Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

EDIFICIO PER ABITAZIONI, NEGOZI E AUTORIMESSA IN VIA ALBRICCI 1

Scheda Opera

  • Vista esterna
  • L'edificio visto da piazza Missori, all'angolo dell'Hotel dei Cavalieri di Emilio Lancia
  • Particolare facciata su via Albricci
  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Comune: Milano
  • Denominazione: EDIFICIO PER ABITAZIONI, NEGOZI E AUTORIMESSA IN VIA ALBRICCI 1
  • Indirizzo: Via Alberico Albricci N. 1-5
  • Data: 1948 - 1952
  • Tipologia: Edifici polifunzionali
  • Autori principali: Giovanni Muzio
Descrizione

Il complesso interessa l'intera testata dell'isolato tra le vie Albricci, Gonzaga e Paolo da Cannobio ed è caratterizzato dal forte arretramento della sua porzione centrale, sopra il basamento a doppia altezza composto da una ritmica sequenza di pilastri chiusi tra vetrate continue. L'allineamento dei corpi laterali è invece mantenuto in linea con il filo stradale, per non interrompere la continuità del fronte commerciale su via Albricci.
L'arretramento è marcato da grandi logge ininterrotte e policrome, a servizio dei retrostanti alloggi, ottenuto con tessere di ceramica che dalle solette si spingono fino alla fascia inferiore in muratura dei parapetti, disegnando un motivo astratto che rende l'edificio immediatamente identificabile nel contesto urbano. Sulla singolarità di questa scelta si concentra anche il breve ma lusinghiero articolo apparso sulle pagine di Domus nel 1953, in cui il fronte loggiato viene proposto non solo come elemento chiave per comprendere le capacità espressive “liriche“ di Muzio, ma anche come interessante contributo alla figuratività astratta. Affrancato da concetti di imitazione, allusione o semplice decorazione, è infatti letto come frutto dell'essenzialità tipica dell'architettura moderna, anche grazie al sapiente dialogo tra spazi e superfici diverse che va ben oltre la semplice contrapposizione di volumi chiusi. Il ritorno all'uso del colore è poi presentato come scelta particolarmente interessante, che in architettura potrebbe risolvere con agilità e freschezza la definizione dell'immagine per la città contemporanea.
Nel suo insieme l'edificio ospita, in due diversi corpi di 9 e 10 piani, circa 150 locali destinati alla residenza, negozi e cinquantadue autorimesse interrate disposte su quattro piani, accessibili da una rampa libera posta all'interno del cortile. La porzione terminale del prospetto verso via Maurizio Gonzaga è curva, conclusa da un portico a doppia altezza che riprende le caratteristiche del basamento su via Albricci, dal quale è possibile accedere all'atrio di distribuzione di questo corpo. Il blocco principale del complesso è invece dotato di quattro diversi percorsi di accesso che, attraversando in tutta la sua profondità l'edificio, conducono direttamente alle scale e agli ascensori posti sul retro del lotto.
La necessità di prevedere spazi di varia destinazione portò Muzio alla scelta di realizzare prospetti scanditi regolarmente da una fitta rete di aperture, ad interassi ravvicinati, che consente una più libera distribuzione degli spazi interni garantendo la presenza di luce e areazione naturale e, dunque, la possibilità di modificare la destinazione d'uso originaria dei locali, prevista già dall'architetto data la posizione centrale dell'edificio.
Il basamento dell'edificio è rivestito in granito galleggione grigio chiaro, che contrasta con il botticino bianco dei piani superiori.

Info
  • Progetto: 1948 - 1952
  • Esecuzione: 1948 - 1952
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Giovanni Muzio Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.studioarchitetturamuzio.it/archiviogiovannimuzio SI
  • Strutture: travi, pilastri e fondazioni in cemento armato; solai in laterocemento
  • Materiale di facciata: granito galleggione (zoccolatura); botticino (piani superiori); tessere ceramiche policrome (in corrispondenza delle logge del fronte arretrato)
  • Coperture: piana, in parte non praticabile e in parte a terrazza
  • Serramenti: in legno verniciato bianco (abitazioni); in duralluminio (piani commerciali)
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 2323
    [codice] => MI029
    [denominazione] => EDIFICIO PER ABITAZIONI, NEGOZI E AUTORIMESSA IN VIA ALBRICCI 1
    [regione] => Lombardia
    [provincia] => Milano
    [comune] => Milano
    [localita] => 
    [indirizzo] => Via Alberico Albricci N. 1-5
    [id_categoria] => 1
    [id_tipologia] => 26
    [tipologia_specifica] => 
    [anno_inizio_progetto] => 1948
    [anno_fine_progetto] => 1952
    [anno_inizio_esecuzione] => 1948
    [anno_fine_esecuzione] => 1952
    [classificazione] => architettura per la residenza, il terziario e i servizi
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => Il complesso interessa l'intera testata dell'isolato tra le vie Albricci, Gonzaga e Paolo da Cannobio ed è caratterizzato dal forte arretramento della sua porzione centrale, sopra il basamento a doppia altezza composto da una ritmica sequenza di pilastri chiusi tra vetrate continue. L'allineamento dei corpi laterali è invece mantenuto in linea con il filo stradale, per non interrompere la continuità del fronte commerciale su via Albricci. 
L'arretramento è marcato da grandi logge ininterrotte e policrome, a servizio dei retrostanti alloggi, ottenuto con tessere di ceramica che dalle solette si spingono fino alla fascia inferiore in muratura dei parapetti, disegnando un motivo astratto che rende l'edificio immediatamente identificabile nel contesto urbano. Sulla singolarità di questa scelta si concentra anche il breve ma lusinghiero articolo apparso sulle pagine di Domus nel 1953, in cui il fronte loggiato viene proposto non solo come elemento chiave per comprendere le capacità espressive “liriche“ di Muzio, ma anche come interessante contributo alla figuratività astratta. Affrancato da concetti di imitazione, allusione o semplice decorazione, è infatti letto come frutto dell'essenzialità tipica dell'architettura moderna, anche grazie al sapiente dialogo tra spazi e superfici diverse che va ben oltre la semplice contrapposizione di volumi chiusi. Il ritorno all'uso del colore è poi presentato come scelta particolarmente interessante, che in architettura potrebbe risolvere con agilità e freschezza la definizione dell'immagine per la città contemporanea.
Nel suo insieme l'edificio ospita, in due diversi corpi di 9 e 10 piani, circa 150 locali destinati alla residenza, negozi e cinquantadue autorimesse interrate disposte su quattro piani, accessibili da una rampa libera posta all'interno del cortile. La porzione terminale del prospetto verso via Maurizio Gonzaga è curva, conclusa da un portico a doppia altezza che riprende le caratteristiche del basamento su via Albricci, dal quale è possibile accedere all'atrio di distribuzione di questo corpo. Il blocco principale del complesso è invece dotato di quattro diversi percorsi di accesso che, attraversando in tutta la sua profondità l'edificio, conducono direttamente alle scale e agli ascensori posti sul retro del lotto. 
La necessità di prevedere spazi di varia destinazione portò Muzio alla scelta di realizzare prospetti scanditi regolarmente da una fitta rete di aperture, ad interassi ravvicinati, che consente una più libera distribuzione degli spazi interni garantendo la presenza di luce e areazione naturale e, dunque, la possibilità di modificare la destinazione d'uso originaria dei locali, prevista già dall'architetto data la posizione centrale dell'edificio. 
Il basamento dell'edificio è rivestito in granito galleggione grigio chiaro, che contrasta con il botticino bianco dei piani superiori.
    [committente] => 
    [foglio_catastale] => 437
    [particella] => 133
    [strutture] => travi, pilastri e fondazioni in cemento armato; solai in laterocemento
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => granito galleggione (zoccolatura); botticino (piani superiori); tessere ceramiche policrome (in corrispondenza delle logge del fronte arretrato)
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => piana, in parte non praticabile e in parte a terrazza
    [id_stato_coperture] => 2
    [serramenti] => in legno verniciato bianco (abitazioni); in duralluminio (piani commerciali)
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => 
    [destinazione_attuale] => 
    [trasformazioni] => 
    [id_tipo_proprieta] => 6
    [specifiche_proprieta] => 
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => La vicenda dell'edificio è parte del complicato iter progettuale che per oltre vent'anni ha riguardato l'area di via Albricci. Iniziò infatti nel 1938 con la presentazione di un piano di massima per gli isolati della strada, che poi ospiteranno anche le numerose costruzioni di Asnago e Vender. Il piano fu presentato nella sua veste attuativa solo nel 1956 e vede Muzio nel ruolo di consulente per la società immobiliare Cagisa che, in quegli stessi anni, darà il via alla costruzione degli uffici della Chase Manhattan Bank firmati dai BBPR (1958-1969).
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 45.476789
    [longitude] => 9.169645
    [score] => 5
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2012-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2024-05-02 08:37:33
    [categoria] => A. Opera di eccellenza
    [tipologia] => Edifici polifunzionali
    [proprieta] => Proprietà privata
    [cat_autori] => Giovanni Muzio
    [id_regione] => 2
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 437
  • Particella: 133

Note

La vicenda dell'edificio è parte del complicato iter progettuale che per oltre vent'anni ha riguardato l'area di via Albricci. Iniziò infatti nel 1938 con la presentazione di un piano di massima per gli isolati della strada, che poi ospiteranno anche le numerose costruzioni di Asnago e Vender. Il piano fu presentato nella sua veste attuativa solo nel 1956 e vede Muzio nel ruolo di consulente per la società immobiliare Cagisa che, in quegli stessi anni, darà il via alla costruzione degli uffici della Chase Manhattan Bank firmati dai BBPR (1958-1969).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1953 Una facciata a Milano Domus n. 283 15 Si
Bottoni Piero 1954 Antologia di edifici moderni in Milano. Guida Editoriale Domus Milano 63-65 No
Forti Giordano, Gai Guido 1955 Case. 97 tavole Antonio Vallardi Vallardi Tavole n. 468-471 No
Grandi Maurizio, Pracchi Attilio 1980 Milano. Guida all'architettura moderna Zanichelli Bologna 312 No
Irace Fulvio 1994 Giovanni Muzio. 1893-1982. Opere Electa Milano 177-201 No
Boidi Sergio, Buzzi Ceriani Franco (a cura di) 1994 L'architettura di Giovanni Muzio Abitare Segesta Milano 62-72 No
Gramigna Giuliana, Mazza Sergio 2001 Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca Hoepli Milano 236 No
Berizzi Carlo 2015 Architectural Guide. Milan. Buildings and Projects since 1919 DOM Publishers Berlin 50-51 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Giovanni e Lorenzo Muzio Giovanni e Lorenzo Muzio Fondo privato, Milano Case in Via Gonzaga 5 e 7/via Albricci/via Paolo da Cannobio 12, Milano
Archivio Civico di Milano Comune di Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna Vista esterna Marco Introini - 2015
L'edificio visto da piazza Missori, all'angolo dell'Hotel dei Cavalieri di Emilio Lancia L'edificio visto da piazza Missori, all'angolo dell'Hotel dei Cavalieri di Emilio Lancia Marco Introini - 2008
Particolare facciata su via Albricci Particolare facciata su via Albricci Marco Introini - 2015
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Dizionario biografico degli Italiani - Giovanni Muzio Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 02/05/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022