Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

GRATTACIELO DI MILANO

Scheda Opera

  • L'edificio visto da piazza Repubblica
  • Una delle facciate minori
  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Pianta piano terra. Scala 1:100, 16-10-1958. Stampa fotografica b/n incollata su carta
  • Pianta piano quinto, sesto e settimo. Scala 1:100, 16-10-1958. Stampa fotografica b/n incollata su carta
  • Pianta del piano tipo della torre. Stampa fotografica b/n incollata su carta
  • Sezione. Stampa fotografica b/n incollata su carta
  • Prospetto verso piazza Repubblica e viale Tunisia. Scala 1:200, 8-5-1953. Stampa fotografica b/n incollata su carta
  • Vista prospettica da piazza Repubblica. Copia eliografica piegata
  • Grattacielo di Milano, piazza Repubblica, Milano. Vista panoramica. Stampa fotografica b/n
  • Grattacielo di Milano, piazza Repubblica, Milano. Vista del
  • Comune: Milano
  • Denominazione: GRATTACIELO DI MILANO
  • Indirizzo: Piazza della Repubblica N. 32, via Vittor Pisani N. 2
  • Data: 1950 - 1955
  • Tipologia: Grattacieli
  • Autori principali: Luigi Mattioni, Eugenio Soncini, Ermenegildo Soncini
Descrizione

L'edificio è composto da due volumi diversi: un corpo più basso, allineato agli edifici di via Vittor Pisani mediante un portico e sviluppato su otto piani fuori terra, e la torre vera e propria, che è sormontata da un attico su due livelli.
Il blocco più basso è destinato ad accogliere negozi e servizi a piano terra, uffici alle quote superiori; il grattacielo, invece, ospita appartamenti signorili riuniti in piani-tipo che prevedono da uno a quattro appartamenti per ciascun livello. Impostati su una maglia strutturale di pilastri in cemento armato in moduli di 1,8x1,8 metri, gli alloggi e la relativa distribuzione sono completamente svincolati dalla struttura portante. Arretrata rispetto al filo delle facciate, la griglia portante non influisce staticamente sulla partitura delle facciate che, tuttavia, ne ripropone il ritmo sui fronti rivolti a via Casati e a viale Tunisia attraverso esili montanti che s'inerpicano tra vetrate continue, terrazzini e bow-windows disegnati esclusivamente in funzione delle esigenze degli inquilini.
Gli impianti di risalita, i servizi igienici e gli impianti tecnici sono concentrati in un blocco centrale, mentre i percorsi di accesso all'edificio sono differenziati: l'ingresso agli appartamenti avviene da via Vittor Pisani, quello degli uffici da piazza della Repubblica e l'accesso di servizio è posto lungo via Casati.
Concepito come vero e proprio manifesto della tecnologia moderna, il grattacielo è divenuto celebre per le sue dotazioni, che includevano vasche da bagno con riscaldamento inserito nel marmo, cellule fotoelettriche per l'apertura automatica delle porte, posta pneumatica e anche servizi igienici con areazione forzata per gli alloggi, primo esempio costruito in Italia.

Info
  • Progetto: 1950 - 1950
  • Esecuzione: 1950 - 1955
  • Committente: Società immobiliare Grattacielo di Milano S.p.A.
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Pio Cappelli Direzione lavori Esecuzione NO
Arturo Danusso Progetto strutturale Progetto NO
Luigi Mattioni Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=20112 SI
Piero Papini Progetto strutturale Progetto NO
Oscar Piccinino Progetto Impianti Progetto NO
Piero Portaluppi Consulente Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=21198 NO
Antonio Rognoni Progetto strutturale Progetto NO
SCIC Impresa esecutrice Esecuzione NO
Eugenio Soncini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://casva.milanocastello.it/it/content/eugenio-e-ermenegildo-soncini SI
Ermenegildo Soncini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://casva.milanocastello.it/it/content/eugenio-e-ermenegildo-soncini SI
Emilio Sozzani Progetto strutturale Progetto NO
  • Strutture: muri trasversali in cemento armato; solette nervate in cemento armato gettato in opera
  • Materiale di facciata: serizzo Dubino lucidato (corpo degli uffici) tessere di grès ceramico turchino in gradazioni sfumate verso l'alto (torre degli alloggi)
  • Coperture: piana a terrazza
  • Serramenti: in alluminio anodizzato, con apertura a bilico orizzontale
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Il blocco più basso è destinato ad accogliere negozi e servizi a piano terra, uffici alle quote superiori; il grattacielo, invece, ospita appartamenti signorili riuniti in piani-tipo che prevedono da uno a quattro appartamenti per ciascun livello. Impostati su una maglia strutturale di pilastri in cemento armato in moduli di 1,8x1,8 metri, gli alloggi e la relativa distribuzione sono completamente svincolati dalla struttura portante. Arretrata rispetto al filo delle facciate, la griglia portante non influisce staticamente sulla partitura delle facciate che, tuttavia, ne ripropone il ritmo sui fronti rivolti a via Casati e a viale Tunisia attraverso esili montanti che s'inerpicano tra vetrate continue, terrazzini e bow-windows disegnati esclusivamente in funzione delle esigenze degli inquilini.
Gli impianti di risalita, i servizi igienici e gli impianti tecnici sono concentrati in un blocco centrale, mentre i percorsi di accesso all'edificio sono differenziati: l'ingresso agli appartamenti avviene da via Vittor Pisani, quello degli uffici da piazza della Repubblica e l'accesso di servizio è posto lungo via Casati.
Concepito come vero e proprio manifesto della tecnologia moderna, il grattacielo è divenuto celebre per le sue dotazioni, che includevano vasche da bagno con riscaldamento inserito nel marmo, cellule fotoelettriche per l'apertura automatica delle porte, posta pneumatica e anche servizi igienici con areazione forzata per gli alloggi, primo esempio costruito in Italia.
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Il terreno era già stato oggetto di una convenzione con il Comune di Milano che, poco prima della guerra, aveva stabilito una volumetria massima di 55.000 mc su una superficie di soli 1300 mq e che ipotizzava la costruzione di una torre che fronteggiasse quella di 64 m di altezza realizzata in via Vittor Pisani a cavallo tra i due conflitti mondiali. L'intento era di realizzare una vera e propria porta d'ingresso alla città lungo il rettifilo - disegnato dal piano Albertini - che collega la stazione centrale al centro cittadino. 
In funzione di questo ruolo simbolico, l'Amministrazione Comunale concederà anche una deroga all'altezza massima dell'edificio - 116 metri fuori terra - che segna anche la conclusione di una lunga battaglia tra Comune e numerosi progettisti per superare il precedente limite di 108 metri, avviata nel 1911 e che aveva tra l'altro impedito la costruzione di Palazzo Koerner e costretto Ponti e Lancia a ridurre l'altezza della Torre Littoria al parco Sempione.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 133
  • Particella: 42

Note

Il grattacielo è frutto della collaborazione tra Mattioni e i fratelli Soncini, che furono dichiarati vincitori ex-aequo di un concorso privato bandito nel 1950 dalla società che possedeva l'area su cui sarebbe sorto l'edificio. Costituita ad hoc e denominata Grattacielo di Milano s.p.a., tale società annoverava tra i proprietari un gruppo di imprenditori milanesi e piacentini, già a capo di un'azienda leader nel settore edilizio, la Rdb di Piacenza. Il terreno era già stato oggetto di una convenzione con il Comune di Milano che, poco prima della guerra, aveva stabilito una volumetria massima di 55.000 mc su una superficie di soli 1300 mq e che ipotizzava la costruzione di una torre che fronteggiasse quella di 64 m di altezza realizzata in via Vittor Pisani a cavallo tra i due conflitti mondiali. L'intento era di realizzare una vera e propria porta d'ingresso alla città lungo il rettifilo - disegnato dal piano Albertini - che collega la stazione centrale al centro cittadino. In funzione di questo ruolo simbolico, l'Amministrazione Comunale concederà anche una deroga all'altezza massima dell'edificio - 116 metri fuori terra - che segna anche la conclusione di una lunga battaglia tra Comune e numerosi progettisti per superare il precedente limite di 108 metri, avviata nel 1911 e che aveva tra l'altro impedito la costruzione di Palazzo Koerner e costretto Ponti e Lancia a ridurre l'altezza della Torre Littoria al parco Sempione.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Mattioni Luigi 1955 L'inedito grattacielo di Milano Edilizia moderna n. 56 9-30 Si
Aloi Roberto 1959 Nuove architetture a Milano Hoepli Milano 13-18 No
Pica Agnoldomenico 1959 Architettura italiana ultima Edizioni del Milione Milano 19 No
1962 I premi regionali In/Arch L'Architettura. Cronache e Storia n. 85 No
Grandi Maurizio, Pracchi Attilio 1980 Milano. Guida all'architettura moderna Zanichelli Bologna 326 No
Alfonsi Giovanna, Zucconi Guido (a cura di) 1985 Luigi Mattioni. Architetto della ricostruzione Electa Milano 40-45 Si
Basso Peressut Luca, Valente Ilaria (a cura di) 1989 Milano. Architetture per la città 1980-1990 Editoriale Domus Domus 83 No
Rumi Giorgio, Mazzotta Buratti Adele, Cova Alberto (a cura di) 1990 Milano ricostruisce. 1945-54 Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde Milano 202; 247-250 No
Polano Sergio 1991 Guida all'architettura italiana del Novecento Electa Milano 132-133 No
Valente Ilaria 1995 Itinerario n. 109. Portaluppi e Milano Domus n. 768 No
Gramigna Giuliana, Mazza Sergio 2001 Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca Hoepli Milano 262 No
Oliva Federico 2002 L'urbanistica di Milano. Quel che resta dei piani urbanistici nella crescita e nella trasformazione della città. Con sei itinerari Hoepli Milano 78; 148 No
Andreola Florencia, Biraghi Marco, Lo Ricco Gabriella (a cura di) 2018 Milano. L'architettura dal 1945 a oggi Hoepli Milano 131 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Luigi Mattioni Luigi Mattioni Fondo privato, Milano Grattacielo di Milano
Archivio Piero Portaluppi Piero Portaluppi Fondazione Piero Portaluppi, Milano Consulenza per la facciata del grattacielo di Milano
Fondo Giorgio Casali Giorgio Casali Università IUAV Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Archivio Progetti
Archivio Civico di Milano Comune di Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
L'edificio visto da piazza Repubblica L'edificio visto da piazza Repubblica Marco Introini - 2015
Una delle facciate minori Una delle facciate minori Marco Introini - 2015
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
Pianta piano terra. Scala 1:100, 16-10-1958. Stampa fotografica b/n incollata su carta Pianta piano terra. Scala 1:100, 16-10-1958. Stampa fotografica b/n incollata su carta Archivio Luigi Mattioni
Pianta piano quinto, sesto e settimo. Scala 1:100, 16-10-1958. Stampa fotografica b/n incollata su carta Pianta piano quinto, sesto e settimo. Scala 1:100, 16-10-1958. Stampa fotografica b/n incollata su carta Archivio Luigi Mattioni
Pianta del piano tipo della torre. Stampa fotografica b/n incollata su carta Pianta del piano tipo della torre. Stampa fotografica b/n incollata su carta Archivio Luigi Mattioni
Sezione. Stampa fotografica b/n incollata su carta Sezione. Stampa fotografica b/n incollata su carta Archivio Luigi Mattioni
Prospetto verso piazza Repubblica e viale Tunisia. Scala 1:200, 8-5-1953. Stampa fotografica b/n incollata su carta Prospetto verso piazza Repubblica e viale Tunisia. Scala 1:200, 8-5-1953. Stampa fotografica b/n incollata su carta Archivio Luigi Mattioni
Vista prospettica da piazza Repubblica. Copia eliografica piegata Vista prospettica da piazza Repubblica. Copia eliografica piegata Archivio Luigi Mattioni
Grattacielo di Milano, piazza Repubblica, Milano. Vista panoramica. Stampa fotografica b/n Grattacielo di Milano, piazza Repubblica, Milano. Vista panoramica. Stampa fotografica b/n Archivio Luigi Mattioni
Grattacielo di Milano, piazza Repubblica, Milano. Vista del Grattacielo di Milano, piazza Repubblica, Milano. Vista del "grattacielo". Stampa fotografica b/n Archivio Luigi Mattioni

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 24/04/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022