Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RIFUGIO PIROVANO DETTO IL FUNGO

Scheda Opera

  • Vista del complesso - 1969
  • Vista esterna - 1969
  • Comune: Bormio
  • Località: Passo dello Stelvio
  • Denominazione: RIFUGIO PIROVANO DETTO IL FUNGO
  • Indirizzo: Passo dello Stelvio
  • Data: 1964 - 1964
  • Tipologia: Strutture ricettive
  • Autori principali: Claudio Conte, Leonardo Fiori
Descrizione

Il progetto del rifugio concilia la prefabbricazione, l'industrializzazione edilizia e la flessibilità degli spazi con una profonda adesione al sito naturale e allo spirito del luogo, in un ambiente dove l'uso di elementi prefabbricati e la rapidità d'esecuzione si pongono come questioni decisive, data la rigidità climatica. La soluzione adottata, infatti, ricorre a un sistema formato da elementi assemblati in officina che ha consentito di completare l'opera in soli tre mesi. L'edificio ha una pianta centrale derivata da un ottagono, in cui quattro dei lati subiscono uno slittamento generando una forma che ricorda quella di un'elica.
La torsione dell'ottagono permette la costruzione di quattro piani aggettanti tra di loro, che vanno ad ampliarsi verso la copertura, culminante con un camino centrale.
La struttura è in elementi metallici prefabbricati, la composizione è impostata su una maglia di 50 centimetri che determina la dimensione delle pannellature e dei serramenti. Al piano seminterrato sono collocati i servizi principali, al piano terra un grande ambiente di soggiorno, mentre al primo piano le camere sono distribuite da un atrio centrale, con un piccolo appartamento privato al secondo piano. Tutti gli ambienti ruotano intorno al nucleo centrale del corpo scale, generando un percorso articolato con i piani intermedi affacciati sugli ambienti principali.

Info
  • Progetto: 1964 - 1964
  • Esecuzione: 1964 - 1964
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: rifugio, albergo
  • Destinazione attuale: non utilizzato
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Claudio Conte Progetto architettonico Progetto SI
Leonardo Fiori Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: fondazioni in cemento armato; ossatura di profilati metallici normalizzati assemblati a secco
  • Materiale di facciata: pannelli sandwich costituiti da un'intelaiatura di legno con un materassino isolante interposto e rivestimento in faesite o in perline di douglas
  • Coperture: a falde, con manto in pannelli di metallo
  • Serramenti: in legno douglas
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Mediocre

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La torsione dell'ottagono permette la costruzione di quattro piani aggettanti tra di loro, che vanno ad ampliarsi verso la copertura, culminante con un camino centrale.
La struttura è in elementi metallici prefabbricati, la composizione è impostata su una maglia di 50 centimetri che determina la dimensione delle pannellature e dei serramenti. Al piano seminterrato sono collocati i servizi principali, al piano terra un grande ambiente di soggiorno, mentre al primo piano le camere sono distribuite da un atrio centrale, con un piccolo appartamento privato al secondo piano. Tutti gli ambienti ruotano intorno al nucleo centrale del corpo scale, generando un percorso articolato con i piani intermedi affacciati sugli ambienti principali.
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Nel 1960 l'incarico viene affidato ad Attilio Mariani, che costruisce l'Albergo-rifugio Grande Pirovano, un edificio molto lineare, con struttura in acciaio e blocchi di calcestruzzo, finita ad intonaco.
Nel 1964 si decide di costruire un nuovo rifugio accanto a quello esistente conferendo l'incarico a Leonardo Fiori e Claudio Conte, che dieci anni prima si erano distinti nel concorso per la Colonia montana Olivetti a Brusson, in Valle d'Aosta. Purtroppo la struttura è chiusa da decenni.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Dopo la seconda guerra mondiale lo Stelvio conobbe una notevole e crescente popolarità grazie a Giuseppe Pirovano e sua moglie Giuliana Boerchio, i quali, all'inizio degli anni cinquanta, decisero l'apertura di una ben organizzata scuola di sci estivo sul ghiacciaio utilizzando la Capanna Nagler. Nel 1955 Giuseppe Pirovano affida l'incarico allo studio Albini per il progetto di un rifugio-albergo nei pressi della stazione di arrivo della nuova funivia, ma l'opera non viene realizzata. Nel 1960 l'incarico viene affidato ad Attilio Mariani, che costruisce l'Albergo-rifugio Grande Pirovano, un edificio molto lineare, con struttura in acciaio e blocchi di calcestruzzo, finita ad intonaco. Nel 1964 si decide di costruire un nuovo rifugio accanto a quello esistente conferendo l'incarico a Leonardo Fiori e Claudio Conte, che dieci anni prima si erano distinti nel concorso per la Colonia montana Olivetti a Brusson, in Valle d'Aosta. Purtroppo la struttura è chiusa da decenni.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Marini Giuseppe Luigi (a cura di) 1966 Soggiorno montano Pirovano, in Catalogo Bolaffi dell'Architettura italiana, 1963-1966 Guido Bolaffi Editore Torino 144-145 Si
Fiori Leonardo 1966 Rifugio Pirovano al Passo dello Stelvio L'Architettura. Cronache e storia n. 31 No
Belski Maria Pia 2000 L'architettura di Leonardo Fiori Abitare Segesta Milano 87-90; 103-105 Si
Bolzoni Luciano 2001 Architettura moderna nelle Alpi italiane dal 1900 alla fine degli anni Cinquanta Priuli & Verlucca Ivrea 72 No
Menini Giacomo 2017 Costruire in cielo: l'architettura moderna nelle Alpi italiane Mimesis Udine No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del complesso - 1969 Vista del complesso - 1969
Vista esterna - 1969 Vista esterna - 1969

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Lombardia
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Design; Dipartimento di Architettura e Studi Urbani - DAStU
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Maurizio Boriani


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 05/06/2023