Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

VILLA PEDERZOLI

Scheda Opera

  • Vista da nord-ovest
  • Ingresso, vista da sud
  • Vista da sud
  • Vista dello studio al primo piano dal terrazzo nord
  • Pianta con indicazione della composizione modulare
  • Pianta del pian terreno
  • Pianta del primo piamo
  • Prospetto est
  • Prospetto ovest
  • Prospetto sud
  • Sezione
  • Interno, soggiorno, vista verso est
  • Interno, soggiorno, vista verso ovest
  • vista esterna
  • pianta piano terra
  • Comune: Bardolino
  • Località: Cavazzocca
  • Denominazione: VILLA PEDERZOLI
  • Indirizzo: Strada del Barum N. 9
  • Data: 1969 - 1971
  • Tipologia: Abitazioni unifamiliari
  • Autori principali: Angelo Mangiarotti
Descrizione

L'edificio fa parte di una serie di quattro opere progettate da Angelo Mangiarotti nel Veronese per l'imprenditore Giancarlo Pederzoli. Proprietario di concessionari d'automobili, Pederzoli commissionò a Mangiarotti un primo capannone per la concessionaria a Domegliara di Sant'Ambrogio di Valpolicella (1967-69), l'abitazione di famiglia a Bardolino (1969-71), il villaggio turistico di Parco Murlongo (1970-72) e infine un secondo capannone a Bussolengo (1979).
Villa Pederzoli sorge su un lotto di forma trapezoidale disposto su un pendio rivolto a ovest che corre parallelo alla costa del lago di Garda. Distante poco meno di 400 metri dal litorale, il terreno gode, grazie alla sua posizione sopraelevata, di una vista sul lago. Prima di comperare questo lotto, Pederzoli aveva acquistato un altro terreno più a nord, sempre nel comune di Bardolino, ma insoddisfatto per la posizione di quest'ultimo, lo vendette a Ottolenghi, il quale poi vi fece costruire la casa progettata da Carlo Scarpa.
La pianta si sviluppa liberamente sulla base di due assi ortogonali orientati quasi esattamente secondo i punti cardinali. Si ottengono così quattro bracci che si protendono verso il paesaggio circostante fatto, oltre che dallo specchio del lago, di colline coperte di cipressi, ulivi e vigneti. A sud e a ovest si sviluppa la zona giorno, a est si trova invece la zona notte mentre verso nord si estende un vasto portico. L'ingresso è posto a monte, verso est, e immette in un atrio, uno spazio centrale che è il fulcro distributivo della casa. Verso sud si accede alla cucina e quindi alla sala da pranzo, verso ovest si trova il soggiorno preceduto da un camino posto anch'esso, come nella tradizione wrightiana, al centro della casa, infine verso est, cioè alle spalle per chi entra in casa, si apre la zona notte, composta di una camera matrimoniale, due camere per i bambini e due bagni. Poste come diaframma tra l'atrio e il camino, si trovano le scale che conducono al piano superiore dove si trova uno studio e un salottino affacciato sul soggiorno sottostante a doppia altezza. Da queste stanze si accede alle ampie terrazze ricavate sui tetti piani di tutta l'abitazione.
La struttura portante dell'abitazione è costituita da un'intelaiatura di putrelle metalliche utilizzate sia come montanti, sia come travi. I tamponamenti variano a seconda degli ambienti: nel soggiorno e nella sala da pranzo le vetrate con serramenti in legno di hemlock sono nettamente prevalenti, mentre nella zona notte sulle bucature prevalgono i tamponamenti in muratura rivestita di intonaco a marmorino.
Anche all'interno le pareti sono in marmorino e i soffitti sono rivestiti in rasatura di polvere di pietra di Vicenza. Le terrazze esterno sono pavimentate con lastre di pietra di Nanto mentre i pavimenti interni sono in terrazzo alla veneziana di tipo tradizionale con impasto a base di polvere di mattoni.
La progettazione di Mangiarotti s'è estesa a ogni dettaglio dell'edificio compreso l'arredamento.
A parte l'intelaiatura metallica della struttura, i materiali impiegati sono dunque di tipo tradizionale. Tuttavia la nitidezza del marmorino, unitamente ai volumi puri protesi nello spazio, conferiscono all'edificio l'aspetto più tipico dell'architettura razionalista.

Info
  • Progetto: 1969 - 1971
  • Esecuzione: 1969 - 1971
  • Committente: Giancarlo Pederzoli
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: Abitazione monofamiliare
  • Destinazione attuale: Abitazione monofamiliare
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Giulio Ballio Progetto strutturale Progetto NO
Giulio Ballio Direzione lavori Esecuzione NO
Giovanni Colombo Collaboratore Progetto NO
Angelo Mangiarotti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19474 SI
Alberto Vintani Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: Putrelle metalliche
  • Materiale di facciata: Intonaco a marmorino, vetrate
  • Serramenti: Legno di hemlock
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Villa Pederzoli sorge su un lotto di forma trapezoidale disposto su un pendio rivolto a ovest che corre parallelo alla costa del lago di Garda. Distante poco meno di 400 metri dal litorale, il terreno gode, grazie alla sua posizione sopraelevata, di una vista sul lago. Prima di comperare questo lotto, Pederzoli aveva acquistato un altro terreno più a nord, sempre nel comune di Bardolino, ma insoddisfatto per la posizione di quest'ultimo, lo vendette a Ottolenghi, il quale poi vi fece costruire la casa progettata da Carlo Scarpa.
La pianta si sviluppa liberamente sulla base di due assi ortogonali orientati quasi esattamente secondo i punti cardinali. Si ottengono così quattro bracci che si protendono verso il paesaggio circostante fatto, oltre che dallo specchio del lago, di colline coperte di cipressi, ulivi e vigneti. A sud e a ovest si sviluppa la zona giorno, a est si trova invece la zona notte mentre verso nord si estende un vasto portico. L'ingresso è posto a monte, verso est, e immette in un atrio, uno spazio centrale che è il fulcro distributivo della casa. Verso sud si accede alla cucina e quindi alla sala da pranzo, verso ovest si trova il soggiorno preceduto da un camino posto anch'esso, come nella tradizione wrightiana, al centro della casa, infine verso est, cioè alle spalle per chi entra in casa, si apre la zona notte, composta di una camera matrimoniale, due camere per i bambini e due bagni. Poste come diaframma tra l'atrio e il camino, si trovano le scale che conducono al piano superiore dove si trova uno studio e un salottino affacciato sul soggiorno sottostante a doppia altezza. Da queste stanze si accede alle ampie terrazze ricavate sui tetti piani di tutta l'abitazione.
La struttura portante dell'abitazione è costituita da un'intelaiatura di putrelle metalliche utilizzate sia come montanti, sia come travi. I tamponamenti variano a seconda degli ambienti: nel soggiorno e nella sala da pranzo le vetrate con serramenti in legno di hemlock sono nettamente prevalenti, mentre nella zona notte sulle bucature prevalgono i tamponamenti in muratura rivestita di intonaco a marmorino.
Anche all'interno le pareti sono in marmorino e i soffitti sono rivestiti in rasatura di polvere di pietra di Vicenza. Le terrazze esterno sono pavimentate con lastre di pietra di Nanto mentre i pavimenti interni sono in terrazzo alla veneziana di tipo tradizionale con impasto a base di polvere di mattoni. 
La progettazione di Mangiarotti s'è estesa a ogni dettaglio dell'edificio compreso l'arredamento.
A parte l'intelaiatura metallica della struttura, i materiali impiegati sono dunque di tipo tradizionale. Tuttavia la nitidezza del marmorino, unitamente ai volumi puri protesi nello spazio, conferiscono all'edificio l'aspetto più tipico dell'architettura razionalista.
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Disegni e immagini da Bega 1971

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

L'edificio, all'angolo tra via Monte Noal e Pigno e Strada del Barum, si trova al confine tra i comuni di Bardolino e Lazise. Il terreno su cui è costruito, come via Monte Noal e Pigno, rientra nel comune di Bardolino, mentre Strada del Barum, al numero 9 della quale si trova l'ingresso all'edificio, è invece sito nel comune di Lazise. Disegni e immagini da Bega 1971 Schedatore: Cristiano Guarneri

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Bega Melchiorre et al. 1971 Orientamenti moderni nell'edilizia. Ville italiane Milano No
Bona Enrico Davide 1988 Mangiarotti Sagep Genova 46 No
Bona Enrico Davide 1990 Angelo Mangiarotti: il processo del costruire Electa Milano 66-67 No
Cegan Carlo Alberto, Vignolo Alberto (a cura di) 2009 L'architettura vista dalla parte del committente: il caso Pederzoli Architetti Verona n. 83 Verona 106-110 No
Burkhardt François (a cura di) 2010 Angelo Mangiarotti: opera completa / complete works Motta architettura Milano 150-157 Si
Longhi Davide 2012 Novecento: architetture e città del Veneto Il Poligrafo Padova 948 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista da nord-ovest Vista da nord-ovest
Ingresso, vista da sud Ingresso, vista da sud
Vista da sud Vista da sud
Vista dello studio al primo piano dal terrazzo nord Vista dello studio al primo piano dal terrazzo nord
Pianta con indicazione della composizione modulare Pianta con indicazione della composizione modulare
Pianta del pian terreno Pianta del pian terreno
Pianta del primo piamo Pianta del primo piamo
Prospetto est Prospetto est
Prospetto ovest Prospetto ovest
Prospetto sud Prospetto sud
Sezione Sezione
Interno, soggiorno, vista verso est Interno, soggiorno, vista verso est
Interno, soggiorno, vista verso ovest Interno, soggiorno, vista verso ovest
vista esterna vista esterna
pianta piano terra pianta piano terra

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Fondazione Angelo Mangiarotti Visualizza
Enciclopedia Treccani - Angelo Mangiarotti Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz


Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 22/03/2024

Revisori:

Menzietti Giulia 2021