Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DI SANT’ILDEFONSO

Scheda Opera

  • Sezione longitudinale. Scala 1:100, s.d.
  • Vista esterna
  • Particolare facciata
  • L'invaso della chiesa, dominato dal ciborio
  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Pianta piano della chiesa
  • Prospetto. Scala 1:100, s.d.
  • Vista della Chiesa di Sant'Ildefonso e della casa parrocchiale, Milano
  • Vista dei matronei e dell'altare della Chiesa di Sant'Ildefonso
  • Comune: Milano
  • Denominazione: CHIESA DI SANT’ILDEFONSO
  • Indirizzo: Piazzale Damiano Chiesa N. 7
  • Data: 1954 - 1956
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Carlo De Carli
Descrizione

La chiesa di Sant'Ildefonso ha una planimetria poligonale, che rielabora il tradizionale modello dell'edificio religioso a pianta centrale a partire da un esagono irregolare: il baricentro della figura coincide con l'altare maggiore, ma in corrispondenza del sagrato lo schema geometrico subisce una deformazione legata anche alla presenza di due piccoli fabbricati accessori (destinati alle opere parrocchiali), a cui la chiesa si raccorda attraverso la facciata.
Fulcro della composizione spaziale è il ciborio sopra l'altare, realizzato attraverso la sovrapposizione di cinque ordini di pilastri circolari raccordati da travi ad anello esagonale: concepito come nuda ossatura che esibisce la modernità della chiesa, è anche la più intensa fonte d'illuminazione naturale, grazie alla lanterna vetrata che ne chiude la sommità. Tre dei livelli di questo nucleo compositivo sono percorribili perché collegati a balconate aeree poste lungo il perimetro dell'invaso, che De Carli aveva concepito come percorsi in quota da utilizzare sia per ospitare il coro, sia come elementi funzionali alla manutenzione delle vetrate rivolte al quartiere o alle operazioni di bardatura con i paramenti sacri, da esporre in occasione delle grandi celebrazioni.
La scansione dello spazio interno in livelli successivi è ulteriormente accentuata dalla scelta di organizzare tre differenti ordini d'illuminazione: la fascia basamentale dell'edificio è quasi completamente cieca (fatta eccezione per le vetrate colorate che sovrastano i portali d'ingresso); quella intermedia, è caratterizzata dalla presenza di piccole finestre quadrate, chiuse da vetri in colori pastello e poste al centro di ciascuno dei pannelli di tamponamento esterno; l'ultima, è costituita da una fascia continua di finestre a nastro che corre al piede del paramento murario posto immediatamente sotto la copertura.
Al ciborio si agganciano anche le travi del soffitto della chiesa, il cui disegno a raggiera si ripete sul pavimento ed è amplificato da una fitta rete di luci tubolari al neon, che corre all'intradosso delle solette di ciascuna balconata.
La struttura in cemento armato è lasciata a vista sia all'interno sia all'esterno, così come i mattoni sabbiati con cui sono realizzate le chiusure verticali.
La copertura è composta da un complicato gioco di falde ad inclinazione variabile, realizzate in tegole a canale e corredate da pluviali e gocciolatoi in rame.

Info
  • Progetto: 1954 - 1956
  • Esecuzione: 1954 - 1956
  • Committente: Comitato Nuove Chiese di Milano
  • Proprietà: Proprietà Ente religioso
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
A. Guffanti & C. Impresa esecutrice Esecuzione NO
Rodolfo Comelli Progetto strutturale Progetto NO
Carlo De Carli Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=20111&RicProgetto=architetti SI
  • Strutture: travi e pilastri in cemento armato; solai in laterizio armato
  • Materiale di facciata: tamponamenti in mattoni sabbiati, interposti alle strutture in cemento lasciate a vista
  • Coperture: a falde, con manto in tegole a canale e gocciolatoi e pluviali in rame
  • Serramenti: in legno
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Fulcro della composizione spaziale è il ciborio sopra l'altare, realizzato attraverso la sovrapposizione di cinque ordini di pilastri circolari raccordati da travi ad anello esagonale: concepito come nuda ossatura che esibisce la modernità della chiesa, è anche la più intensa fonte d'illuminazione naturale, grazie alla lanterna vetrata che ne chiude la sommità. Tre dei livelli di questo nucleo compositivo sono percorribili perché collegati a balconate aeree poste lungo il perimetro dell'invaso, che De Carli aveva concepito come percorsi in quota da utilizzare sia per ospitare il coro, sia come elementi funzionali alla manutenzione delle vetrate rivolte al quartiere o alle operazioni di bardatura con i paramenti sacri, da esporre in occasione delle grandi celebrazioni.
La scansione dello spazio interno in livelli successivi è ulteriormente accentuata dalla scelta di organizzare tre differenti ordini d'illuminazione: la fascia basamentale dell'edificio è quasi completamente cieca (fatta eccezione per le vetrate colorate che sovrastano i portali d'ingresso); quella intermedia, è caratterizzata dalla presenza di piccole finestre quadrate, chiuse da vetri in colori pastello e poste al centro di ciascuno dei pannelli di tamponamento esterno; l'ultima, è costituita da una fascia continua di finestre a nastro che corre al piede del paramento murario posto immediatamente sotto la copertura.
Al ciborio si agganciano anche le travi del soffitto della chiesa, il cui disegno a raggiera si ripete sul pavimento ed è amplificato da una fitta rete di luci tubolari al neon, che corre all'intradosso delle solette di ciascuna balconata.
La struttura in cemento armato è lasciata a vista sia all'interno sia all'esterno, così come i mattoni sabbiati con cui sono realizzate le chiusure verticali. 
La copertura è composta da un complicato gioco di falde ad inclinazione variabile, realizzate in tegole a canale e corredate da pluviali e gocciolatoi in rame.
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L'edificio di piazzale Damiano Chiesa ha subito alcune trasformazioni legate all'aggiunta di un atrio coperto e di due rampe d'accesso sul fronte principale, che hanno comportato l'alterazione dell'originaria scalinata d'ingresso.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 258
  • Particella: B

Note

La chiesa fu consacrata alla memoria di Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano dal 1929 al 1954, dal suo successore Giovanni Battista Montini. Commissionato dalla Curia milanese attraverso il Comitato Nuove Chiese per Milano, l'edificio di Sant'Ildefonso è parte del piano promosso dal Comitato stesso e intitolato “Ventidue chiese per ventidue concili“, che Montini ideò nel 1961 per celebrare il Concilio Vaticano II (ventiduesimo nella storia della chiesa cattolica) e per attrezzare le nuove periferie milanesi con complessi religiosi, che divenissero il fulcro della vita sociale nei rispettivi quartieri. Realizzate tutte entro il 1966 le ventidue chiese includono anche la chiesa di San Gerolamo Emiliani, che De Carli costruì a partire dal 1952 in via Don Giovanni Calabria, a servizio dell'insediamento di Cimiano, e che fu portata a termine solo nel 1964 con i fondi messi a disposizione dal Comitato. L'edificio di piazzale Damiano Chiesa ha subito alcune trasformazioni legate all'aggiunta di un atrio coperto e di due rampe d'accesso sul fronte principale, che hanno comportato l'alterazione dell'originaria scalinata d'ingresso.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1954 Un teatro a scena centrale Domus n. 290 7-9 Si
Gentili Tedeschi Eugenio 1958 Una chiesa, una casa Casabella n. 218 40-45 Si
1959 Chiesa e Quartiere n. 9-10 33-42 No
1959 Comunità n. 3 48-65 No
1959 Domus n. 358 19-20 No
Aloi Roberto 1959 Nuove architetture a Milano Hoepli Milano 55-60 No
Faccioli Arturo (a cura di) 1962 Le nuove chiese di Milano. 1950-1960 Arcivescovado, Comitato per le nuove chiese Milano 160-162 No
Pica Agnoldomenico 1964 Architettura moderna in Milano. Guida Ariminum Milano 25 No
Grandi Maurizio, Pracchi Attilio 1980 Milano. Guida all'architettura moderna Zanichelli Bologna 315 No
Fiorio Maria Teresa 1985 Le chiese di Milano Electa Milano 361 No
De Carli Cecilia (a cura di) 1994 Le nuove chiese della Diocesi di Milano. 1945-1993 Vita e Pensiero Milano 131 No
Gramigna Giuliana, Mazza Sergio 2001 Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca Hoepli Milano 283 No
Berizzi Carlo 2015 Architectural Guide. Milan. Buildings and Projects since 1919 DOM Publishers Berlin 232 No
Rossari Augusto 2016 Riflessioni sulle chiese di De Carli, in Rizzi Roberto (a cura di), Carlo De Carli (1910-1999). Lo spazio primario Franco Angeli Milano 188-201 No
Andreola Florencia, Biraghi Marco, Lo Ricco Gabriella (a cura di) 2018 Milano. L'architettura dal 1945 a oggi Hoepli Milano 92-93 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo Carlo De Carli Carlo De Carli Politecnico di Milano, Area Servizi Bibliotecari di Ateneo, Archivi Storici, Milano Chiesa di Sant'Ildefonso, Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Sezione longitudinale. Scala 1:100, s.d. Sezione longitudinale. Scala 1:100, s.d. Fondo Carlo De Carli, Politecnico di Milano
Vista esterna Vista esterna Marco Introini - 2015
Particolare facciata Particolare facciata Marco Introini - 2015
L'invaso della chiesa, dominato dal ciborio L'invaso della chiesa, dominato dal ciborio Marco Introini - 2008
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
Pianta piano della chiesa Pianta piano della chiesa Fondo Carlo De Carli, Politecnico di Milano
Prospetto. Scala 1:100, s.d. Prospetto. Scala 1:100, s.d. Fondo Carlo De Carli, Politecnico di Milano
Vista della Chiesa di Sant'Ildefonso e della casa parrocchiale, Milano Vista della Chiesa di Sant'Ildefonso e della casa parrocchiale, Milano Fondo Carlo De Carli, Politecnico di Milano
Vista dei matronei e dell'altare della Chiesa di Sant'Ildefonso Vista dei matronei e dell'altare della Chiesa di Sant'Ildefonso Fondo Carlo De Carli, Politecnico di Milano

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 15/03/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022