CASA MORI
Scheda Opera
- Comune: Parma
- Località: Vigheffio
- Denominazione: CASA MORI
- Indirizzo: Via Vincenzo Re N. 7
- Data: - 1978
- Tipologia: Abitazioni unifamiliari
- Autori principali: Guido Canali
Descrizione
L’edificio viene realizzato in località Vigheffio nell’ambito della lottizzazione Ilsea della quale fa parte anche la vicina casa Bernini (sempre progettata da Guido Canali). Le ragioni formali di entrambe le case derivano, in primo luogo, dalla volontà di isolare le abitazioni dal contesto nonostante la loro localizzazione al centro lotto.
Villa Mori è raggiungibile a partire dall’ingresso pedonale (posto su una strada interna ad uso della lottizzazione e aperto sul muro perimetrale continuo) mediante un percorso coperto delimitato sul lato orientale da un muro. Il camminamento conduce al centro del lato sud dell’edificio, chiaramente disposto orizzontalmente e composto da un rettangolo (32,5 x 9,8 m.): sviluppo assai diverso dalle ville circostanti dalle quali si differenzia in maniera netta anche per il sistema costruttivo e per i materiali utilizzati.
La struttura è composta da una semplice ripetizione di campate metalliche costruite con profili metallici HE verniciati di bianco: sette disposte longitudinalmente e due trasversalmente.
La varietà spaziale di tutta la casa è ottenuta modulando e variando il rapporto tra il tamponamento e l’orditura strutturale. Al piano terra sul lato orientale si trova un garage, accessibile da un percorso carrabile dedicato ben separato da quello di ingresso pedonale. Un setto posto a metà della campata contigua delimita i locali tecnici, la cantina e la cucina. Sullo stesso livello, in comunicazione con quest’ultima, si trova anche il già citato atrio di ingresso e il soggiorno. L’arretramento della parete di tamponamento rispetto al piano esterno delle travi metalliche del piano superiore, determina un portico, estensione all’aperto del soggiorno ad esso collegato.
Il piano superiore è raggiungibile da una scala posta in un volume chiuso e autonomo che segue il profilo inclinato della rampa di risalita: volume che emerge sul fronte nord della casa interamente cieco (eccezion fatta per la finestra e la porta finestra del garage e della cantina).
Il vano scala raggiunge il corridoio che serve le camere da letto, poste sul fronte sud, mediante una passerella-ponte che attraversa lo spazio a doppia altezza del soggiorno sottostante.
L’assenza di porzioni di solaio determina la visibilità dei due livelli.
La distanza tra i pilastri e il tamponamento settentrionale determina, per tutta la lunghezza del fronte, un’intercapedine illuminata zenitalmente dal solaio obliquo vetrato conformato a shed.
Attraverso l’uso dei materiali si punta ad annullare la differenza interno ed esterno: sono infatti riproposti le medesime travi in vista (verniciate in colore bianco e alluminio) e i tamponamenti in blocchi di gas-beton per la parete nord, per il rivestimento del camino e per il muro del camminamento esterno che raggiunge l’atrio oltre ad essere visibile attraverso la vetrata del soggiorno sul portico.
La complessiva direzionalità orizzontale dell’impianto viene assecondata nel piano delle camere attraverso la suddivisione in tre fasce. La prima è costituita dai vuoti del solaio e dall’intercapedine sopra descritta. La seconda è una fascia di servizio in cui sono distribuiti: il corridoio (che culmina sul fronte ovest con un balcone aggettante all’esterno) le cabine armadio, i bagni e il vuoto di un patio da cui emergono gli alberi piantati in un’area apposita del sottostante portico. Questa zona è illuminata da lucernari a calotta che emergono oltre il cordolo di copertura.
Infine, nella fascia più esterna, è disposta la sequenza delle quattro camere da letto le cui finestre in lunghezza sono oscurate da persiane identiche alle pannellature di facciate, in modo da realizzare, quando chiuse, un regolare fronte scandito dai moduli dei pannelli.
Come nei restanti fronti, è pertanto al sistema costruttivo che si affida l’estetica dell’edificio che trasmette internamente ed esternamente un’immagine quasi industriale. A confermare questa suggestione è la testata del lato est tamponata con lamiera ondulata intorno a cui si avvita la scala elicoidale, interamente metallica, che raggiunge ancora un ponte: elemento distributivo che rappresenta un tema dell’intero progetto. Questo ponte è distaccato dalla soletta di copertura a confermare, insieme ai tubolari dei parapetti, un certo sapore “navale” percepibile nell’aspetto complessivo della residenza.
(Matteo Sintini)
Info
- Progetto: - 1975
- Esecuzione: 1975 - 1978
- Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Guido | Canali | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://www.treccani.it/enciclopedia/guido-canali_(Lessico-del-XXI-Secolo)/ | SI |
Cacciali, | Carra, Bertoglio | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Renato | Fusari | Direzione lavori | Esecuzione | NO |
- Strutture: metalliche
- Materiale di facciata: intonaco, lamiera metallica
- Coperture: piana
- Serramenti: metallici
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Guido Canali (Sala Baganza – Parma – 1934) Fondatore della Canali associati s.r.l., accademico di San Luca, già docente universitario a Parma, all’Istituto di Architettura di Venezia e a Ferrara. Per anni si è impegnato a restituire, attraverso un’attenta opera di restauro e di progettazione, alcuni straordinari complessi storici, tra cui il Palazzo della Pilotta e l’antico complesso ospedaliero di Santa Maria della Scala a Siena (in corso di trasformazione dalla metà degli anni novanta) in centro museale e congressuale. Sul versante del riuso si ricordano: la riconversione del quartiere ex Manifattura Tabacchi di Milano in complesso culturale (scuola sperimentale di Cinema e Archivi Storici), residenziale, commerciale; la riconversione del Palazzo del Capitano a Siena in centro polivalente; il restauro dell’ex Convento San Domenico a Pesaro in centro culturale. Tra i recenti incarichi in campo museale e di restauro: conversione della Rocchetta Mattei a Riola (BO) in centro culturale; Museo della Fiaba; Museo dell’Opera del Duomo a Milano; Museo delle statue-stele nel Castello del Piagnaro a Pontremoli. Altrettanto significative sul piano dell’interpretazione dello spazio abitativo e di lavoro, le sue mature prove per i tanti complessi residenziali sul tema della “casa padana” (a Parma, Reggio Emilia, Sassuolo, Noceto, ecc.) e degli uffici-laboratorio: tre stabilimenti per Prada a Montevarchi, Montegranaro e Valvigna; stabilimento per Gran Sasso in provincia di Teramo; uffici Smeg a Guastalla. Ha firmato la sede centrale della Hipo-Vereinsbank a Monaco di Baviera (in collaborazione con G. Botti) e il centro museale a Kyong Ky (Seoul) in Corea del Sud. Ha progettato le Residenze parco Vittoria a Milano: un quartiere di millequattrocento abitanti nella zona del Portello e vari altri progetti in Emilia per uffici, abitazioni e commercio. Mostre personali in Italia e all’estero, tra cui Biennali di Venezia, Padova, Monaco, Meinz. Numerosi i riconoscimenti tra i quali: Premi Inarch 1989/1990, 1991/92; Constructa Preis Hannover ’92; alla carriera Fritz Schumacher Preis 2004; Compasso d’oro 2004; menzione d’onore alla medaglia d’oro dell’architettura italiana (Triennale di Milano) nel 2003, 2006 e 2009. Premio per la “migliore architettura degli ultimi cinque anni”, assegnato nel 2007 da ANCE-INARCH; Premio Dedalo-Minosse assegnato da Ala-Assoarchitetti per l’edizione 2007/2008; Brick Award 2008; premio S. Ilario del Comune di Parma, 2008. Nel 2018 ha vinto il premio Medaglia d’Oro alla carriera. (Andrea Zamboni)
Allegati
Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Accademia Nazionale di San Luca - Guido Canali | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 03/05/2024
Revisori:
Stefano Setti