Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

MONUMENTO ALLA RESISTENZA PARTIGIANA

Scheda Opera

  • La scalinata di accesso alla piattaforma est
  • La scalinata di accesso vista dalla piattaforma est
  • La piattaforma est vista dall'alto
  • La piattaforma est
  • La fenditura vista dalla piattaforma est
  • La fenditura
  • La piattaforma ovest con lo sbocco della fenditura
  • La scultura del partigiano, vista frontale
  • La scultura del partigiano vista di scorcio
  • La scultura del partigiano in inverno
  • Il Monumento visto dal Sacrario militare del Monte Grappa
  • Comune: Pieve del Grappa
  • Località: Cima Grappa
  • Denominazione: MONUMENTO ALLA RESISTENZA PARTIGIANA
  • Indirizzo: Via Madonna del Covolo (Strada Provinciale 140)
  • Data: 1973 - 1974
  • Tipologia: Monumenti
  • Autori principali: Giuseppe Davanzo
Descrizione

Situato sul luogo ove sette partigiani furono bruciati vivi in una galleria dai nazifascisti, il monumento intende ricordare per l'appunto l'intensa attività partigiana che durante la Resistenza ebbe come teatro i pendii del monte Grappa. Sito a breve distanza dal monumentale Sacrario di Giovanni Greppi commemorante i caduti italiani e austroungarici della Prima Guerra Mondiale, il monumento se ne distacca anzitutto per dimensioni e quindi per concezione architettonica. Esso fu concepito da Davanzo, con la collaborazione dello scultore Augusto Murer e del poeta Zanzotto, come un breve percorso intimo e meditativo che sfruttasse la morfologia del sito.
Dalla Strada Statale 149 si diparte un sentiero che conduce subito a una passerella in cemento dall'andamento segmentato che scende, per mezzo di alcuni gradini, su una piattaforma. Lungo questo percorso di avvicinamento, delimitato dal pendio di terra e sassi a monte, e da un muretto in conglomerato cementizio a valle, sono posizionate lapidi in cemento in cui sono riportati in caratteri bronzei versi di Quasimodo, Ungaretti e dello stesso Zanzotto.
La piattaforma, di pianta circolare e aperta verso oriente, si protende per tre quarti a valle ergendosi su di una sostruzione cilindrica in conglomerato cementizio, riempita con la terra proveniente dal taglio della collina. Anch'essa è delimitata da un muretto in cemento interrotto da strette fenditure - che servono anche da punti di scolo delle acque piovane - nei quattro punti cardinali. Il pavimento della piattaforma è sfalsato su due livelli semicircolari raccordati da una lastra rettangolare posta all'estremità est.
La piattaforma est ha la duplice funzione di punto panoramico e di luogo pubblico delle manifestazioni commemorative ufficiali. Da questa si diparte un ulteriore percorso, questo più intimo e rettilineo, costituito da una stretta e profonda fenditura ricavata tagliando la collina. Stretto tra le pareti in conglomerato lasciato al grezzo della fenditura, il visitatore è forzato ad attraversare solitario la montagna intraprendendo un percorso meditativo verso il secondo spiazzo rivolto a ovest. Quest'ultimo spazio è anch'esso circolare, di dimensione minore del primo, privo di muretto e con pavimentazione in lastroni di pietra. Si crea così un'opposizione tra le due piattaforme. Quella orientale, riservata alle manifestazioni ufficiali e dunque più ampia, ricerca un'opposizione con il paesaggio circostante per via dell'uso del cemento e per la presenza del muretto che crea una separazione fisica. Quella occidentale, destinata alla meditazione e dunque più raccolta, raggiunge una comunione con l'intorno grazie al materiale naturale della pavimentazione che, senza soluzione di continuità, diviene poi il prato del declivio.
Sul piccolo spiazzo della seconda piattaforma si erge la scultura bronzea di Murer rappresentante la figura potente di un partigiano che spezza il laccio che gli teneva legate le mani. La scultura, dalle dimensioni monumentali, è imponente, soprattutto per il visitatore che è costretto a girarci attorno sulla piccola piattaforma. Essa non è posta al centro dello spiazzo circolare in modo da non essere visibile dalla fenditura. La scultura acquista ancora più forza in inverno, quando la neve ricopre le strutture architettoniche di Davanzo e essa sola emerge al di sopra del manto bianco.
Il progetto fu elaborato da Davanzo tra la fine del 1973 e l'inizio dell'anno successivo. Presentato il 26 giugno 1974, fu approvato dalla Soprintendenza il 19 luglio. I lavori, affidati ad un'impresa edile locale, iniziarono il 2 agosto e furono ultimati in tempo per l'inaugurazione, avvenuta il 29 settembre 1974.

Info
  • Progetto: 1973 - 1974
  • Esecuzione: 1974 - 1974
  • Tipologia Specifica: Monumento commemorativo
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Monumento commemorativo
  • Destinazione attuale: Monumento commemorativo
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Andreatta & Figli Impresa esecutrice Esecuzione NO
Giuseppe Davanzo Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=58232 SI
Augusto Murer Artista Progetto NO
Andrea Zanzotto Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: Calcestruzzo armato
  • Stato Strutture: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 2101
    [codice] => TV018
    [denominazione] => MONUMENTO ALLA RESISTENZA PARTIGIANA
    [regione] => Veneto
    [provincia] => Treviso
    [comune] => Pieve del Grappa
    [localita] => Cima Grappa
    [indirizzo] => Via Madonna del Covolo (Strada Provinciale 140)
    [id_categoria] => 2
    [id_tipologia] => 33
    [tipologia_specifica] => Monumento commemorativo
    [anno_inizio_progetto] => 1973
    [anno_fine_progetto] => 1974
    [anno_inizio_esecuzione] => 1974
    [anno_fine_esecuzione] => 1974
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => Situato sul luogo ove sette partigiani furono bruciati vivi in una galleria dai nazifascisti, il monumento intende ricordare per l'appunto l'intensa attività partigiana che durante la Resistenza ebbe come teatro i pendii del monte Grappa. Sito a breve distanza dal monumentale Sacrario di Giovanni Greppi commemorante i caduti italiani e austroungarici della Prima Guerra Mondiale, il monumento se ne distacca anzitutto per dimensioni e quindi per concezione architettonica. Esso fu concepito da Davanzo, con la collaborazione dello scultore Augusto Murer e del poeta Zanzotto, come un breve percorso intimo e meditativo che sfruttasse la morfologia del sito.
Dalla Strada Statale 149 si diparte un sentiero che conduce subito a una passerella in cemento dall'andamento segmentato che scende, per mezzo di alcuni gradini, su una piattaforma. Lungo questo percorso di avvicinamento, delimitato dal pendio di terra e sassi a monte, e da un muretto in conglomerato cementizio a valle, sono posizionate lapidi in cemento in cui sono riportati in caratteri bronzei versi di Quasimodo, Ungaretti e dello stesso Zanzotto.
La piattaforma, di pianta circolare e aperta verso oriente, si protende per tre quarti a valle ergendosi su di una sostruzione cilindrica in conglomerato cementizio, riempita con la terra proveniente dal taglio della collina. Anch'essa è delimitata da un muretto in cemento interrotto da strette fenditure - che servono anche da punti di scolo delle acque piovane - nei quattro punti cardinali. Il pavimento della piattaforma è sfalsato su due livelli semicircolari raccordati da una lastra rettangolare posta all'estremità est. 
La piattaforma est ha la duplice funzione di punto panoramico e di luogo pubblico delle manifestazioni commemorative ufficiali. Da questa si diparte un ulteriore percorso, questo più intimo e rettilineo, costituito da una stretta e profonda fenditura ricavata tagliando la collina. Stretto tra le pareti in conglomerato lasciato al grezzo della fenditura, il visitatore è forzato ad attraversare solitario la montagna intraprendendo un percorso meditativo verso il secondo spiazzo rivolto a ovest. Quest'ultimo spazio è anch'esso circolare, di dimensione minore del primo, privo di muretto e con pavimentazione in lastroni di pietra. Si crea così un'opposizione tra le due piattaforme. Quella orientale, riservata alle manifestazioni ufficiali e dunque più ampia, ricerca un'opposizione con il paesaggio circostante per via dell'uso del cemento e per la presenza del muretto che crea una separazione fisica. Quella occidentale, destinata alla meditazione e dunque più raccolta, raggiunge una comunione con l'intorno grazie al materiale naturale della pavimentazione che, senza soluzione di continuità, diviene poi il prato del declivio.
Sul piccolo spiazzo della seconda piattaforma si erge la scultura bronzea di Murer rappresentante la figura potente di un partigiano che spezza il laccio che gli teneva legate le mani. La scultura, dalle dimensioni monumentali, è imponente, soprattutto per il visitatore che è costretto a girarci attorno sulla piccola piattaforma. Essa non è posta al centro dello spiazzo circolare in modo da non essere visibile dalla fenditura. La scultura acquista ancora più forza in inverno, quando la neve ricopre le strutture architettoniche di Davanzo e essa sola emerge al di sopra del manto bianco.
Il progetto fu elaborato da Davanzo tra la fine del 1973 e l'inizio dell'anno successivo. Presentato il 26 giugno 1974, fu approvato dalla Soprintendenza il 19 luglio. I lavori, affidati ad un'impresa edile locale, iniziarono il 2 agosto e furono ultimati in tempo per l'inaugurazione, avvenuta il 29 settembre 1974.
    [committente] => 
    [foglio_catastale] => 
    [particella] => 
    [strutture] => Calcestruzzo armato
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => 
    [id_stato_facciata] => 0
    [coperture] => 
    [id_stato_coperture] => 0
    [serramenti] => 
    [id_stato_serramenti] => 0
    [destinazione_originaria] => Monumento commemorativo
    [destinazione_attuale] => Monumento commemorativo
    [trasformazioni] => 
    [id_tipo_proprieta] => 7
    [specifiche_proprieta] => 
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => Il calcestruzzo mostra alcuni segni di degrado, evidentemente dovuti agli sbalzi termici e alle gelate. In alcuni punti le lacune procurate dallo sgretolamento hanno portato alla luce i ferri.

Schedatore: Cristiano Guarneri
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 45.869332
    [longitude] => 11.802726
    [score] => 2
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2015-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2024-04-16 14:08:54
    [categoria] => B. Opera selezionata
    [tipologia] => Monumenti
    [proprieta] => Proprietà pubblica
    [cat_autori] => Giuseppe Davanzo
    [id_regione] => 1
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
OAC centrale Scultura Partigiano che si libera dal giogo Augusto Murer Bronzo Cattivo


Note

Il calcestruzzo mostra alcuni segni di degrado, evidentemente dovuti agli sbalzi termici e alle gelate. In alcuni punti le lacune procurate dallo sgretolamento hanno portato alla luce i ferri. Schedatore: Cristiano Guarneri

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Antico Maria (a cura di) 2005 Giuseppe Davanzo: il mestiere dell'architetto Skira Milano 80-81 No
Longhi Davide 2012 Novecento: architetturè e città del Veneto Il Poligrafo Padova 792-793 Si
Mugnai Francesca 2018 Dentro una terra. Il Monumento alla Resistenza di Cima Grappa Firenze Architettura n. 2 Firenze 28-35 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
La scalinata di accesso alla piattaforma est La scalinata di accesso alla piattaforma est
La scalinata di accesso vista dalla piattaforma est La scalinata di accesso vista dalla piattaforma est
La piattaforma est vista dall'alto La piattaforma est vista dall'alto
La piattaforma est La piattaforma est
La fenditura vista dalla piattaforma est La fenditura vista dalla piattaforma est
La fenditura La fenditura
La piattaforma ovest con lo sbocco della fenditura La piattaforma ovest con lo sbocco della fenditura
La scultura del partigiano, vista frontale La scultura del partigiano, vista frontale
La scultura del partigiano vista di scorcio La scultura del partigiano vista di scorcio
La scultura del partigiano in inverno La scultura del partigiano in inverno
Il Monumento visto dal Sacrario militare del Monte Grappa Il Monumento visto dal Sacrario militare del Monte Grappa

Criteri
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz


Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 16/04/2024

Revisori:

Menzietti Giulia 2021