Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

COMPLESSO RESIDENZIALE TERRAZZE FIORITE

Scheda Opera

  • Case a patio distribuite e uno dei percorsi pedonali interni
  • Alcuni degli edifici rivolti al margine sud dell'intervento
  • Dettaglio del fronte sud
  • Vista esterna
  • Vista esterna
  • Vista esterna
  • Vista esterna
  • Comune: Bergamo
  • Denominazione: COMPLESSO RESIDENZIALE TERRAZZE FIORITE
  • Indirizzo: Via Giosuè Carducci, Via Carlo Goldoni, Via Francesco Coghetti, Via Corpo Italiano di Liberazione
  • Data: 1976 - 1979
  • Tipologia: Complessi residenziali
  • Autori principali: Giuseppe Gambirasio, Giorgio Zenoni
Descrizione

L'intervento si attesta su un'area di circa trentadue ettari, in una fascia di quartieri realizzati sulla spinta dell'espansione urbana attuata tra gli anni Sessanta e Settanta. Si attesta lungo via Carducci, uno dei più importanti assi di strutturazione est-ovest della città sorto ai margini della periferia storica di Bergamo.
È un complesso residenziale convenzionato strutturato come unità abitativa orizzontale, in grado di accogliere circa millesettecento abitanti in quattrocento alloggi di diversa tipologia e taglio. Gli elementi progettuali su cui base la propria morfologia sono due piastre digradanti, occupate da case a patio in una fitta maglia ortogonale di percorsi pedonali organizzati intorno a piazzette pensili, e un edificio in linea, che raggiunge una lunghezza pari a a140 metri e che si colloca al margine sud dell'intervento. Tra le piastre è collocato un vasto parco pubblico - oggi intitolato al generale Arturo Scattini - e il complesso è segnato al limite nord da elementi cilindrici che distribuiscono gli impianti di risalita e gli accessi alle vie interne.
Il tipo architettonico principale è costituito da un'unità bifamiliare a ferro di cavallo, in cui i due alloggi si dispongono intorno a un patio (a volte sostituito da giardini pensili) secondo l'andamento digradante del terreno, in direzione nord-sud. In questo modo si genera un dislivello di altezza crescente che ha consentito la realizzazione di autorimesse interrate e di alcuni blocchi sviluppati su più quote, in cui generalmente quella inferiore è destinata ad attività artigianali. I volumi delle case a patio sono chiusi da tetti a una falda inclinata (realizzata con pannelli prefabbricati in laterizio e calcestruzzo coibentati), poggiati su murature in mattoni pieni lasciati a vista che contribuiscono a conferire al complesso un carattere quasi rurale, accentuato dalla scelta di utilizzare elementi come persiane in legno, porte d'ingresso a perline diagonali, comignoli e cuffie di areazione in cotto.

Info
  • Progetto: 1976 - 1979
  • Esecuzione: 1977 - 1979
  • Committente: Impresa Cattaneo
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: abitazione
  • Destinazione attuale: abitazione
Autori
  • Strutture: pilastri e setti in cemento armato; travi in cemento armato e ferro tipo rep
  • Materiale di facciata: mattoni pieni a vista
  • Coperture: a falde, con pannelli prefabbricati in laterizio e calcestruzzo coibentati
  • Serramenti: in legno verniciato e in profiltubo Secco
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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È un complesso residenziale convenzionato strutturato come unità abitativa orizzontale, in grado di accogliere circa millesettecento abitanti in quattrocento alloggi di diversa tipologia e taglio. Gli elementi progettuali su cui base la propria morfologia sono due piastre digradanti, occupate da case a patio in una fitta maglia ortogonale di percorsi pedonali organizzati intorno a piazzette pensili, e un edificio in linea, che raggiunge una lunghezza pari a a140 metri e che si colloca al margine sud dell'intervento. Tra le piastre è collocato un vasto parco pubblico - oggi intitolato al generale Arturo Scattini - e il complesso è segnato al limite nord da elementi cilindrici che distribuiscono gli impianti di risalita e gli accessi alle vie interne.
Il tipo architettonico principale è costituito da un'unità bifamiliare a ferro di cavallo, in cui i due alloggi si dispongono intorno a un patio (a volte sostituito da giardini pensili) secondo l'andamento digradante del terreno, in direzione nord-sud. In questo modo si genera un dislivello di altezza crescente che ha consentito la realizzazione di autorimesse interrate e di alcuni blocchi sviluppati su più quote, in cui generalmente quella inferiore è destinata ad attività artigianali. I volumi delle case a patio sono chiusi da tetti a una falda inclinata (realizzata con pannelli prefabbricati in laterizio e calcestruzzo coibentati), poggiati su murature in mattoni pieni lasciati a vista che contribuiscono a conferire al complesso un carattere quasi rurale, accentuato dalla scelta di utilizzare elementi come persiane in legno, porte d'ingresso a perline diagonali, comignoli e cuffie di areazione in cotto.
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Viene considerato dalla critica uno dei più importanti lavori di Gambirasio e Zenoni, perché "memore delle esperienze della scuola di Amsterdam, ma anche della "città orizzontale" e del Tuscolano di Libera" e in quanto punto di evoluzione del loro linguaggio in direzione un "allontanamento dei due autori dalle più marcate esperienze bruta liste degli anni '60, verso un'accresciuta sensibilità ai richiami del "contesto" e dell'ambientalismo" (Bertelli/Brambilla/Invernizzi, 1994, p. 166).
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  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 65
  • Particella: -

Note

Il complesso è stato sviluppato a partire da un piano di zona, redatto nel 1973, che prevedeva la destinazione del 40% della superficie residenziale a unità in regime di edilizia convenzionata agevolata, finanziata dalla legge 865. Viene considerato dalla critica uno dei più importanti lavori di Gambirasio e Zenoni, perché "memore delle esperienze della scuola di Amsterdam, ma anche della "città orizzontale" e del Tuscolano di Libera" e in quanto punto di evoluzione del loro linguaggio in direzione un "allontanamento dei due autori dalle più marcate esperienze bruta liste degli anni '60, verso un'accresciuta sensibilità ai richiami del "contesto" e dell'ambientalismo" (Bertelli/Brambilla/Invernizzi, 1994, p. 166).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Biscioli L. 1979 Residenze a Bergamo L'industria delle costruzioni n. 98 5-20 No
1980 Bergamo: città orizzontale tra centro e periferia, in Cagnardi A., Polo G. (a cura di), Urbanistica, in Lombardia 1980 - Progetti di città Inu servizio 113-131 Si
Chiara L. 1980 La casa unifamiliare raggruppata Centro edile Segrate No
Minardi Bruno 1981 Urbs in rue Domus n. 615 20-23 Si
Aa. Vv 1981 Coscienza della città. Edilizia e territorio nella realtà italiana E. A. Fiere di Bologna Bologna No
1981 Nuovo itinerario Domus dell'architettura italiana 1971-1981 Domus n. 617 No
Bonini Luigi 1982 La Lombardia: conoscere il territorio Milano No
1983 Bergamo città orizzontale tra centro e periferia, in Case a schiera 2. Orientamenti moderni nell'edilizia Milano Si
Lagomarsino Luigi, Campodonico Guido, Ferro Pier Giuseppe, Gambaro Paola, Tirelli Lino 1983 Città per vivere? Risposte significative nell'Italia degli anni '70 Sagep Genova 29-36 Si
Leidi C. 1983 Immagini di Bergamo Bergamo No
Kirschernmann C. 1984 Wohnungsbau und offentilcher Raum Stuttgart No
Barbero Walter 1985 Bergamo Electa Milano No
Gambirasio Giuseppe 1986 Case a schiera Abacus n. 4 46-52 No
Bertelli Guya, Brambilla Manuela, Invernizzi Matteo 1994 Bergamo. Cent'anni d'architettura 1890-1990 Alcon Edizioni Bergamo 166-167 No
Spagnolo Roberto 2003 Architettura a Bergamo negli anni '70: teorie e pratica, in Rodeschini Galati M. Cristina (a cura di), Arte a Bergamo 1970-1981 Lubrina Bergamo 91-119 No
Feiersinger Martin & Verner 2016 Italo Modern 1. Architecture in Northern Italy 1946-1976 Park books Zurigo 318-323 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Giuseppe Gambirasio Giuseppe Gambirasio Archivio privato, Bergamo
Archivio Giorgio Zenoni Giorgio Zenoni Archivio privato, Bergamo

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Case a patio distribuite e uno dei percorsi pedonali interni Case a patio distribuite e uno dei percorsi pedonali interni
Alcuni degli edifici rivolti al margine sud dell'intervento Alcuni degli edifici rivolti al margine sud dell'intervento
Dettaglio del fronte sud Dettaglio del fronte sud
Vista esterna Vista esterna Marco Introini - 2015
Vista esterna Vista esterna Marco Introini - 2015
Vista esterna Vista esterna Marco Introini - 2015
Vista esterna Vista esterna Marco Introini - 2015

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Lombardia
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Design; Dipartimento di Architettura e Studi Urbani - DAStU
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Maurizio Boriani


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 13/06/2024

Revisori:

Setti Stefano 2022