Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

OFFICINE GRAFICHE MONDADORI

Scheda Opera

  • Planimetri generale, prima soluzione progettuale (da Meili 1960)
  • Planimetria generale degli impianti, prima soluzione progettuale (da Meili 1960)
  • Edificio per gli uffici, pianta del primo piano (da Meili 1960)
  • Capannoni, sezione longitudinale (da Meili 1960)
  • Capannoni, sezione trasversale
  • Veduta aerea della prima soluzione progettuale (da Meili 1960)
  • Scala esterna d'ingresso, dettaglio della vasca d'acqua (da Meili 1960)
  • Edificio per gli uffici, ambiente per uffici collettivi (da Meili 1960)
  • Edificio per uffici, reparto di composizione tipografica (da Meili 1960)
  • Capannoni, corte interna con giardino (da Meili 1960)
  • Capannoni, interno della tipografia (da Meili 1960)
  • Scala esterna d'ingresso
  • La scalinata d'ingresso all'edificio per uffici (da Longhi 2012, 871)
  • Edificio direzionale (da Longhi 2012, 870)
  • Comune: Verona
  • Denominazione: OFFICINE GRAFICHE MONDADORI
  • Indirizzo: Via Arnoldo Mondadori N. 15
  • Data: 1955 - 1964
  • Tipologia: Edifici per attività produttive
  • Autori principali: Armin Meili
Descrizione

Dopo gli inizi nella tipografia della natale Ostiglia e il trasferimento negli anni '20 del Novecento nello stabilimento intra moenia di San Nazaro a Verona, nel corso degli anni '50 la Mondadori, in piena crescita, impiantò una nuova area produttiva a est della città di Verona, nella zona di espansione compresa tra Porta Vescovo e San Michele Extra. Giorgio Mondadori, figlio del fondatore Arnoldo, si rivolse all'ingegnere Mario Mazzarotti e all'architetto Armin Meili, il quale aveva appena realizzato il Centro Svizzero a Milano (1947-52), opera che con ogni probabilità segnalò l'architetto svizzero all'imprenditore, e che progetterà per Mondadori anche le cartiere di Ascoli (1960-62 circa). I lavori di costruzione iniziarono nel 1955 e si conclusero nel 1964, sebbene già dal 1956 la fabbrica cominciò a trasferirsi gradualmente nei nuovi stabilimenti che furono ufficialmente inaugurati nel 1959.
Su di un'area rettangolare di 100.000 mq compresa tra le attuali vie A. Mondadori, A. Manuzio e Banchette, si innalzano le officine e gli uffici, un complesso edilizio di 40.000 mq impostato anch'esso su di una pianta rettangolare, composto dalla giustapposizione di capannoni ed edifici dalla forma allungata che circondano due cortili interni. Lungo il margine sud del lotto si stende l'edificio per gli uffici, di 15 x 145 metri, su cui si innestano ortogonalmente una serie di capannoni modulari. L'edificio per gli uffici si sviluppa su tre piani con diverse funzioni: un seminterrato per i servizi, il pian terreno per le officine di composizione tipografica di libri e periodici, il primo piano per gli uffici veri e propri. Esso distribuisce nove capannoni affiancati di 10 x 120 metri ciascuno, coperti da volte a botte a sezione di cerchio in calcestruzzo armato sostenute da un intelaiatura di travi e pilastri sempre in calcestruzzo armato, in modo da creare un ambiente unico benché diviso da file di sostegni.
Il progetto di Meili prevedeva anche un magazzino a torre - mai costruito - per i libri, posto sul lato ovest del lotto e staccato dallo stabilimento produttivo, e un edificio direzionale di cinque piani da innalzarsi sull'angolo sud-est, anch'esso a breve distanza dallo stabilimento. Quest'ultimo fu in effetti realizzato ma in diversa posizione: più accosto al complesso produttivo, esso fu collocato al termine dell'edificio per gli uffici, quasi a costituirne la naturale continuazione.
Fautore di un'architettura che non ricercasse forzosamente la modernità, Meili disegnò edifici dal sobrio funzionalismo, ricorrendo a elementi strutturali in calcestruzzo armato con tamponamenti in laterizi pieni. Solo in due punti del complesso si concesse di uscire da questo rigorismo: nell'edificio direzionale, dove articolò la facciata con un gioco di elementi verticali sfalsati che interrompono le finestre a nastro, e nella scalinata d'ingresso posta sull'angolo sud-ovest. Poiché gli uffici e gli ambienti di rappresentanza si trovavano al primo piano, Meili ideò una scalinata esterna elicoidale dal sottile profilo in calcestruzzo armato sostenuta da un sistema di tiranti ancorati a una pensilina retta da quattro pilastri a fungo, anche questa in calcestruzzo armato. La scala, con i suoi cinquanta gradini, aveva un valore simbolico poiché nel 1957 Mondadori festeggiò i suoi primi cinquant'anni di attività.

Info
  • Progetto: 1955 - 1955
  • Esecuzione: 1955 - 1964
  • Tipologia Specifica: Officine grafiche, uffici e magazzino
  • Committente: Giorgio Mondadori
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Tipografia e officine grafiche
  • Destinazione attuale: Tipografia e officine grafiche
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Rud. Dick Progetto strutturale Progetto NO
G. Gherzi Progetto strutturale Progetto NO
Mario Mazzarotti Progetto strutturale Progetto NO
Armin Meili Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/006509/2015-06-19/ SI
Italo Mutinelli Progetto strutturale Progetto NO
Norbert Zibulewsky Progetto architettonico Progetto NO
  • Strutture: Calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: Mattoni pieni di laterizio
  • Coperture: Calcestruzzo armato
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
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Su di un'area rettangolare di 100.000 mq compresa tra le attuali vie A. Mondadori, A. Manuzio e Banchette, si innalzano le officine e gli uffici, un complesso edilizio di 40.000 mq impostato anch'esso su di una pianta rettangolare, composto dalla giustapposizione di capannoni ed edifici dalla forma allungata che circondano due cortili interni. Lungo il margine sud del lotto si stende l'edificio per gli uffici, di 15 x 145 metri, su cui si innestano ortogonalmente una serie di capannoni modulari. L'edificio per gli uffici si sviluppa su tre piani con diverse funzioni: un seminterrato per i servizi, il pian terreno per le officine di composizione tipografica di libri e periodici, il primo piano per gli uffici veri e propri. Esso distribuisce nove capannoni affiancati di 10 x 120 metri ciascuno, coperti da volte a botte a sezione di cerchio in calcestruzzo armato sostenute da un intelaiatura di travi e pilastri sempre in calcestruzzo armato, in modo da creare un ambiente unico benché diviso da file di sostegni.
Il progetto di Meili prevedeva anche un magazzino a torre - mai costruito - per i libri, posto sul lato ovest del lotto e staccato dallo stabilimento produttivo, e un edificio direzionale di cinque piani da innalzarsi sull'angolo sud-est, anch'esso a breve distanza dallo stabilimento. Quest'ultimo fu in effetti realizzato ma in diversa posizione: più accosto al complesso produttivo, esso fu collocato al termine dell'edificio per gli uffici, quasi a costituirne la naturale continuazione. 
Fautore di un'architettura che non ricercasse forzosamente la modernità, Meili disegnò edifici dal sobrio funzionalismo, ricorrendo a elementi strutturali in calcestruzzo armato con tamponamenti in laterizi pieni. Solo in due punti del complesso si concesse di uscire da questo rigorismo: nell'edificio direzionale, dove articolò la facciata con un gioco di elementi verticali sfalsati che interrompono le finestre a nastro, e nella scalinata d'ingresso posta sull'angolo sud-ovest. Poiché gli uffici e gli ambienti di rappresentanza si trovavano al primo piano, Meili ideò una scalinata esterna elicoidale dal sottile profilo in calcestruzzo armato sostenuta da un sistema di tiranti ancorati a una pensilina retta da quattro pilastri a fungo, anche questa in calcestruzzo armato. La scala, con i suoi cinquanta gradini, aveva un valore simbolico poiché nel 1957 Mondadori festeggiò i suoi primi cinquant'anni di attività.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
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  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Attualmente la scala elicoidale d'ingresso non è utilizzabile perché non rispondente ai criteri odierni di sicurezza. La vasca d'acqua ai piedi di essa è stata trasformata in un'aiuola verde. Schedatore: Cristiano Guarneri

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Meili Armin 1960 Druckereigebaeude des Verlages Arnoldo Mondadori in Verona: architekt Armin Meili, Zuerich, Ingegneur Mario Mazzarotto, Lausanne und Mailand Schweizerische Bauzeitung n. 78 443-447 Si
Bertaso Berto 1960 Mondadori e Niemeyer, passando per Verona Architetti Verona n. 82 Verona 29-33 Si
Longhi Davide 2012 Novecento: architetture e città del Veneto Il Poligrafo Padova 870-871 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planimetri generale, prima soluzione progettuale (da Meili 1960) Planimetri generale, prima soluzione progettuale (da Meili 1960)
Planimetria generale degli impianti, prima soluzione progettuale (da Meili 1960) Planimetria generale degli impianti, prima soluzione progettuale (da Meili 1960)
Edificio per gli uffici, pianta del primo piano (da Meili 1960) Edificio per gli uffici, pianta del primo piano (da Meili 1960)
Capannoni, sezione longitudinale (da Meili 1960) Capannoni, sezione longitudinale (da Meili 1960)
Capannoni, sezione trasversale Capannoni, sezione trasversale
Veduta aerea della prima soluzione progettuale (da Meili 1960) Veduta aerea della prima soluzione progettuale (da Meili 1960)
Scala esterna d'ingresso, dettaglio della vasca d'acqua (da Meili 1960) Scala esterna d'ingresso, dettaglio della vasca d'acqua (da Meili 1960)
Edificio per gli uffici, ambiente per uffici collettivi (da Meili 1960) Edificio per gli uffici, ambiente per uffici collettivi (da Meili 1960)
Edificio per uffici, reparto di composizione tipografica (da Meili 1960) Edificio per uffici, reparto di composizione tipografica (da Meili 1960)
Capannoni, corte interna con giardino (da Meili 1960) Capannoni, corte interna con giardino (da Meili 1960)
Capannoni, interno della tipografia (da Meili 1960) Capannoni, interno della tipografia (da Meili 1960)
Scala esterna d'ingresso Scala esterna d'ingresso
La scalinata d'ingresso all'edificio per uffici (da Longhi 2012, 871) La scalinata d'ingresso all'edificio per uffici (da Longhi 2012, 871)
Edificio direzionale (da Longhi 2012, 870) Edificio direzionale (da Longhi 2012, 870)

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz


Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 24/04/2024

Revisori:

Menzietti Giulia 2022