ABITAZIONI AREA EX SAFFA

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    [informazioni_architettoniche] => L’intervento di edilizia popolare realizzato dall'architetto Vittorio Gregotti sorge sull'area ex Saffa - occupata in passato della vecchia fabbrica di fiammiferi -, nella zona ovest di Venezia, nei pressi della stazione ferroviaria: un'area costituita da tre isole collegate tra loro dalle fondamenta su rio Cannaregio. In particolare l'area di progetto interessa la maggiore delle tre isole, uno spazio irrisolto in cui coesistono edifici di diverse tipologie, funzioni e periodi storici.  L'intervento si traduce in sei edifici residenziali per un totale di 192 alloggi; il tipo è quello a corte allungata che permette di riorganizzare lo spazio compreso all'interno tra le calli parallele disposte a formare un tessuto a pettine ortogonale al canale di Cannareggio.
La configurazione degli spazi aperti, la struttura delle calli, del Campo Lungo, Campo Verde e il canale sono determinanti in quanto elementi regolatori di tutto il sistema. Il Campo Lungo, centrale rispetto al sistema, è il fulcro spaziale che ordina l’intero intervento: uno spazio pubblico sul quale si affacciano residenze e negozi. Concepito come un grande spazio aperto, il campo prevedeva anche una zona per il mercato coperto.
La posizione planimetrica del Campo Lungo determina inoltre la collocazione degli altri volumi edilizi, non a caso le testate degli edifici a corte, in continuità, si affacciano sul campo definendone uno dei lati perimetrali. La realizzazione dei nuovi edifici, in relazione con le preesistenze, consente di ricavare altri due piccoli campi: il primo - Campo del Camin - a pianta trapezoidale, tra i due edifici a corte; il secondo un parco attrezzato alle spalle del Campo Lungo.
Nello specifico i blocchi residenziali riprendono la tipologia della casa a schiera veneziana con spazi privati all'aperto quali giardini, terrazze o altane in legno. Quest'ultime scandiscono il ritmo della facciata in cui la monotonia del fronte lineare viene interrotto dall'inserimento dei vani scala e di piccoli loggiati aggettanti la superficie muraria. Alcuni inserti in pietra d'Istria incorniciano porte e finestre. Lo stesso materiale è usato anche nelle cornici e nei profili superiori dei muri di cinta. All'interno gli alloggi al piano terra sono destinati esclusivamente alle persone anziane mentre al primo piano la presenza di duplex con accesso alle altane è destinata ad un utenza più giovane.     
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    [note] => A oggi gli edifici non versano in buono stato. In facciata grandi macchie dovute al dilavamento sono visibili sulla parte superiore degli edifici; in taluni casi l'intonaco, staccato dalla superficie del muro, lascia intravvedere la stratigrafia muraria; infine graffiti ad opera di writers deturpano le superfici murarie esterne.

Dal sito http://vincoliinretegeo.beniculturali.it non emergono vincoli di alcun tipo applicati al bene archtettonico

La planimetria gnerale è tratta da http://www.gregottiassociati.it

Fotografie di A. Bortot
Scheda a cura di I. Friso
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