata verso il cielo trasformandosi in totem urbano, mentre i tamponamenti in vetroresina richiamano l'immagine di una carrozzeria, anche grazie alle diverse e incidenti inclinazioni di alcune linea di gronda.
L'edificio si attesta al suolo mediante un portico ribassato rispetto al piano stradale, su cui poggiano volumi estroflessi interamente realizzati in vetro, che sembrano galleggiare nel vuoto e reggere l'articolato incastro volumetrico dei due livelli superiori, sormontati dai meccanismi a vista degli impianti di risalita.
Considerato uno dei capolavori dell'architettura bergamasca degli anni Sessanta, il complesso ha tuttavia subito alcune alterazioni nel corso degli anni, che hanno per esempio determinato la parziale sostituzione dei pannelli di facciata e di alcuni serramenti. Attualmente ricade in un comparto urbano parzialmente interessato da un vincolo ambientale, istituito nel 1966.

Info
  • Progetto: 1967 - 1969
  • Esecuzione: 1967 - 1969
  • Committente: Commendatori Capponi, Lonardi e Pedroli
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: abitazione, negozio, ufficio
  • Destinazione attuale: abitazione, negozio, ufficio
Autori
  • Strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • Materiale di facciata: pannelli in vetroresina
  • Coperture: piana parzialmente praticabile
  • Serramenti: in alluminio
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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L'edificio si attesta al suolo mediante un portico ribassato rispetto al piano stradale, su cui poggiano volumi estroflessi interamente realizzati in vetro, che sembrano galleggiare nel vuoto e reggere l'articolato incastro volumetrico dei due livelli superiori, sormontati dai meccanismi a vista degli impianti di risalita.
Considerato uno dei capolavori dell'architettura bergamasca degli anni Sessanta, il complesso ha tuttavia subito alcune alterazioni nel corso degli anni, che hanno per esempio determinato la parziale sostituzione dei pannelli di facciata e di alcuni serramenti. Attualmente ricade in un comparto urbano parzialmente interessato da un vincolo ambientale, istituito nel 1966.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 50
  • Particella: 4396

Note

L'edificio è il primo progetto nato dalla collaborazione tra Barbero, Gambirasio e Zenoni a cui - di lì a poco - si unirà Baran Ciagà, per dar vita a uno dei sodalizi professionali più efficaci e importanti del professionismo, non solo bergamasco, degli anni Sessanta e Settanta. L'attività del gruppo, proseguita per circa quindici anni e documentata da molte delle più importanti riviste d'architettura europee, sarà caratterizzata da un singolare approccio alla collaborazione, in cui il capogruppo viene individuato di volta in volta in base alle affinità dei singoli architetti con il tema progettuale da affrontare.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Barbero Walter, Ciagà Baran, Gambirasio Giuseppe jr., Zenoni Giorgio 1971 Architetture dello studio Barbero - Ciagà - Gambirasio - Zenoni Controspazio n. 10-11 24-31 Si
1972 Eclettismo di gruppo. Architetture di Gambirasio - Zenoni - Barbero - Ciagà Casabella n. 361 28-40 Si
Bertelli Guya, Brambilla Manuela, Invernizzi Matteo 1994 Bergamo. Cent'anni d'architettura 1890-1990 Alcon Edizioni Bergamo 128 Si
Spagnolo Roberto 2002 Verso un'architettura della città, in Rodeschini Galati M. Cristina (a cura di), Arte a Bergamo 1960-1969 Lubrina Bergamo 99-132 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Giuseppe Gambirasio Giuseppe Gambirasio Archivio privato, Bergamo
Archivio Walter Barbero Walter Barbero Archivio privato, Bergamo
Archivio Giorgio Zenoni Giorgio Zenoni Archivio privato, Bergamo

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista da via Borfuro Vista da via Borfuro
Dettaglio della facciata su via Borfuro, segnata da un portico ribassato rispetto al suolo stradale Dettaglio della facciata su via Borfuro, segnata da un portico ribassato rispetto al suolo stradale

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Lombardia
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Design; Dipartimento di Architettura e Studi Urbani - DAStU
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Maurizio Boriani


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 13/06/2024

Revisori:

Setti Stefano 2022