Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SISTEMAZIONE DELL'AREA ARCHEOLOGICA DI PORTA LEONI

Scheda Opera

  • Planimetria dei resti archeologici (da www.archeoveneto.it)
  • Dettaglio della piastra a sbalzo
  • Porta Leoni, spaccato assonometrico ricostruttivo (da Bogoni 2009, 181)
  • Pianta area archeologica con individuazione dei pilastri di sostegno (da Bogoni 2009, 181)
  • Vista verso nord-ovest (da Bogoni 2009, 180)
  • Dettaglio della parte di scavo a cielo aperto
  • Vista aerea verso sud-est (da Bogoni 2009, 178)
  • Comune: Verona
  • Denominazione: SISTEMAZIONE DELL'AREA ARCHEOLOGICA DI PORTA LEONI
  • Indirizzo: Via Leoni
  • Data: 1986 - 1988
  • Tipologia: Spazi pubblici
  • Autori principali: Libero Cecchini
Descrizione

La Soprintendenza archeologica di Verona commissionò a Libero Cecchini la sistemazione dell'intera area di Porta Leoni, a circa metà della via omonima nel centro storico di Verona, dopo l'emersione dallo scavo di importanti resti archeologici. Porta Leoni, risalente al periodo compreso tra il 49 e il 42 a.C., costituiva l'ingresso sudorientale alla cinta muraria romana e immetteva direttamente nel cardo massimo. Essa era provvista di due fornici interni e due esterni, i quali racchiudevano una piccola corte quadrata, ed era difesa all'esterno da due torri sporgenti a sedici lati. Quasi completamente inglobata negli edifici successivi della prima espansione extra moenia, ne sopravvive una porzione del settore nordorientale visibile sulla facciata dell'edificio posto all'angolo di Vicolo Corticella Leoni e via Leoni. Uno degli intenti di Cecchini fu proprio quello di istituire una relazione tra i resti della porta rinvenuti nel sottosuolo e quelli inglobati negli edifici circostanti.
Libero Cecchini propose di coprire interamente la zona archeologica con una piastra sopraelevata in calcestruzzo armato poggiante su pilastri in ferro. La piastra, leggermente rialzata rispetto al preesistente piano stradale, è rivestita in sampietrini di porfido e completata da una bordatura in massello di Marmo Rosso di Verona. Secondo una prima soluzione progettuale, si prevedeva di inserire nella piastra una copertura vetrata per rendere visibili i resti ma, in fase di realizzazione, si optò invece per lasciare parte dello scavo a cielo aperto. Cecchini ritagliò nella piastra un'apertura la cui sagoma seguiva nella forma lo sviluppo dei resti del torrione e di parte del muro occidentale della porta romana.
Questa soluzione, una specie di "asola" nella pavimentazione urbana, una finestra aperta sulla città del passato, è l'elemento chiave del progetto poiché da un lato comportò la pedonalizzazione dell'area e dall'altro creò un luogo di sosta ove affacciarsi sui resti archeologici. In questo modo l'area archeologica di Porta Leoni fu integrata nei percorsi culturali e turistici della città, rispetto alla marginalità in cui versava precedentemente, valorizzando così a pieno il monumento.
Cecchini liberò anche con una simile soluzione un breve tratto di fondazioni ai piedi dei resti di Porta Leoni inglobati nel prospetto dell'edificio su via Corticella Leoni. Lavorando ancora sul contrappunto tra positivo e negativo, rese ancora più esplicito il nesso tra ciò che sta sotto il suolo e ciò che invece sta sopra di esso, resti del medesimo monumento antico che furono separati e resi illeggibili dalla città moderna.

Info
  • Progetto: 1986 - 1988
  • Esecuzione: 1986 - 1988
  • Tipologia Specifica: Sistemazione di un'area archeologica urbana
  • Committente: Soprintendenza archeologica di Verona
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Area archeologica
  • Destinazione attuale: Area archeologica
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
L. Cecchini Direzione lavori Esecuzione Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=60143 NO
Libero Cecchini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=60143 SI
  • Strutture: Calcestruzzo armato
  • Coperture: Pavimentazione in porfido e Marmo Rosso di Verona

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Libero Cecchini propose di coprire interamente la zona archeologica con una piastra sopraelevata in calcestruzzo armato poggiante su pilastri in ferro. La piastra, leggermente rialzata rispetto al preesistente piano stradale, è rivestita in sampietrini di porfido e completata da una bordatura in massello di Marmo Rosso di Verona. Secondo una prima soluzione progettuale, si prevedeva di inserire nella piastra una copertura vetrata per rendere visibili i resti ma, in fase di realizzazione, si optò invece per lasciare parte dello scavo a cielo aperto. Cecchini ritagliò nella piastra un'apertura la cui sagoma seguiva nella forma lo sviluppo dei resti del torrione e di parte del muro occidentale della porta romana.
Questa soluzione, una specie di "asola" nella pavimentazione urbana, una finestra aperta sulla città del passato, è l'elemento chiave del progetto poiché da un lato comportò la pedonalizzazione dell'area e dall'altro creò un luogo di sosta ove affacciarsi sui resti archeologici. In questo modo l'area archeologica di Porta Leoni fu integrata nei percorsi culturali e turistici della città, rispetto alla marginalità in cui versava precedentemente, valorizzando così a pieno il monumento.
Cecchini liberò anche con una simile soluzione un breve tratto di fondazioni ai piedi dei resti di Porta Leoni inglobati nel prospetto dell'edificio su via Corticella Leoni. Lavorando ancora sul contrappunto tra positivo e negativo, rese ancora più esplicito il nesso tra ciò che sta sotto il suolo e ciò che invece sta sopra di esso, resti del medesimo monumento antico che furono separati e resi illeggibili dalla città moderna.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Riferimento Normativo: 1089/1939
  • Altri Provvedimenti: 1986-01-30 00:00:00
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Schedatore: Cristiano Guarneri

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1993 Assetto urbano della zona archeologica di Porta Leoni (Verona) di Libero Cecchini Architetti veneti vol. I Pordenone 95-96 Si
Cavalieri Manasse Giuliana 1993 Interventi di archeologia urbana a Verona: la Porta Leoni, la Domus di Piazza Nogara, i resti del Foro in Piazza Erbe 21, in Croce Da Villa, Michelangelo Dal Pos, Annunziata Penzo (a cura di) La città nella città. Sistemazione di resti archeologici in area urbana: l'Italia del nord, Atti del convegno Comune di Concordia Sagittaria Concordia Sagittaria 49-57 No
Lo Verde Giorgio 1996 Realizzazioni architettoniche per il recupero archeologico ad opera di un noto architetto veronese L'informatore del marmista, anno XXXV, n. 418 Verona 70-72 No
Bolla Margherita (a cura di) 2000 Archeologia a Verona Electa Milano 37-39 No
Bogoni Barbara (a cura di) 2009 Libero Cecchini. Natura e archeologia al fondamento dell'architettura Alinea Firenze 178-181 No
Longhi Davide 2012 Novecento: architetture e città del Veneto Il Poligrafo Padova 983 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planimetria dei resti archeologici (da www.archeoveneto.it) Planimetria dei resti archeologici (da www.archeoveneto.it)
Dettaglio della piastra a sbalzo Dettaglio della piastra a sbalzo
Porta Leoni, spaccato assonometrico ricostruttivo (da Bogoni 2009, 181) Porta Leoni, spaccato assonometrico ricostruttivo (da Bogoni 2009, 181)
Pianta area archeologica con individuazione dei pilastri di sostegno (da Bogoni 2009, 181) Pianta area archeologica con individuazione dei pilastri di sostegno (da Bogoni 2009, 181)
Vista verso nord-ovest (da Bogoni 2009, 180) Vista verso nord-ovest (da Bogoni 2009, 180)
Dettaglio della parte di scavo a cielo aperto Dettaglio della parte di scavo a cielo aperto
Vista aerea verso sud-est (da Bogoni 2009, 178) Vista aerea verso sud-est (da Bogoni 2009, 178)

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz


Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 16/04/2024

Revisori:

Menzietti Giulia 2021