CINEMA PORTOASTRA

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    [informazioni_architettoniche] => Il multisala americano prevede il decentramento dei cinematografi dalle zone centrali della città verso quelle periferiche, mentre il progetto di Elena Martucci per il PORTOastra sovverte questa tendenza, tentando di reinserire la tipologia edilizia all'interno del tessuto urbano.
Trattasi di un progetto di recupero di una struttura ex industriale di cui è rimasta solo la muratura perimetrale. Tutto il progetto si sviluppa e ruota attorno all'idea di piazza come luogo accessibile, riconoscibile e vivibile: se da un lato il cinema rientra in città, dall'altro è la città ad entrare nel cinema attraverso l'uso dei materiali che l'architetto fa per garantire una soluzione di continuità tra interno e esterno: vetro, cemento, mattoni di recupero, ferro, acciaio corten, containers e luce. La grafica utilizzata ricorda quella dei vagoni merci e il tabellone a palette che annuncia l'inizio dei film è lo stesso usato nelle stazioni ferroviarie per verificare lo stato dei treni. La grande vetrata al primo piano oltre che essere una finestra sulla città, può diventare un grande schermo per immagini retroproiettate. I containers provenienti dal porto di Venezia sono stati adattati a contenere le cabine di proiezione.     

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    [note] => Il PORTOastra è il primo cinema italiano a vincere un Premio Internazionale di Design e Comunicazione Visiva.
Il PORTOastra si aggiudica il Trofeo alla 34° edizione del Premio Laus, organizzato dall'ADG-FAD spagnola (Art Directors & Graphic Design Association) nel 2004.

Il cinema è composto da 8 sale (una multifunzionale) per un totale di più di 1250 posti.

Foto di I. Friso.
Scheda a cura di I. Friso.
 

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