Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

QUARTIERE LUNETTA

Scheda Opera

  • Piano particolareggiato di Lunetta Frassino. Planimetria dei comparti di intervento. Tav. 10. Scala 1:100, aprile 1975. Copia eliografica piegata
  • Piano particolareggiato di Lunetta Frassino. Dettaglio della planimetria dei comparti di intervento. Tav. 10. Scala 1:100, aprile 1975. Copia eliografica piegata
  • Comune: Mantova
  • Denominazione: QUARTIERE LUNETTA
  • Indirizzo: Via Juvara
  • Data: 1975 - 1985
  • Tipologia: Quartieri
  • Autori principali: Franco Benedini, Luciano Bergamaschi, Marisa Bonfatti Paini, Paolo Bulli, Aldo Recusani
Descrizione

ll quartiere-satellite nasce negli anni '70 sulla sponda orientale del Lago Inferiore come spazio organico di sviluppo moderno di Mantova, una città dove l'autorevolezza dell'impianto storico poneva e pone ancora forti limiti allo sviluppo contemporaneo, ma oggi suggerisce piuttosto strategie di sostituzione di aree dismesse e di recupero edilizio.
Il Piano Particolareggiato della metà degli anni '70 ne definiva l'impianto, impostato su una griglia a base quadrata che proponeva una sorta di urbanizzazione "a tappeto" di edifici ad ampie corti a quattro piani, evidente allusione alla cascina padana, anche ricucendo le scarse parti già edificate dell'area entro la maglia quadrata.
La nuova proposta urbanistica ha dovuto prendere atto degli edifici multipiani principalmente realizzati dall'I.A.C.P., che erano stati costruiti nei primi anni '70 sulla base di un Piano di zona per edilizia economica e popolare. Il disegno urbano ripeteva quello della maggior parte dei nuovi quartieri del dopoguerra impostati su strade veicolari/pedonali con edifici condominiali in fregio.
Il P.Z. non era inserito in un contesto progettato ma era circondato da aree principalmente incolte e solo in parte coltivate. È stato però fondamentale contestualizzare l'esistente, studiando una parte di nuova città il cui sviluppo era già previsto dallo strumento urbanistico generale.
Era necessario creare un quartiere con un nuovo asse portante di servizi e spazi per la vita sociale attraversati da una viabilità principale e minore.
L'asse principale del quartiere, realizzato, si estende per circa duecento metri, affiancato da una cortina continua alta sette piani: una megastruttura su cui far convergere la spina portante del nuovo insediamento periferico, pensato come occasione per esplorare le possibilità insite nella separazione del traffico veicolare (alla quota terrena) dalla circolazione pedonale (sopraelevata); spazi commerciali su più livelli; una "piastra" per servizi pubblici e spazi collettivi.
Più di un approccio di questo tipo in Italia e in Europa ha guidato la sperimentazione progettuale, con alterni risultati non solo estetici (si vedano il quartiere Zen a Palermo o il Gratosoglio a Milano). Il quartiere Lunetta è uno dei tanti casi dove la gestione quotidiana del vivere in una zona sorta quasi dal nulla ha prodotto ghettizzazione, a causa dell'assegnazione delle residenze alle classi sociali di basso profilo economico e sociale. Il quartiere ha dovuto misurarsi con un grave disagio sociale di cui vi è traccia nella pubblicistica locale degli scorsi anni. Va inoltre fatto rilevare che l'infrastrutturazione del quartiere comportava notevoli investimenti pubblici che purtroppo sono venuti a mancare. In termini architettonici, ne è prova il fallimento della "piastra", asse portante dei servizi demolita nel 2010 con la conseguente necessità di sopperire a tale carenza.
Nel tempo il Comune e gli altri enti pubblici aventi titolo (ASL, ALER, Polizia locale) sono intervenuti nella manutenzione e riqualificazione dell'esistente e nella costruzione di nuova edilizia e servizi, per ristabilire quella vivibilità che si era perduta - o forse non si era mai raggiunta appieno.
Altri edifici sono stati realizzati da operatori privati e cooperative. Le opere di urbanizzazione e molti edifici pubblici sono stati realizzati dal Comune di Mantova.

Info
  • Progetto: 1975 - 1975
  • Esecuzione: 1985 - 1985
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: quartiere residenziale
  • Destinazione attuale: quartiere residenziale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Franco Benedini Progetto architettonico Progetto SI
Luciano Bergamaschi Progetto architettonico Progetto SI
Marisa Bonfatti Paini Progetto architettonico Progetto SI
Paolo Bulli Progetto architettonico Progetto SI
Aldo Recusani Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: prevalentemente in cemento armato
  • Materiale di facciata: cemento armato a vista; intonaco
  • Coperture: piane con struttura in cemento
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Mediocre

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Il Piano Particolareggiato della metà degli anni '70 ne definiva l'impianto, impostato su una griglia a base quadrata che proponeva una sorta di urbanizzazione "a tappeto" di edifici ad ampie corti a quattro piani, evidente allusione alla cascina padana, anche ricucendo le scarse parti già edificate dell'area entro la maglia quadrata. 
La nuova proposta urbanistica ha dovuto prendere atto degli edifici multipiani principalmente realizzati dall'I.A.C.P., che erano stati costruiti nei primi anni '70 sulla base di un Piano di zona per edilizia economica e popolare. Il disegno urbano ripeteva quello della maggior parte dei nuovi quartieri del dopoguerra impostati su strade veicolari/pedonali con edifici condominiali in fregio.
Il P.Z. non era inserito in un contesto progettato ma era circondato da aree principalmente incolte e solo in parte coltivate. È stato però fondamentale contestualizzare l'esistente, studiando una parte di nuova città il cui sviluppo era già previsto dallo strumento urbanistico generale.
Era necessario creare un quartiere con un nuovo asse portante di servizi e spazi per la vita sociale attraversati da una viabilità principale e minore.
L'asse principale del quartiere, realizzato, si estende per circa duecento metri, affiancato da una cortina continua alta sette piani: una megastruttura su cui far convergere la spina portante del nuovo insediamento periferico, pensato come occasione per esplorare le possibilità insite nella separazione del traffico veicolare (alla quota terrena) dalla circolazione pedonale (sopraelevata); spazi commerciali su più livelli; una "piastra" per servizi pubblici e spazi collettivi. 
Più di un approccio di questo tipo in Italia e in Europa ha guidato la sperimentazione progettuale, con alterni risultati non solo estetici (si vedano il quartiere Zen a Palermo o il Gratosoglio a Milano). Il quartiere Lunetta è uno dei tanti casi dove la gestione quotidiana del vivere in una zona sorta quasi dal nulla ha prodotto ghettizzazione, a causa dell'assegnazione delle residenze alle classi sociali di basso profilo economico e sociale. Il quartiere ha dovuto misurarsi con un grave disagio sociale di cui vi è traccia nella pubblicistica locale degli scorsi anni. Va inoltre fatto rilevare che l'infrastrutturazione del quartiere comportava notevoli investimenti pubblici che purtroppo sono venuti a mancare. In termini architettonici, ne è prova il fallimento della "piastra", asse portante dei servizi demolita nel 2010 con la conseguente necessità di sopperire a tale carenza. 
Nel tempo il Comune e gli altri enti pubblici aventi titolo (ASL, ALER, Polizia locale) sono intervenuti nella manutenzione e riqualificazione dell'esistente e nella costruzione di nuova edilizia e servizi, per ristabilire quella vivibilità che si era perduta - o forse non si era mai raggiunta appieno. 
Altri edifici sono stati realizzati da operatori privati e cooperative. Le opere di urbanizzazione e molti edifici pubblici sono stati realizzati dal Comune di Mantova.
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- nel 2006, istituzione di un servizio di Portierato Sociale con Sportello Informativo presso la sede del Distretto di Polizia Locale;
- inaugurato nel 2008 un centro di socializzazione attiguo alla nuova chiesa, per incrementare l'offerta di attività di aggregazione per le famiglie 
- nel 2011: nuova edilizia residenziale pubblica ultimata per sostituire stabili obsoleti (demoliti nel 2010) con le relative opere infrastrutturali;
-manutenzione su tutti gli edifici di edilizia residenziale pubblica di proprietà ALER Mantova
 - ristrutturazione e ampliamento di edifici scolastici di diverso ordine e grado
- messa in sicurezza e attrezzatura di aree a verde pubblico che hanno però modificato fortemente l'impianto iniziale e la chiarezza del disegno urbano.
La scarsità di fondi nel realizzare le infrastrutture di movimento su due livelli ha comunque compromesso la filosofia del progetto.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: 153-1

Note

Il quartiere, a partire dal Piano Regolatore Generale dei primi anni '70 (Tintori, Bulli, Voceri), è stato il bacino di sviluppo della maggior parte degli interventi di edilizia economica e popolare della città. Le difficoltà che esso condivide con tanti altri interventi di margine delle grandi città contemporanee sono state affrontate nel tempo da una sequenza di interventi che qui merita di elencare: - nel 2006, istituzione di un servizio di Portierato Sociale con Sportello Informativo presso la sede del Distretto di Polizia Locale; - inaugurato nel 2008 un centro di socializzazione attiguo alla nuova chiesa, per incrementare l'offerta di attività di aggregazione per le famiglie - nel 2011: nuova edilizia residenziale pubblica ultimata per sostituire stabili obsoleti (demoliti nel 2010) con le relative opere infrastrutturali; -manutenzione su tutti gli edifici di edilizia residenziale pubblica di proprietà ALER Mantova - ristrutturazione e ampliamento di edifici scolastici di diverso ordine e grado - messa in sicurezza e attrezzatura di aree a verde pubblico che hanno però modificato fortemente l'impianto iniziale e la chiarezza del disegno urbano. La scarsità di fondi nel realizzare le infrastrutture di movimento su due livelli ha comunque compromesso la filosofia del progetto.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Caprini M. 2004 Tra centro e periferia AL - Mensile d'informazione degli architetti lombardi n. 11 18 No
Lucchini M. 2005 Quartiere Lunetta, Mantova, in Pugliese Raffaele (a cura di), La casa popolare in Lombardia 1903-2003 Unicopli Milano 268 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Piano particolareggiato di Lunetta Frassino. Planimetria dei comparti di intervento. Tav. 10. Scala 1:100, aprile 1975. Copia eliografica piegata Piano particolareggiato di Lunetta Frassino. Planimetria dei comparti di intervento. Tav. 10. Scala 1:100, aprile 1975. Copia eliografica piegata Archivio Bonfatti Paini Marisa
Piano particolareggiato di Lunetta Frassino. Dettaglio della planimetria dei comparti di intervento. Tav. 10. Scala 1:100, aprile 1975. Copia eliografica piegata Piano particolareggiato di Lunetta Frassino. Dettaglio della planimetria dei comparti di intervento. Tav. 10. Scala 1:100, aprile 1975. Copia eliografica piegata Archivio Bonfatti Paini Marisa
Daniele Balzanelli - 2015
Daniele Balzanelli - 2015
Daniele Balzanelli - 2015
Daniele Balzanelli - 2015
Daniele Balzanelli - 2015
Daniele Balzanelli - 2015
Daniele Balzanelli - 2015
Daniele Balzanelli - 2015
Daniele Balzanelli - 2015

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Lombardia
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Design; Dipartimento di Architettura e Studi Urbani – DAStU
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Maurizio Boriani


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 05/06/2023

Revisori:

Setti Stefano 2022