Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CONDOMINIO IN VIA TURATI 7

Scheda Opera

  • L'edificio lungo la via Turati
  • Dettaglio del prospetto rivolto a via Carlo Porta
  • Vista esterna
  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Pianta piano terra
  • Pianta piano tipo
  • Vito Latis, prospettiva d'insieme,1953
  • Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Particolare del basamento per negozi
  • Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Particolare del portico dal giardino
  • Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Particolare dell'atrio di ingresso e del portico passante
  • Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Particolare del portico
  • Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Vista di scorcio della facciata parallela a via Turati e del corpo verso il giardino
  • Comune: Milano
  • Denominazione: CONDOMINIO IN VIA TURATI 7
  • Indirizzo: Via Filippo Turati N. 7
  • Data: 1953 - 1955
  • Tipologia: Edifici polifunzionali
  • Autori principali: Vito Latis, Gustavo Latis
Descrizione

L'edificio di via Turati sorge su un lotto che, per espresso volere dei suoi progettisti, viene lasciato il più possibile a verde, con la creazione di un vasto giardino su cui affacciano i soggiorni e le stanze padronali degli alloggi. I servizi invece sono rivolti a via Turati, lungo la quale si aprono i negozi del piano terra con mezzanino, protetti da una lunga pensilina in cemento retta da pilastri rivestiti in metallo scuro.
Dalla pensilina è possibile raggiungere un atrio porticato, che introduce ai percorsi distributivi degli altri sette livelli del volume edilizio. Di questi, il primo è destinato ad uffici e svuotato da vetrate continue poste tra i pilastri in cemento armato esibiti in facciata, ma coperti in origine da un mosaico ceramico in tessere verde acqua che si spingeva a tutte le superfici verticali (ora sostituite da un intonaco civile nello stesso colore). I rimanenti piani sono invece occupati da quattro unità residenziali ciascuno: il cambio di destinazione d'uso viene sottolineato da un leggero aggetto della facciata, ora scandita da finestre ad andamento verticale, chiuse da serramenti in metallo bianco. Verso il giardino, invece, la compattezza del fronte urbano cede il passo alla frammentazione determinata da file sovrapposte di balconi verso cui, in pianta, si piegano le pareti dei soggiorni.
Completa il complesso un corpo di cinque piani fuori terra, allineato lungo la via Montebello, che ospita uffici la cui successione scandisce in maniera più serrata il fronte rivolto a nord.
La sostituzione dell'originario rivestimento in grès ha comportato la perdita di buona parte del particolare carattere del complesso che Gio Ponti, commentando dalle pagine di “Domus“ un articolo dell'Observer sulla nuova Milano, aveva definito come una della “costruzioni più significative dei suoi migliori architetti“, proprio grazie “al movimento dell'architettura, che traspone quella che era una espressione grafica di superficie in una espressione di spazio, mutevole secondo le diverse incidenze di luce, nel giro del sole, su superfici diverse“ (G. Ponti 1955).

Info
  • Progetto: 1953 - 1955
  • Esecuzione: 1953 - 1955
  • Committente: Società Immobiliare Montebello
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Gustavo Latis Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=21186 SI
Vito Latis Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=21179 SI
  • Strutture: travi e pilastri in cemento armato (i pilastri al piano terra sono rivestiti in metallo)
  • Materiale di facciata: tessere di grès in color verde acqua (sostituite da intonaco civile)
  • Coperture: piana non praticabile
  • Serramenti: in alluminio estruso, verniciato di bianco
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Dalla pensilina è possibile raggiungere un atrio porticato, che introduce ai percorsi distributivi degli altri sette livelli del volume edilizio. Di questi, il primo è destinato ad uffici e svuotato da vetrate continue poste tra i pilastri in cemento armato esibiti in facciata, ma coperti in origine da un mosaico ceramico in tessere verde acqua che si spingeva a tutte le superfici verticali (ora sostituite da un intonaco civile nello stesso colore). I rimanenti piani sono invece occupati da quattro unità residenziali ciascuno: il cambio di destinazione d'uso viene sottolineato da un leggero aggetto della facciata, ora scandita da finestre ad andamento verticale, chiuse da serramenti in metallo bianco. Verso il giardino, invece, la compattezza del fronte urbano cede il passo alla frammentazione determinata da file sovrapposte di balconi verso cui, in pianta, si piegano le pareti dei soggiorni.
Completa il complesso un corpo di cinque piani fuori terra, allineato lungo la via Montebello, che ospita uffici la cui successione scandisce in maniera più serrata il fronte rivolto a nord. 
La sostituzione dell'originario rivestimento in grès ha comportato la perdita di buona parte del particolare carattere del complesso che Gio Ponti, commentando dalle pagine di “Domus“ un articolo dell'Observer sulla nuova Milano, aveva definito come una della “costruzioni più significative dei suoi migliori architetti“, proprio grazie “al movimento dell'architettura, che traspone quella che era una espressione grafica di superficie in una espressione di spazio, mutevole secondo le diverse incidenze di luce, nel giro del sole, su superfici diverse“ (G. Ponti 1955).
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 350
  • Particella: 177

Note

L'edificio dei fratelli Latis sorge su un'area liberatasi intorno al 1931 quando la costruzione della Stazione Centrale di Stacchini viene completata, rendendo disponibili numerosi terreni nell'area dell'odierna piazza della Repubblica su cui sorgeranno anche i due Palazzi Montecatini di Ponti. L'area oggi occupata dal condominio dei fratelli Latis apparteneva però in origine a una villa con parco della famiglia dei conti Treccani degli Alfieri (proprietari della Società Immobiliare Montebello, che commissionò il progetto).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Ponti Gio 1955 Paesaggio moderno in Milano Domus n. 313 7-10 No
1957 Il Giornale dei Costruttori n. 11 No
Ronchi Lisa 1958 Edilizia colta a Milano. L'architetto Vito Latis L'Architettura. Cronache e Storia n. 38 532-548 No
Aloi Roberto 1959 Nuove architetture a Milano Hoepli Milano 325-328 No
Perogalli Carlo 1960 Atrii di case Görlich Milano No
Pica Agnoldomenico 1964 Architettura moderna in Milano. Guida Ariminum Milano 42 No
Bassi Alberto 1966 Arte in equilibrio Costruire n. 154 136-137 No
Grandi Maurizio, Pracchi Attilio 1980 Milano. Guida all'architettura moderna Zanichelli Bologna 314 No
Gramigna Giuliana, Mazza Sergio 2001 Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca Hoepli Milano 274 No
Capitanucci Maria Vittoria 2007 Vito e Gustavo Latis. Frammenti di città Skira Milano 70-73 Si
Capitanucci Maria Vittoria 2013 Il professionismo colto nel dopoguerra Solferino Milano 44-49 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Vito e Gustavo Latis Vito e Gustavo Latis Fondo privato, Milano Edificio in via Turati, Milano
Fondo Giorgio Casali Giorgio Casali Università IUAV Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Archivio Progetti
Archivio Civico di Milano Comune di Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
L'edificio lungo la via Turati L'edificio lungo la via Turati Marco Introini - 2015
Dettaglio del prospetto rivolto a via Carlo Porta Dettaglio del prospetto rivolto a via Carlo Porta Marco Introini - 2015
Vista esterna Vista esterna Marco Introini - 2015
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
Pianta piano terra Pianta piano terra Archivio Vito e Gustavo Latis
Pianta piano tipo Pianta piano tipo Archivio Vito e Gustavo Latis
Vito Latis, prospettiva d'insieme,1953 Vito Latis, prospettiva d'insieme,1953 Archivio Vito e Gustavo Latis
Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Particolare del basamento per negozi Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Particolare del basamento per negozi Archivio Vito e Gustavo Latis
Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Particolare del portico dal giardino Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Particolare del portico dal giardino Archivio Vito e Gustavo Latis
Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Particolare dell'atrio di ingresso e del portico passante Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Particolare dell'atrio di ingresso e del portico passante Archivio Vito e Gustavo Latis
Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Particolare del portico Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Particolare del portico Archivio Vito e Gustavo Latis
Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Vista di scorcio della facciata parallela a via Turati e del corpo verso il giardino Edificio per abitazioni negozi e uffici, via Turati, Milano. Vista di scorcio della facciata parallela a via Turati e del corpo verso il giardino Archivio Vito e Gustavo Latis

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 24/04/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022