Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RECUPERO DELLA CENTRALE ENEL DI CEDEGOLO E SUA RICONVERSIONE IN MUSEO DELL'ENERGIA IDROELETTRICA

Scheda Opera

  • Vista aerea
  • Vista del complesso
  • Comune: Cedegolo
  • Denominazione: RECUPERO DELLA CENTRALE ENEL DI CEDEGOLO E SUA RICONVERSIONE IN MUSEO DELL'ENERGIA IDROELETTRICA
  • Indirizzo: Via Roma N. 44
  • Data: 2000 - 2008
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Claudio Gasparotti, Giorgio Azzoni, Massimo Pica Ciamarra, Marina Tonsi
Descrizione

L'edificio dell'ex centrale idroelettrica, oggi sede le Museo dell'energia idroelettrica di Cedegolo, è costituito da tre blocchi compatti, accostati uno all'altro e disposti tra la SS. 42 e il fiume Oglio, e da una palazzina per uffici situata sull'altro lato della strada. La centrale è formata da un corpo di quattro piani, parallelo alla strada e destinato alla trasformazione dell'energia elettrica, da un volume più basso retrostante adibito a sala macchine e da una torre di servizio.
Le strutture portanti orizzontali, in cemento armato, si agganciano ai muri perimetrali, spessi più di un metro, e interrotti da ampie vetrate con profili in ferro. Le facciate sono in bugnato a graniglia, con il basamento e i portali di ingresso in granito dell'Adamello trattato a bocciarda. Il lavoro di restauro è consistito nella pulizia delle superfici, nel ripristino dei serramenti e nel rinforzo strutturale di alcune elementi in copertura. Il nuovo progetto ha integrato le preesistenze con nuove strutture ben riconoscibili per materiale e struttura: una serie di piani (nuovi soppalchi e pareti poste in diagonale o curvilinee) che si incastrano all'interno dell'edificio storico, a formare spazi aperti e flessibili.
Lo spazio espositivo, il cui tema è il percorso dell'acqua che dalle sorgenti viene poi trasformata in energia, si sviluppa al piano terreno, occupando lo spazio dell'ex sala macchine: le nuove pareti divisorie sono in cartongesso rivestite da lamiera microforata, materiale utilizzato anche per rivestire le nuove strutture dei soppalchi.
All'esterno l'edificio si apre su una piccola piazza, pavimentata in lastre di basalto, dove l'acqua scorre lungo una lastra n ferro inclinata e si raccoglie in una cavità a terra. Le sistemazioni esterne hanno rispettato la naturale conformazione del terreno, modellando spazi ricreativi lungo il fiume Oglio, in questo tratto particolarmente attrattivo dal punto di vista panoramico.

Info
  • Progetto: 2000 - 2008
  • Esecuzione: 2003 - 2008
  • Committente: Comune di Cedegolo
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: centrale idroelettrica
  • Destinazione attuale: museo
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Giorgio Azzoni Progetto architettonico Progetto SI
Studio Azzurro Progetto Interni Progetto Visualizza Profilo https://www.studioazzurro.com/ NO
Lorenzo Canobbio Progetto strutturale Progetto NO
Mario Cottinelli Progetto strutturale Progetto NO
Claudio Gasparotti Progetto architettonico Progetto SI
Massimo Pica Ciamarra Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://www.pcaint.com/en/ SI
Marina Tonsi Progetto architettonico Progetto SI
Renato Zanoni Progetto Impianti Progetto NO
  • Strutture: cemento armato; solaio incrociato a cassettoni chiusi per sala macchine
  • Materiale di facciata: graniglia bocciardata tipo bugnato; granito dell'Adamello bocciardato
  • Coperture: piana
  • Serramenti: in metallo
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
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Le strutture portanti orizzontali, in cemento armato, si agganciano ai muri perimetrali, spessi più di un metro, e interrotti da ampie vetrate con profili in ferro. Le facciate sono in bugnato a graniglia, con il basamento e i portali di ingresso in granito dell'Adamello trattato a bocciarda. Il lavoro di restauro è consistito nella pulizia delle superfici, nel ripristino dei serramenti e nel rinforzo strutturale di alcune elementi in copertura. Il nuovo progetto ha integrato le preesistenze con nuove strutture ben riconoscibili per materiale e struttura: una serie di piani (nuovi soppalchi e pareti poste in diagonale o curvilinee) che si incastrano all'interno dell'edificio storico, a formare spazi aperti e flessibili.
Lo spazio espositivo, il cui tema è il percorso dell'acqua che dalle sorgenti viene poi trasformata in energia, si sviluppa al piano terreno, occupando lo spazio dell'ex sala macchine: le nuove pareti divisorie sono in cartongesso rivestite da lamiera microforata, materiale utilizzato anche per rivestire le nuove strutture dei soppalchi.
All'esterno l'edificio si apre su una piccola piazza, pavimentata in lastre di basalto, dove l'acqua scorre lungo una lastra n ferro inclinata e si raccoglie in una cavità a terra. Le sistemazioni esterne hanno rispettato la naturale conformazione del terreno, modellando spazi ricreativi lungo il fiume Oglio, in questo tratto particolarmente attrattivo dal punto di vista panoramico.
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Egidio Dabbeni è stata figura centrale nel panorama culturale del primo novecento bresciano. Autore versatile si distingue anche per aver inaugurato lo stile liberty a Brescia con la progettazione di Casa Migliorati. Accanto a numerosi edifici civili Dabbeni si dedica anche all'ideazione di molti edifici industriali (le Officine Metallurgiche Togni, i capannoni perla Franchi Armi, i padiglioni per la Tempini e la S. Eustacchio) e di opere infrastrutturali quali la Centrale Idroelettrica di Cedegolo.
Il gruppo capitanato da Claudio Gasparotti è risultato vincitore del concorso indetto nel 2003 dal Comune di Cedegolo per il restauro e trasformazione in Museo dell'ex centrale. Gasparotti si è laureato a Venezia nel 1972 con Giancarlo De Carlo e dal 1973 ha esercitato la libera professione prevalentemente in provincia di Brescia.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 2
  • Particella: 220

Note

La Centrale Idroelettrica di Cedegolo fu costruita tra il 1909 e il 1910 dalla Società Elettrica Bresciana, che ne commissionò il progetto all'Ingegnere e architetto Egidio Dabbeni. Rimasta in attività fino al 1962, una volta dismessa è stata utilizzata come magazzino di deposito, per poi essere acquistata nel 2000 dal Comune di Cedegolo, che l'ha concessa in comodato d'uso alla Fondazione Museo dell'Industria e del Lavoro di Brescia. La Fondazione gestisce il sistema museale denominato MUSIL (Museo dell'industria e del lavoro), distribuito in quattro poli territoriali: il Museo dell'industria e del lavoro di Rodengo Saiano, il Museo del ferro ospitato in un'antica fucina bresciana, la sede centrale, in fase di costruzione nell'area dell'ex stabilimento Tempini a Brescia e il Museo dell'energia idroelettrica di Cedegolo. Egidio Dabbeni è stata figura centrale nel panorama culturale del primo novecento bresciano. Autore versatile si distingue anche per aver inaugurato lo stile liberty a Brescia con la progettazione di Casa Migliorati. Accanto a numerosi edifici civili Dabbeni si dedica anche all'ideazione di molti edifici industriali (le Officine Metallurgiche Togni, i capannoni perla Franchi Armi, i padiglioni per la Tempini e la S. Eustacchio) e di opere infrastrutturali quali la Centrale Idroelettrica di Cedegolo. Il gruppo capitanato da Claudio Gasparotti è risultato vincitore del concorso indetto nel 2003 dal Comune di Cedegolo per il restauro e trasformazione in Museo dell'ex centrale. Gasparotti si è laureato a Venezia nel 1972 con Giancarlo De Carlo e dal 1973 ha esercitato la libera professione prevalentemente in provincia di Brescia.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Azzoni Giorgio (a cura di) 2014 Nella modernità : architetture del Novecento in Valle Camonica (1900-1965) Grafo San Zeno Naviglio 96-100 Si
Azzoni Giorgio 2015 Il museo dell'energia elettrica a Cedegolo Grafo Edizioni Brescia Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista aerea Vista aerea
Vista del complesso Vista del complesso

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Pica Ciamarra Associati Visualizza
Museo dell'energia idroelettrica Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Lombardia
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Design; Dipartimento di Architettura e Studi Urbani - DAStU
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Maurizio Boriani


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 01/06/2023

Revisori:

Setti Stefano 2022