Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

NUOVO PALAZZO UFFICI OLIVETTI (NPU2)

Scheda Opera

  • Veduta del modello. I cinque blocchi dei nuovi uffici si insediano lungo una curva che termina contro l’edifio a “stella” preesistente
  • Planimetria generale
  • Pianta del piano terra
  • Piante del piano tipo e del primo piano
  • Pianta del piano tipo
  • Prospetti e sezioni
  • Sezione trasversale sull’ingresso, con l’atrio a doppia altezza
  • Fotografia aerea del cantiere nel corso dello scavo di fondazione
  • Pianta del tracciato del corridoio di collegamento (a sinistra) e per l’ambiente per la banca e per il museo (a destra)
  • Dettaglio della facciata sud. Al centro, lo sbalzo sopra l’ingresso
  • Veduta della piazza di collegamento tra l’edifico a “stella” e i nuovi uffici. Il giardino circolare illumina il corridoio di collegamento
  • Dettaglio della facciata sud. Le finestre a oblò che danno luce al corridoio trapezoidale di giunzione tra i blocchi
  • Veduta dell’ingresso
  • Sezione di dettaglio
  • Veduta della mensa con il soffitto a risega
  • Veduta del giunto tra i due blocchi
  • Veduta dello spazio a doppi altezza nell’atrio dell’ingresso
  • Veduta del fronte su strada, 2015
  • Veduta del complesso, 2015
  • Veduta del fronte su strada, 2015
  • Veduta del fronte nord con il basamento in cemento stilato, 2019
  • Veduta del fronte su strada, 2019
  • Veduta del fronte nord, 2019
  • Comune: Ivrea
  • Denominazione: NUOVO PALAZZO UFFICI OLIVETTI (NPU2)
  • Indirizzo: Via Jervis n. 73
  • Data: 1985 - 1989
  • Tipologia: Edifici per uffici
  • Autori principali: Gino Valle
Descrizione

1. Opera originaria

«[…] il Palazzo Uffici 2 (PU2) edificato accanto al PU1, nel 1988, da Gino Valle. Pur se quest’opera rispecchia e si rifà ad aspetti legati alla tradizione, la sua sostanza rìguarda la ricerca di una tecnologia costruttiva avanzata. La concezione strutturale che la caratterizza vede utilizzati elementi semplici di piccola scala e manufatti opportunamente sagomati, che hanno lo scopo specifico di consentire la flessibilità funzionale e utilizzativa. L’ampliamento di 10.000 metri quadrati, viene progettato con cinque blocchi, disposti su una linea curva. […Il palazzo comprende un basamento che si adagia a terrazza sul declivio e diviene il suolo del percorso tra il nuovo edificio e la costruzione esistente “stellare” (o meglio a forma di elica a tre raggi).
Il basamento ospita, al livello inferiore, i magazzini, mentre, nella parte sagomata all’estremità della coda, la mensa da 700 posti. Il complesso degli uffici è un corpo doppio, che si eleva, oltre il piano terra, per 5 livelli. Il nucleo centrale di servizi, ascensori e corpi scala divide due corridoi larghi 1,50 m e due file contrapposte di “stanze”, impostate su di un modulo di 1,80 m, con distanza tra le colonnine profonda 5,40 m.
[…] Al centro del complesso, l’atrio di ingresso, planimetricamente sagomato, è a doppia altezza. Al di sopra di esso, il corpo uffici si regolarizza appoggiandosi a sbalzo sulla vetrata.
La sezione dell’edificio vede un interpiano di 3,60 m, con un’altezza utile interna di m 2,70, con cm 30 di soletta, cm 30 di pavimento galleggiante, 30 cm di controsoffitto. Il locale più capiente della mensa, grazie a un ribassamento del piano di imposta, e alto m 3,40. Tra i blocchi, l’elemento sagomato di giunzione e di dilatazione strutturale è uno stretto corridoio trapezoidale a imbuto, illuminato sui due lati da semplici finestre a oblò.
La concezione tecnologica della finestratura a nastro è sostanzialmente l’invenzione che caratterizza funzionalmente l’edificio, coinvolgendo la struttura, il sistema di tamponamento, il materiale di finitura. Essa comprende, fra l’altro, un fitto allineamento di colonnine metalliche (diametro costante 15 cm) all’esterno delle vetrate, che costituiscono il vero e proprio sistema portante perimetrale del corpo lineare a uffici.
[…] In copertura, in corrispondenza di ogni giunzione tra blocchi, sono ricavati ampi volumi tecnici di forma cilindrica ribassata, con feritoie continue, che vanno a completare la sagomatura a “cerniera” dei volumi di collegamento.
(Roberto Gamba, Uffici Olivetti a Ivrea 1985-1989, in «Costruire in laterizio», n.114, novembre-dicembre 2006, pp. 20, 24)

«Edificio polifunzionale a cinque piani fuori terra costituito da cinque blocchi uguali uniti da corpi scala di forma cilindrica che fungono da cerniera e consentono all’edificio di svilupparsi secondo un andamento curvilineo che ne facilita l’accostamento formale e la connessione funzionale con il Palazzo Uffici 1. L’edificio ha struttura in calcestruzzo, finiture esterne in paramano per i piani superiori e in calcestruzzo a vista a imitazione di corsi di pietra per lo zoccolo al piano terreno, serramenti in pvc bianchi e altri dettagli di finitura in calcestruzzo a vista». (Patrizia Bonifazio, Enrico Giacopelli, Il paesaggio futuro. Letture e norme per il patrimonio dell’architettura moderna di Ivrea, Allemandi, Torino 2007, p. 74)

«Del complesso Gabetti coglie “l’assoluta singolarità” dei volumi curvi, “incernierati da robusti cilindri”, la tessitura del laterizio a vista, sagacemente lavorato, “nelle disposizioni, nei giunti, negli spigoli smussati che richiamano un’attualità ricca di remote memorie” (Gabetti in 2000). L’immagine è quella di una cittadella contemporanea, un fortilizio, realizzato per ospitare uffici amministrativi. L’obiettivo di liberare aree direttive e di rappresentanza presenti nel Palazzo Uffici 1, riunendo anche il personale sparso, ha sviluppato un edificio, a cinque piani fuori terra che si caratterizza coi cinque blocchi uguali, a pianta quadrata, uniti da corpi scala cilindrici, la cui forma permette un andamento curvilineo dell’edificio, facilitando la connessione funzionale con Palazzo Uffici 1. La struttura in calcestruzzo àncora a terra l’edificio che ai piani superiori mostra la tessitura in mattone paramano (con fasce marcapiano, davanzali e voltini in cemento a vista). Giardini pensili e camminamenti coprono l’edificio connotandosi come luoghi privilegiati della percezione panoramica». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida all'architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Allemandi, Torino 2008, p. 189-190)

«L’edificio è alto sei piani fuori terra ed è caratterizzato in facciata dall’alternarsi di fasce composte da finestre in lunghezza – segnate da pilastrini tondi e fasce marcapiano in cemento – e fasce in muratura in mattoni pieni. Le finestre in pvc bianco sono arretrate, schermate da tende di colore chiaro che possono proteggere ogni singolo modulo vetrato dalla luce del sole: il loro uso modifica continuamente la facciata. Il basamento dell’edificio è caratterizzato da aperture a oblò che seguono il corridoio di raccordo interno tra la mensa e l’edificio preesistente (nuovo palazzo uffici). La copertura del basamento dei blocchi e dei cilindri di raccordo è piana con un giardino pensile, percorribile». («Ivrea. Dossier Candidatura Unesco», 2015 p. 39)

2.Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale

L’edificio si presenta in buono stato di conservazione mantenendo inalterate le caratteristiche originarie. Sono presenti tuttavia localizzati fenomeni di degrado. Sul tetto non sono presenti i giardini pensili.

(Scheda a cura di Elisa Piolatto con Gentucca Canella, DAD - Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1985 - 1985
  • Esecuzione: - 1989
  • Committente: Società Olivetti
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Uffici amministrativi
  • Destinazione attuale: Uffici
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
A.I. Engineering (To) Progetto strutturale Progetto NO
A.I. Engineering (To) Progetto Impianti Progetto NO
Marco Carnelutti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo NO
Raimund Fein Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo NO
Grassetto Impresa esecutrice Esecuzione NO
Sergio Porcellini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo NO
Gino Valle Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=52898 SI
Robert Zizzutto Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo NO
  • Strutture: Struttura in calcestruzzo
  • Materiale di facciata: Finiture esterne in paramano per i piani superiori e in calcestruzzo a vista a imitazione di corsi di pietra per lo zoccolo al piano terreno
  • Coperture: Copertura piana con volumi tecnici di forma cilindrica
  • Serramenti: Serramenti in pvc bianchi
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Il basamento ospita, al livello inferiore, i magazzini, mentre, nella parte sagomata all’estremità della coda, la mensa da 700 posti. Il complesso degli uffici è un corpo doppio, che si eleva, oltre il piano terra, per 5 livelli. Il nucleo centrale di servizi, ascensori e corpi scala divide due corridoi larghi 1,50 m e due file contrapposte di “stanze”, impostate su di un modulo di 1,80 m, con distanza tra le colonnine profonda 5,40 m.
[…] Al centro del complesso, l’atrio di ingresso, planimetricamente sagomato, è a doppia altezza. Al di sopra di esso, il corpo uffici si regolarizza appoggiandosi a sbalzo sulla vetrata.
La sezione dell’edificio vede un interpiano di 3,60 m, con un’altezza utile interna di m 2,70, con cm 30 di soletta, cm 30 di pavimento galleggiante, 30 cm di controsoffitto. Il locale più capiente della mensa, grazie a un ribassamento del piano di imposta, e alto m 3,40. Tra i blocchi, l’elemento sagomato di giunzione e di dilatazione strutturale è uno stretto corridoio trapezoidale a imbuto, illuminato sui due lati da semplici finestre a oblò.
La concezione tecnologica della finestratura a nastro è sostanzialmente l’invenzione che caratterizza funzionalmente l’edificio, coinvolgendo la struttura, il sistema di tamponamento, il materiale di finitura. Essa comprende, fra l’altro, un fitto allineamento di colonnine metalliche (diametro costante 15 cm) all’esterno delle vetrate, che costituiscono il vero e proprio sistema portante perimetrale del corpo lineare a uffici.
[…] In copertura, in corrispondenza di ogni giunzione tra blocchi, sono ricavati ampi volumi tecnici di forma cilindrica ribassata, con feritoie continue, che vanno a completare la sagomatura a “cerniera” dei volumi di collegamento.
(Roberto Gamba, Uffici Olivetti a Ivrea 1985-1989, in «Costruire in laterizio», n.114, novembre-dicembre 2006, pp. 20, 24)

«Edificio polifunzionale a cinque piani fuori terra costituito da cinque blocchi uguali uniti da corpi scala di forma cilindrica che fungono da cerniera e consentono all’edificio di svilupparsi secondo un andamento curvilineo che ne facilita l’accostamento formale e la connessione funzionale con il Palazzo Uffici 1. L’edificio ha struttura in calcestruzzo, finiture esterne in paramano per i piani superiori e in calcestruzzo a vista a imitazione di corsi di pietra per lo zoccolo al piano terreno, serramenti in pvc bianchi e altri dettagli di finitura in calcestruzzo a vista». (Patrizia Bonifazio, Enrico Giacopelli, Il paesaggio futuro. Letture e norme per il patrimonio dell’architettura moderna di Ivrea, Allemandi, Torino 2007, p. 74)

«Del complesso Gabetti coglie “l’assoluta singolarità” dei volumi curvi, “incernierati da robusti cilindri”, la tessitura del laterizio a vista, sagacemente lavorato, “nelle disposizioni, nei giunti, negli spigoli smussati che richiamano un’attualità ricca di remote memorie” (Gabetti in 2000). L’immagine è quella di una cittadella contemporanea, un fortilizio, realizzato per ospitare uffici amministrativi. L’obiettivo di liberare aree direttive e di rappresentanza presenti nel Palazzo Uffici 1, riunendo anche il personale sparso, ha sviluppato un edificio, a cinque piani fuori terra che si caratterizza coi cinque blocchi uguali, a pianta quadrata, uniti da corpi scala cilindrici, la cui forma permette un andamento curvilineo dell’edificio, facilitando la connessione funzionale con Palazzo Uffici 1. La struttura in calcestruzzo àncora a terra l’edificio che ai piani superiori mostra la tessitura in mattone paramano (con fasce marcapiano, davanzali e voltini in cemento a vista). Giardini pensili e camminamenti coprono l’edificio connotandosi come luoghi privilegiati della percezione panoramica». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida all'architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Allemandi, Torino 2008, p. 189-190)

«L’edificio è alto sei piani fuori terra ed è caratterizzato in facciata dall’alternarsi di fasce composte da finestre in lunghezza – segnate da pilastrini tondi e fasce marcapiano in cemento – e fasce in muratura in mattoni pieni. Le finestre in pvc bianco sono arretrate, schermate da tende di colore chiaro che possono proteggere ogni singolo modulo vetrato dalla luce del sole: il loro uso modifica continuamente la facciata. Il basamento dell’edificio è caratterizzato da aperture a oblò che seguono il corridoio di raccordo interno tra la mensa e l’edificio preesistente (nuovo palazzo uffici). La copertura del basamento dei blocchi e dei cilindri di raccordo è piana con un giardino pensile, percorribile». («Ivrea. Dossier Candidatura Unesco», 2015 p. 39)

2.Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale 
 
L’edificio si presenta in buono stato di conservazione mantenendo inalterate le caratteristiche originarie. Sono presenti tuttavia localizzati fenomeni di degrado. Sul tetto non sono presenti i giardini pensili.

(Scheda a cura di Elisa Piolatto con Gentucca Canella, DAD - Politecnico di Torino)
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  • Vincolo: Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Dichiarazione di notevole interesse
  • Data Provvedimento: D.C.R. 26/07/2016, n. 288
  • Riferimento Normativo: D. Lgs 42/2004 art. 10, c. 3, lett. a) e d)
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1965 Il nuovo palazzo per uffici a Ivrea Notizie di fabbrica n. 6 2 No
Castellani Longo Massimo 1965 Il nuovo palazzo uffici Olivetti a Ivrea Notizie Olivetti n. 83 41-53 No
Gabetti Roberto 1989 Nuovi uffici Olivetti a Ivrea e altri progetti di Gino Valle con un’intervista a Gino Valle Casabella n. 563 44652 No
Polano Sergio, Mulazzani Marco 1991 Guida all’architettura italiana del Novecento Electa Milano 42 No
Boltri Daniele, Maggia Giovanni, Papa Enrico, Vidari Pier Paride 1998 Architetture olivettiane a Ivrea. I luoghi del lavoro e i servizi socio-assistenziali di fabbrica Gangemi Editore Roma 130-141 No
Gamba Roberto 2006 Uffici Olivetti a Ivrea 1985-1989 Costruire in laterizio n.114 20-25 No
Grignolo Roberta 2006 Ico Centrale sotto i ferri. Al via il restauro delle Officine Olivetti di Ivrea. La doppia parete di Figini e Pollini: ristrutturazione integrale o restauro conservativo? Il Giornale dell’Architettura n. 36 16 No
Bonifazio Patrizia, Giacopelli Enrico 2007 Il paesaggio futuro. Letture e norme per il patrimonio dell’architettura moderna di Ivrea Allemandi Torino 74 No
Giusti Maria Adriana, Tamborrino Rosa 2008 Guida all'architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006) Allemandi Torino 189-190 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Veduta del modello. I cinque blocchi dei nuovi uffici si insediano lungo una curva che termina contro l’edifio a “stella” preesistente Veduta del modello. I cinque blocchi dei nuovi uffici si insediano lungo una curva che termina contro l’edifio a “stella” preesistente Tratto da – Gabetti, Casabella n. 563, 1989
Planimetria generale Planimetria generale Tratto da – Gamba, Costruire in laterizio n.114, 2006
Pianta del piano terra Pianta del piano terra Tratto da – Gabetti, Casabella n. 563, 1989
Piante del piano tipo e del primo piano Piante del piano tipo e del primo piano Tratto da – Gabetti, Casabella n. 563, 1989
Pianta del piano tipo Pianta del piano tipo Tratto da - Boltri, Maggia, Papa, Vidari, Gangemi 1998
Prospetti e sezioni Prospetti e sezioni Tratto da - Boltri, Maggia, Papa, Vidari, Gangemi 1998
Sezione trasversale sull’ingresso, con l’atrio a doppia altezza Sezione trasversale sull’ingresso, con l’atrio a doppia altezza Tratto da – Gabetti, Casabella n. 563, 1989
Fotografia aerea del cantiere nel corso dello scavo di fondazione Fotografia aerea del cantiere nel corso dello scavo di fondazione Tratto da - Boltri, Maggia, Papa, Vidari, Gangemi 1998
Pianta del tracciato del corridoio di collegamento (a sinistra) e per l’ambiente per la banca e per il museo (a destra) Pianta del tracciato del corridoio di collegamento (a sinistra) e per l’ambiente per la banca e per il museo (a destra) Tratto da – Gabetti, Casabella n. 563, 1989
Dettaglio della facciata sud. Al centro, lo sbalzo sopra l’ingresso  Dettaglio della facciata sud. Al centro, lo sbalzo sopra l’ingresso Javier Urquijo, tratto da – Gabetti, Casabella n. 563, 1989
Veduta della piazza di collegamento tra l’edifico a “stella” e i nuovi uffici. Il giardino circolare illumina il corridoio di collegamento Veduta della piazza di collegamento tra l’edifico a “stella” e i nuovi uffici. Il giardino circolare illumina il corridoio di collegamento Tratto da – Gabetti, Casabella n. 563, 1989
Dettaglio della facciata sud. Le finestre a oblò che danno luce al corridoio trapezoidale di giunzione tra i blocchi Dettaglio della facciata sud. Le finestre a oblò che danno luce al corridoio trapezoidale di giunzione tra i blocchi Sergio Anelli, tratto da – Gamba, Costruire in laterizio n.114, 2006
Veduta dell’ingresso Veduta dell’ingresso Sergio Anelli, tratto da – Gamba, Costruire in laterizio n.114, 2006
Sezione di dettaglio Sezione di dettaglio Tratto da – Gamba, Costruire in laterizio n.114, 2006
Veduta della mensa con il soffitto a risega Veduta della mensa con il soffitto a risega Gabriele Basilico, tratto da – Gabetti, Casabella n. 563, 1989
Veduta del giunto tra i due blocchi Veduta del giunto tra i due blocchi Sergio Anelli, tratto da – Gabetti, Casabella n. 563, 1989
Veduta dello spazio a doppi altezza nell’atrio dell’ingresso Veduta dello spazio a doppi altezza nell’atrio dell’ingresso Sergio Anelli, tratto da – Gamba, Costruire in laterizio n.114, 2006
Veduta del fronte su strada, 2015 Veduta del fronte su strada, 2015 Gianluca Giordano - 2015
Veduta del complesso, 2015 Veduta del complesso, 2015 Gianluca Giordano - 2015
Veduta del fronte su strada, 2015 Veduta del fronte su strada, 2015 Gianluca Giordano - 2015
Veduta del fronte nord con il basamento in cemento stilato, 2019 Veduta del fronte nord con il basamento in cemento stilato, 2019 Elisa Piolatto - 2019
Veduta del fronte su strada, 2019 Veduta del fronte su strada, 2019 Elisa Piolatto - 2019
Veduta del fronte nord, 2019 Veduta del fronte nord, 2019 Elisa Piolatto - 2019

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Dizionario biografico degli Italiani - Gino Valle Visualizza
Enciclopedia Treccani - Gino Valle Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Elisa Piolatto con Gentucca Canella
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 21/01/2025

Revisori:

 Mezzino Davide 2021