Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA (TEMPO VOTIVO)

Scheda Opera

  • Vista da sud-est
  • Facciata
  • Comune: Verona
  • Denominazione: CHIESA DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA (TEMPO VOTIVO)
  • Indirizzo: Piazzale XXV Aprile
  • Data: 1950 - 1952
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Paolo Rossi De Paoli
Descrizione

La chiesa sorge isolata sul lato nord del vasto piazzale, in parte usato come terminal degli autobus, antistante la stazione di Verona Porta Nuova, il cui ingresso principale è in asse con la facciata. Essa si sviluppa secondo l'asse sud-nord e l'abside si trova a breve distanza dal canale di derivazione dell'Adige che cinge le mura cinquecentesche della città.
Il Tempio votivo, com'è chiamato, è in effetti frutto di un voto espresso nel 1943, durante le più cruente fasi delle Seconda guerra mondiale, dal vescovo di Verona Girolamo Cardinale. La chiesa fu costruita tra il 1950 e il 1952 in ottemperanza di detto voto; l'inaugurazione avvenne l'8 dicembre 1952 mentre la consacrazione vera e propria fu eseguita dall'allora vescovo Giovanni Urbani il 3 maggio 1958.
La chiesa presenta un impianto planimetrico a croce latina piuttosto tradizionale, variato però in diversi punti da soluzioni originali. L'interno è composto da una navata unica che sfocia in un transetto, rialzato di sei gradini, e prosegue in un profondo presbiterio, sopraelevato di due ulteriori gradini e con cripta sottostante, che si conclude in un abside semicircolare con deambulatorio. Navata e presbiterio hanno muri leggermente divergenti verso il transetto, sicché la navata si allarga e il presbiterio si restringe scorrendo lungo l'asse longitudinale da sud a nord.
Ai lati della navata si aprono due arcate ribassate per lato che introducono alle cappelle laterali - in origine quattro poi ridotte a due. Esse sono sovrastate da un piano di matronei con gradinate che percorrono anche la controfacciata. Come in molte chiese del periodo romanico e gotico, il ritmo dei sostegni raddoppia al piano del matroneo. Le cappelle laterali, decorate con affreschi realizzati nel 1954-59 da Carlo Bonacina, sono dedicate a san Francesco la sinistra e alla Madonna la destra.
I muri del presbiterio si articolano con una soluzione originale in setti murari obliqui leggermente sovrapposti a imitazione delle quinte teatrali. Su di essi e sul muro di fondo dell'abside si stende un grande ciclo di affreschi rappresentante l'assunzione di Maria con gli apostoli e figure di vescovi, opera di Pino Casarini.
La pavimentazione dell'aula è in lastre di marmo rosso di Verona e nembro rosato. La copertura è costituita da volte a botte fortemente ribassate in laterocemento, estradossate e coperte all'esterno da lastre metalliche. Al piè di croce, all'incontro tra le volte della navata e del transetto, si forma una volta a crociera.
La facciata, orientata a sud, è a capanna, interamente rivestita in pietra tenera di Vicenza, con tre portali alla base sormontati da una serie di strette finestre a feritoia. Ai lati della parte alta della facciata si innalzano due possenti contrafforti connessi con essa per mezzo di tre arconi. Completano la facciata gli altorilievi sugli stipiti e sulle architravi dei portali, di Vittorio di Colbertaldo, e un grande bassorilievo nella parte alta raffigurante la Madonna nella mandorla sacra circondata da angeli, di Marcello Vigni.
Sui prospetti laterali la muratura è a vista e mostra l'intelaiatura strutturale in calcestruzzo armato con i tamponamenti eseguiti con tecniche variate. Nei muri del transetto, del presbiterio, dell'abside e della parte inferiore della navata i tamponamenti sono eseguiti in conci sbozzati di pietra calcarea e tufo alternati a filari di orizzontamento in mattoni pieni di laterizio; nella parte superiore dei muri della navata sono interamente in mattoni.
Alcune modifiche alla chiesa furono apportate nel 1965, quando vi fecero ingresso i Frati minori conventuali. Allora le cappelle laterali furono portate da quattro a due, l'altare fu spostato dal presbiterio al piè di croce e la statua della Madonna Pellegrina tolta dall'altare per essere posta nella cappella laterale di destra.

Info
  • Progetto: 1950 - 1950
  • Esecuzione: 1950 - 1952
  • Tipologia Specifica: Chiesa votiva
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: Tempio votivo
  • Destinazione attuale: Tempio votivo
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Paolo Rossi De Paoli Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: Calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: Pietra di Vicenza
  • Coperture: Volte in laterocemento coperte da lastre metalliche

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Il Tempio votivo, com'è chiamato, è in effetti frutto di un voto espresso nel 1943, durante le più cruente fasi delle Seconda guerra mondiale, dal vescovo di Verona Girolamo Cardinale. La chiesa fu costruita tra il 1950 e il 1952 in ottemperanza di detto voto; l'inaugurazione avvenne l'8 dicembre 1952 mentre la consacrazione vera e propria fu eseguita dall'allora vescovo Giovanni Urbani il 3 maggio 1958.
La chiesa presenta un impianto planimetrico a croce latina piuttosto tradizionale, variato però in diversi punti da soluzioni originali. L'interno è composto da una navata unica che sfocia in un transetto, rialzato di sei gradini, e prosegue in un profondo presbiterio, sopraelevato di due ulteriori gradini e con cripta sottostante, che si conclude in un abside semicircolare con deambulatorio. Navata e presbiterio hanno muri leggermente divergenti verso il transetto, sicché la navata si allarga e il presbiterio si restringe scorrendo lungo l'asse longitudinale da sud a nord.
Ai lati della navata si aprono due arcate ribassate per lato che introducono alle cappelle laterali - in origine quattro poi ridotte a due. Esse sono sovrastate da un piano di matronei con gradinate che percorrono anche la controfacciata. Come in molte chiese del periodo romanico e gotico, il ritmo dei sostegni raddoppia al piano del matroneo. Le cappelle laterali, decorate con affreschi realizzati nel 1954-59 da Carlo Bonacina, sono dedicate a san Francesco la sinistra e alla Madonna la destra. 
I muri del presbiterio si articolano con una soluzione originale in setti murari obliqui leggermente sovrapposti a imitazione delle quinte teatrali. Su di essi e sul muro di fondo dell'abside si stende un grande ciclo di affreschi rappresentante l'assunzione di Maria con gli apostoli e figure di vescovi, opera di Pino Casarini.
La pavimentazione dell'aula è in lastre di marmo rosso di Verona e nembro rosato. La copertura è costituita da volte a botte fortemente ribassate in laterocemento, estradossate e coperte all'esterno da lastre metalliche. Al piè di croce, all'incontro tra le volte della navata e del transetto, si forma una volta a crociera.
La facciata, orientata a sud, è a capanna, interamente rivestita in pietra tenera di Vicenza, con tre portali alla base sormontati da una serie di strette finestre a feritoia. Ai lati della parte alta della facciata si innalzano due possenti contrafforti connessi con essa per mezzo di tre arconi. Completano la facciata gli altorilievi sugli stipiti e sulle architravi dei portali, di Vittorio di Colbertaldo, e un grande bassorilievo nella parte alta raffigurante la Madonna nella mandorla sacra circondata da angeli, di Marcello Vigni.
Sui prospetti laterali la muratura è a vista e mostra l'intelaiatura strutturale in calcestruzzo armato con i tamponamenti eseguiti con tecniche variate. Nei muri del transetto, del presbiterio, dell'abside e della parte inferiore della navata i tamponamenti sono eseguiti in conci sbozzati di pietra calcarea e tufo alternati a filari di orizzontamento in mattoni pieni di laterizio; nella parte superiore dei muri della navata sono interamente in mattoni.
Alcune modifiche alla chiesa furono apportate nel 1965, quando vi fecero ingresso i Frati minori conventuali. Allora le cappelle laterali furono portate da quattro a due, l'altare fu spostato dal presbiterio al piè di croce e la statua della Madonna Pellegrina tolta dall'altare per essere posta nella cappella laterale di destra.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
OAC Scultura Madonna pellegrina Anonimo artigiano di Ortisei Legno
OAC Altorilievi in marmo e legno Scene della vita di Cristo e della Madonna Vittorio di Colbertaldo Marmo
OAC Affresco Scene di vita di San Francesco e della Madonna Carlo Bonacina Affresco
OAC Affresco Assunzione della Vergine con i dodici apostoli e Pio XII con vescovi che proclama il dogma dell'assunzione Pino Casarini Affresco
OAC Bassorilievo La Madonna nella mandorla sacra con angeli Corrado Vigni Marmo


Note

Schedatore: Cristiano Guarneri

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Longhi Davide 2012 Novecento: architetture e città del Veneto Il Poligrafo Padova 928-929 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista da sud-est Vista da sud-est
Facciata Facciata

Criteri
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz


Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 01/02/2023

Revisori:

Menzietti Giulia 2022