ALBERGO SCUOLA ENALC

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    [informazioni_architettoniche] => L'edificio sorge nell'area golenale del parco Malcolm, dove il piano di ricostruzione del paese di Longarone dopo il disastro del Vajont aveva previsto strutture produttive sportive e, per l'appunto, scolastiche. Esso si trova al termine di via Rivalta, a nord del quartiere residenziale progettato dallo stesso Edoardo Gellner, il quale fu incaricato del piano particolareggiato dell'intera area di fondo valle. Tutta la zona è collegata al paese soprastante per mezzo di una scalinata e di una passerella in cemento armato che scavalca la ferrovia e la SS 51 "Alemagna".
L'Albergo scuola Enalc, oggi Istituto professionale di Stato servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera "D. Dolomieu", occupa un'area quadrata di 90 metri di lato con una corte interna di 35 x 40 metri. Sulla base di questa pianta quadrata si articolano le quattro ali dell'edificio, non sempre connesse e comunque permeabili agli angoli. Sull'angolo ovest è posto l'ingresso per gli studenti; sull'opposto angolo est è l'ingresso carraio e quello dell'albergo; infine, nell'angolo nord, le ali dell'edificio si interrompono lasciando un'apertura verso la corte interna. Ogni ala dell'edificio era pensata in origine con specifiche funzioni: le ali nord-ovest e sud-ovest erano destinate alle aule per la didattica, quella nord-est ai laboratori e alle cucine, quella sud-est alla struttura alberghiera. Recenti restauri hanno modificato questa impostazione aumentando la capacità della scuola a discapito di quella della struttura ricettiva.
L'edificio è composto da tre piani fuori terra più uno seminterrato. Caratteristica peculiare degli alzati, comune al limitrofo quartiere residenziale, è la copertura monofalda che dal colmo, sul lato della corte interna, scende sino a terra. Di conseguenza i piani hanno ampiezza decrescente e i collegamenti verticali, scale e ascensori, sono contenuti in volumi poggiati sulle facciate interne della corte. Le ampie superfici delle falde, coperte da tegole, sono movimentate da frequenti e diversificate aperture, finestre, abbaini, balconi, camini e altri volumi sporgenti.
In diversi punti, soprattutto nelle strutture degli ingressi a est e ovest, lacune nel calcestruzzo hanno portato abbondantemente i ferri alla luce con conseguente formazione di ruggine.
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Immagini: Cristiano Guarneri (eccetto ove indicato diversamente)
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