Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

TORRE GALFA

Scheda Opera

  • La testata della torre, prospetto
  • Planimetria
  • Prospetto principale
  • Prospetto
  • La facciata posteriore dell'edificio
  • Dettaglio della facciata posteriore, vista da via Galvani come parte di una sequenza urbana che raccoglie anche l'omonima scuola (progettata da Camillo Boito) e, sullo sfondo, il Grattacielo Pirelli
  • Dettaglio della facciata principale
  • La facciata laterale
  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Vista edificio prima dell'intervento di restauro
  • Comune: Milano
  • Denominazione: TORRE GALFA
  • Indirizzo: Via Gustavo Fara N. 41
  • Data: 1956 - 1959
  • Tipologia: Edifici per uffici
  • Autori principali: Melchiorre Bega
Descrizione

L'edificio, una torre a pianta rettangolare di dimensioni pari a 18x30 m, si sviluppa su trentuno piani fuori terra - per un totale di 103 m - e due interrati, che accolgono centrali tecniche e parcheggi.
La struttura della torre è composta da due file di sei setti in cemento armato, calcolati come mensole spiccate dalla fondazione a piastra con doppia soletta e travi incrociate. Questi elementi sono arretrati rispetto al filo delle facciate di una misura pari a 2,50 m, che consente ai progettisti di realizzare lungo le facciate stesse un curtain-wall continuo. L'insolita trasparenza dei vetri contribuisce a determinare l'immagine estremamente rarefatta della torre, che ne smaterializza gli angoli e, in questo modo, recupera una delle più importanti lezioni dell'International Style le cui radici affondano nel progetto della Fabbrica Modello di Walter Gropius (1914).
La distribuzione degli uffici è demandata a un percorso centrale, accessibile dal blocco della scale e degli ascensori che, collocati nella campata centrale, sono chiusi da pareti portanti in calcestruzzo riflessi all'esterno in una porzione cieca del fronte posteriore.
I serramenti, realizzati in duralluminio anodizzato, seguono un particolare ritmo che sfalsa l'allineamento dei montanti verticali, verniciati di nero per metterli in contrasto con l'argento delle cornici fisse. Per mantenere la linearità di questo disegno, Bega e i suoi collaboratori realizzarono anche un innovativo sistema di condizionamento, con gli apparecchi necessari incastrati nello spessore delle solette.
Gli ultimi due livelli della torre - anch'essi in massima parte destinati agli impianti - hanno dimensioni ridotte rispetto al volume sottostante e sono pertanto circondati da un ballatoio continuo, che crea uno stacco d'ombra tra la copertura piana vera e propria e l'ultimo piano abitabile del grattacielo. Il basamento è invece costituito da un corpo basso di due piani, in cui sono collocati spazi comuni come l'atrio e un auditorium.

Info
  • Progetto: 1956 - 1956
  • Esecuzione: 1959 - 1959
  • Committente: Complesso petrolifero Sarom e BP italiana
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Gaetano Altieri Progetto Impianti Progetto NO
Luigi Antonietti Progetto strutturale Progetto NO
Melchiorre Bega Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.iuav.it/ARCHIVIO-P/ARCHIVIO/collezioni/Bega--Melc/index.htm SI
Gianfelice Bertolini Progetto Impianti Progetto NO
Giuseppe Casalis Direzione lavori Esecuzione NO
Arturo Danusso Consulente Progetto NO
Piero Papini Progetto strutturale Progetto NO
Antonio Rognoni Progetto strutturale Progetto NO
  • Strutture: travi e setti in cemento armato
  • Materiale di facciata: curtain-wall continuo
  • Coperture: piana a terrazza
  • Serramenti: in duralluminio anodizzato, con pannelli in cristallo del tipo Thermophane
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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La struttura della torre è composta da due file di sei setti in cemento armato, calcolati come mensole spiccate dalla fondazione a piastra con doppia soletta e travi incrociate. Questi elementi sono arretrati rispetto al filo delle facciate di una misura pari a 2,50 m, che consente ai progettisti di realizzare lungo le facciate stesse un curtain-wall continuo. L'insolita trasparenza dei vetri contribuisce a determinare l'immagine estremamente rarefatta della torre, che ne smaterializza gli angoli e, in questo modo, recupera una delle più importanti lezioni dell'International Style le cui radici affondano nel progetto della Fabbrica Modello di Walter Gropius (1914).
La distribuzione degli uffici è demandata a un percorso centrale, accessibile dal blocco della scale e degli ascensori che, collocati nella campata centrale, sono chiusi da pareti portanti in calcestruzzo riflessi all'esterno in una porzione cieca del fronte posteriore.
I serramenti, realizzati in duralluminio anodizzato, seguono un particolare ritmo che sfalsa l'allineamento dei montanti verticali, verniciati di nero per metterli in contrasto con l'argento delle cornici fisse. Per mantenere la linearità di questo disegno, Bega e i suoi collaboratori realizzarono anche un innovativo sistema di condizionamento, con gli apparecchi necessari incastrati nello spessore delle solette.
Gli ultimi due livelli della torre - anch'essi in massima parte destinati agli impianti - hanno dimensioni ridotte rispetto al volume sottostante e sono pertanto circondati da un ballatoio continuo, che crea uno stacco d'ombra tra la copertura piana vera e propria e l'ultimo piano abitabile del grattacielo. Il basamento è invece costituito da un corpo basso di due piani, in cui sono collocati spazi comuni come l'atrio e un auditorium.
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Fu commissionato dalla Sarom, società petrolifera per l'estrazione, la lavorazione e la vendita di idrocarburi fondata nel 1950 da Attilio Monti, che poi lo vendette alla Banca Popolare di Milano. A sua volta la banca lo ha ceduto - nel 2006 - alla Società Lombarda (parte del gruppo Fondiaria SAI).
Progressivamente abbandonata, la torre nel 2012 è stata teatro di un'occupazione ad opera di un gruppo artistico milanese, che ha qui installato il temporaneo centro culturale conosciuto con il nome di Macao. In seguito a questa vicenda e ai numerosi consensi popolari ottenuti da Macao, la proprietà ha lanciato un progetto di riqualificazione architettonica che avrebbe dovuto avviare i cantieri nel 2014. I lavori, a cura dello studio BG&K associati, sono iniziati nel 2016 e si sono conclusi nel 2019.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 267
  • Particella: 84

Note

"Galfa" è un acronimo coniato dai progettisti, fondendo tra loro le prime sillabe dei nomi delle due strade (via Galvani e via Fara) al cui incrocio l'edificio sorge, nell'ambito di un piano per la costruzione di un nuovo Centro Direzionale mai pienamente realizzato. Fu commissionato dalla Sarom, società petrolifera per l'estrazione, la lavorazione e la vendita di idrocarburi fondata nel 1950 da Attilio Monti, che poi lo vendette alla Banca Popolare di Milano. A sua volta la banca lo ha ceduto - nel 2006 - alla Società Lombarda (parte del gruppo Fondiaria SAI). Progressivamente abbandonata, la torre nel 2012 è stata teatro di un'occupazione ad opera di un gruppo artistico milanese, che ha qui installato il temporaneo centro culturale conosciuto con il nome di Macao. In seguito a questa vicenda e ai numerosi consensi popolari ottenuti da Macao, la proprietà ha lanciato un progetto di riqualificazione architettonica che avrebbe dovuto avviare i cantieri nel 2014. I lavori, a cura dello studio BG&K associati, sono iniziati nel 2016 e si sono conclusi nel 2019.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Vaccaro Giuseppe 1957 Il grattacielo Galfa a Milano Zodiac Si
1958 Panorama italiano nel gusto dell'architettura Domus n. 399 9 No
Vaccaro Giuseppe 1959 Il grattacielo Galfa a Milano L'Architettura. Cronache e Storia n. 48 370-378 Si
Aloi Roberto 1959 Nuove architetture a Milano Hoepli Milano 7-12 No
Pica Agnoldomenico 1959 Architettura italiana ultima Edizioni del Milione Milano 21 No
Bega Melchiorre 1959 Un grattacielo a Milano Vitrum n. 116 2-11 Si
Bega Melchiorre 1961 Il grattacielo Galfa, Milano Prefabbricare n. 2 22-24 Si
Ponti Gio 1961 Le torri di Milano. La torre Galfa Domus n. 377 3-16 Si
Pica Agnoldomenico 1964 Architettura moderna in Milano. Guida Ariminum Milano 39 No
1979 Casabella n. 451-452 No
Grandi Maurizio, Pracchi Attilio 1980 Milano. Guida all'architettura moderna Zanichelli Bologna 326 No
Zironi Stefano 1983 Melchiorre Bega architetto Editoriale Domus Milano 65; 87-93 Si
Cattaneo Pierluigi 1983 La decadenza dei giganti. Obsolescenza e recupero funzionale dei grandi edifici del terziario. Il caso del grattacielo Pirelli, il caso del palazzo Montecatini, il caso del grattacielo Galfa Recuperare edilizia, design, impianti Si
Polano Sergio 1991 Guida all'architettura italiana del Novecento Electa Milano 140 No
Gramigna Giuliana, Mazza Sergio 2001 Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca Hoepli Milano 309 No
Greco Laura, Mornati Stefania (a cura di) 2012 La Torre Galfa di Melchiorre Bega. Architettura e costruzione Gangemi Roma Si
Del Curto Davide 2015 Milano, Torre Galfa. Cosa resta del Novecento Anagkē n. 75 107-115 Si
Bolognesi Cecilia 2017 Il ritorno di un classico Abitare n. 563 49-56 Si
Salvalai Graziano 2017 Galfa Tower, Milano, Italy Arketipo n. 116 90-99 Si
Andreola Florencia, Biraghi Marco, Lo Ricco Gabriella (a cura di) 2018 Milano. L'architettura dal 1945 a oggi Hoepli Milano 123 No
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Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Melchiorre Bega Melchiorre Bega Fondo privato, Milano Torre Galfa, Milano
Fondo Giorgio Casali Giorgio Casali Università IUAV Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Archivio Progetti
Archivio Civico di Milano Comune di Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
La testata della torre, prospetto La testata della torre, prospetto Archivio Civico di Milano
Planimetria Planimetria Archivio Civico di Milano
Prospetto principale Prospetto principale Archivio Civico di Milano
Prospetto Prospetto Archivio Civico di Milano
La facciata posteriore dell'edificio La facciata posteriore dell'edificio Marco Introini - 2008
Dettaglio della facciata posteriore, vista da via Galvani come parte di una sequenza urbana che raccoglie anche l'omonima scuola (progettata da Camillo Boito) e, sullo sfondo, il Grattacielo Pirelli Dettaglio della facciata posteriore, vista da via Galvani come parte di una sequenza urbana che raccoglie anche l'omonima scuola (progettata da Camillo Boito) e, sullo sfondo, il Grattacielo Pirelli Marco Introini - 2008
Dettaglio della facciata principale Dettaglio della facciata principale Marco Introini - 2008
La facciata laterale La facciata laterale Marco Introini - 2008
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
Vista edificio prima dell'intervento di restauro Vista edificio prima dell'intervento di restauro Andrea Costa - 2012

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Enciclopedia Treccani - Melchiorre Bega Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 11/04/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022