Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA

Scheda Opera

  • Corte interna al di sopra della borsa merci (da Bogoni 2009, 343)
  • Pianta pian terreno (da Bogoni 2009, 340)
  • Pianta piano interrato (da Bogoni 2009, 340)
  • Piante piani primo e secondo (da Bogoni 2009, 340)
  • Vista dell'angolo sud-est (da Bogoni 2009, 341)
  • Scorcio del prospetto est (da Bogoni 2009, 338)
  • Interno, auditorium interrato (da Bogoni 2009, 343)
  • Interno, borsa merci (da Bogoni 2009, 342)
  • Libero Cecchini, Schizzi di soluzioni planivolumetrice e di prospetto (da Bogoni 2009, 339)
  • Libero Cecchini, Schizzo di un licernario a cilindro per la copertura della borsa merci (da Bogoni 2009, 342)
  • Comune: Verona
  • Denominazione: CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA
  • Indirizzo: Corso Porta Nuova N. 96
  • Data: 1965 - 1969
  • Tipologia: Sedi del settore terziario
  • Autori principali: Libero Cecchini
Descrizione

Nel 1965 Libero Cecchini riceve, unitamente all'ingegnere Angelo Tomelleri, l'incarico di progettare un edificio residenziale per l'Impresa di costruzioni Renzo Marani. Il lotto, acquistato dal Comune di Verona, si trova in invidiabile posizione all'inizio di corso Porta Nuova - è il primo sul lato sinistro - a breve distanza dalla porta omonima e compreso tra circonvallazione Oriani e via Locatelli. Cecchini elabora numerose soluzioni planivolumetriche per la composizione dei diversi corpi edilizi nel lotto che, a causa della divergenza tra circonvallazione Oriani e via Locatelli, ha la forma di un settore circolare. Egli si attesta infine ad una planimetria speculare, composta da due blocchi simili, ciascuno provvisto di un cortile interno, separati da una via privata di servizio. In elevato lo sviluppo è variato da quattro a sei piani per limitare l'impatto sui fronti di corso Porta Nuova e circonvallazione Oriani.
Si procede così alla costruzione ma, nel corso del 1967, la Camera di commercio di Verona acquista l'immobile allora completato al grezzo, conferendo a Cecchini il compito di adattare il blocco orientale, quello affacciato su corso Porta Nuova, a propria sede. In particolare, si richiedeva, oltre a una riconfigurazione degli spazi interni per ricavare i vari uffici, l'inserimento nel cortile interno di una sala conferenze interrata e di un grande locale per la borsa merci, istituzione antica per la contrattazione dei prodotti agroalimentari che nel 1962 aveva avuto il riconoscimento ufficiale da parte del Ministero dell'industria e del commercio. Tale commessa era fortemente in conflitto con il sistema strutturale in calcestruzzo armato già in opera, cosicché Cecchini si risolse ad affiancare ad esso una nuova struttura metallica. Per la sala conferenze si scavò per due piani al di sotto del cortile interno, mentre per la borsa merci si chiuse lo stesso cortile con una copertura inserita tra il secondo e il terzo piano. La nuova sala così creata era provvista di lucernari cilindrici di varie dimensioni, i quali associavano la luce naturale a un impianto di illuminazione artificiale. La borsa merci, con la sua posizione baricentrica nel pian terreno, diviene lo spazio distributore dell'intero edificio anche grazie ai ballatoi che ai due piani superiori vi si affacciano percorrendone il perimetro secondo la forma di un ottagono irregolare.
Unitamente al cambio di destinazione, la Camera di commercio di Verona richiese anche una conseguente revisione dell'immagine esterna dell'edificio, ora sede istituzionale. Anche in questo caso Cecchini produsse numerosi schizzi per risolvere al meglio l'inserimento dell'edificio nel tessuto urbano e ambientale che comprendeva, tra l'altro, la vicina Porta Nuova di Sanmicheli. Dopo diverse soluzioni rifiutate dalla Soprintendenza, egli adottò una composizione semplice e regolare dei prospetti esterni, caratterizzati da pilastri verticali percorrenti tutti e cinque i piani fuori terra, tra i quali si apriva una teoria di identiche finestre quadrate nei tre piani intermedi e rettangolari al pian terreno e nell'attico. La facciata veniva completamente rivestita in marmi veronesi sperimentando anche l'impiego di pannelli lapidei prefabbricati di 3 x 3 metri con apertura incorporata. Tali pannelli disegnano un sottile gioco di rientranze delle bucature grazie alle superfici inclinate. Conclude il tutto un cornicione ridotto a un'estrema sintesi di forme, consistente unicamente in una fascia di pannelli lapidei lisci aggettanti che corre anche all'interno del cortile. Qui le facciate interne sono rivestite da una superficie di semplice intonaco liscio dalla quale emergono le cornici lapidee delle finestre affiancate in gruppi di due come moderne bifore.
In sostanza si delinea nei prospetti l'adozione di un linguaggio classico non solo nella composizione, ma anche nell'uso dei singoli elementi lessicali sebbene estremamente semplificati nelle forme.

Info
  • Progetto: 1965 - 1969
  • Esecuzione: 1965 - 1969
  • Tipologia Specifica: Camera di commercio
  • Committente: Camera di commercio di Verona
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Camera di commercio
  • Destinazione attuale: Camera di commercio
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Marani Impresa esecutrice Esecuzione NO
L. Cecchini Direzione lavori Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=60143 NO
Libero Cecchini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=60143 SI
Angelo Tomelleri Progetto strutturale Progetto NO
  • Strutture: Calcestruzzo armato, struttura metallica
  • Materiale di facciata: Diverse varianti di marmo rosso di verona
  • Coperture: Tetto a falde con manto in coppi

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Si procede così alla costruzione ma, nel corso del 1967, la Camera di commercio di Verona acquista l'immobile allora completato al grezzo, conferendo a Cecchini il compito di adattare il blocco orientale, quello affacciato su corso Porta Nuova, a propria sede. In particolare, si richiedeva, oltre a una riconfigurazione degli spazi interni per ricavare i vari uffici, l'inserimento nel cortile interno di una sala conferenze interrata e di un grande locale per la borsa merci, istituzione antica per la contrattazione dei prodotti agroalimentari che nel 1962 aveva avuto il riconoscimento ufficiale da parte del Ministero dell'industria e del commercio. Tale commessa era fortemente in conflitto con il sistema strutturale in calcestruzzo armato già in opera, cosicché Cecchini si risolse ad affiancare ad esso una nuova struttura metallica. Per la sala conferenze si scavò per due piani al di sotto del cortile interno, mentre per la borsa merci si chiuse lo stesso cortile con una copertura inserita tra il secondo e il terzo piano. La nuova sala così creata era provvista di lucernari cilindrici di varie dimensioni, i quali associavano la luce naturale a un impianto di illuminazione artificiale. La borsa merci, con la sua posizione baricentrica nel pian terreno, diviene lo spazio distributore dell'intero edificio anche grazie ai ballatoi che ai due piani superiori vi si affacciano percorrendone il perimetro secondo la forma di un ottagono irregolare.
Unitamente al cambio di destinazione, la Camera di commercio di Verona richiese anche una conseguente revisione dell'immagine esterna dell'edificio, ora sede istituzionale. Anche in questo caso Cecchini produsse numerosi schizzi per risolvere al meglio l'inserimento dell'edificio nel tessuto urbano e ambientale che comprendeva, tra l'altro, la vicina Porta Nuova di Sanmicheli. Dopo diverse soluzioni rifiutate dalla Soprintendenza, egli adottò una composizione semplice e regolare dei prospetti esterni, caratterizzati da pilastri verticali percorrenti tutti e cinque i piani fuori terra, tra i quali si apriva una teoria di identiche finestre quadrate nei tre piani intermedi e rettangolari al pian terreno e nell'attico. La facciata veniva completamente rivestita in marmi veronesi sperimentando anche l'impiego di pannelli lapidei prefabbricati di 3 x 3 metri con apertura incorporata. Tali pannelli disegnano un sottile gioco di rientranze delle bucature grazie alle superfici inclinate. Conclude il tutto un cornicione ridotto a un'estrema sintesi di forme, consistente unicamente in una fascia di pannelli lapidei lisci aggettanti che corre anche all'interno del cortile. Qui le facciate interne sono rivestite da una superficie di semplice intonaco liscio dalla quale emergono le cornici lapidee delle finestre affiancate in gruppi di due come moderne bifore. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Tutela indiretta
  • Data Provvedimento: 1966-03-07 00:00:00
  • Riferimento Normativo: 1497/1939
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Edificio sito nell'Area compresa entro le mura magistrali della città di Verona costituente il centro storico, soggetta a vincolo ai sensi della L. 1497/1939. Dal 1997 la borse merci è stata spostata nel palazzo dei congressi della Fiera di Verona e, dal luglio 2016, essa ha sede al primo piano del centro direzionale Veronamercato, via Sommacampagna 63/D/E. Schedatore: Cristiano Guarneri

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Bogoni Barbara (a cura di) 2009 Libero Cecchini. Natura e archeologia al fondamento dell'architettura Alinea Firenze 338-343 Si
Longhi Davide 2012 Novecento: architetture e città del Veneto Il Poligrafo Padova 983 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Corte interna al di sopra della borsa merci (da Bogoni 2009, 343) Corte interna al di sopra della borsa merci (da Bogoni 2009, 343)
Pianta pian terreno (da Bogoni 2009, 340) Pianta pian terreno (da Bogoni 2009, 340)
Pianta piano interrato (da Bogoni 2009, 340) Pianta piano interrato (da Bogoni 2009, 340)
Piante piani primo e secondo (da Bogoni 2009, 340) Piante piani primo e secondo (da Bogoni 2009, 340)
Vista dell'angolo sud-est (da Bogoni 2009, 341) Vista dell'angolo sud-est (da Bogoni 2009, 341)
Scorcio del prospetto est (da Bogoni 2009, 338) Scorcio del prospetto est (da Bogoni 2009, 338)
Interno, auditorium interrato (da Bogoni 2009, 343) Interno, auditorium interrato (da Bogoni 2009, 343)
Interno, borsa merci (da Bogoni 2009, 342) Interno, borsa merci (da Bogoni 2009, 342)
Libero Cecchini, Schizzi di soluzioni planivolumetrice e di prospetto (da Bogoni 2009, 339) Libero Cecchini, Schizzi di soluzioni planivolumetrice e di prospetto (da Bogoni 2009, 339)
Libero Cecchini, Schizzo di un licernario a cilindro per la copertura della borsa merci (da Bogoni 2009, 342) Libero Cecchini, Schizzo di un licernario a cilindro per la copertura della borsa merci (da Bogoni 2009, 342)

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz


Scheda redatta da Cristiano Guarneri
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 16/04/2024

Revisori:

Menzietti Giulia 2021