Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

STAZIONE ALTA VELOCITÀ ROMA TIBURTINA

Scheda Opera

  • Planimetria generale
  • Sezione trasversale
  • Vista notturna dall'alto
  • Vista interna
  • Comune: Roma
  • Denominazione: STAZIONE ALTA VELOCITÀ ROMA TIBURTINA
  • Indirizzo: Piazzale della Stazione Tiburtina
  • Data: 2001 - 2011
  • Tipologia: Edifici per i trasporti
  • Autori principali: Architetti Associati ABDR
Descrizione

Originariamente chiamata Portonaccio ed in funzione dalla fine del XIX secolo, la stazione Tiburtina viene potenziata in occasione dell’Esposizione Universale del 1942 e nell’ambito del programma di risistemazione dei servizi ferroviari sussidiari alla stazione Termini. Il progetto della vecchia stazione Tiburtina, redatto dal Mazzoni nel 1939, prevede l’articolazione del complesso ferroviario in più edifici collegati tra loro da pensiline: qui per la prima volta veniva adottato per il fabbricato-viaggiatori un impianto tipologico “a piastra”, cioè con lo sviluppo del fabbricato ad un solo livello.

L’avvio, negli anni ’90, del progetto Alta Velocità, nato per soddisfare le nuove esigenze di mobilità e la necessità di collegamenti veloci tra i più importanti centri urbani, porta a riconsiderare la funzione dei nodi e l’attraversamento delle città: si pensano le nuove stazioni di Torino, Bologna, Firenze, Roma e Napoli nella funzione di porta di accesso alla città, e quale infrastruttura passante del traffico ferroviario per razionalizzare i flussi ed evitare di perdere tempo nelle stazioni di testa. Stazioni, dunque, protagoniste di importanti interventi di riqualificazione urbanistica ed espressione di un nuovo linguaggio architettonico, concepite come spazi non più dedicati alle sole attività ferroviarie, ma anche luoghi di incontro e nuove porte della città. A Roma la stazione AV è individuata proprio a Tiburtina, porta d’accesso a Termini, passante sull’asse Nord – Sud del Paese, immaginata per 70.000 viaggiatori e 140.000 frequentatori al giorno. Si tratta di una delle più grandi realizzazioni infrastrutturali urbane del nostro Paese, pensata per incidere profondamente nel riassetto urbano di un’area molto vasta della Capitale.

Con la previsione di questa nuova infrastruttura, si evidenzia la necessità di intervenire nella riqualificazione urbana di ambiti più estesi della semplice stazione, per valorizzare anche aree non funzionali all'attività ferroviaria. In seguito ad un Accordo di Programma, sottoscritto con il Comune, il Piano d’assetto per il nodo della nuova Stazione Tiburtina viene elaborato dalle Ferrovie dello Stato alla fine degli anni Novanta sulla base di un progetto d’area integrato con il comprensorio dello SDO di Pietralata. Il Piano, tenendo conto degli esiti di una consultazione internazionale ad inviti bandita nel 1995-1996, prevede la realizzazione di un complesso sistema di funzioni terziarie, ricettive e culturali e di una stazione ponte tra il settore urbano di Piazza Bologna/Nomentano e quello di Pietralata (dove è in programma da decenni la costruzione di un nucleo direzionale) allo scopo di connettere tra loro due quadranti della città storicamente separati dal fascio di binari. Si tratta di progettare un nodo di scambio intermodale di livello internazionale, nazionale, regionale e metropolitano, inserendosi in uno dei nodi cruciali dello sviluppo metropolitano di Roma e proponendo un'inedita centralità urbana, in modo da costituire un fondamentale punto di scambio tra la rete viaria urbana, i collegamenti su ferro e quelli su gomma.

Sulla base delle indicazioni del Piano d’Assetto, nel 2000 viene avviata la realizzazione della stazione con la costruzione di una grande piastra di attraversamento del parco ferroviario ruotata di circa 30° rispetto all'asse dei binari, ma l’anno successivo RFI, il nuovo gestore delle infrastrutture ferroviarie nazionali per conto del Gruppo FS, decide di bloccare quel progetto e di bandire un concorso internazionale per la realizzazione di una nuova stazione sull'impalcato della piastra, ormai completata. Sulla base di quel layout viene quindi bandito da RFI ed il Comune di Roma nel 2002 uno specifico concorso internazionale di progettazione, aprendo una nuova stagione di produzione di architettura di qualità. Alla fase finale vengono ammessi cinque gruppi di progettisti: Aldo Aymonino, Seste Engineering; Paolo Desideri (ABDR Architetti Associati); Franco Purini (Purini/Thermes, Attilio Nesi, Studio Transit); Ricci&Spaini, Se.I.Co, Eleprogetti e Otto Steidle (Steidle&Partners). Risulta vincitore del concorso lo studio ABDR Architetti Associati (capogruppo Paolo Desideri). Gli obiettivi del progetto vincitore, che fa propria l’occasione per la costruzione di una nuova centralità urbana, sono stati quelli di mettere in relazione, conferendo loro una qualità architettonica, tutte le funzioni di scambio gomma-ferro, pubblico-privato, urbano-extraurbano, creando un sistema direzionale, commerciale, ricettivo e culturale di riconnessione. Viene pensata infatti come un Hub aeroportuale.

Il progetto si radica nei tracciati e nelle assialità presenti localmente, e affida ad essi la riconnessione della Nuova Stazione alla realtà fisica dei due contesti di appartenenza. La stazione si imposta sulla piattaforma in calcestruzzo e acciaio realizzata pochi anni prima, una “piastra-ponte” orientata secondo il sistema delle giaciture urbane preesistenti, immaginandola come una grande galleria pedonale, in modo da assolvere contemporaneamente la funzione di stazione ferroviaria e quella di boulevard urbano coperto, occasione di scambio non solo intermodale ma anche sociale e urbano, lungo 360 m, largo 60 e alta 11 m, posto alla quota di 9 m sopra alle banchine dei binari e capace di accogliere ingenti flussi di persone e di passeggeri. In questa operazione di innovazione tecnologica e spaziale, un grande volume vetrato luminoso completamente libero da elementi strutturali, si può rintracciare anche la reinvenzione della tipologia ottocentesca della grande galleria vetrata.

All'interno della galleria pedonale, sono sospesi otto grandi volumi dalle linee avvolgenti (quattro sul fronte nord-ovest ed altrettanti su quello opposto), che ricordano disposizioni analoghe delle gallerie aeroportuali, destinati alle funzioni di pregio della stazione come uffici, sale riunioni, ristoranti, servizi commerciali, ecc., per viaggiatori e cittadini. I volumi hanno dimensioni e orientamento variabili (la dimensione media è di 300 mq), fuoriescono esternamente dalla vetrata della galleria movimentandone il prospetto e sono collegati al piano della galleria da scale ed ascensori. La loro sagoma è suggestivamente incorniciata dall'involucro di vetro: caratteristica coerente con le esigenze strutturali, che suggeriscono un assetto “tutto appeso”.
Nello spazio libero sottostante a questi volumi si trovano i servizi di stazione (sale d’attesa, biglietterie, deposito bagagli, servizi commerciali) come anche gli spazi dedicati alla cultura, agli eventi ed all'intrattenimento, e le scale mobili che permettono di scendere alle banchine dei binari. Sul lato opposto della galleria sono invece distribuiti gli spazi commerciali, che contribuiscono a caratterizzare il corpo centrale della stazione come un ambiente confortevole e sicuro. L’intero spazio è gestito da Grandi Stazioni. Nella galleria prevale una gamma di colori scuri alla quale fanno da contrappunto il giallo-verde dell'acrilite con cui sono rivestiti i volumi sospesi e il verde rame delle lamiere microforate.

A concludere il quadro distributivo-funzionale della stazione, che presenta uno sviluppo bipolare ci sono i due atrii di accesso: Nomentano (ovest), dove si trovano gli accessi principali e i flussi pedonali con spazi pubblici organizzati su quattro livelli, sede dei capolinea dei bus urbani e extraurbani, e Pietralata (est), un grande atrio che serve i treni delle linee veloci nazionali e internazionali nonché principale nodo di scambio della mobilità della Capitale (linea B della metropolitana e ferrovie urbane Fm1 e Fm2). Il sistema urbano costituito dalle piazze ascendenti e discendenti è concluso perpendicolarmente sul fronte nomentano dalla quinta dei volumi degli uffici FF.SS., al cui centro irrompe il ponte della Nuova Stazione. Il progetto della stazione e dei connessi ambiti prevede anche nuove strade di accesso e parcheggi, aree verdi e piazze, poli direzionali, commerciali e alberghi con servizi culturali, sociali, ricreativi e sportivi. Nel frattempo il Comune ha completato i lavori della Nuova Circonvallazione Interna della Tangenziale, spostando il percorso della vecchia tangenziale est sul lato Pietralata e disimpegnando dal traffico il nodo di Tiburtina, con la previsione dell’abbattimento della vecchia strada sopraelevata, successivamente realizzato, che andava a toccare la struttura della nuova stazione. Una nuova viabilità che rivoluziona completamente il sistema viario del quadrante Est cittadino. La nuova stazione interessa una superficie di circa 50.000 mq con un investimento complessivo di oltre 320 milioni di euro, di cui 170 milioni per il corpo stazione.

L’impianto strutturale è impostato su tre piloni fondati sulle banchine posti alla distanza di 25 m che sorreggono una struttura reticolare estradossata, concepita come una grande copertura, alta 4,80 m, alla quale sono agganciati i volumi sospesi della galleria e le vetrate che concludono i due lunghi fronti della stazione, complessivamente posta ad una quota di +9,00 m dalla quota dei binari. I volumi sospesi all'interno risultano appesi ad essa tramite tiranti in acciaio: una scelta strutturale (come per l’involucro dell’intera galleria le cui vetrate laterali sono realizzate in struttura portante tensotesa e lastre di cristallo speciale collegate ai montanti) coerente con l’esigenza di ottimizzare sia le campate strutturali dei solai superiori, sia le eventuali criticità derivanti dalle vibrazioni trasmesse alle attuali strutture (fondate in banchina) dal passaggio e dalla fermata dei convogli alta velocità valorizzando le condizioni bioclimatiche del progetto. Il passo strutturale dei cavi di sospensione assicura infatti valori ridottissimi dello spessore dei solai delle volumetrie sospese, e garantisce “per forma” (o meglio per inerzia) e non “per tecnologia” le condizioni di un’efficace smorzamento delle vibrazioni: come il batacchio di una campana, ogni volumetria sospesa tenderà, per gravità, a smorzare le vibrazioni trasmesse dal contenitore (la forma come soluzione di problemi complessi è un tema che ricorre frequentemente nei progetti dello Studio ABDR). La scelta di un assetto appeso inoltre è in grado di contrastare le criticità derivanti dall'azione del vento (vincitore del premio Eurosolar Italia edizione 2002).

L’intero complesso è pensato come un manufatto ecosostenibile con l’impiego di tecnologie sperimentali nel campo del controllo del bilancio energetico. Si tratta di un totale progetto di riqualificazione ambientale, urbana e più strettamente ferroviaria: la Nuova Stazione è un edificio intelligente progettato secondo strategie bioclimatiche volte al risparmio energetico, in linea con gli obblighi del Protocollo di Kyoto. L'idea di volumetrie liberamente galleggianti all'interno di un contenitore, in grado di stabilire interazione climatica con l'ambiente esterno, è coerente con una complessiva impostazione bioclimatica del manufatto. Tutti i sistemi adottati sono improntati a semplicità di gestione e di manutenzione. Il grande parallelepipedo vetrato produce continuamente aria calda, che si genera naturalmente per effetto serra, utilizzata direttamente in periodo invernale, mentre in periodo estivo è sfruttata come innesco di un ricircolo convettivo che assicura la continua immissione di aria fresca all'interno della galleria. Nel periodo estivo si è previsto inoltre il contenimento dell’irraggiamento solare attraverso sistemi di protezione diretta (reti, sistemi lamellari, grigliati, etc), che costituiscono l’articolato della grande copertura della stazione. Un’altra nota tecnologica è per l’involucro dei volumi sospesi, rivestiti di “alacrite” verde: un prodotto plastico nuovo, simile ad una vetroresina trasparente, lavorato in Brasile ma messo in produzione per la prima volta proprio in questo edificio, posato sopra un primo film metallico del pannello di alluminio principale.

La costruzione della nuova stazione Tiburtina è il primo esempio concreto per le FF.SS. di realizzare una grande opera pubblica totalmente in autofinanziamento. La sostenibilità dell’operazione si realizza con l’impiego di capitale di debito, remunerato con operazioni di valorizzazione immobiliare delle aree di Tiburtina non più funzionali alle attività ferroviarie da realizzare sull'intero ambito del Piano di Assetto, con cui le FF.SS. hanno potuto coprire economicamente gli interventi. Il Piano urbanistico prevede la suddivisione dei diritti edificatori in dodici Comparti privati, assegnandone le relative destinazioni d’uso distinte in direzionale, commerciale, ricettiva, culturale, ricreativa e sportiva. Il piano di vendita di tali Comparti, a cura del Gruppo FS Italiane, è iniziato nell'ottobre 2011 con il primo Lotto Edificatorio (7.300 metri quadrati, con 43.800 mq di diritti edificatori) aggiudicato a BNP Paribas Real Estate per 73 mln € e destinato alla costruzione della nuova sede nazionale di BNL, ormai completata, sul lato est. Con questa prima operazione di vendita si recupera circa il 45% dei costi sostenuti per la nuova stazione. Si è proseguito nel corso del 2012 con la vendita dei restanti 110.000 mq circa di diritti edificatori, contestualmente alla realizzazione delle opere.

Info
  • Progetto: 2001 - 2005
  • Esecuzione: 2007 - 2011
  • Tipologia Specifica: stazione
  • Committente: RFI - Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.
  • Proprietà: Proprietà Ente pubblico non territoriale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Architetti Associati ABDR Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://collezionearchitettura.maxxi.art/patrimonio/f2f9eed0-22b3-4b73-a3ec-0c540b49922e/abdr-architetti-associati SI
Maria Laura Arlotti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo NO
Michele Beccu Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo NO
Valerio Calderano Consulente Progetto NO
Nicolas Cazzato Progetto architettonico Progetto NO
Paolo Desideri Coordinatore Progetto Visualizza Profilo NO
Augusto Desideri Consulente Progetto NO
M. Di Girolamo Progetto infrastutture Progetto NO
Engineering Drees & Sommer Italia Coordinatore Progetto NO
Enzo Maria Gruttadauria Progetto strutturale Progetto NO
Manens Intertecnica Progetto illuminotecnico Esecuzione NO
Massimo Majowiecki Progetto strutturale Progetto Visualizza Profilo https://www.majowiecki.com/massimo-majowiecki/sdc53c78d NO
Odine Manfroni Consulente Progetto NO
A. Mariotti Consulente Progetto NO
Remo Massaccesi Progetto Impianti Esecuzione NO
Mauro Merlo Progetto architettonico Progetto NO
spa Proger Coordinatore Esecuzione NO
Filippo Raimondo Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo NO
Giacomo Ruggeri Progetto Impianti Esecuzione NO
Stefano Tiburzi Progetto Impianti Progetto NO
  • Strutture: cemento armato, acciaio
  • Materiale di facciata: curtain wall (vetro), alicrite, lamiera microforata (corten e rame), pannelli di cemento verniciati
  • Coperture: piane
  • Serramenti: vetro strutturale, alluminio
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
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L’avvio, negli anni ’90, del progetto Alta Velocità, nato per soddisfare le nuove esigenze di mobilità e la necessità di collegamenti veloci tra i più importanti centri urbani, porta a riconsiderare la funzione dei nodi e l’attraversamento delle città: si pensano le nuove stazioni di Torino, Bologna, Firenze, Roma e Napoli nella funzione di porta di accesso alla città, e quale infrastruttura passante del traffico ferroviario per razionalizzare i flussi ed evitare di perdere tempo nelle stazioni di testa. Stazioni, dunque, protagoniste di importanti interventi di riqualificazione urbanistica ed espressione di un nuovo linguaggio architettonico, concepite come spazi non più dedicati alle sole attività ferroviarie, ma anche luoghi di incontro e nuove porte della città. A Roma la stazione AV è individuata proprio a Tiburtina, porta d’accesso a Termini, passante sull’asse Nord – Sud del Paese, immaginata per 70.000 viaggiatori e 140.000 frequentatori al giorno. Si tratta di una delle più grandi realizzazioni infrastrutturali urbane del nostro Paese, pensata per incidere profondamente nel riassetto urbano di un’area molto vasta della Capitale.

Con la previsione di questa nuova infrastruttura, si evidenzia la necessità di intervenire nella riqualificazione urbana di ambiti più estesi della semplice stazione, per valorizzare anche aree non funzionali all'attività ferroviaria. In seguito ad un Accordo di Programma, sottoscritto con il Comune, il Piano d’assetto per il nodo della nuova Stazione Tiburtina viene elaborato dalle Ferrovie dello Stato alla fine degli anni Novanta sulla base di un progetto d’area integrato con il comprensorio dello SDO di Pietralata. Il Piano, tenendo conto degli esiti di una consultazione internazionale ad inviti bandita nel 1995-1996, prevede la realizzazione di un complesso sistema di funzioni terziarie, ricettive e culturali e di una stazione ponte tra il settore urbano di Piazza Bologna/Nomentano e quello di Pietralata (dove è in programma da decenni la costruzione di un nucleo direzionale) allo scopo di connettere tra loro due quadranti della città storicamente separati dal fascio di binari. Si tratta di progettare un nodo di scambio intermodale di livello internazionale, nazionale, regionale e metropolitano, inserendosi in uno dei nodi cruciali dello sviluppo metropolitano di Roma e proponendo un'inedita centralità urbana, in modo da costituire un fondamentale punto di scambio tra la rete viaria urbana, i collegamenti su ferro e quelli su gomma.

Sulla base delle indicazioni del Piano d’Assetto, nel 2000 viene avviata la realizzazione della stazione con la costruzione di una grande piastra di attraversamento del parco ferroviario ruotata di circa 30° rispetto all'asse dei binari, ma l’anno successivo RFI, il nuovo gestore delle infrastrutture ferroviarie nazionali per conto del Gruppo FS, decide di bloccare quel progetto e di bandire un concorso internazionale per la realizzazione di una nuova stazione sull'impalcato della piastra, ormai completata. Sulla base di quel layout viene quindi bandito da RFI ed il Comune di Roma nel 2002 uno specifico concorso internazionale di progettazione, aprendo una nuova stagione di produzione di architettura di qualità. Alla fase finale vengono ammessi cinque gruppi di progettisti: Aldo Aymonino, Seste Engineering; Paolo Desideri (ABDR Architetti Associati); Franco Purini (Purini/Thermes, Attilio Nesi, Studio Transit); Ricci&Spaini, Se.I.Co, Eleprogetti e Otto Steidle (Steidle&Partners). Risulta vincitore del concorso lo studio ABDR Architetti Associati (capogruppo Paolo Desideri). Gli obiettivi del progetto vincitore, che fa propria l’occasione per la costruzione di una nuova centralità urbana, sono stati quelli di mettere in relazione, conferendo loro una qualità architettonica, tutte le funzioni di scambio gomma-ferro, pubblico-privato, urbano-extraurbano, creando un sistema direzionale, commerciale, ricettivo e culturale di riconnessione. Viene pensata infatti come un Hub aeroportuale.

Il progetto si radica nei tracciati e nelle assialità presenti localmente, e affida ad essi la riconnessione della Nuova Stazione alla realtà fisica dei due contesti di appartenenza. La stazione si imposta sulla piattaforma in calcestruzzo e acciaio realizzata pochi anni prima, una “piastra-ponte” orientata secondo il sistema delle giaciture urbane preesistenti, immaginandola come una grande galleria pedonale, in modo da assolvere contemporaneamente la funzione di stazione ferroviaria e quella di boulevard urbano coperto, occasione di scambio non solo intermodale ma anche sociale e urbano, lungo 360 m, largo 60 e alta 11 m, posto alla quota di 9 m sopra alle banchine dei binari e capace di accogliere ingenti flussi di persone e di passeggeri. In questa operazione di innovazione tecnologica e spaziale, un grande volume vetrato luminoso completamente libero da elementi strutturali, si può rintracciare anche la reinvenzione della tipologia ottocentesca della grande galleria vetrata. 

All'interno della galleria pedonale, sono sospesi otto grandi volumi dalle linee avvolgenti (quattro sul fronte nord-ovest ed altrettanti su quello opposto), che ricordano disposizioni analoghe delle gallerie aeroportuali, destinati alle funzioni di pregio della stazione come uffici, sale riunioni, ristoranti, servizi commerciali, ecc., per viaggiatori e cittadini. I volumi hanno dimensioni e orientamento variabili (la dimensione media è di 300 mq), fuoriescono esternamente dalla vetrata della galleria movimentandone il prospetto e sono collegati al piano della galleria da scale ed ascensori. La loro sagoma è suggestivamente incorniciata dall'involucro di vetro: caratteristica coerente con le esigenze strutturali, che suggeriscono un assetto “tutto appeso”. 
Nello spazio libero sottostante a questi volumi si trovano i servizi di stazione (sale d’attesa, biglietterie, deposito bagagli, servizi commerciali) come anche gli spazi dedicati alla cultura, agli eventi ed all'intrattenimento, e le scale mobili che permettono di scendere alle banchine dei binari. Sul lato opposto della galleria sono invece distribuiti gli spazi commerciali, che contribuiscono a caratterizzare il corpo centrale della stazione come un ambiente confortevole e sicuro. L’intero spazio è gestito da Grandi Stazioni. Nella galleria prevale una gamma di colori scuri alla quale fanno da contrappunto il giallo-verde dell'acrilite con cui sono rivestiti i volumi sospesi e il verde rame delle lamiere microforate.

A concludere il quadro distributivo-funzionale della stazione, che presenta uno sviluppo bipolare ci sono i due atrii di accesso: Nomentano (ovest), dove si trovano gli accessi principali e i flussi pedonali con spazi pubblici organizzati su quattro livelli, sede dei capolinea dei bus urbani e extraurbani, e Pietralata (est), un grande atrio che serve i treni delle linee veloci nazionali e internazionali nonché principale nodo di scambio della mobilità della Capitale (linea B della metropolitana e ferrovie urbane Fm1 e Fm2). Il sistema urbano costituito dalle piazze ascendenti e discendenti è concluso perpendicolarmente sul fronte nomentano dalla quinta dei volumi degli uffici FF.SS., al cui centro irrompe il ponte della Nuova Stazione. Il progetto della stazione e dei connessi ambiti prevede anche nuove strade di accesso e parcheggi, aree verdi e piazze, poli direzionali, commerciali e alberghi con servizi culturali, sociali, ricreativi e sportivi. Nel frattempo il Comune ha completato i lavori della Nuova Circonvallazione Interna della Tangenziale, spostando il percorso della vecchia tangenziale est sul lato Pietralata e disimpegnando dal traffico il nodo di Tiburtina, con la previsione dell’abbattimento della vecchia strada sopraelevata, successivamente realizzato, che andava a toccare la struttura della nuova stazione. Una nuova viabilità che rivoluziona completamente il sistema viario del quadrante Est cittadino. La nuova stazione interessa una superficie di circa 50.000 mq con un investimento complessivo di oltre 320 milioni di euro, di cui 170 milioni per il corpo stazione. 

L’impianto strutturale è impostato su tre piloni fondati sulle banchine posti alla distanza di 25 m che sorreggono una struttura reticolare estradossata, concepita come una grande copertura, alta 4,80 m, alla quale sono agganciati i volumi sospesi della galleria e le vetrate che concludono i due lunghi fronti della stazione, complessivamente posta ad una quota di +9,00 m dalla quota dei binari. I volumi sospesi all'interno risultano appesi ad essa tramite tiranti in acciaio: una scelta strutturale (come per l’involucro dell’intera galleria le cui vetrate laterali sono realizzate in struttura portante tensotesa e lastre di cristallo speciale collegate ai montanti) coerente con l’esigenza di ottimizzare sia le campate strutturali dei solai superiori, sia le eventuali criticità derivanti dalle vibrazioni trasmesse alle attuali strutture (fondate in banchina) dal passaggio e dalla fermata dei convogli alta velocità valorizzando le condizioni bioclimatiche del progetto. Il passo strutturale dei cavi di sospensione assicura infatti valori ridottissimi dello spessore dei solai delle volumetrie sospese, e garantisce “per forma”  (o meglio per inerzia) e non “per tecnologia” le condizioni di un’efficace smorzamento delle vibrazioni: come il batacchio di una campana, ogni volumetria sospesa tenderà, per gravità, a smorzare le vibrazioni trasmesse dal contenitore (la forma come soluzione di problemi complessi è un tema che ricorre frequentemente nei progetti dello Studio ABDR). La scelta di un assetto appeso inoltre è in grado di contrastare le criticità derivanti dall'azione del vento (vincitore del premio Eurosolar Italia edizione 2002).

L’intero complesso è pensato come un manufatto ecosostenibile con l’impiego di tecnologie sperimentali nel campo del controllo del bilancio energetico. Si tratta di un totale progetto di riqualificazione ambientale, urbana e più strettamente ferroviaria: la Nuova Stazione è un edificio intelligente progettato secondo strategie bioclimatiche volte al risparmio energetico, in linea con gli obblighi del Protocollo di Kyoto. L'idea di volumetrie liberamente galleggianti all'interno di un contenitore, in grado di stabilire interazione climatica con l'ambiente esterno, è coerente con una complessiva impostazione bioclimatica del manufatto. Tutti i sistemi adottati sono improntati a semplicità di gestione e di manutenzione. Il grande parallelepipedo vetrato produce continuamente aria calda, che si genera naturalmente per effetto serra, utilizzata direttamente in periodo invernale, mentre in periodo estivo è sfruttata come innesco di un ricircolo convettivo che assicura la continua immissione di aria fresca all'interno della galleria. Nel periodo estivo si è previsto inoltre il contenimento dell’irraggiamento solare attraverso sistemi di protezione diretta (reti, sistemi lamellari, grigliati, etc), che costituiscono l’articolato della grande copertura della stazione. Un’altra nota tecnologica è per l’involucro dei volumi sospesi, rivestiti di “alacrite” verde: un prodotto plastico nuovo, simile ad una vetroresina trasparente, lavorato in Brasile ma messo in produzione per la prima volta proprio in questo edificio, posato sopra un primo film metallico del pannello di alluminio principale.

La costruzione della nuova stazione Tiburtina è il primo esempio concreto per le FF.SS. di realizzare una grande opera pubblica totalmente in autofinanziamento. La sostenibilità dell’operazione si realizza con l’impiego di capitale di debito, remunerato con operazioni di valorizzazione immobiliare delle aree di Tiburtina non più funzionali alle attività ferroviarie da realizzare sull'intero ambito del Piano di Assetto, con cui le FF.SS. hanno potuto coprire economicamente gli interventi. Il Piano urbanistico prevede la suddivisione dei diritti edificatori in dodici Comparti privati, assegnandone le relative destinazioni d’uso distinte in direzionale, commerciale, ricettiva, culturale, ricreativa e sportiva. Il piano di vendita di tali Comparti, a cura del Gruppo FS Italiane, è iniziato nell'ottobre 2011 con il primo Lotto Edificatorio (7.300 metri quadrati, con 43.800 mq di diritti edificatori) aggiudicato a BNP Paribas Real Estate per 73 mln € e destinato alla costruzione della nuova sede nazionale di BNL, ormai completata, sul lato est. Con questa prima operazione di vendita si recupera circa il 45% dei costi sostenuti per la nuova stazione. Si è proseguito nel corso del 2012 con la vendita dei restanti 110.000 mq circa di diritti edificatori, contestualmente alla realizzazione delle opere.
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- Periodo di ideazione: 2001-2004 
- Vincitori del concorso “Eurosolar Award” nel 2002
- INIZIO DEI LAVORI: 2006 
- TERMINE DEI LAVORI: 2011
- INAUGURAZIONE: 28 novembre 2011

Budget dell'opera e tempi di realizzazione
- BUDGET: 170 MLN € per l'investimento della stazione 
- INVESTIMENTO COMPLESSIVO: 322 MLN €
- TEMPO DI REALIZZAZIONE: 36 mesi

Dati dimensionali
- AREA OCCUPATA: 157.000 MQ, 26 binari di cui 4 destinati all'Alta Velocità
- SUPERFICIE COPERTA: 50.000 MQ
- DATI GALLERIA-PONTE: 300 metri di lunghezza, 60 di larghezza, 10,50 costanti di altezza
- ALTRI DATI DIMENSIONALI: 4.000 MQ di aree per i servizi primari di stazione; 36.000 MQ di aree per i servizi secondari, tecnici e connettivi; 10.000 MQ di aree commerciali; 7.000 MQ di vetrate esterne 
- QUOTE: pedane di collegamento dei volumi sospesi alla quota di 15,00 metri, flussi direzionali alle quote -4,50 metri (piazza ipogea) e +9,00 galleria coperta
- ALTRI DATI: 13.400 tonnellate di acciaio, 95.000 MC di calcestruzzo; 29 ascensori e montacarichi; 52 scale mobili 

Dati della trasformazione urbana:
- SUPERFICIE TERRITORIALE: 920.000 MQ, cui 324.000 MQ di infrastrutture ferroviarie 
- VERDE PUBBLICO: 100.000 MQ
- SPAZI PEDONALI: 13.000 MQ
- SERVIZI URBANI: 63.500 MQ
- PARCHEGGI: 109.000 MQ
- VIABILITÀ: 220.000 MQ
- SERVIZI PRIVATI: 156.000 MQ (direzionale, commerciale, ricettivo e culturale/sportivo)

Nell'ambito delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, la stazione Tiburtina è stata intitolata a Camillo Benso Conte di Cavour, ritenuto uno dei principali artefici del sistema ferroviario italiano. Elemento simbolico ne è l’installazione (20 metri di altezza) posizionata all'interno dell’atrio Nomentano, sulla quale sono incisi i discorsi di Cavour su “Roma Capitale” alla Camera dei Deputati del 25 marzo 1861 e sulle “Strade Ferrate d’Italia”. Dalla data di inaugurazione sono stati intrapresi lavori di completamento e ampliamento di alcune funzioni.
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  • Vincolo: Riconosciuta
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo: Legge 22 aprile 1941, n. 633 art. 20
  • Altri Provvedimenti: D.D,G. 28/08/2014
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Atrio Nomentano Pannello decorativo Stele commemorativa discorso di Cavour Spalla Annalaura, Ricci Luca Rame Mediocre


Note

Cronologia dell'opera - Periodo di ideazione: 2001-2004 - Vincitori del concorso “Eurosolar Award” nel 2002 - INIZIO DEI LAVORI: 2006 - TERMINE DEI LAVORI: 2011 - INAUGURAZIONE: 28 novembre 2011 Budget dell'opera e tempi di realizzazione - BUDGET: 170 MLN € per l'investimento della stazione - INVESTIMENTO COMPLESSIVO: 322 MLN € - TEMPO DI REALIZZAZIONE: 36 mesi Dati dimensionali - AREA OCCUPATA: 157.000 MQ, 26 binari di cui 4 destinati all'Alta Velocità - SUPERFICIE COPERTA: 50.000 MQ - DATI GALLERIA-PONTE: 300 metri di lunghezza, 60 di larghezza, 10,50 costanti di altezza - ALTRI DATI DIMENSIONALI: 4.000 MQ di aree per i servizi primari di stazione; 36.000 MQ di aree per i servizi secondari, tecnici e connettivi; 10.000 MQ di aree commerciali; 7.000 MQ di vetrate esterne - QUOTE: pedane di collegamento dei volumi sospesi alla quota di 15,00 metri, flussi direzionali alle quote -4,50 metri (piazza ipogea) e +9,00 galleria coperta - ALTRI DATI: 13.400 tonnellate di acciaio, 95.000 MC di calcestruzzo; 29 ascensori e montacarichi; 52 scale mobili Dati della trasformazione urbana: - SUPERFICIE TERRITORIALE: 920.000 MQ, cui 324.000 MQ di infrastrutture ferroviarie - VERDE PUBBLICO: 100.000 MQ - SPAZI PEDONALI: 13.000 MQ - SERVIZI URBANI: 63.500 MQ - PARCHEGGI: 109.000 MQ - VIABILITÀ: 220.000 MQ - SERVIZI PRIVATI: 156.000 MQ (direzionale, commerciale, ricettivo e culturale/sportivo) Nell'ambito delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, la stazione Tiburtina è stata intitolata a Camillo Benso Conte di Cavour, ritenuto uno dei principali artefici del sistema ferroviario italiano. Elemento simbolico ne è l’installazione (20 metri di altezza) posizionata all'interno dell’atrio Nomentano, sulla quale sono incisi i discorsi di Cavour su “Roma Capitale” alla Camera dei Deputati del 25 marzo 1861 e sulle “Strade Ferrate d’Italia”. Dalla data di inaugurazione sono stati intrapresi lavori di completamento e ampliamento di alcune funzioni.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
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1996 Dossier Roma Casabella n. 639 40-73 No
1996 Urbanistica n. 106 116-167 No
Collenza Elisabetta 1996 Le stazioni ferroviarie a Roma. La tipologia del fabbricato viaggiatori Officina Roma 83-93 No
2002 Un'altra stazione per Roma Domus n. 845 25 Si
2002 ABDR. Il nodo stazione Tiburtina a Roma D'Architettura n. 17 116-127 Si
Mandolesi Domizia 2002 Una nuova centralità urbana per la città di Roma : il concorso internazionale per il Nodo Stazione Tiburtina L'Industria delle Costruzioni n. 363 106-113 Si
2003 ABDR Architetti Associati. Riqualificazione della Stazione Tiburtina. Roma 2002 Casabella n. 710 8-13 Si
2004 Metamorfosi n. 50 34-35 Si
2004 Itinerario contemporaneo. Roma Area n. 76 188-197; Scheda n. 33 No
Capelli Eleonora 2004 L'Europa va in carrozza Ottagono n. 167 70-87 No
Foppiano Anna 2005 Stazione AC HS station: Roma Tiburtina Abitare n. 453 200-201 Si
2005 ABDR Architetti Associati The Plan n. 011 7-9 No
Andreini Laura (a cura di) 2005 Nodo Stazione Tiburtina. Concorso per la nuova Stazione Tiburtina Motta Milano No
Capuano Alessandra 2005 Temi e figure nell'architettura italiana 1944-2004 Gangemi Roma 261 No
Ciucci Giorgio, Ghio Francesco, Rossi Piero Ostilio 2006 Roma. La nuova architettura Electa Milano 158-159 No
Censi Maria Rita, Frontero Dante, Germani Angelo 2006 Roma. Architettura contemporanea RM '06' Kappa Roma 58/1-58/4 No
Ceresani Genni 2007 Una stazione "ponte" per Roma Tiburtina Progetti n. 6 16-23 Si
Brandolini Sebastiano 2008 Roma. Nuova Architettura Skira Milano 108-113 No
Pagani Oscar 2011 High speed station, Roma Tiburtina, Italy Arketipo n. 50 102-113 Si
Grimaldi Andrea 2012 Nuova stazione Alta Velocità di Roma L'Industria delle Costruzioni n. 425 60-71 Si
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Rossi Piero Ostilio 2012 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2011 (IV ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 248 Si
Delucchi F. 2012 Roma Tiburtina Quarry & Construction 115 No
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2013 Italia en México 2013 AR Magazine n. 108 26 No
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Costi Dario 2015 ABDR. Temi, opere e progetti Electa Milano No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo ABDR Architetti Associati ABDR Architetti Associati MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma Concorso internazionale di progettazione per la nuova stazione Tiburtina Alta Velocità, Roma

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planimetria generale Planimetria generale
Sezione trasversale Sezione trasversale
Vista notturna dall'alto Vista notturna dall'alto Luigi Filetici
Vista interna Vista interna Andrea Jemolo

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Stazione Roma Tiburtina Visualizza
Enciclopedia Treccani - ABDR Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per il Lazio
Titolare della ricerca: Università degli studi di Roma "Sapienza"
Responsabile scientifico: Piero Ostilio Rossi


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 10/04/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2021