Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

STAZIONE INTERMEDIA DELLA FUNIVIA FALORIA

Scheda Opera

  • Prospetto sud, verso monte
  • Prospetto ovest a valle
  • Prospetto est
  • Prospetto ovest
  • Prospetto ovest, dettaglio della base degli arconi con le rulliere
  • Prospetto est, dettaglio delle basi degli arconi con le rulliere all'interno
  • Banchina di trasbordo
  • Prospetto est, visto dalla cabina
  • Prospetto nord, verso monte
  • Comune: Cortina d'Ampezzo
  • Località: Mandres
  • Denominazione: STAZIONE INTERMEDIA DELLA FUNIVIA FALORIA
  • Indirizzo: Località Mandres
  • Data: 1958 - 1960
  • Tipologia: Attrezzature sportive
  • Autori principali: Clemente Busiri Vici
Descrizione

Il primo impianto di funivia che univa il centro di Cortina con il monte Faloria risale al 1939 ed era denominato "Funivia Principe di Piemonte". Risale a questo impianto, progettato dalla storica ditta Ceretti e Tanfani, la struttura dell'attuale Funivia Faloria, suddivisa in due tronconi con tre stazioni: stazione di partenza a Cortina (1230 m), stazione intermedia a Mandres (1480 m) e stazione di arrivo al rifugio Faloria (2123 m). Come oggi, i due tronconi effettuavano servizio distinto, cosicché la stazione di Mandres, posta esattamente a metà percorso, serve per il trasbordo dei passeggeri dalla cabina che percorre il troncone inferiore a quella che percorre il troncone superiore.
La funivia ha subito numerosi interventi strutturali, ingegneristici e architettonici nel corso degli anni. Nel 1953-54 le cabine furono raddoppiate da due a quattro per aumentarne la portata. Nel 1975 le originali cabine da 25 persone furono sostituite con le attuali da 50 persone, in concomitanza con la sostituzione delle funi, dei motori e di altri organi meccanici, nonché la ricostruzione della stazione di arrivo. Tra questi interventi si inserisce anche la ricostruzione della stazione intermedia di Mandres su progetto dell'ingegnere romano Clemente Busiri Vici.
La stazione intermedia si sviluppa secondo l'andamento ovest-est della linea della funivia, seguendo la forte inclinazione del pendio. La stazione si alza al di sopra un piano terreno, parzialmente interrato e degradante verso valle, sviluppato secondo la complessa planimetria dell'edificio. Esso accoglie, oltre agli ancoraggi delle funi e ai locali dei contrappesi, anche un'abitazione per il custode sul lato sud e altri locali di servizio sul lato nord.
Il livello superiore è articolato in un corpo centrale fortemente sviluppato in lunghezza, entro il quale è ricavata la banchina per il trasbordo dei passeggeri e una sala d'attesa, e due torrette laterali oltre le vie di corsa delle cabine, ove si trovano due banchine esterne di servizio coperte da tettoie lignee con manto in coppi sostenute da piedritti in calcestruzzo armato. Il corpo centrale è costituito da un telaio di piedritti e travi in calcestruzzo armato volte a sostenere e ancorare le rulliere su cui scorrono le funi.
Il corpo centrale della stazione intermedia di Mandres, la parte più attentamente disegnata dell'edificio, risponde perfettamente nelle sue linee fluide alle esigenze meccaniche dell'impianto. Le testate verso valle e verso monte sono rastremate per facilitare l'immissione delle cabine nelle vie di corsa. Allo stesso modo, i doppi arconi che caratterizzano il profilo delle medesime testate contengono, all'interno di elementi cilindrici in ferro e vetro, le rulliere che deviano le funi portanti di entrambi i tronconi verso gli ancoraggi al terreno.
Clemente Busiri Vici sfrutta questi vincoli funzionali per creare un edificio fortemente plastico, i cui volumi curvi ricordano l'espressione raggiunta da alcune sperimentazioni con il calcestruzzo armato dell'ingegnere, come nei padiglioni della Colonia marina di Cattolica (1935). Anche in questo caso, come a Cattolica, l'edificio assume l'aspetto di una nave, anche grazie a dettagli come gli elementi metallici verniciati delle paratie e della copertura e le finestre a oblò verso la "prua" a monte del corpo centrale.

Info
  • Progetto: 1958 - 1960
  • Esecuzione: 1958 - 1960
  • Tipologia Specifica: Stazione intermedia di funivia
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: Stazione intermedia di funivia
  • Destinazione attuale: Stazione intermedia di funivia
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Clemente Busiri Vici Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=29175 SI
  • Strutture: Calcestruzzo armato, ferro
  • Materiale di facciata: Intonaco, ferro
  • Coperture: Lastre metalliche
  • Serramenti: Legno
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Buono

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La funivia ha subito numerosi interventi strutturali, ingegneristici e architettonici nel corso degli anni. Nel 1953-54 le cabine furono raddoppiate da due a quattro per aumentarne la portata. Nel 1975 le originali cabine da 25 persone furono sostituite con le attuali da 50 persone, in concomitanza con la sostituzione delle funi, dei motori e di altri organi meccanici, nonché la ricostruzione della stazione di arrivo. Tra questi interventi si inserisce anche la ricostruzione della stazione intermedia di Mandres su progetto dell'ingegnere romano Clemente Busiri Vici.
La stazione intermedia si sviluppa secondo l'andamento ovest-est della linea della funivia, seguendo la forte inclinazione del pendio. La stazione si alza al di sopra un piano terreno, parzialmente interrato e degradante verso valle, sviluppato secondo la complessa planimetria dell'edificio. Esso accoglie, oltre agli ancoraggi delle funi e ai locali dei contrappesi, anche un'abitazione per il custode sul lato sud e altri locali di servizio sul lato nord.
Il livello superiore è articolato in un corpo centrale fortemente sviluppato in lunghezza, entro il quale è ricavata la banchina per il trasbordo dei passeggeri e una sala d'attesa, e due torrette laterali oltre le vie di corsa delle cabine, ove si trovano due banchine esterne di servizio coperte da tettoie lignee con manto in coppi sostenute da piedritti in calcestruzzo armato. Il corpo centrale è costituito da un telaio di piedritti e travi in calcestruzzo armato volte a sostenere e ancorare le rulliere su cui scorrono le funi.
Il corpo centrale della stazione intermedia di Mandres, la parte più attentamente disegnata dell'edificio, risponde perfettamente nelle sue linee fluide alle esigenze meccaniche dell'impianto. Le testate verso valle e verso monte sono rastremate per facilitare l'immissione delle cabine nelle vie di corsa. Allo stesso modo, i doppi arconi che caratterizzano il profilo delle medesime testate contengono, all'interno di elementi cilindrici in ferro e vetro, le rulliere che deviano le funi portanti di entrambi i tronconi verso gli ancoraggi al terreno.
Clemente Busiri Vici sfrutta questi vincoli funzionali per creare un edificio fortemente plastico, i cui volumi curvi ricordano l'espressione raggiunta da alcune sperimentazioni con il calcestruzzo armato dell'ingegnere, come nei padiglioni della Colonia marina di Cattolica (1935). Anche in questo caso, come a Cattolica, l'edificio assume l'aspetto di una nave, anche grazie a dettagli come gli elementi metallici verniciati delle paratie e della copertura e le finestre a oblò verso la "prua" a monte del corpo centrale.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Schedatore: Cristiano Guarneri Immagini: Cristiano Guarneri

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Longhi Davide 2012 Novecento: architetture e città del Veneto Il Poligrafo Padova 398-399 No
Ghezze Ghèzo Enrico 2019 La vertiginosa nave nella foresta Ciasa de re Regoles n. 181 Belluno 11, 12 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Prospetto sud, verso monte Prospetto sud, verso monte
Prospetto ovest a valle Prospetto ovest a valle
Prospetto est Prospetto est
Prospetto ovest Prospetto ovest
Prospetto ovest, dettaglio della base degli arconi con le rulliere Prospetto ovest, dettaglio della base degli arconi con le rulliere
Prospetto est, dettaglio delle basi degli arconi con le rulliere all'interno Prospetto est, dettaglio delle basi degli arconi con le rulliere all'interno
Banchina di trasbordo Banchina di trasbordo
Prospetto est, visto dalla cabina Prospetto est, visto dalla cabina
Prospetto nord, verso monte Prospetto nord, verso monte

Criteri
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz


Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 12/04/2024

Revisori:

Menzietti Giulia 2021