MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA DI TRENTO E ROVERETO (MART)
Scheda Opera
- Comune: Rovereto
- Denominazione: MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA DI TRENTO E ROVERETO (MART)
- Indirizzo: Corso Bettini N. 43
- Data: 1988 - 2002
- Tipologia: Musei e Aree archeologiche
- Autori principali: Giulio Andreolli, Mario Botta
Descrizione
"Il mio obiettivo è quello di offrire uno spazio dove l’uomo possa sentirsi protagonista nel silenzio della propria solitudine e, nel contempo, partecipe di un rito collettivo. È proprio dentro la complessità e la rapidità delle attuali trasformazioni che l’architetto è chiamato a elaborare queste nuove risposte progettuali." Mario Botta
"La nuova piazza, coperta da una cupola vetrata, diviene il "cuore" baricentrico del nuovo complesso e nel contempo anche immagine dell'insieme museale che si organizza tutto intorno. É quindi lo spazio "vuoto", la piazza coperta, la vera matrice della composizione architettonica che proprio nella sua centralità focalizza l'idea primaria di questo progetto."
Mario Botta
La notevole massa del museo non si rivela a prima vista, ma resta parzialmente nascosta sotto terra. Il progetto si organizza con una composizione assiale lungo il vicolo definito dalle ali laterali di due edifici storici che diventano le quinte che introducono una grande piazza circolare, attorno alla quale si strutturano tutte le attività richieste dal programma. La piazza, coperta da un cono vetrato, diventa il centro da cui il visitatore può accedere a tutti i servizi. Il museo si sviluppa su quattro livelli, di cui uno completamente interrato, nel quale sono organizzati la biblioteca e il grande spazio dedicato all'archivio del 900. Il piano terra ospita la caffetteria, il ristorante, la libreria e una sala conferenze, mentre gli spazi espositivi si trovano al primo e al secondo livello, illuminato dall'alto da una serie di lucernari.
da: www.botta.ch
Il Mart si sviluppa alle spalle di due palazzi di pregio del '700, Palazzo Alberti e Palazzo dell'Annona. Questi edifici si affacciano lungo Corso Bettini, "nascondendo" l'ampiezza della piazza d'accesso del museo. Da questa posizione privilegiata si nota bene come la nuova struttura insista su un'area arretrata rispetto al fronte strada, lasciando inalterato il valore del linguaggio storico dei Palazzi. Solo da qui, sospesi nel vuoto, ci si rende conto della grandiosità della piazza circolare che si apre davanti a noi. Il complesso museale nasce grazie all'impiego delle più moderne tecniche architettoniche e ingegneristiche applicate all'idea di uno spazio concepito esclusivamente per la cultura.
Il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto è la realizzazione di un progetto ambizioso, una struttura che al tempo stesso raccoglie la tradizione storica e artistica del territorio in cui sorge e si propone come luogo di lancio per una futura produzione culturale.
I progettisti, Botta e Andreolli, si sono ispirati a modelli classici per le forme (in particolare per la grande cupola al Pantheon).
Le caratteristiche principali del progetto riguardano la copertura della piazza, costituita da 19 capriate curvilinee in acciaio e da un involucro in vetro soprastante che presenta uno "spicchio" mancante, reso possibile da complesse soluzioni ingegneristiche. La parte centrale della cupola è forata in diretta corrispondenza con la fontana. Illuminata di notte dal basso, l’ampia copertura diventa un punto di richiamo. La piazza è il prospetto principale dell’edificio ed è stata realizzata disunendo un “vuoto”, anziché realizzando un pieno. Può ospitare oltre 1200 persone sedute, adattandosi a manifestazioni di vario tipo. L’adeguamento del complesso alle normative internazionali in materia di accesso e sicurezza dei luoghi pubblici è complementare alla creazione di spazi tecnologicamente avanzati nel campo della conservazione del patrimonio artistico. Nel caso del rivestimento murale, Botta ed Andreolli hanno scelto la pietra gialla di Vicenza, tradizionalmente usata da Andrea Palladio, applicandola con un sistema innovativo che rende possibile la sostituzione autonoma di ogni singola lastra, rendendo alla fine significativa la stessa struttura dell'edificio da un punto di vista artistico.
Nel Foyer del Mart si trovano la biglietteria e il bookshop, sulla sinistra, l'accesso ai piani, e, sulla destra, il guardaroba, le toilettes e la sala conferenze. Nei pressi del bookshop è possibile entrare in caffetteria senza uscire sulla piazza all'aperto.
Il secondo piano ha una superficie espositiva di 3800 metri quadri: il Mart è uno dei maggiori musei europei per vastità degli spazi espositivi, che in totale arrivano a 5600 mq. L'assenza di tramezzi fissi infatti permette ai curatori del museo di suddividere liberamente lo spazio a seconda delle necessità espositive, con un altissimo grado di flessibilità.
Lo spazio è scandito dalla maglia quadrata dei pilastri circolari e dalla fitta serie di lucernari, che hanno una superficie vetrata a falde inclinate da cui penetra la luce zenitale che viene ampliata attraverso la superficie curva che funge da riflettore e diffusore. I 183 lucernari diffondono la luce naturale con un articolato sistema che, oltre a consentire ottimali condizioni micro-climatiche, guida e modula la luce, intercettata da tre livelli di protezione: vetro, lamelle di oscuramento orientabili elettricamente, involucri in gesso dei lucernari.
Il sofisticato sistema di controllo a distanza, tramite un computer, è infatti in grado di regolare l'intensità luminosa che penetra nelle sale per mantenerla costante durante le ore di esposizione alla solare.
La luce zenitale concentra l'attenzione dei visitatori verso l'interno più che all'esterno, le opere d'arte sono protagoniste degli interni.
La posa della pietra è stata effettuata con la tecnica della "parete ventilata", con montaggio delle pietre su una sotto-struttura in acciaio zincato ancorato alla struttura portante in cemento armato, che permette il massimo contenimento delle dispersioni termiche e una grande economia di manutenzione. Il sistema di montaggio è stato studiato appositamente per questo progetto e rende possibile rimuovere ogni singola pietra, indipendentemente dalle altre.
Il condizionamento ambientale è assicurato da un sistema di teleriscaldamento a gestione aerea, che consente la regolazione ottimale, computerizzata delle condizioni termo-igrometriche, differenziate secondo le necessità delle varie aree.
La complessa gestione tecnica e manutentiva è effettuata mediante un'innovativa formula di global service, sulla base di parametri di controllo della qualità e di ottimizzazione del servizio, che assicura vantaggi organizzativi, operativo-gestionali ed economici.
Contributi sunti da Arketipo, Archimagazine.
Info
- Progetto: 1988 - 1992
- Esecuzione: 1996 - 2002
- Tipologia Specifica: Museo
- Committente: Provincia Autonoma di Trento, Comune di Rovereto
- Proprietà: Proprietà pubblico-privata
- Destinazione originaria: Museo
- Destinazione attuale: Museo
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Giulio | Andreolli | Progetto architettonico | Progetto | SI | ||
Lamaro | Appalti Spa | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Mario | Botta | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://www.botta.ch/it/home | SI |
Contec | Ingegneria srl | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Manens | Intertecnica srl | Progetto Impianti | Progetto | NO |
- Strutture: Pilastri in acciaio e solette piene in Cemento armato
- Materiale di facciata: Parete ventilata con ancoraggio su sopporti metallici di rivestimento in pietra gialla di Vicenza posta a corsi alternati
- Coperture: A soletta piana isolata e impermeabilizzata, a doppia falda e cupola in acciaio e vetro
- Serramenti: Profili metallici termolaccati nero con doppi vetri stratificati
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Ottimo
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Pavimentazioni esterni di cubetti in porfido verde
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
1997 | Il nuovo museo del Mart a Rovereto | L'industria delle costruzioni n. 312 | Roma | Si | ||
Magnago Lampugnani Vittorio | 2000 | Dizionario Skira dell'architettura del Novecento | Skira | Milano | No | |
Senatore Mario | 2002 | Una Botta per Rovereto | Il giornale dell'architettura n. 2 | Torino | 24 | Si |
Martini Alessandro | 2002 | Due ore e mezza di visita | Il Giornale dell’Architettura n. 2 | Torino | 24 | Si |
Cappellato Gabriele (a cura di) | 2003 | Mario Botta. MART Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto | Compositori | Bologna | Si | |
Irace Fulvio | 2003 | Mart, Italia | Abitare n. 425 | Milano | Si | |
Goldmann Isabella | 2003 | L'Italia dell'arte: Mart Rovereto | Arca International | Monaco | No | |
2003 | Casabella n. 710 | Milano | 34-47 | Si | ||
2003 | Museo d'arte e polo culturale. Rovereto | Speciale Spazi del Sapere, supplemento a/supplement of The Plan n. 22 | Bologna | 14-21 | Si | |
Botta Mario | 2003 | Mario Botta. Il museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto | Skira | Milano | Si | |
Poli Mariella | 2004 | MART. Nascita di un museo | Mondadori Electa | Milano | No |
Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
---|---|
www.mart.tn | Visualizza |
MAXXI Patrimonio - Mario Botta | Visualizza |
Enciclopedia Treccani - Mario Botta | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARCTitolare della ricerca: Università degli studi di Trento Dipartimento di Ingegneria Civile
Responsabile scientifico: Marco Mulazzani
Scheda redatta da
creata il 31/12/2006
ultima modifica il 21/01/2025
Revisori:
Menzietti Giulia 2022