Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CANTINA NINO FRANCO

Scheda Opera

  • Padiglione d'ingresso agli uffici, oculo aperto sul magazzino
  • La
  • Uffici, l'ufficio del titolare
  • La
  • Padiglione d'ingresso agli uffici, dettaglio
  • Padiglione d'ingresso agli uffici
  • Uffici, interno
  • Padiglione d'ingresso agli uffici, il soffitto della bussola
  • Padiglione d'ingresso agli uffici, scala
  • Magazzino e sala espositiva
  • L'ingresso alla sala degustazione
  • Sala degustazione, la vetrata sul piano sottostante
  • Capannone nord, la vetrata della sala degustazioni superiore
  • Padiglione nord, la linea di imbottigliamento
  • Padiglione nord, il magazzino
  • Padiglione nord, dettaglio del portone
  • Padiglione nord, prospetto sud
  • La
  • Il padiglione-studio, esterno
  • Il padiglione-studio, la cantina con l'archivio della produzione
  • Il padiglione-studio, la scala di accesso allo studio
  • Il padiglione-studio, lo studio
  • Il padiglione studio, il camino ovest
  • Il padiglione-studio, dettaglio del parquet
  • Prospetto nord (verso la strada)
  • Comune: Valdobbiadene
  • Denominazione: CANTINA NINO FRANCO
  • Indirizzo: Via Garibaldi N. 147
  • Data: 1987 - 1989
  • Tipologia: Edifici per attività agricole
  • Autori principali: Afra Bianchin, Tobia Scarpa
Descrizione

La cantina, sita in un lotto trapezioidale a 700 m dalla piazza principale di Valdobbiadene in direzione sud-ovest, si compone di diversi fabbricati disposti attorno ad uno spiazzo centrale. A nord dello spiazzo, affacciati verso la strada, si trovano un'antica casa colonica con annesso un capannone costruito negli anni '50 da padre del committente; a sud di esso, una vecchia barchessa ampliata da un'ampia struttura metallica e un piccolo "padiglione-studio" alle spalle di questa, giusto sull'angolo sud-est del lotto.
Afra e Tobia Scarpa intervennero sugli edifici esistenti, antichi o moderni che fossero, con un restauro, risistemando gli interni e aggiungendo nuove piccole parti ma senza sconvolgerne forme e caratteristiche. L'esecuzione dei lavori si svolse in due fasi, tra il 1987 e il 1989 e tra il 1990 e il 1991. In un primo tempo la direzione e l'esecuzione dei lavori fu assegnata allo Studio di ingegneria Greggio & C., cui abitualmente si affidavano i progettisti, ma il committente, insoddisfatto, fece poi proseguire i lavori all'impresa edile locale Bello Costruzioni S.r.l. Benché completato nelle sue parti principali, il progetto non fu totalmente ultimato, cosicché nel 2004 l'architetto Paolo Bornello disegnò una nuova sistemazione dei locali al primo piano del capannone nord - un'ideale conclusione del progetto originale. Lo stesso architetto ha poi disegnato anche un progetto, ad oggi inattuato, di ulteriore estensione della cantina.
Al primo piano dell'antica casa colonica si ricavarono gli spazi per gli uffici. Vi si accede per mezzo di una scala esterna con gradini in conglomerato cementizio, mostranti segni di degrado localizzato, e attraverso un'ampia terrazza con grandi fioriere lignee e lampade disegnate da Tobia Scarpa. Una vasca quadrata con ninfee e un piccolo padiglione parzialmente vetrato, contenente una bussola e una scala, furono aggiunti all'ingresso. Ogni elemento di questo padiglione, i montanti e le travi in acciaio con parti in ottone, la copertura ad arco di cerchio con lamiera ondulata colorata, la scala in cemento lisciato con ringhiera piegata in loco, le finestre circolari, è disegnato sino al più minimo dettaglio. All'interno si trova un unico ambiente, parzialmente diviso da tramezzi rosa e azzurri, con murature in Biancone - pietra calcarea locale - e capriate lignee a vista. L'ufficio del titolare è ulteriormente schermato da una parete di vetro con bordature in ottone. Al piano sottostante, visibile attraverso un piccolo oculo ricavato nelle scale, si trova un magazzino, caratterizzato da mattoni a vista e da un soffitto a voltini.
Dall'ambiente degli uffici una porta conduce al primo piano dell'attiguo capannone, risistemato nel 2004 da Paolo Bornello. Qui è stato ricavato un grande ambiente utilizzato per lo stoccaggio ma sfruttabile anche come sala espositiva. In questa sala è visibile anche la copertura originale disegnata da Afra e Tobia Scarpa, con travi arcuate in legno lamellare che creano ampi sporti all'esterno. Accanto alla sala espositiva Bornello ha disegnato una speciale sala degustazioni che, attraverso una parete vetrata con telaio in lamiera di colore bronzeo, guarda sull'ambiente sottostante adibito all'imbottigliamento. Sullo stesso piano si trova anche il laboratorio chimico, con le finestre circolari disegnate da Afra e Tobia Scarpa.
Al piano terreno del capannone, occupato da autoclavi e dalla linea di imbottigliamento, Afra e Tobia Scarpa intervennero profondamente, puntellandone le strutture per riconfigurare l'impianto dei sostegni in cemento armato. I nuovi pilastri inseriti, a sezione circolare o quadrata, presentano delle cerchiature metalliche che, oltre a proteggerli da possibili urti nella movimentazione dei carichi, gli conferiscono un aspetto "bugnato".
Oltre lo spiazzo, pavimentato con strisce di asfalto intervallate da linee di sanpietrini, si trova un edificio costruito ex novo da Afra e Tobia Scarpa circondando una vecchia barchessa. Poiché per regolamento urbanistico non era possibile creare nuovi volumi, questo edificio fu concepito come una struttura aperta, un'intelaiatura di montanti e travi metalliche munita di grandi ante, sempre con telaio metallico, schermate da tela bianca plastificata. Sotto questa tettoia, come una moderna "barchessa", sono posizionate le autoclavi più grandi.
Infine, sull'angolo sud-est del lotto, gli stessi architetti costruirono un "padiglione-studio" per il committente. Di pianta quadrata e volumetria cubica, il padiglione ha struttura in calcestruzzo armato e murature in Biancone sbozzato. Sugli angoli nord e sud sono ricavate l'entrata e l'unica finestra, mentre sugli altri angoli est ed ovest sono posizionati due camini ottagonali con banderuola. Al piano inferiore si trova una piccola cantina contenente l'archivio delle bottiglie di tutte le diverse annate prodotte dalla cantina. Il disegno degli scaffali lignei poggiati su montanti in mattoni è di Afra e Tobia Scarpa. Al piano superiore si trova una stanza ottagonale con due camini pensata come studio e ufficio del committente. Il pavimento di questo ambiente è un parquet i cui listelli sono stati ricavati dalle vecchie botti, determinando così un originale disegno a onda.

Info
  • Progetto: 1987 - 1989
  • Esecuzione: 1987 - 1989
  • Tipologia Specifica: Cantina
  • Committente: Primo Franco
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Cantina vinicola
  • Destinazione attuale: Cantina vinicola
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Greggio & C. Studio di ingegneria Direzione lavori Esecuzione NO
Afra Bianchin Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=257908&force=1 SI
Paolo Bornello Progetto architettonico Progetto NO
Bello Costruzioni Edili S.r.l. Impresa esecutrice Esecuzione NO
Tobia Scarpa Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=257907&force=1 SI
  • Strutture: Calcestruzzo armato, acciaio, laterizi, pietra
  • Materiale di facciata: Pietra, intonaco
  • Coperture: Legno, coppi, guaina isolante
  • Serramenti: Legno, acciaio, ottone
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
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Afra e Tobia Scarpa intervennero sugli edifici esistenti, antichi o moderni che fossero, con un restauro, risistemando gli interni e aggiungendo nuove piccole parti ma senza sconvolgerne forme e caratteristiche. L'esecuzione dei lavori si svolse in due fasi, tra il 1987 e il 1989 e tra il 1990 e il 1991. In un primo tempo la direzione e l'esecuzione dei lavori fu assegnata allo Studio di ingegneria Greggio & C., cui abitualmente si affidavano i progettisti, ma il committente, insoddisfatto, fece poi proseguire i lavori all'impresa edile locale Bello Costruzioni S.r.l. Benché completato nelle sue parti principali, il progetto non fu totalmente ultimato, cosicché nel 2004 l'architetto Paolo Bornello disegnò una nuova sistemazione dei locali al primo piano del capannone nord - un'ideale conclusione del progetto originale. Lo stesso architetto ha poi disegnato anche un progetto, ad oggi inattuato, di ulteriore estensione della cantina.
Al primo piano dell'antica casa colonica si ricavarono gli spazi per gli uffici. Vi si accede per mezzo di una scala esterna con gradini in conglomerato cementizio, mostranti segni di degrado localizzato, e attraverso un'ampia terrazza con grandi fioriere lignee e lampade disegnate da Tobia Scarpa. Una vasca quadrata con ninfee e un piccolo padiglione parzialmente vetrato, contenente una bussola e una scala, furono aggiunti all'ingresso. Ogni elemento di questo padiglione, i montanti e le travi in acciaio con parti in ottone, la copertura ad arco di cerchio con lamiera ondulata colorata, la scala in cemento lisciato con ringhiera piegata in loco, le finestre circolari, è disegnato sino al più minimo dettaglio. All'interno si trova un unico ambiente, parzialmente diviso da tramezzi rosa e azzurri, con murature in Biancone - pietra calcarea locale - e capriate lignee a vista. L'ufficio del titolare è ulteriormente schermato da una parete di vetro con bordature in ottone. Al piano sottostante, visibile attraverso un piccolo oculo ricavato nelle scale, si trova un magazzino, caratterizzato da mattoni a vista e da un soffitto a voltini.
Dall'ambiente degli uffici una porta conduce al primo piano dell'attiguo capannone, risistemato nel 2004 da Paolo Bornello. Qui è stato ricavato un grande ambiente utilizzato per lo stoccaggio ma sfruttabile anche come sala espositiva. In questa sala è visibile anche la copertura originale disegnata da Afra e Tobia Scarpa, con travi arcuate in legno lamellare che creano ampi sporti all'esterno. Accanto alla sala espositiva Bornello ha disegnato una speciale sala degustazioni che, attraverso una parete vetrata con telaio in lamiera di colore bronzeo, guarda sull'ambiente sottostante adibito all'imbottigliamento. Sullo stesso piano si trova anche il laboratorio chimico, con le finestre circolari disegnate da Afra e Tobia Scarpa.
Al piano terreno del capannone, occupato da autoclavi e dalla linea di imbottigliamento, Afra e Tobia Scarpa intervennero profondamente, puntellandone le strutture per riconfigurare l'impianto dei sostegni in cemento armato. I nuovi pilastri inseriti, a sezione circolare o quadrata, presentano delle cerchiature metalliche che, oltre a proteggerli da possibili urti nella movimentazione dei carichi, gli conferiscono un aspetto "bugnato". 
Oltre lo spiazzo, pavimentato con strisce di asfalto intervallate da linee di sanpietrini, si trova un edificio costruito ex novo da Afra e Tobia Scarpa circondando una vecchia barchessa. Poiché per regolamento urbanistico non era possibile creare nuovi volumi, questo edificio fu concepito come una struttura aperta, un'intelaiatura di montanti e travi metalliche munita di grandi ante, sempre con telaio metallico, schermate da tela bianca plastificata. Sotto questa tettoia, come una moderna "barchessa", sono posizionate le autoclavi più grandi.
Infine, sull'angolo sud-est del lotto, gli stessi architetti costruirono un "padiglione-studio" per il committente. Di pianta quadrata e volumetria cubica, il padiglione ha struttura in calcestruzzo armato e murature in Biancone sbozzato. Sugli angoli nord e sud sono ricavate l'entrata e l'unica finestra, mentre sugli altri angoli est ed ovest sono posizionati due camini ottagonali con banderuola. Al piano inferiore si trova una piccola cantina contenente l'archivio delle bottiglie di tutte le diverse annate prodotte dalla cantina. Il disegno degli scaffali lignei poggiati su montanti in mattoni è di Afra e Tobia Scarpa. Al piano superiore si trova una stanza ottagonale con due camini pensata come studio e ufficio del committente. Il pavimento di questo ambiente è un parquet i cui listelli sono stati ricavati dalle vecchie botti, determinando così un originale disegno a onda.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Il nuovo progetto di estensione della cantina è visibile sul sito web di Paolo Bornello: www.bornelloworkshop.eu. Schedatore: Critiano Guarneri

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Masiero Roberto (a cura di) 1996 Afra e Tobia Scarpa. Architetture Electa Milano 162 No
Masiero Roberto, Maguolo Michela (a cura di) 2009 Afra e Tobia Scarpa architetti 1959-1999. Tobia Scarpa architetto 2000-2009 Electa Milano 322-323 No
Longhi Davide 2012 Novecento: architetture e città del Veneto Il Poligrafo Padova 846, 847 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Padiglione d'ingresso agli uffici, oculo aperto sul magazzino Padiglione d'ingresso agli uffici, oculo aperto sul magazzino
La La "barchessa" a sud dello spiazzo
Uffici, l'ufficio del titolare Uffici, l'ufficio del titolare
La La "barchessa", dettaglio d'angolo
Padiglione d'ingresso agli uffici, dettaglio Padiglione d'ingresso agli uffici, dettaglio
Padiglione d'ingresso agli uffici Padiglione d'ingresso agli uffici
Uffici, interno Uffici, interno
Padiglione d'ingresso agli uffici, il soffitto della bussola Padiglione d'ingresso agli uffici, il soffitto della bussola
Padiglione d'ingresso agli uffici, scala Padiglione d'ingresso agli uffici, scala
Magazzino e sala espositiva Magazzino e sala espositiva
L'ingresso alla sala degustazione L'ingresso alla sala degustazione
Sala degustazione, la vetrata sul piano sottostante Sala degustazione, la vetrata sul piano sottostante
Capannone nord, la vetrata della sala degustazioni superiore Capannone nord, la vetrata della sala degustazioni superiore
Padiglione nord, la linea di imbottigliamento Padiglione nord, la linea di imbottigliamento
Padiglione nord, il magazzino Padiglione nord, il magazzino
Padiglione nord, dettaglio del portone Padiglione nord, dettaglio del portone
Padiglione nord, prospetto sud Padiglione nord, prospetto sud
La La "barchessa", vista verso il capannone nord
Il padiglione-studio, esterno Il padiglione-studio, esterno
Il padiglione-studio, la cantina con l'archivio della produzione Il padiglione-studio, la cantina con l'archivio della produzione
Il padiglione-studio, la scala di accesso allo studio Il padiglione-studio, la scala di accesso allo studio
Il padiglione-studio, lo studio Il padiglione-studio, lo studio
Il padiglione studio, il camino ovest Il padiglione studio, il camino ovest
Il padiglione-studio, dettaglio del parquet Il padiglione-studio, dettaglio del parquet
Prospetto nord (verso la strada) Prospetto nord (verso la strada)

Criteri
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Bornello workshop, Cantina Nino franco Visualizza
Fondo archivistico Afra e Tobia Scarpa Visualizza
Enciclopedia Treccani - Tobia Scarpa Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz


Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 13/03/2024

Revisori:

Menzietti Giulia 2021