Palestra Coni

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    [informazioni_architettoniche] => Posta in una zona residenziale della prima espansione extra moenia, lungo la direttrice che da Porta San Tommaso conduce verso Conegliano, la palestra ha pianta rettangolare con una copertura a doppia falda inclinata terminante, sul fronte e sul retro, in due pensiline di inclinazione opposta e speculare alla falda. Particolare attenzione è conferita al prospetto principale, rivolto a est verso la strada, caratterizzato da una netta alternanza di volumi pieni e vuoti secondo fasce orizzontali. Il muro del primo livello, con sottile finestra a nastro nella parte superiore, è molto arretrato, preceduto da una serie di pilastri liberi rettangolari rivestiti in travertino sopra i quali dei mensoloni in calcestruzzo reggono il corpo aggettante superiore. Si crea così un porticato poco profondo a protezione dell'ingresso principale. Il secondo livello, corrispondente alle tribune interne, è fortemente aggettante ed è scandito da una finestra a nastro con frangisole verticali in travertino. Infine il terzo livello, nuovamente arretrato al di sotto di una pensilina, è ancora provvisto di una finestra a nastro che, come quella al primo livello, prosegue anche sui lati.
I prospetti laterali sono quasi privi di finestre, fatta eccezione per la fascia superiore al di sotto del tetto che segue l'andamento delle falde. Sul retro il prospetto è articolato in due fasce orizzontali, una inferiore cieca e una superiore, conclusa ancora dalla pensilina inclinata, aperta da grandi finestre schermate da brise-soleil metallici.
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    [note] => Silvano Ricci fonda nel 1950 con l'amico Cesare Ligini lo Studio Tecnico Impianti Sportivi, specializzato nella realizzazione di stadi, piste ciclistiche, piscine e palestre. Lo studio lavora molto per il Coni, soprattutto per le olimpiadi del 1960 a Roma (Cesare Ligini architetto, a cura di Valeria Lupo, Prospettive edizioni, Roma 2014). 
Non è chiaro se anche la palestra Coni di Treviso sia stata progettata dallo Studio Tecnico Impianti Sportivi o in autonomia da Ricci. L'archivio professionale di Ricci non è rintracciabile, mentre tale opera non figura nell'archivio di Ligini, inventariato e conservato presso l'Archivio Centrale dello Stato a Roma (inv. 42/282).

Schedatore: Cristiano Guarneri
Immagini: Cristiano Guarneri
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