Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CASE BORSALINO PER IMPIEGATI

Scheda Opera

  • Planimetria generale
  •  Fronte da sud est, anni Cinquanta
  • Pianta del piano tipo
  • Sezione trasversale
  • Veduta del fronte a nord, anni Cinquanta
  • Veduta del fronte sud, anni Cinquanta
  • Veduta parziale del fronte sud, anni Cinquanta
  • Particolare della copertura, anni Cinquanta
  • L’ingresso dell’edificio, anni Cinquanta
  • Corte ipogea, anni Cinquanta
  • Vano scale, anni Cinquanta
  • Piano terreno, atrio di ingresso, anni Cinquanta
  • Dettaglio del fronte sud, anni Cinquanta
  • Particolare del serramento finestra (in legno Douglas Fire) a tutta altezza tra pavimento e solaio e diviso in due parti di cui una inferiore fissa e l’altra apribile a due ante diseguali
  • Particolare costruttivo
  • Particolari della struttura di sostegno alla copertura, anni Cinquanta
  • Viale principale sul quale si affacciano i soggiorni, anni Cinquanta
  • Vista di una delle due pensiline d’ingresso agli alloggi, 2011
  • Vista del fronte nord, 2018
  • Vista del fronte nord est, 2018
  • Vista delle due pensiline d’ingresso, 2018 agli alloggi
  • Dettaglio del corrimano della pensilina d’ingresso, 2018
  • Vista del fronte sud, 2019
  • Vista del fronte su strada, 2019
  • Ortofoto, 2020
  • Comune: Alessandria
  • Denominazione: CASE BORSALINO PER IMPIEGATI
  • Indirizzo: Corso Teresio Borsalino N. 15-17
  • Data: 1947 - 1952
  • Tipologia: Abitazioni plurifamiliari
  • Autori principali: Ignazio Gardella
Descrizione

1. Opera originaria

«L’edificio è costruito su un terreno delimitato su tre lati da strade. A nord, lungo il lato maggiore, la strada è un viale sul quale si svolge un traffico importante. L’organizzazione della pianta si articola sul principio di dare esposizione a sud a tutte le stanze da letto e agli ambienti di soggiorno senza escludere però questi ultimi dalla partecipazione alla vita della strada. Da questa esigenza nasce il soggiorno passante, l’accentramento sulla fronte esposta a nord dei servizi e dei collegamenti verticali e, di conseguenza, il ritmo determinato dalla necessità di restringere il corpo in corrispondenza dei soggiorni per ridurre l’eccessiva profondità. Sulla testata verso ovest, cambiando le condizioni di orientamento e dovendo prevedere un appartamento con una stanza da letto in più, cambia il principio e il soggiorno esposto a ponente cambia forma. L'edificio ha otto piani, un piano di cantine seminterrato e un piano di solaio ricavato nell’intercapedine tra l’ultimo solaio e la copertura. Ciascun piano abitato è costituito di alloggi serviti da due gruppi di collegamento verticali, ascensore e scala. Ogni alloggio comprende 3 stanze da letto – 4 l’alloggio della testata ovest – un bagno, un soggiorno-pranzo, una cucina, un ripostiglio attiguo alla cucina. La zona notte è accessibile dall’ingresso e isolata dalle altre parti dell’alloggio. Gli ambienti sono stati dimensionati tenendo conto del fatto che in generale l’arredamento delle stanze dei figli è semplice e si adatta facilmente a disposizioni inconsuete mentre quello delle stanze dei genitori è fatto con mobili tradizionali che impongono una disposizione obbligata. Per questo si è organizzato con cabina armadio lo spazio disponibile nella prima e si è lasciato libero quello disponibile nella seconda. L’ambiente destinato al soggiorno che si apre verso sud con un’ampia terrazza è in collegamento diretto con l’anticamera e con la cucina: quest’ultima è di dimensioni ridotte, perché è solo destinata alla cottura dei pasti ma è integrata dal locale destinato a ripostiglio nel quale è sistemato il vuotatoio ermetico per le immondizie. Malgrado l’andamento della pianta dell’organismo non sia regolare, tutte le stanze da letto sono ricondotte alla forma rettangolare portando le irregolarità nei locali di soggiorno e negli ambienti di passaggio dove determinano gradevoli successioni spaziali. Nel piano seminterrato, oltre alle cantine, una per appartamento, è sistemata la centrale termica e una lavanderia comune. Nel piano dei solai sono sistemati i ripostigli e alcune terrazze per stendere la biancheria. La struttura dell’edificio è in cemento armato, i solai sono in laterizio, le chiusure sono in muratura di mattoni. In origine era stato previsto un sistema che permetteva di utilizzare come cassaforma per il getto delle strutture verticali i due tavolati a cassa del muro perimetrale. Ne sarebbe risultato un muro armato con nervature interne molto fitte che meglio si sarebbe adattato al tipo di pianta. Ma per varie ragioni questa soluzione venne scartata in sede costruttiva e si è eseguita la struttura con i sistemi tradizionali. La copertura è costituita da travi disposte trasversalmente con un interasse di m. 2,40 e collegate in alto da una soletta in cemento armato impermeabilizzata. I serramenti finestra in legno Douglas Fire sono soltanto di due tipi: il tipo più grande che chiude la loggia del soggiorno è ottenuto per composizione del tipo più semplice che è in tutti gli altri ambienti. Sono a tutta altezza tra pavimento e solaio e divisi in parti di cui una inferiore fissa e l’altra apribile a due ante disuguali: l’anta minore aperta non oltrepassa lo spessore del muro e permette la ventilazione lasciando chiusa un’eventuale tenda. L’oscuramento è dato da una griglia scorrevole in una guida a tubo. Le scale sono illuminate con lastre di vetro cemento disposte secondo l’andamento delle rampe. I solai sono illuminati e ventilati per mezzo di serramenti inseriti tra le travi della copertura e alti come il loro spessore. La ventilazione dei ripostigli e delle cantine è ottenuta con l’inserimento di elementi forati nel rivestimento. Tutta la superficie esterna dell’edificio, esclusi i vani delle scale, gli interni delle logge e le parti apparenti della struttura, è rivestita con elementi di clinker di colore marrone bruciato che hanno dimensione di cm. 12x12. Le finiture interne dei locali sono di tipo normale, i pavimenti sono in seminato alla genovese con giunti in alluminio. L’edificio è dotato di impianto di riscaldamento centrale a pannelli radianti incorporati nel pavimento». (Giancarlo De Carlo, Casa per impiegati ad Alessandria – architetto Ignazio Gardella, in «Casabella-Continuità», n. 199, dicembre 1953-gennaio 1954, pp. 26-33). Traduzione inglese e francese: sì

«L’edificio ha otto piani di abitazione con quattro appartamenti ciascuno, serviti da due scale, un piano di cantine seminterrato e un piano di solaio ricavato nell’intercapedine tra l’ultimo solaio e la copertura. La distribuzione planimetrica degli alloggi è basata sul principio di dare esposizione a sud a tutte le camere da letto ed agli ambienti di soggiorno, senza escludere però questi ultimi dalla partecipazione alla vita della strada, che corre lungo la fronte a nord. Da questa esigenza nasce il soggiorno passante, l’accentramento sulla fronte esposta a nord dei servizi e dei collegamenti verticali, e, di conseguenza, il ritmo, determinato dalla necessità di restringere il corpo in corrispondenza dei soggiorni per ridurre l’eccessiva profondità. La struttura dell’edificio è in cemento armato, i solai in laterizio, le chiusure sono in muratura di mattoni. In origine era stato previsto un sistema che permetteva di utilizzare come cassaforma per il getto delle strutture verticali i due tavolati a cassa del muro perimetrale. Ne sarebbe risultato un muro armato con nervature interne molto fitte che meglio si sarebbe adattato al tipo di pianta. Ma per varie ragioni questa soluzione venne scartata in sede costruttiva e la struttura venne eseguita con i sistemi tradizionali. La copertura è costituita da travi disposte trasversalmente con un interasse di m. 2.40 e collegate in alto da una soletta in cemento armato impermeabilizzato. I serramenti finestra in legno Douglas Fire, verniciati di bianco, sono a tutta altezza di locale; l’oscuramento è dato da griglie scorrevoli in guida a tubo, verniciate di verde. Il rivestimento esterno è in piastrelle di Klinker di color marrone bruciato». (Giulio Carlo Argan, Ignazio Gardella, Edizioni di comunità, Milano 1959, pp. 94-101). Traduzione inglese: sì

«[…] Il tema della casa d'abitazione è ripreso nella Casa per gli impiegati della Borsalino, ad Alessandria. È un blocco in altezza, otto piani, con quattro appartamenti per piano serviti da due scale, e organizzato simmetricamente rispetto al lotto lungo il corso Teresio Borsalino dal quale si accede ai due ingressi. Nell'area, non molto profonda rispetto alla lunghezza, l'edificio si dispone verso la strada con tre leggere piegature del suo fronte lungo che diventa parallelo alla strada solo a una estremità. Questa particolare invenzione planimetrica toglie all'insieme costruito l'idea di “blocco” intensivo così come, è facile supporre, il Regolamento edilizio certamente avrebbe consentito, e gli dà una particolare dignità in relazione all’ uso abitativo che chiaramente è denunciato dalla forma d'insieme. Il movimento delle pareti esterne caratterizza anche uno dei lati corti, quello in continuità con la parte del fronte lungo parallela alla strada e si ripropone nel fronte verso il giardino con andamenti misti: prima dritti, poi inclinati e convergenti, poi ancora dritti, infine inclinati verso l'altra parete corta. Una profonda pensilina di copertura segnata dalla sequenza regolare dei travi portanti riunifica l'insieme. Questa complessità di movimenti dà all'edificio, considerato nel suo carattere di blocco edilizio nella città e non soltanto come parete lungo una strada, un aspetto particolarmente integrato a una forma urbana vissuta e non precostituita che annulla qualunque idea di periferia, indipendentemente dalla collocazione concreta dell'edificio stesso; quasi una prova che il progetto è stato disegnato e realizzato proprio tenendo conto dell'area e delle sue condizioni “naturali” da trasformare in qualche modo attraverso l'intervento. Se a queste notazioni sull'aspetto esterno dell'edificio si fa seguire un esame della pianta degli alloggi ci si rende conto che molte delle complessità esterne hanno origine nella loro organizzazione interna. Gli alloggi, tutti di eguale ampiezza, salvo uno per piano appena più grande, sono costituiti da un soggiorno, i servizi di cucina, due camere da letto con bagno interposto; i soggiorni hanno doppio affaccio attraversando il corpo di fabbrica, le camere da letto sono orientate a sud e i bagni prendono luce da aperture ricavate nei tratti sfalsati dovuti ai movimenti di facciata. Ai movimenti dei fronti corrisponde la esigenza di diminuire la profondità del corpo di fabbrica in corrispondenza di alcuni ambienti e la volontà di differenziazione delle stanze di soggiorno dalle altre, non costringendole entro volumi stereometrici regolari ma articolandole quasi a suggerire un uso libero e non tradizionale; questa notazione non ha tanto importanza per giustificare una interpretazione di corrispondenza tra forma e funzione, a tranquillità di una facile categorizzazione di quest'opera, piuttosto mette in rilievo, al di là degli schemi di corrispondenza, la coerenza che esiste tra soluzione planimetrica interna ed esterno, a costituire la forma dell'intero edificio. Alla complessità del movimento dei fronti fa da contrappunto, esaltandola solo al livello volumetrico globale, la uniformità dei trattamenti esterni; la struttura portante non compare mai, se non come un richiamo di semplice memoria nelle travature a sostegno della pensilina aggettante di coronamento e in un setto sul fronte sud che, in verità, denuncia più che la sua funzione portante il compito di suddivisione della facciata. Tutte le facciate, salvo che nei salti tra un movimento e un altro, sono rivestite di klinker a piastrelle quadrate color marrone bruciato e la trama degli elementi di questo paramento, con il suo disegno alternato a righe orizzontali continue, accentua ancor più l'unità d'insieme. Le finestre, che vanno da solaio a solaio, sono in legno verniciato di bianco e le loro chiusure a persiana scorrono sulla facciata, lateralmente. Anche il modo con cui sono realizzate queste aperture, completamente a filo di parete e disposte in modo regolare lungo linee verticali, contribuisce a rendere compatto e unitario l'insieme dell'edificio, caratterizzandolo come episodio urbano in grado di trasformare l'ambiente intorno non per la estrosità delle sue forme ma per la compattezza delle sue espressioni architettoniche». (Alberto Samonà, Ignazio Gardella e il professionismo italiano, Officina, Roma 1981, pp. 123-128)

«[…] A.M. Oggi parliamo delle altre due case, la casa Borsalino ad Alessandria e la casa alle Zattere a Venezia. Cominciamo dalla casa Borsalino. Anche questa casa è costruita per parti, lo si vede molto bene in pianta. Le diverse parti poi sono composte in modo da dare alla casa un'unità molto forte. Trovo che la casa Borsalino sia una delle tue opere più belle in assoluto.
I.G. Mi ricordo che allora il luogo scelto era al limite della periferia. Quindi la parte a nord si rivolgeva alla città e quella a sud aveva la vista sulla campagna. Volevo fare i soggiorni passanti in modo che avessero un doppio affaccio: sulla città e sulla campagna. Questa idea ha portato ad avere i soggiorni accoppiati al centro e ai lati dell’edificio. Fra i soggiorni vi sono i blocchi della zona notte. In corrispondenza delle scale poi, ho voluto rompere la continuità del fronte e muoverlo quattro volte, in modo che si distinguessero le quattro parti relative ai quattro alloggi.
A.M. La pianta di questa casa ricorda in qualche modo Aalto, il modo in cui Aalto distingue le parti degli edifici.
I.G. Può darsi che ne sia stato influenzato. In ogni caso i movimenti della pianta sono studiati per avere un insieme unitario, con un suo asse di simmetria.
A.M. Un elemento molto importante è il tetto. Dove la pianta ruota si interrompe anche il tetto.
I.G. Il tetto è molto importante proprio per quel che dici tu, per le interruzioni che sottolineano la composizione dell'insieme. Queste interruzioni sono accentuate dal fatto che il tetto ha una sporgenza di quasi due metri. Questa sporgenza ha tanti significati: protegge dall' acqua, ma soprattutto marca con forza il limite orizzontale in una casa che invece è tutta giocata sulla verticalità.
A.M. La gronda sembra quella di un tetto a falde, ma in realtà il tetto è piano.
I.G. Sì, è piano ed è sostenuto da alcune mensole di cemento in modo che tra l'intradosso delle mensole e la soletta di copertura ci sia una fessura di luce che illumina i solai. I pilastri sono in corrispondenza delle mensole, inglobati nella struttura muraria. Solamente negli angoli si legge l'incastro tra il pilastro e la mensola del tetto. Come vedi le mensole danno un certo ordine modulare alla struttura. Diciamo che il principio costruttivo si può leggere nella scansione delle mensole che sostengono il tetto.
A.M. Possiamo dire che il tetto è l'elemento che stabilisce il carattere di questa casa più di tutti gli altri.
I.G. Sicuramente è l'elemento che riunifica tutti gli altri.
A.M. Dimmi delle finestre. Anche questo è un elemento importante in questa casa.
I.G. Le finestre sono a tutt' altezza, da pavimento a soffitto, con delle griglie scorrevoli all'esterno. Queste finestre mi piacciono perché tu, anche stando seduto, vedi la strada, vedi il giardino.
A.M. Che materiali hai usato in questa casa?
I.G. I materiali sono pochissimi. Il rivestimento è in grès colore testa di moro. L’ho scoperto per caso. L'impresa che costruiva la casa aveva una fornace di questi mattoni. Quando sono andato a visitare la fornace questi erano mattoni di scarto, troppo bruciati, troppo scuri. A me piacevano e allora li ho fatti fare tutti così. I serramenti sono in legno bianco con le griglie verniciate di verde. I pilastri, la soletta del tetto e le mensole che la sostengono sono in cemento armato.
A.M. Si capisce che sei affezionato a questo progetto. I.G. È stata un'importante tappa del mio lavoro di architetto. Questo progetto, penso io, ha fatto un passo avanti rispetto ad alcuni dogmi restrittivi del Movimento Moderno […]». (Antonio Monestiroli, L’architettura secondo Gardella, Laterza, Roma-Bari 1997, pp. 51-53)


2. Consistenza dell’opera al 2019/Stato attuale

Attualmente l’opera mantiene la funzione originale e presenta un buono stato di conservazione.
«Di recente ha subito un intervento di sostituzione delle persiane e di alcuni serramenti. La nuova persiana è ora in alluminio invece che in legno, come era stata concepita originariamente, ed è stato introdotto un copriguida contro le infiltrazioni d’acqua. I serramenti avrebbero potuto essere modificati e rifilati per inserire doppi vetri e linguette in gomma adatti a soddisfare le nuove norme energetiche invece che essere sostituiti con modelli più recenti in alluminio. [...] Se il cambio di materiale nel serramento non altera l’immagine complessiva dell’architettura, non si può dire lo stesso per quanto riguarda l’aggiunta del copriguida. L’idea originale di piani che scorrono uno sull’altro viene meno a causa dell’appesantimento provocato dall’elemento estraneo» (Ignazio Gardella. Architetture a rischio. Intervista-video a Jacopo Gardella ed Edoarda De Ponti, Politecnico di Milano, a.a. 2016-17, a cura di Raffaella Neri e Ilario Boniello).

Le bellissime pensiline originarie a protezione degli ingressi dell’edificio presentano un’alterazione significativa in particolare nella copertura aggettante.

(Scheda a cura di Carolina Crozzolin, Guido Pavia, Gentucca Canella, DAD - Politecnico di Torino)


1. Original Work
The building, «laid out symmetrically in relation to the Teresio Borsalino course, where the two main entrances are located» (Alberto Samonà, 1981). «has eight storeys for living quarters, a semi-basement storage space and an attic in the space between the top floor and the roof. There are four apartments for each floor, serviced by two stairways and two lifts» («Casabella-Continuità», n. 199, 1953-1954).
As Gardella himself remembered: «in those days this area was at the edge of the suburbs. So, the northern side faced the city and the southern one had the countryside view. I thought of designing connecting living rooms so that they could have a double view: on the city and on the countryside. This idea led to the living rooms coupled in the center and the other two placed at the ends of the building. Between the living rooms are situated the blocks of the sleeping area. I wanted also to break the linearity of the building front by moving it four times near to the stairs, in order to distinguish the four parts of the four apartments» (Antonio Monestiroli, 1997).
«The layout of the apartments is based on the principle of giving a southern exposure to all the bedrooms and living rooms, without cutting the latter off from the life going on in the street which runs along the north side» (Giulio Carlo Argan, 1959).
«The flats, all with the same spaciousness, except for one on each floor which is just a little larger, consist of the following: a living room, a kitchen, two bedrooms with bathroom interposed; […] The bathrooms are lit through the openings obtained in the offset parts due to the movements of the facade» (Alberto Samonà, 1981).
«Directly from the entrance it is possible to come in the sleeping area, which is isolated from the other parts of the apartment. The layout of the internal rooms is because while the children's rooms are simple and easily adapt to unusual arrangements, in the parents' rooms instead are placed traditional furniture which impose a fixed layout. So, for this reason, in the first case, the available space was organized with a walk-in closet while, the space in parents' room was left free. […] All bedrooms are rectangular despite the irregular design of the building. In fact, the irregularities remain in the living rooms and in the passageways where they create pleasing spatial sequences.
The structure of the building is in reinforced concrete, the floors in hollow brick tiles and the outside walls are brick. […] The roof is made with beams are laid transversely with a span of 2,40 mts. and are connected on the higher edge by a waterproof element in concrete» («Casabella-Continuità», n. 199, 1953-1954).
The architect said that the roof plays a very important role through its «interruptions that underline the composition of the whole. These stops are accentuated by the roof overhang of almost two meters. This component has many meanings: it protects against the rain, but above all it strongly marks the horizontal edge of the building, that instead is entirely played on verticality» (Antonio Monestiroli, 1997)
There are two types of window-frames, both of Douglas fir wood painted white: «the biggest type, which closes the terrace of the living room, is obtained by composition of the simplest type placed in all the other rooms. The windows run up the entire height of the room and consist of two parts: the lower one is fixed, while the upper one can be opened through two unequal doors. When opened, the smaller door doesn’t go beyond the thickness of the wall, thus allowing ventilation while leaving the curtain closed». Shade is given by shutters running in grooves and painted green.
(«Casabella-Continuità», n. 199, 1953-1954).
««The way in which these openings are made, completely flush to the wall and arranged regularly along vertical lines, contributes to making the whole building consistent and uniform» (Alberto Samonà, 1981).
The stairs are lit by glass tenses set in concrete panels which follow the development of the flight of stairs. The space included between the concrete slab roof, the wall and the beams is filled by a window that gives light and air to the attic. Finally, the holed elements are inserted in the lining in order to provide ventilation of the storing spaces and cellars.
The external front of the house is almost completely panelled with klinker tiles of a dark brown colour (size cm. 12x12). The internal surfaces are in a usual plaster finish, and the floors are in mosaic with aluminium joints. The building is equipped with a central heating system with radiant heating pipes laid in floor screed» («Casabella-Continuità», n. 199, 1953-1954).

2. Current state in 2019
Nowadays the building maintains its original function and has a good state of conservation. The shutters have been replaced with others aluminum made, as well as the window frames with more recent aluminum models. An element against water infiltration has been added also. «While the change of the window material does not alter the overall image of the architecture, it’s not possible to say the same for the addition of this component, which is responsible for aesthetic damage. The original idea of layers that slide on top of each other is lost due to the heaviness caused by the extraneous element» (Ignazio Gardella. Architetture a rischio. Intervista-video a Jacopo Gardella ed Edoarda De Ponti, Politecnico di Milano, a.a. 2016-17, a cura di Raffaella Neri e Ilario Boniello).

(English version by Alessia Federica Gigliotti, DAD-Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1947 - 1949
  • Esecuzione: 1949 - 1952
  • Tipologia Specifica: Alloggi unifamiliari
  • Committente: Ditta Borsalino
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Alloggi unifamiliari
  • Destinazione attuale: Alloggi unifamiliari
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Ignazio Gardella Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=60047 SI
  • Strutture: Struttura in cemento armato, solai in laterizio, chiusure in muratura di mattoni
  • Materiale di facciata: Superficie esterna, esclusi i vani delle scale, gli interni delle logge e le parti apparenti della struttura, è rivestita con elementi di clinker di colore marrone bruciato che hanno dimensione di cm. 12x12
  • Coperture: Copertura costituita da travi disposte trasversalmente con un interasse di m. 2,40 e collegate in alto da una soletta in cemento armato impermeabilizzata
  • Serramenti: Finestre a tutta altezza da pavimento a solaio, in legno verniciato di bianco e le loro chiusure a persiana scorrono sulla facciata, lateralmente. Anche il modo con cui sono realizzate queste aperture, completamente a filo di parete e disposte i
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«L’edificio è costruito su un terreno delimitato su tre lati da strade. A nord, lungo il lato maggiore, la strada è un viale sul quale si svolge un traffico importante. L’organizzazione della pianta si articola sul principio di dare esposizione a sud a tutte le stanze da letto e agli ambienti di soggiorno senza escludere però questi ultimi dalla partecipazione alla vita della strada. Da questa esigenza nasce il soggiorno passante, l’accentramento sulla fronte esposta a nord dei servizi e dei collegamenti verticali e, di conseguenza, il ritmo determinato dalla necessità di restringere il corpo in corrispondenza dei soggiorni per ridurre l’eccessiva profondità. Sulla testata verso ovest, cambiando le condizioni di orientamento e dovendo prevedere un appartamento con una stanza da letto in più, cambia il principio e il soggiorno esposto a ponente cambia forma. L'edificio ha otto piani, un piano di cantine seminterrato e un piano di solaio ricavato nell’intercapedine tra l’ultimo solaio e la copertura. Ciascun piano abitato è costituito di alloggi serviti da due gruppi di collegamento verticali, ascensore e scala. Ogni alloggio comprende 3 stanze da letto – 4 l’alloggio della testata ovest – un bagno, un soggiorno-pranzo, una cucina, un ripostiglio attiguo alla cucina. La zona notte è accessibile dall’ingresso e isolata dalle altre parti dell’alloggio. Gli ambienti sono stati dimensionati tenendo conto del fatto che in generale l’arredamento delle stanze dei figli è semplice e si adatta facilmente a disposizioni inconsuete mentre quello delle stanze dei genitori è fatto con mobili tradizionali che impongono una disposizione obbligata. Per questo si è organizzato con cabina armadio lo spazio disponibile nella prima e si è lasciato libero quello disponibile nella seconda. L’ambiente destinato al soggiorno che si apre verso sud con un’ampia terrazza è in collegamento diretto con l’anticamera e con la cucina: quest’ultima è di dimensioni ridotte, perché è solo destinata alla cottura dei pasti ma è integrata dal locale destinato a ripostiglio nel quale è sistemato il vuotatoio ermetico per le immondizie. Malgrado l’andamento della pianta dell’organismo non sia regolare, tutte le stanze da letto sono ricondotte alla forma rettangolare portando le irregolarità nei locali di soggiorno e negli ambienti di passaggio dove determinano gradevoli successioni spaziali. Nel piano seminterrato, oltre alle cantine, una per appartamento, è sistemata la centrale termica e una lavanderia comune. Nel piano dei solai sono sistemati i ripostigli e alcune terrazze per stendere la biancheria. La struttura dell’edificio è in cemento armato, i solai sono in laterizio, le chiusure sono in muratura di mattoni. In origine era stato previsto un sistema che permetteva di utilizzare come cassaforma per il getto delle strutture verticali i due tavolati a cassa del muro perimetrale. Ne sarebbe risultato un muro armato con nervature interne molto fitte che meglio si sarebbe adattato al tipo di pianta. Ma per varie ragioni questa soluzione venne scartata in sede costruttiva e si è eseguita la struttura con i sistemi tradizionali. La copertura è costituita da travi disposte trasversalmente con un interasse di m. 2,40 e collegate in alto da una soletta in cemento armato impermeabilizzata. I serramenti finestra in legno Douglas Fire sono soltanto di due tipi: il tipo più grande che chiude la loggia del soggiorno è ottenuto per composizione del tipo più semplice che è in tutti gli altri ambienti. Sono a tutta altezza tra pavimento e solaio e divisi in parti di cui una inferiore fissa e l’altra apribile a due ante disuguali: l’anta minore aperta non oltrepassa lo spessore del muro e permette la ventilazione lasciando chiusa un’eventuale tenda. L’oscuramento è dato da una griglia scorrevole in una guida a tubo. Le scale sono illuminate con lastre di vetro cemento disposte secondo l’andamento delle rampe. I solai sono illuminati e ventilati per mezzo di serramenti inseriti tra le travi della copertura e alti come il loro spessore. La ventilazione dei ripostigli e delle cantine è ottenuta con l’inserimento di elementi forati nel rivestimento. Tutta la superficie esterna dell’edificio, esclusi i vani delle scale, gli interni delle logge e le parti apparenti della struttura, è rivestita con elementi di clinker di colore marrone bruciato che hanno dimensione di cm. 12x12. Le finiture interne dei locali sono di tipo normale, i pavimenti sono in seminato alla genovese con giunti in alluminio. L’edificio è dotato di impianto di riscaldamento centrale a pannelli radianti incorporati nel pavimento». (Giancarlo De Carlo, Casa per impiegati ad Alessandria – architetto Ignazio Gardella, in «Casabella-Continuità», n. 199, dicembre 1953-gennaio 1954, pp. 26-33). Traduzione inglese e francese: sì

 «L’edificio ha otto piani di abitazione con quattro appartamenti ciascuno, serviti da due scale, un piano di cantine seminterrato e un piano di solaio ricavato nell’intercapedine tra l’ultimo solaio e la copertura. La distribuzione planimetrica degli alloggi è basata sul principio di dare esposizione a sud a tutte le camere da letto ed agli ambienti di soggiorno, senza escludere però questi ultimi dalla partecipazione alla vita della strada, che corre lungo la fronte a nord. Da questa esigenza nasce il soggiorno passante, l’accentramento sulla fronte esposta a nord dei servizi e dei collegamenti verticali, e, di conseguenza, il ritmo, determinato dalla necessità di restringere il corpo in corrispondenza dei soggiorni per ridurre l’eccessiva profondità. La struttura dell’edificio è in cemento armato, i solai in laterizio, le chiusure sono in muratura di mattoni. In origine era stato previsto un sistema che permetteva di utilizzare come cassaforma per il getto delle strutture verticali i due tavolati a cassa del muro perimetrale. Ne sarebbe risultato un muro armato con nervature interne molto fitte che meglio si sarebbe adattato al tipo di pianta. Ma per varie ragioni questa soluzione venne scartata in sede costruttiva e la struttura venne eseguita con i sistemi tradizionali. La copertura è costituita da travi disposte trasversalmente con un interasse di m. 2.40 e collegate in alto da una soletta in cemento armato impermeabilizzato. I serramenti finestra in legno Douglas Fire, verniciati di bianco, sono a tutta altezza di locale; l’oscuramento è dato da griglie scorrevoli in guida a tubo, verniciate di verde. Il rivestimento esterno è in piastrelle di Klinker di color marrone bruciato». (Giulio Carlo Argan, Ignazio Gardella, Edizioni di comunità, Milano 1959, pp. 94-101). Traduzione inglese: sì

«[…] Il tema della casa d'abitazione è ripreso nella Casa per gli impiegati della Borsalino, ad Alessandria. È un blocco in altezza, otto piani, con quattro appartamenti per piano serviti da due scale, e organizzato simmetricamente rispetto al lotto lungo il corso Teresio Borsalino dal quale si accede ai due ingressi. Nell'area, non molto profonda rispetto alla lunghezza, l'edificio si dispone verso la strada con tre leggere piegature del suo fronte lungo che diventa parallelo alla strada solo a una estremità. Questa particolare invenzione planimetrica toglie all'insieme costruito l'idea di “blocco” intensivo così come, è facile supporre, il Regolamento edilizio certamente avrebbe consentito, e gli dà una particolare dignità in relazione all’ uso abitativo che chiaramente è denunciato dalla forma d'insieme. Il movimento delle pareti esterne caratterizza anche uno dei lati corti, quello in continuità con la parte del fronte lungo parallela alla strada e si ripropone nel fronte verso il giardino con andamenti misti: prima dritti, poi inclinati e convergenti, poi ancora dritti, infine inclinati verso l'altra parete corta. Una profonda pensilina di copertura segnata dalla sequenza regolare dei travi portanti riunifica l'insieme. Questa complessità di movimenti dà all'edificio, considerato nel suo carattere di blocco edilizio nella città e non soltanto come parete lungo una strada, un aspetto particolarmente integrato a una forma urbana vissuta e non precostituita che annulla qualunque idea di periferia, indipendentemente dalla collocazione concreta dell'edificio stesso; quasi una prova che il progetto è stato disegnato e realizzato proprio tenendo conto dell'area e delle sue condizioni “naturali” da trasformare in qualche modo attraverso l'intervento. Se a queste notazioni sull'aspetto esterno dell'edificio si fa seguire un esame della pianta degli alloggi ci si rende conto che molte delle complessità esterne hanno origine nella loro organizzazione interna. Gli alloggi, tutti di eguale ampiezza, salvo uno per piano appena più grande, sono costituiti da un soggiorno, i servizi di cucina, due camere da letto con bagno interposto; i soggiorni hanno doppio affaccio attraversando il corpo di fabbrica, le camere da letto sono orientate a sud e i bagni prendono luce da aperture ricavate nei tratti sfalsati dovuti ai movimenti di facciata. Ai  movimenti dei fronti corrisponde la esigenza di diminuire la profondità del corpo di fabbrica in corrispondenza di alcuni ambienti e la volontà di differenziazione delle stanze di soggiorno dalle altre, non costringendole entro volumi stereometrici regolari ma articolandole quasi a suggerire un uso libero e non tradizionale; questa notazione non ha tanto importanza per giustificare una interpretazione di corrispondenza tra forma e funzione, a tranquillità di una facile categorizzazione di quest'opera, piuttosto mette in rilievo, al di là degli schemi di corrispondenza, la coerenza che esiste tra soluzione planimetrica interna ed esterno, a costituire la forma dell'intero edificio. Alla complessità del movimento dei fronti fa da contrappunto, esaltandola solo al livello volumetrico globale, la uniformità dei trattamenti esterni; la struttura portante non compare mai, se non come un richiamo di semplice memoria nelle travature a sostegno della pensilina aggettante di coronamento e in un setto sul fronte sud che, in verità, denuncia più che la sua funzione portante il compito di suddivisione della facciata. Tutte le facciate, salvo che nei salti tra un movimento e un altro, sono rivestite di klinker a piastrelle quadrate color marrone bruciato e la trama degli elementi di questo paramento, con il suo disegno alternato a righe orizzontali continue, accentua ancor più l'unità d'insieme. Le finestre, che vanno da solaio a solaio, sono in legno verniciato di bianco e le loro chiusure a persiana scorrono sulla facciata, lateralmente. Anche il modo con cui sono realizzate queste aperture, completamente a filo di parete e disposte in modo regolare lungo linee verticali, contribuisce a rendere compatto e unitario l'insieme dell'edificio, caratterizzandolo come episodio urbano in grado di trasformare l'ambiente intorno non per la estrosità delle sue forme ma per la compattezza delle sue espressioni architettoniche». (Alberto Samonà, Ignazio Gardella e il professionismo italiano, Officina, Roma 1981, pp. 123-128)

«[…] A.M. Oggi parliamo delle altre due case, la casa Borsalino ad Alessandria e la casa alle Zattere a Venezia. Cominciamo dalla casa Borsalino. Anche questa casa è costruita per parti, lo si vede molto bene in pianta. Le diverse parti poi sono composte in modo da dare alla casa un'unità molto forte. Trovo che la casa Borsalino sia una delle tue opere più belle in assoluto.
I.G. Mi ricordo che allora il luogo scelto era al limite della periferia. Quindi la parte a nord si rivolgeva alla città e quella a sud aveva la vista sulla campagna. Volevo fare i soggiorni passanti in modo che avessero un doppio affaccio: sulla città e sulla campagna. Questa idea ha portato ad avere i soggiorni accoppiati al centro e ai lati dell’edificio. Fra i soggiorni vi sono i blocchi della zona notte. In corrispondenza delle scale poi, ho voluto rompere la continuità del fronte e muoverlo quattro volte, in modo che si distinguessero le quattro parti relative ai quattro alloggi.
A.M. La pianta di questa casa ricorda in qualche modo Aalto, il modo in cui Aalto distingue le parti degli edifici.
I.G. Può darsi che ne sia stato influenzato. In ogni caso i movimenti della pianta sono studiati per avere un insieme unitario, con un suo asse di simmetria.
A.M. Un elemento molto importante è il tetto. Dove la pianta ruota si interrompe anche il tetto.
I.G. Il tetto è molto importante proprio per quel che dici tu, per le interruzioni che sottolineano la composizione dell'insieme. Queste interruzioni sono accentuate dal fatto che il tetto ha una sporgenza di quasi due metri. Questa sporgenza ha tanti significati: protegge dall' acqua, ma soprattutto marca con forza il limite orizzontale in una casa che invece è tutta giocata sulla verticalità.
A.M. La gronda sembra quella di un tetto a falde, ma in realtà il tetto è piano.
I.G. Sì, è piano ed è sostenuto da alcune mensole di cemento in modo che tra l'intradosso delle mensole e la soletta di copertura ci sia una fessura di luce che illumina i solai. I pilastri sono in corrispondenza delle mensole, inglobati nella struttura muraria. Solamente negli angoli si legge l'incastro tra il pilastro e la mensola del tetto. Come vedi le mensole danno un certo ordine modulare alla struttura. Diciamo che il principio costruttivo si può leggere nella scansione delle mensole che sostengono il tetto.
A.M. Possiamo dire che il tetto è l'elemento che stabilisce il carattere di questa casa più di tutti gli altri.
I.G. Sicuramente è l'elemento che riunifica tutti gli altri.
A.M. Dimmi delle finestre. Anche questo è un elemento importante in questa casa.
I.G. Le finestre sono a tutt' altezza, da pavimento a soffitto, con delle griglie scorrevoli all'esterno. Queste finestre mi piacciono perché tu, anche stando seduto, vedi la strada, vedi il giardino.
A.M. Che materiali hai usato in questa casa?
I.G. I materiali sono pochissimi. Il rivestimento è in grès colore testa di moro. L’ho scoperto per caso. L'impresa che costruiva la casa aveva una fornace di questi mattoni. Quando sono andato a visitare la fornace questi erano mattoni di scarto, troppo bruciati, troppo scuri. A me piacevano e allora li ho fatti fare tutti così. I serramenti sono in legno bianco con le griglie verniciate di verde. I pilastri, la soletta del tetto e le mensole che la sostengono sono in cemento armato.
A.M. Si capisce che sei affezionato a questo progetto. I.G. È stata un'importante tappa del mio lavoro di architetto. Questo progetto, penso io, ha fatto un passo avanti rispetto ad alcuni dogmi restrittivi del Movimento Moderno […]». (Antonio Monestiroli, L’architettura secondo Gardella, Laterza, Roma-Bari 1997, pp. 51-53)


2. Consistenza dell’opera al 2019/Stato attuale

Attualmente l’opera mantiene la funzione originale e presenta un buono stato di conservazione. 
«Di recente ha subito un intervento di sostituzione delle persiane e di alcuni serramenti. La nuova persiana è ora in alluminio invece che in legno, come era stata concepita originariamente, ed è stato introdotto un copriguida contro le infiltrazioni d’acqua. I serramenti avrebbero potuto essere modificati e rifilati per inserire doppi vetri e linguette in gomma adatti a soddisfare le nuove norme energetiche invece che essere sostituiti con modelli più recenti in alluminio. [...] Se il cambio di materiale nel serramento non altera l’immagine complessiva dell’architettura, non si può dire lo stesso per quanto riguarda l’aggiunta del copriguida. L’idea originale di piani che scorrono uno sull’altro viene meno a causa dell’appesantimento provocato dall’elemento estraneo» (Ignazio Gardella. Architetture a rischio. Intervista-video a Jacopo Gardella ed Edoarda De Ponti, Politecnico di Milano, a.a. 2016-17, a cura di Raffaella Neri e Ilario Boniello).

Le bellissime pensiline originarie a protezione degli ingressi dell’edificio presentano un’alterazione significativa in particolare nella copertura aggettante.

(Scheda a cura di Carolina Crozzolin, Guido Pavia, Gentucca Canella, DAD - Politecnico di Torino)


1. Original Work 
The building, «laid out symmetrically in relation to the Teresio Borsalino course, where the two main entrances are located» (Alberto Samonà, 1981). «has eight storeys for living quarters, a semi-basement storage space and an attic in the space between the top floor and the roof. There are four apartments for each floor, serviced by two stairways and two lifts» («Casabella-Continuità», n. 199, 1953-1954). 
As Gardella himself remembered: «in those days this area was at the edge of the suburbs. So, the northern side faced the city and the southern one had the countryside view. I thought of designing connecting living rooms so that they could have a double view: on the city and on the countryside. This idea led to the living rooms coupled in the center and the other two placed at the ends of the building. Between the living rooms are situated the blocks of the sleeping area. I wanted also to break the linearity of the building front by moving it four times near to the stairs, in order to distinguish the four parts of the four apartments» (Antonio Monestiroli, 1997).
«The layout of the apartments is based on the principle of giving a southern exposure to all the bedrooms and living rooms, without cutting the latter off from the life going on in the street which runs along the north side» (Giulio Carlo Argan, 1959).
«The flats, all with the same spaciousness, except for one on each floor which is just a little larger, consist of the following: a living room, a kitchen, two bedrooms with bathroom interposed; […] The bathrooms are lit through the openings obtained in the offset parts due to the movements of the facade» (Alberto Samonà, 1981).
«Directly from the entrance it is possible to come in the sleeping area, which is isolated from the other parts of the apartment. The layout of the internal rooms is because while the children's rooms are simple and easily adapt to unusual arrangements, in the parents' rooms instead are placed traditional furniture which impose a fixed layout. So, for this reason, in the first case, the available space was organized with a walk-in closet while, the space in parents' room was left free. […] All bedrooms are rectangular despite the irregular design of the building. In fact, the irregularities remain in the living rooms and in the passageways where they create pleasing spatial sequences. 
The structure of the building is in reinforced concrete, the floors in hollow brick tiles and the outside walls are brick. […] The roof is made with beams are laid transversely with a span of 2,40 mts. and are connected on the higher edge by a waterproof element in concrete» («Casabella-Continuità», n. 199, 1953-1954).
The architect said that the roof plays a very important role through its «interruptions that underline the composition of the whole. These stops are accentuated by the roof overhang of almost two meters. This component has many meanings: it protects against the rain, but above all it strongly marks the horizontal edge of the building, that instead is entirely played on verticality» (Antonio Monestiroli, 1997)
There are two types of window-frames, both of Douglas fir wood painted white: «the biggest type, which closes the terrace of the living room, is obtained by composition of the simplest type placed in all the other rooms. The windows run up the entire height of the room and consist of two parts: the lower one is fixed, while the upper one can be opened through two unequal doors.  When opened, the smaller door doesn’t go beyond the thickness of the wall, thus allowing ventilation while leaving the curtain closed». Shade is given by shutters running in grooves and painted green. 
(«Casabella-Continuità», n. 199, 1953-1954). 
««The way in which these openings are made, completely flush to the wall and arranged regularly along vertical lines, contributes to making the whole building consistent and uniform» (Alberto Samonà, 1981).
The stairs are lit by glass tenses set in concrete panels which follow the development of the flight of stairs. The space included between the concrete slab roof, the wall and the beams is filled by a window that gives light and air to the attic. Finally, the holed elements are inserted in the lining in order to provide ventilation of the storing spaces and cellars. 
The external front of the house is almost completely panelled with klinker tiles of a dark brown colour (size cm. 12x12). The internal surfaces are in a usual plaster finish, and the floors are in mosaic with aluminium joints. The building is equipped with a central heating system with radiant heating pipes laid in floor screed» («Casabella-Continuità», n. 199, 1953-1954). 

2. Current state in 2019
Nowadays the building maintains its original function and has a good state of conservation. The shutters have been replaced with others aluminum made, as well as the window frames with more recent aluminum models.  An element against water infiltration has been added also. «While the change of the window material does not alter the overall image of the architecture, it’s not possible to say the same for the addition of this component, which is responsible for aesthetic damage.  The original idea of layers that slide on top of each other is lost due to the heaviness caused by the extraneous element» (Ignazio Gardella. Architetture a rischio. Intervista-video a Jacopo Gardella ed Edoarda De Ponti, Politecnico di Milano, a.a. 2016-17, a cura di Raffaella Neri e Ilario Boniello).

(English version by Alessia Federica Gigliotti, DAD-Politecnico di Torino)
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  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

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Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
De Carlo Giancarlo 1953-1954 Casa per impiegati ad Alessandria - architetto Ignazio Gardella Casabella-Continuità n. 199 26-33 No
Olgyay Aladar, Olgyay Victor 1957 Solar control and shading devices Princeton University Princeton 192-193 No
Argan Giulio Carlo 1959 Ignazio Gardella Edizioni di Comunità Milano 94-101 No
Samonà Alberto 1981 Ignazio Gardella e il professionismo italiano Officina Roma 123-128 No
Porta Marco (a cura di) 1985 L’architettura di Ignazio Gardella Etas Libri Milano 86-93 No
Zermani Paolo 1991 Ignazio Gardella Editori Laterza Bari No
AA. VV. 1992 Ignazio Gardella. Progetti e architetture 1933-1990, catalogo della mostra a cura di Franco Buzzi Ceriani, Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano Marsilio Editori Venezia 116-121 No
Monestiroli Antonio 1997 L’architettura secondo Gardella Laterza Roma-Bari 51-53 No
Loi Maria Cristina, Lorenzi Angelo, Maggiore Carlo Alberto, Nonis Fabio, Riva Simona (a cura di) 1998 Ignazio Gardella. Architetture Electa Milano 54-65 No
Guidarini Stefano 2002 Ignazio Gardella nell’architettura italiana. Opere 1929-1999 Skira Milano 99-108 No
Giusti Maria Adriana, Tamborrino Rosa 2008 Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006) Allemandi Torino 87-88 No
Montanari Guido (a cura di) 2008 1900-1996 I Gardella ad Alessandria Astigrafica Asti No
Boidi Sergio 2009 Tre generazioni di architetti per una città: i Gardella ad Alessandria, in «’ANANKE», n. 56, 2009 150-163 No
Piva Cesare (a cura di) 2009 Paesaggi piemontesi. Gabetti & Isola + Isolarchitetti + 9 architetture minori Aiόn Edizioni Firenze 174-179 No
Neri Raffaella 2019 Riflessioni sul rischio. Le architetture di Ignazio Gardella, in Gentucca Canella e Paolo Mellano (a cura di), Il diritto alla tutela. Architettura d’autore del secondo Novecento Franco Angeli Milano 346-353 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planimetria generale Planimetria generale Tratto da - Casabella-Continuità 1953 - 1954
 Fronte da sud est, anni Cinquanta Fronte da sud est, anni Cinquanta Tratto da - Casabella-Continuità 1953 - 1954
Pianta del piano tipo Pianta del piano tipo Tratto da - Argan, Edizioni di Comunità, Milano 1959
Sezione trasversale Sezione trasversale Tratto da - Casabella-Continuità 1953 - 1954
Veduta del fronte a nord, anni Cinquanta Veduta del fronte a nord, anni Cinquanta Tratto da - Argan, Edizioni di Comunità, Milano 1959
Veduta del fronte sud, anni Cinquanta Veduta del fronte sud, anni Cinquanta Archivio Storico Gardella
Veduta parziale del fronte sud, anni Cinquanta Veduta parziale del fronte sud, anni Cinquanta Tratto da - Casabella-Continuità 1953 - 1954
Particolare della copertura, anni Cinquanta Particolare della copertura, anni Cinquanta Tratto da - Casabella-Continuità 1953 - 1954
L’ingresso dell’edificio, anni Cinquanta L’ingresso dell’edificio, anni Cinquanta Tratto da - Casabella-Continuità 1953 - 1954
Corte ipogea, anni Cinquanta Corte ipogea, anni Cinquanta Tratto da - Casabella-Continuità 1953 - 1954
Vano scale, anni Cinquanta Vano scale, anni Cinquanta Tratto da - Casabella-Continuità 1953 - 1954
Piano terreno, atrio di ingresso, anni Cinquanta Piano terreno, atrio di ingresso, anni Cinquanta Tratto da - Casabella-Continuità 1953 - 1954
Dettaglio del fronte sud, anni Cinquanta Dettaglio del fronte sud, anni Cinquanta Tratto da - Casabella-Continuità 1953 - 1954
Particolare del serramento finestra (in legno Douglas Fire) a tutta altezza tra pavimento e solaio e diviso in due parti di cui una inferiore fissa e l’altra apribile a due ante diseguali Particolare del serramento finestra (in legno Douglas Fire) a tutta altezza tra pavimento e solaio e diviso in due parti di cui una inferiore fissa e l’altra apribile a due ante diseguali Tratto da - Casabella-Continuità 1953 - 1954
Particolare costruttivo Particolare costruttivo Tratto da - Casabella-Continuità 1953 - 1954
Particolari della struttura di sostegno alla copertura, anni Cinquanta Particolari della struttura di sostegno alla copertura, anni Cinquanta Tratto da - Argan, Edizioni di Comunità, Milano 1959
Viale principale sul quale si affacciano i soggiorni, anni Cinquanta Viale principale sul quale si affacciano i soggiorni, anni Cinquanta Tratto da - Casabella-Continuità 1953 - 1954
Vista di una delle due pensiline d’ingresso agli alloggi, 2011 Vista di una delle due pensiline d’ingresso agli alloggi, 2011 Google maps - 2011
Vista del fronte nord, 2018 Vista del fronte nord, 2018 Emanuele Piccardo - 2018
Vista del fronte nord est, 2018 Vista del fronte nord est, 2018 Emanuele Piccardo - 2018
Vista delle due pensiline d’ingresso, 2018 agli alloggi Vista delle due pensiline d’ingresso, 2018 agli alloggi Emanuele Piccardo - 2018
Dettaglio del corrimano della pensilina d’ingresso, 2018 Dettaglio del corrimano della pensilina d’ingresso, 2018 Emanuele Piccardo - 2018
Vista del fronte sud, 2019 Vista del fronte sud, 2019 Carolina Crozzolin - 2019
Vista del fronte su strada, 2019 Vista del fronte su strada, 2019 Carolina Crozzolin - 2019
Ortofoto, 2020 Ortofoto, 2020 Google maps - 2020

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Dizionario biografico degli Italiani - Ignazio Gardella Visualizza
Enciclopedia Treccani - Ignazio Gardella Visualizza
SAN Archivi degli Architetti - Ignazio Gardella Visualizza
Archivio Storico Fondazione Fiera Milano - Ignazio Gardella Visualizza
Sistema Museale dell’Università di Parma - Ignazio Gardella Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Carolina Crozzolin, Guido Pavia, Gentucca Canella
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 22/03/2024

Revisori:

Mezzino Davide 2021