Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

EDIFICIO PER ABITAZIONI E UFFICI IN VIA ANDREA VERGA

Scheda Opera

  • L'edificio visto da via Andrea Verga
  • Il volume su via Andrea Verga con il tetto spiovente rivestito in rame e la sequenza dei terrazzi
  • Fotopiano della facciata su via Andrea Verga
  • La facciata su via Andrea Verga
  • Dettaglio dell'ingresso pedonale
  • Il percorso porticato lastricato in travertino rosso che immette nell'atrio
  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Pianta piano terra, sotterraneo e secondo sotterraneo. Scala 1:100, maggio 1962
  • Pianta piano primo, secondo, terzo, quarto e quinto. Scala 1:100, maggio 1962
  • Pianta piano sesto, sottotetto e copertura. Scala 1:100, maggio 1962
  • Prospetto principale. Scala 1:100, maggio 1962
  • Prospetto laterale verso lo spazio verde aperto su strada. Scala 1:100, maggio 1962
  • Particolare facciata. Scala 1:20, maggio 1962
  • Schema planimetrico. 17 maggio 1961
  • Schema planivolumetrico con altezze. 6 giugno 1961
  • Schema planimetrico con rapporto del verde. Confronto tra la proposta di progetto e l'edificio esistente. 21 settembre 1961
  • Stampa fotografica b/n
  • Interno. Stampa fotografica b/n
  • Comune: Milano
  • Denominazione: EDIFICIO PER ABITAZIONI E UFFICI IN VIA ANDREA VERGA
  • Indirizzo: Via Andrea Verga N. 4
  • Data: 1961 - 1965
  • Tipologia: Edifici polifunzionali
  • Autori principali: Mario Asnago, Claudio Vender
Descrizione

L'edificio è costruito sul luogo in cui in precedenza sorgeva un palazzo dei primi del Novecento, organizzato secondo lo schema tradizionale di occupazione dell'isolato, con facciata in cortina e giardino interno. Il nuovo edificio progettato dagli architetti Mario Asnago e Claudio Vender a partire dal 1961 rompe la continuità della cortina edilizia con un impianto a “L“ che consente la creazione di uno spazio verde condominiale aperto sulla strada. Secondo un'organizzazione dei volumi tipicamente razionalista, il corpo interno, parallelo alla strada, è più alto e raggiunge i sei piani più il sottotetto. Il corpo su strada, di soli tre piani oltre al piano terra, si raccorda alla quota di gronda del corpo retrostante tramite ampie terrazze ricavate in un singolare e scenografico tetto spiovente rivestito in rame che diviene matrice figurativa dell'intero intervento. A piano terra l'ingresso pedonale è individuato da un elegante percorso porticato lastricato in travertino rosso che immette nell'atrio, collocato all'angolo tra i due corpi di fabbrica, mentre l'ingresso carrabile alle autorimesse private si trova sul margine sinistro del lotto.
La facciata su strada è scandita da una fila di tre lunghe aperture orizzontali e tre coppie di portefinestre verticali, mentre il corpo alto arretrato presenta esclusivamente finestre orizzontali, con portefinestre che formano aperture a bandiera nella parte centrale del fronte. La raffinatezza dei dettagli costruttivi dei serramenti, spesso con sistemi di apertura studiati ad hoc per il progetto, testimoniano l'instancabile attitudine alla ricerca dei due architetti milanesi: tra i disegni esecutivi, nell'abaco riassuntivo, si contano ben settantadue tipi di serramenti, inferriate comprese. Nell'elenco sono presenti serramenti in legno, in ferro, in ferro e legno, in alluminio. Il rivestimento dei fronti è in lastre di marmo Botticino, materiale che contribuisce a mettere in evidenza la purezza geometrica dei volumi e il lessico astratto delle facciate; i due lati sul retro sono invece rivestiti in mattonelle di clinker scuro.
L'atrio è uno spazio articolato e luminoso in rapporto diretto con il verde dello spazio aperto ed è impreziosito dalla varietà e dalla nobiltà dei materiali di rivestimento: le pareti sono in Botticino, gli scalini in marmo Calacatta, i pavimenti in marmo verde Saint Denis. Agli estremi dell'ambiente d'ingresso sono collocati i due sistemi di risalita, quello per il corpo su strada e quello per il corpo interno. Gli alloggi, pensati per una committenza borghese, sono di ampia metratura, con grandi soggiorni affacciati sul verde del giardino interno e zone di servizio separate con cucina, dispensa, camera e bagno. Fino al terzo piano le piante sono simili tra loro ma dal quarto piano in poi la sequenza delle terrazze digradanti su via Verga fa assumere agli appartamenti forme sempre diverse, con un progressivo arretramento della sagoma esterna dell'edificio che risulta però sempre contenuta all'interno della grande falda di copertura.
La casa di via Verga, che include in via definitiva il tetto mansardato tra gli elementi figurativi dell'esperienza progettuale di Asnago e Vender, costituisce un esempio singolare nel più vasto insieme dell'architettura residenziale borghese a Milano; in questo caso, infatti, la rottura della cortina edilizia della città storica non dà origine a una generica e incontrollata città “aperta“ di matrice razionalista, ma costituisce una sorta di evoluzione moderna dei modi di occupazione del lotto in cui i temi ambientali entrano in sinergia con il tessuto urbano esistente, ridisegnandolo in nuove forme.

Info
  • Progetto: 1961 - 1965
  • Esecuzione: 1961 - 1965
  • Committente: Immobiliare Bixio Giovanna S.p.A.
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Mario Asnago Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=21157 SI
Romano Gandolfi Progetto strutturale Progetto NO
Carpaneda & C. S.p.A. Impresa esecutrice Esecuzione NO
Claudio Vender Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19454 SI
  • Strutture: travi e pilastri in cemento armato, solette in laterizio armato
  • Materiale di facciata: Botticino; clinker (facciata retrostante)
  • Coperture: mansardata a falde molto sporgenti con rivestimento in rame; piana a terrazzo
  • Serramenti: in legno; in alluminio; in ferro; in ferro e legno, con avvolgibili
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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La facciata su strada è scandita da una fila di tre lunghe aperture orizzontali e tre coppie di portefinestre verticali, mentre il corpo alto arretrato presenta esclusivamente finestre orizzontali, con portefinestre che formano aperture a bandiera nella parte centrale del fronte. La raffinatezza dei dettagli costruttivi dei serramenti, spesso con sistemi di apertura studiati ad hoc per il progetto, testimoniano l'instancabile attitudine alla ricerca dei due architetti milanesi: tra i disegni esecutivi, nell'abaco riassuntivo, si contano ben settantadue tipi di serramenti, inferriate comprese. Nell'elenco sono presenti serramenti in legno, in ferro, in ferro e legno, in alluminio. Il rivestimento dei fronti è in lastre di marmo Botticino, materiale che contribuisce a mettere in evidenza la purezza geometrica dei volumi e il lessico astratto delle facciate; i due lati sul retro sono invece rivestiti in mattonelle di clinker scuro.
L'atrio è uno spazio articolato e luminoso in rapporto diretto con il verde dello spazio aperto ed è impreziosito dalla varietà e dalla nobiltà dei materiali di rivestimento: le pareti sono in Botticino, gli scalini in marmo Calacatta, i pavimenti in marmo verde Saint Denis. Agli estremi dell'ambiente d'ingresso sono collocati i due sistemi di risalita, quello per il corpo su strada e quello per il corpo interno. Gli alloggi, pensati per una committenza borghese, sono di ampia metratura, con grandi soggiorni affacciati sul verde del giardino interno e zone di servizio separate con cucina, dispensa, camera e bagno. Fino al terzo piano le piante sono simili tra loro ma dal quarto piano in poi la sequenza delle terrazze digradanti su via Verga fa assumere agli appartamenti forme sempre diverse, con un progressivo arretramento della sagoma esterna dell'edificio che risulta però sempre contenuta all'interno della grande falda di copertura.
La casa di via Verga, che include in via definitiva il tetto mansardato tra gli elementi figurativi dell'esperienza progettuale di Asnago e Vender, costituisce un esempio singolare nel più vasto insieme dell'architettura residenziale borghese a Milano; in questo caso, infatti, la rottura della cortina edilizia della città storica non dà origine a una generica e incontrollata città “aperta“ di matrice razionalista, ma costituisce una sorta di evoluzione moderna dei modi di occupazione del lotto in cui i temi ambientali entrano in sinergia con il tessuto urbano esistente, ridisegnandolo in nuove forme.
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Negli schizzi di studio si può notare anche la genesi del “tetto-facciata“ su via Verga, ottenuto come risultato finale di una serie di progressivi affinamenti della soluzione con la successione di tre volumi arretrati.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Come dimostra il fitto carteggio conservato presso l'Archivio Civico di Milano, l'approvazione da parte del Comune del progetto di via Verga 4 è assai complicata; pur rispettando le prescrizioni del regolamento edilizio in merito agli arretramenti stradali, la proposta di Asnago e Vender non è inizialmente considerata in linea con le direttive del Piano Regolatore, che prevedeva di destinare a verde l'area retrostante l'edificio. Il giardino del palazzo demolito per la costruzione del nuovo fabbricato era infatti sottoposto a vincolo e avrebbe dovuto essere salvaguardato nella sua integrità. Inaspettatamente il 21 settembre 1961 i due architetti presentano nuovamente lo stesso impianto di progetto respinto in precedenza, accludendo però uno schema quantitativo che dimostra come il verde previsto dal nuovo intervento sia maggiore di quello stabilito dalle indicazioni di piano, con l'elenco di tutti i vantaggi che ne conseguono in termini di vivibilità. In una lettera inviata al Sindaco di Milano il 12 marzo 1962 scrivono: “Da qui la nostra soluzione ispirata dal verde vivo, che lambisce la casa per tanti lati, per tante finestre distribuite su uno svolgimento perimetrale allungato, che insomma rende il verde più vitale non solo per chi abita ma anche e diciamo in misura maggiore per il cittadino della strada che potrà apprezzarlo quasi tutto passandogli davanti; e non solo il passante ma anche gli abitanti delle case circostanti potranno godere il verde in una visione di unitaria gioia della natura. Perchè sbarrare la vista con un corpo opaco lungo la strada? Anche l'orientamento è motivo saliente perchè è al sole che si offrono tutte le finestre, mentre il corpo normale ne offrirebbe solo la metà e verso nord. [...] Aggiungiamo che la superficie di verde con la soluzione proposta aumenta anche quantitativamente in confronto di una soluzione normale con il corpo lungo la strada.“ Negli schizzi di studio si può notare anche la genesi del “tetto-facciata“ su via Verga, ottenuto come risultato finale di una serie di progressivi affinamenti della soluzione con la successione di tre volumi arretrati.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Albertini Antonio, Novati Massimo 1986 Asnago/Vender architetti Cesarenani Lipomo No
Albertini Antonio, Novati Massimo 1987 Asnago e Vender. Il serramento metafisico Domus n. 688 63; 66; 68-70 No
Albertini Antonio, Novati Massimo 1987 L'archivio Asnago e Vender Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura del Politecnico di Milano n. 6 63 No
Albertini Antonio, Novati Massimo 1987 Itinerario n. 29. Asnago e Vender e Milano Domus n. 688 No
1992 Asnago e Vender. Nuove forme D'A n. 7 No
Gramigna Giuliana, Mazza Sergio 2001 Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca Hoepli Milano 368 No
Zucchi Cino, Cadeo Francesca, Lattuada Monica (a cura di) 2013 Asnago e Vender. L'astrazione quotidiana. Architetture e progetti 1925-1970 Skira Milano 152-155 Si
Caruso Adam, Thomas Helen (a cura di) 2014 Asnago Vender and the construction of modern Milan gta-Verl. Zürich No
Berizzi Carlo 2015 Architectural Guide. Milan. Buildings and Projects since 1919 DOM Publishers Berlin 246-247 No
Bettini Giulio 2016 La città animata. Milano e l'architettura di Asnago Vender Libraccio Milano-Zürich 38-40 No
Bettini Giulio 2016 Immagini della forma. Il realismo di Asnago e Vender tra pittura e architettura Bfo - Journal n. 2 46-58 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Asnago e Vender Mario Asnago, Claudio Vender Fondo privato, Seveso (MB) Edificio in via Verga, Milano
Archivio Civico di Milano Comune di Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
L'edificio visto da via Andrea Verga L'edificio visto da via Andrea Verga Stefano Suriano - 2016
Il volume su via Andrea Verga con il tetto spiovente rivestito in rame e la sequenza dei terrazzi Il volume su via Andrea Verga con il tetto spiovente rivestito in rame e la sequenza dei terrazzi Stefano Suriano - 2016
Fotopiano della facciata su via Andrea Verga Fotopiano della facciata su via Andrea Verga Stefano Suriano - 2016
La facciata su via Andrea Verga La facciata su via Andrea Verga Stefano Suriano - 2016
Dettaglio dell'ingresso pedonale Dettaglio dell'ingresso pedonale Stefano Suriano - 2016
Il percorso porticato lastricato in travertino rosso che immette nell'atrio Il percorso porticato lastricato in travertino rosso che immette nell'atrio Stefano Suriano - 2016
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
Pianta piano terra, sotterraneo e secondo sotterraneo. Scala 1:100, maggio 1962 Pianta piano terra, sotterraneo e secondo sotterraneo. Scala 1:100, maggio 1962 Archivio Civico di Milano
Pianta piano primo, secondo, terzo, quarto e quinto. Scala 1:100, maggio 1962 Pianta piano primo, secondo, terzo, quarto e quinto. Scala 1:100, maggio 1962 Archivio Civico di Milano
Pianta piano sesto, sottotetto e copertura. Scala 1:100, maggio 1962 Pianta piano sesto, sottotetto e copertura. Scala 1:100, maggio 1962 Archivio Civico di Milano
Prospetto principale. Scala 1:100, maggio 1962 Prospetto principale. Scala 1:100, maggio 1962 Archivio Civico di Milano
Prospetto laterale verso lo spazio verde aperto su strada. Scala 1:100, maggio 1962 Prospetto laterale verso lo spazio verde aperto su strada. Scala 1:100, maggio 1962 Archivio Civico di Milano
Particolare facciata. Scala 1:20, maggio 1962 Particolare facciata. Scala 1:20, maggio 1962 Archivio Civico di Milano
Schema planimetrico. 17 maggio 1961 Schema planimetrico. 17 maggio 1961 Archivio Civico di Milano
Schema planivolumetrico con altezze. 6 giugno 1961 Schema planivolumetrico con altezze. 6 giugno 1961 Archivio Civico di Milano
Schema planimetrico con rapporto del verde. Confronto tra la proposta di progetto e l'edificio esistente. 21 settembre 1961 Schema planimetrico con rapporto del verde. Confronto tra la proposta di progetto e l'edificio esistente. 21 settembre 1961 Archivio Civico di Milano
Stampa fotografica b/n Stampa fotografica b/n Archivio Civico di Milano
Interno. Stampa fotografica b/n Interno. Stampa fotografica b/n Archivio Asnago e Vender

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 05/06/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022