Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

EDIFICIO PER ESPOSIZIONE MOBILI

Scheda Opera

  • Vista esterna
  • Vista esterna
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  • Dettaglio
  • Dettaglio
  • Comune: Bergamo
  • Denominazione: EDIFICIO PER ESPOSIZIONE MOBILI
  • Indirizzo: Via Borgo Palazzo N. 226
  • Data: 1967 - 1970
  • Tipologia: Edifici per il commercio
  • Autori principali: Giuseppe Gambirasio, Giorgio Zenoni, Baran Ciagà
Descrizione

L'edificio, destinato a esposizione e vendita di mobili, è un complesso organismo volumetrico organizzato intorno a un percorso a spirale ascendente che lo taglia per tutta la sua lunghezza e distribuisce gli ambienti interni su livelli che vanno da un numero minimo di uno a un massimo di cinque e che sono sfalsati tra loro di circa un metro.
Organizzato come vuoto, il percorso si configura come spina dell'edificio, da cui i vari ambienti che lo compongono si traguardano e si relazionano tra loro.
La dinamicità dello spazio interno è ricondotta a una rigida geometria esterna, scandita dalla ripetizione di lucernai a calotta realizzati in plexiglas e dominata - sul fronte principale - dalla presenza di uno schermo centrale, proiettato ben oltre il livello della copertura e disegnato come un traliccio metallico chiuso da pannelli in poliestere traslucido, ora opaco ora trasparente. Posto in corrispondenza della spirale distributiva, il traliccio diviene un totem che segnala all'esterno il principio compositivo del complesso, insieme alle torri circolari addossate alla mezzeria delle testate minori, che ospitano scale a chiocciola in cemento armato a vista come il resto delle facciate.

Info
  • Progetto: 1967 - 1967
  • Esecuzione: 1968 - 1970
  • Committente: Mobili Bergamo
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: esposizione, negozio
  • Destinazione attuale: esposizione, negozio
Autori
  • Strutture: travi, parete, pilastri e solai a travetti tutti in cemento armato
  • Materiale di facciata: cemento armato a vista
  • Coperture: piana in cemento armato, con lucernai a calotta in plexiglass
  • Serramenti: in ferro
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Organizzato come vuoto, il percorso si configura come spina dell'edificio, da cui i vari ambienti che lo compongono si traguardano e si relazionano tra loro.
La dinamicità dello spazio interno è ricondotta a una rigida geometria esterna, scandita dalla ripetizione di lucernai a calotta realizzati in plexiglas e dominata - sul fronte principale - dalla presenza di uno schermo centrale, proiettato ben oltre il livello della copertura e disegnato come un traliccio metallico chiuso da pannelli in poliestere traslucido, ora opaco ora trasparente. Posto in corrispondenza della spirale distributiva, il traliccio diviene un totem che segnala all'esterno il principio compositivo del complesso, insieme alle torri circolari addossate alla mezzeria delle testate minori, che ospitano scale a chiocciola in cemento armato a vista come il resto delle facciate.
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Nel corso degli anni le partizioni degli spazi interni sono state modificate, così come l'area destinata alla sola esposizione.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 59
  • Particella: 7385

Note

L'edificio, da sempre considerato capolavoro del gruppo di architetti che lo ha disegnato e oggetto di attenzione da parte della critica internazionale, è stato inserito nella sezione "New Brutalis" della mostra "Transformation in Modern Architecture" (MoMA, New York, febbraio - aprile, 1979). Nel corso degli anni le partizioni degli spazi interni sono state modificate, così come l'area destinata alla sola esposizione.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1971 Arkitekt n. 344 No
Barbero Walter, Ciagà Baran, Gambirasio Giuseppe jr., Zenoni Giorgio 1971 Architetture dello studio Barbero - Ciagà - Gambirasio - Zenoni Controspazio n. 10-11 24-31 Si
1972 Eclettismo di gruppo. Architetture di Gambirasio - Zenoni - Barbero - Ciagà Casabella n. 361 28-40 Si
1973 Immeuble d'exposition et vente L'Architecture d'aujourd'hui n. 165 64-68 Si
1973 Werk n. 2 No
Zanella V. 1977 Bergamo città Bergamo No
Barbero W. 1984 Bergamo Milano No
De Witt Dennis J., De Witt Elizabeth 1987 Modern architecture in Europe. A guide to buildings since the industrial revolution E. P. Dutton New York 229 No
Pinna Enrico 1987 Gambirasio Sagep Genova No
Fumagalli Alberto 1993 Le dieci Bergamo Lorenzelli Bergamo No
Bertelli Guya, Brambilla Manuela, Invernizzi Matteo 1994 Bergamo. Cent'anni d'architettura 1890-1990 Alcon Edizioni Bergamo 132-133 Si
Irace Fulvio 1997 Architetti e architetture a Bergamo nell'epoca della modernità, in Rumi Giorgio, Mezzanotte Gianni, Cova Alberto (a cura di), Bergamo e il suo territorio Cariplo Milano No
Basilico Gabriele 1998 Attraversare Bergamo. Un viaggio fotografico di Gabriele Basilico Bolis Bergamo No
Ciagà Graziella Leyla 2001 Baran Ciagà, architetto. La comunità tra le arti Lubrina Bergamo 18-19 Si
Spagnolo R. 2002 Verso un'architettura della città, in Rodeschini Galati M. Cristina (a cura di), Arte a Bergamo 1960-1969 Lubrina Bergamo 99-132 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Giuseppe Gambirasio Giuseppe Gambirasio Archivio privato, Bergamo
Archivio Baran Ciagà Baran Ciagà Archivio privato, Bergamo
Archivio Giorgio Zenoni Giorgio Zenoni Archivio privato, Bergamo

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna Vista esterna Marco Introini - 2015
Vista esterna Vista esterna Marco Introini - 2015
Vista esterna Vista esterna Marco Introini - 2015
Dettaglio Dettaglio Marco Introini - 2015
Dettaglio Dettaglio Marco Introini - 2015

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Transformations in Modern Architecture, MoMA 1979 Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Lombardia
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Design; Dipartimento di Architettura e Studi Urbani - DAStU
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Maurizio Boriani


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 13/06/2024

Revisori:

Setti Stefano 2022